Annunci69.it è una Community rivolta ad un pubblico adulto e maggiorenne.
Puoi accedere solo se hai più di 18 anni.

SONO MAGGIORENNE ESCI
Racconti Erotici > trans > Il figlio del mio amico 6a parte
trans

Il figlio del mio amico 6a parte


di Deborella
17.11.2020    |    352    |    2 9.8
"Sentii poi il suo seme traboccare fuori dalle chiappe, colare lungo una gamba fino a bagnarmi la scarpa da super troia..."
Torniamo a noi, non voglio annoiarvi troppo. Eravamo rimasti nel punto in cui trascinavo Alessandro lungo la scalinata.
Lo portai in camera di suo padre, li volevo consumare l'atto finale.
Tenendolo sempre per il cazzo come un cagnolino al guinzaglio lo portai davanti al grande armadio di fronte al letto, questo armadio aveva uno specchio tra la prima e la seconda anta. Mi fermai proprio nel mezzo.
Guardandomi pensai a quanto fossi zoccola, osservai Alessandro di riflesso che fremeva di desiderio.
Appoggiai le mani allo specchio divaricai le gambe e dissi:
- Alessandro strappami il vestitino, fallo con estrema virilità e forza.
- Ma Debora non vorrei, è un vestito molto costoso.
- Fallo, fallo e basta. Fallo senza pietà. Le dissi sorridendo.
Strrrrrraaaapppppp
Il giovane tigrotto eseguì l'ordine come non meglio poteva fare, con due mani mi divelse il vestitino che si aprì cadendomi sopra le vezzose scarpe.
Rimasi con la sensualissima sottoveste nera, Alessandro mi ammirava estasiato.
Ero davvero graziosa, la sottovestina delineava il mio corpo snello e ben fatto mettendo in bella mostra le gambe ed aderendo perfettamente dietro dove il mio culetto rimaneva semicoperto. Lo tirai in fuori fino a toccare il cazzo di Alessandro che si trovava proprio dietro di me.
- Adesso Alessandro scostami le mutandine ed inculami senza pietà, aspettavo questo momento dalla prima volta che ti ho visto e quando voglio una cosa non faccio fatica ad ottenerla.
- Debora sei bellissima, ti adoro. Ti sfonderò per bene, non ti preoccupare.
- Adesso Alessandro, dai fottimi!
Mi sciolsi i capelli e di nuovo feci il movimento con la testa per spostare da una parte all'altra i lunghi capelli neri. Appoggiai di nuovo le mani allo specchio guardando Alessandro attraverso lo stesso, gli piantai gli occhi addosso piegando la testa ed ammiccando maliziosamente.
Il bambolotto di dietro cominciò a baciarmi il collo, a leccarlo, a succhiarlo. Io tiravo fuori la linguetta, affamata più che mai.
Il cazzo appoggiato al mio culo cominciava a lievitare, era già duro e pronto.
- Ce l'hai durissimo Alessandro, piantamelo in mezzo al culo ti prego!!!
Versai una generosa quantità di bava nella mia mano e mi lubrificai per bene il culetto.
Alessandro mi scostò le mutandine con estrema decisione, posò il cazzo tra le chiappe, lo diresse con una mano verso l'orifizio puntandolo come un cannone da 75 pronto a sparare la sua bombarda.
Fremetti nel momento in cui sentii la punta del suo vigoroso membro appoggiarsi in mezzo al mio culo.
- Alessandro adesso spingilo dentro con forza, su dai!
Il nerboruto ragazzo con una mossa repentina spinse il suo fallo in mezzo alle mie chiappe quasi aprendomele a metà
- uuuuuuuuuuuuu. Gridai.
Il primo colpo fu impressionante e mi fece quasi svenire di libidine.
Poi cominciò a stantuffarmi con una frequenza devastante, contai quasi 60 colpi al minuto, praticamente uno al secondo.
- Aleeee scopamiiiii, razziamiiiii, finalmenteeeeee, siiiiiiiiii
- Prendilo zoccola, prendilooooooo
Il rumore del suo addome contro il mio culo era una sinfonia molto eccitante, mi stava sbattendo nel senso vero e proprio della parola. Le mie mani scivolarono lungo lo specchio, inarcai la schiena per facilitare l'ingresso del cannone che non si fermava più. In pochi minuti mi entrarono chilometri di uccello. Abbassai la testa e mi guardai le scarpe, sopra quei tacchi ero davvero divina. Il cucciolo mi sbatteva così forte che dovevo stare attenta a non sbattere la testa contro lo specchio, mi penetrava senza sosta ed io godevo come una troia.
Imploravo:
- Dai Aleeee sbattimi così, così, oooooooo, siiiiiiiiiiiiii
- Hai un culo fantastico Debora, meglio ancora delle ragazzette che mi scopo ogni tanto. Hai un culo fantastico
- Dimmelo Alessandro, dimmelllooooooo
- È proprio bello il tuo culo Deboraaaa
- Dimmellooooo, dimmellooooooo
Pronunciavo quella parola, ovvero dimmelo, perché ero molto lusingata che Alessandro apprezzasse così tanto il mio lato b. La pronunciavo con un fare da smorfiosa, ovvero con la bocca molto aperta e facendo rimanere la lingua nel palato per un po' prima di farla uscire per pronunciare le ultime sillabe.
Non credo di essermi mai sentita così vacca ed Alessandro lo percepiva fottendomi sempre più forte. Diventai una bambola tra le sue mani, una bambola passiva che comandava a suo piacimento. All'improvviso mi prese per i capelli portando il mio viso a toccare lo specchio, sempre penetrandomi. Cominciai a baciare lo specchio lasciando le impronte di rossetto sulla sua superficie, poi lo leccai mentre Alessandro continuava a fottermi.
- Alessandro siiiiii, guarda quanto sono zoccolaaaaa.
- Una vera troiaaaa, lecca lo specchio puttanaaaa.
Alessandro d'improvviso si fece autoritario, è quello che volevo e obbedii al suo ordine leccando lo specchio come una vera puttanella.
Poi mi staccai e cominciai a scuotere la testa in un senso e nell'altro, ero sopraffatta ed il mio cazzo cominciava a diventare durissimo.
- Afferrami il cazzo Alessandro, afferrami il cazzo.
- Certo troia, ti sego il cazzoooo
- mmmmmmm
Alessandro me lo prese tra le mani mentre continuava il suo lavoro di dietro, dopo quasi un'ora era sempre rimasto dentro.
Adesso con il suo fallo dentro e le mani sul mio godevo come una scrofa, ero in estasi.
- Segami Alessandro, segamiiiii, o mioooo diooooooo.
Ad Alessandro piaceva tenermi il fallo, non lo avrei detto.
Stavo per venire, non ce la facevo più. I suoi colpi erano meno frequenti ma più profondi, mi entrava fino quasi a sfondarmi.
- Ale sto per venireeee, veniamo insieme daiiiiiiiii
- Aspettami Debora, aspettamiiiiiiii
- uuuuu, come fotti bene, meglio ti tuo padre, meglio di lui.
Le sue entrate si facevano sempre meno frequenti ma erano colpi ben assestati e pieni di forza, usciva un po' attendeva e poi sfondava facendo sbattere l'addome sul mio fondoschiena.
Non riuscirei a farvi comprendere questo rumore, ma più meno faceva così. Sbat, sbat, sbat.
Insomma il rumore dello sbattere.
Ad un certo punto mi spiaccicò sullo specchio dritta in piedi, mi avvolse le braccia chiudendo le mie a mo di camicia di forza, in modo che non potessi muovermi. Mi strinse sempre più verso lo specchio, girai il viso in tempo per non sbatterci contro. Con le ginocchia mi chiuse le gambe e rimanendo dentro continuò a fottermi in questa posizione. Mi sentivo in trappola, un pugile all'angolo e questa cosa mi eccitava tantissimo. Passiva, immobile mi sorprendevo di Alessandro che mi voleva davvero dare una bella lezione, me la meritavo dopo averlo provocato così tanto. Ero compressa tra il nerboruto fisico di Alessandro e lo specchio, non potevo fare altro che lasciami fottere in quel modo, un po' di sperma cominciava a bagnare le mie mutandine. Ero ormai vicina all'orgasmo e questa posizione facilitava la mia venuta.
Continuava a perforarmi così, tenendo le mie gambe strette con la parte interna delle ginocchia, completamente in piedi entrava ed usciva dal mio culo.
- Alessandroooo sto sbavandooooo, sbavooooooo
Una bava copiosa come un torrente scendeva dallo specchio formando un rigagnolo.
- Troiaaaa, sto per sborrareeee, vaccaaaaaaaa
- Siiii, Aleeeeeeeee, sbattimiiiiiiii
I suoi colpi cominciarono ad aumentare di nuovo la loro frequenza, sembrava indemoniato senza più senno. Il mio corpo fermissimo sbatteva tra quel pochissimo spazio che c'era tra lui dietro e lo specchio, le sue braccia mi avvinghiavano sempre tenendomi impalata, impossibilitata a muovermi. E chi si voleva muovere?
Non ho idea di come lo specchio abbia resistito a quell'impeto, presa dalla situazione e quasi incosciente avevo almeno l'accortezza di tenere gli occhi chiusi per paura che si rompesse il vetro. Sentire il cazzo di Alessandro dentro le chiappe mi procurava un piacere ed una soddisfazione indescrivibile, avevo raggiunto il mio obbiettivo ovvero quello di dargli il culo.
Il mio fallo sbatteva contro il vetro e questo strofinio era molto piacevole, mi stava aiutando a raggiungere l'orgasmo.
- Dai Aleeeeee, sto per venireeeeeeee
I suoi colpi più frequenti e maschi mi comprimevano sempre di più e presupponevo che stesse per esondare.
- Deboraaaaa vengooooooooooooooooooo
Quattro, cinque colpi fortissimi che fecero traballare l'armadio come un terremoto, stavo quasi per svenire dopo questo assalto poderoso e virile. Ma ancora non era venuto, altri cinque sei colpi mostruosi e furenti ed io sempre più spiaccicata allo specchio che gridavo come una gatta in calore. Gridavo talmente forte che se ci fosse stato qualcuno nei paraggi non avrebbe esitato a chiamare soccorso. L'armadio si muoveva sempre più, per fortuna che era assicurato al muro con delle viti altrimenti ci sarebbe crollato addosso. Alessandro mi dette ancora una decina di colpi furiosi tra le mie grida, irruenti come non mai. Non avevo più spazio, schiacciata completamente allo specchio come la guarnizione di un sandwich. Sbattei i tacchi delle mie scarpe contro il pavimento, era l'unico modo per dare uno sfogo alla mia eccitazione, li sbattevo alternando una scarpa all'altra ed il suono che provocavano mi stimolava molto e notavo che arrapavano anche Alessandro. Eccomi stavo per venire.
- Aleeeee vengoooooooo
- Anch'io vacca, sei una vaccaaaaaaaa
Il mio cazzo esplode sullo specchio e lo sperma si spiaccicò allargandosi in un lago momentaneamente sospeso, una quantità enorme fuoriuscì dal fallo. Non ne potevo più e se n'era accumulato una quantità notevole. Allo stesso istante sentii la calda sborra di Alessandro attraversarmi l'ano accompagnato da un suo lungo gemito simile a quello di un animale selvaggio.
Sentii poi il suo seme traboccare fuori dalle chiappe, colare lungo una gamba fino a bagnarmi la scarpa da super troia. Inconsapevolmente sgorgarono dai lati della mia bocca due rivoli di bave viscose che colarono aderenti alle mie gambe. Mi sentivo tutta bagnata e sessualmente appagata.
Sfiniti crollammo sul letto.

Fine
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Voto dei Lettori:
9.8
Ti è piaciuto??? SI NO

Commenti per Il figlio del mio amico 6a parte:

Altri Racconti Erotici in trans:




® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni