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Priscilla e Lorena nuove sorelline


di Sheed
20.06.2022    |    5.451    |    7 9.7
"Ero distrutta perché sarebbe stata una settimana infernale, ma sapere di rivederla di li a qualche giorno e aver una nuova amichetta in Lorena, mi fece..."
Trasformarmi in Priscilla ed essere in balìa della mia Padrona ormai stava diventando una cosa sempre più normale e avevo sempre meno problemi a farlo. Mi eccitavo da morire, lei poi era molto brava e sapeva sempre quando era il momento giusto per punirmi o per darmi piacere, così come quando era meglio giocare tra noi o far intervenire anche qualcun altro.
Qualche giorno fa il suo messaggio recitava semplicemente: “Giovedì ore 14”. Sapevo quindi di dover essere alla porta di casa sua non dopo le 13.59 per evitare di incappare in qualche punizione. La sfortuna però mi fece incontrare un incidente lungo la strada e quindi arrivai che erano ormai le 14.16 e già temevo cosa sarebbe successo da li a poco. La Padrona mi fece entrare dicendomi solamente “sei in ritardo”, e al mio scusarmi mi disse di andare in camera a trasformarmi in Priscilla senza emettere più un suono e di farmi trovare sdraiata sul letto con uno dei vibratori acceso e infilato nel mio culetto.

Obbedii e poco dopo la vidi entrare, splendida come sempre. Si sedette sul letto a fianco a me e mi disse che sapevo che doveva punirmi per il ritardo e che era colpa mia ovviamente, non era lei a volerlo, ma ero io che facevo sempre qualcosa che non andava perché ero una troietta disobbediente. Mi limitai ad annuire in attesa della mia punizione. La Padrona mise il vibratore alla massima potenza e la cosa ovviamente mi fece indurire il clitoride fuoriuscendo un po’ dal perizoma che avevo indossato, la cosa non le sfuggi e giustamente mi disse che ero una puttanella a cui piaceva farsi fare il culo e che adesso mi avrebbe toccato il clitoride per 16 minuti, cioè l’esatto ritardo che avevo avuto, senza però avere il permesso di venire.
Se i primi minuti furono una goduria poi invece diventò difficile trattenersi: la Padrona andava su e giù sempre più veloce, il vibratore al massimo nel culo mi lanciava scosse elettriche fino al cervello, volevo sborrare ma sapevo di non potere ma non ce la facevo più e glielo dissi. E lei si fermò di colpo fermando anche il timer. Mancavano ancora più di 7 minuti e lei riprese a segarmi dicendomi che ero oscena con quel clitoride duro che si bagnava per la voglia e il culo aperto, andò avanti ancora un po’ ma di nuovo non resistevo più e così lei si fermò ancora. Gli ultimi 2 minuti furono una vera tortura perché la Padrona alternava movimenti velocissimi a piccole pause il che mi portava praticamente al culmine senza mai raggiungerlo. Così quando il timer suonò lei smise di toccarmi, spense il vibratore e me lo tolse, con un mio sommesso gemito. Appena il cazzetto diminuì di consistenza prese una gabbietta di castità in plastica e me la mise dicendomi che la punizione sarebbe continuata per tutta oggi.

Non ebbi neanche il tempo di tentare una minima protesta, per fortuna perché questo mi avrebbe causato solamente altre punizioni, che la Padrona mi disse di alzarmi e indossare un vestito che era dentro all’armadio. Tutto rosa e bianco con la gonna a balze piuttosto corta che stava molto bene con l’intimo bianco che avevo già addosso. Poi ci aggiunsi le calze fino a metà coscia sempre rosa e le scarpe col tacco, rosse. La Padrona mi fece i complimenti e mi disse che conciata così avrei fatto tirare il cazzo a parecchia gente. A quel punto pensai che avesse organizzato una specie di gang bang con alcune persone, e invece mi sorprese ancora una volta.
Vestita da perfetta sissy maid mi portò in un’altra stanza e lì trovai l’enorme sorpresa: seduta sul divano ad aspettare c’era un’altra sorellina, anche lei vestita più o meno come me! All’inizio truccata e con la parrucca a ricci rossi non l’avevo riconosciuto ma poi dai lineamenti del viso intuii fosse uno degli ex della mia amica, l’avevo visto qualche volta nelle uscite insieme. La loro storia come coppia non era durata a lunga, ma evidentemente i due continuavano a divertirsi in un altro modo!

La Padrona disse che lei era Lorena e sarebbe stata la mia nuova amica di giochi e che essendo un po’ inesperta le andava mostrato come ci si comportava. Poi la fece alzare e iniziò a baciare prima me e poi lei, poi ci fece baciare tra noi e finimmo in uno splendido bacio a tre mentre la padrona continuava a toccarci il culetto. Quando si staccò ci disse di metterci una di fronte all’altra e di limonare strusciando i nostri corpi e toccandoci, fu così che scoprii ben presto che Lorena era già dura ed eccitata, sentivo il suo clitoride spingere contro di me mentre il mio era ingabbiato e quindi anche se duro era contenuto e mi iniziava a far male. In tutto questo la Padrona non fece altro che farci i complimenti per quanto troie eravamo “due vere zoccolette piene di voglia di cazzo” ci disse, il che non fece altro che farci infoiare ancora di più.
Una volta che ci fummo staccate ci venne ordinato di alzare la gonna con una mano per scoprire il nostro cazzetto: il mio dentro la gabbietta rimaneva nascosto nel piccolo perizoma che indossavo mentre quello di Lorena che era libero era già praticamente uscito per metà dalle sue mutandine bianche. Iniziammo a toccarci a vicenda dandoci delle leggere carezze come ordinato dalla Padrona, e a ogni tocco sentivo che la mia sorellina si induriva sempre di più, ansimando. Quindi mi venne ordinato di inginocchiarmi e iniziare a dare dei bacini e delle leccatine al “cazzettino duro da troia di Lorena” come disse la Padrona. “Insegnale come si fa, falle vedere come una puttanella fa felici gli altri mentre io faccio felice te” aggiunse, al che iniziai a fare quello che mi era stato detto e sentii che la Padrona iniziò a giocare con il mio culetto, prima con le dita e poi infilandomi un vibratore che mi dava un piacere enorme. Dopo poco mi disse di iniziare a prendere il “piccolo cazzetto” di Lorena in bocca e lei iniziò a penetrarmi il culo con il suo strap-on. A ogni affondo ansimavo e gemevo proprio come una troia mentre il mio lavoretto di bocca stava piacendo tanto a Lorena che aveva la faccia sfigurata dall’eccitazione, ansimava anche lei sempre più forte e aveva il cazzo che vibrava da quanto era carica.

La Padrona non voleva che la mia nuova amica sborrasse e quindi decise di cambiare le parti, mi fece alzare e ordinò a Lorena di liberarmi dalla gabbietta e di prendermi in bocca il clitoride che non ci mise molto a diventare tutto duro. Le disse anche di iniziare a penetrarmi con un piccolo dildo che le aveva consegnato, mentre lei si prendeva cura del suo culetto. Si vedeva che non era molto esperta ma io ero così eccitata che non ci facevo troppo caso. La Padrona iniziò anche a stantuffare il suol culetto ordinandole di segarsi e poi insultandoci chiamandoci troiette, cagnette, succhiacazzi e in molti altri modi che non facevano altro che farci eccitare ancora di più.

Dopo quello che mi sembrò un’eternità la Padrona ci ordinò di fermarci e di metterci di nuovo una di fronte all’altra. Eravamo veramente oscene con le nostre facce rosse di godimento, e i cazzetti duri che tiravano uno verso l’altro. Cosa che aumentò ancora di più quando la Padrona infilò dei vibratori nel culetto mio e di Lorena facendosi ansimare sempre di più. Quindi prese in mano i nostri due cazzetti insieme e iniziò a segarli mentre noi giocavamo con i capezzoli una dell’altra. Era brava, sapeva come toccare i nostri punti sensibili, eravamo veramente al culmine entrambe. Il mio cazzetto mi faceva male da quanto era in tiro e ogni volta che la Padrona mi diceva che ero solo una “troietta che ha tanta voglia di cazzo e di sborra” mi diventava sempre più duro tanto che alla fine non ce la feci più e dissi che stavo per venire.
La padrona allora aumentò il ritmo sul mio cazzo tenendo fermo quello di Lorena e la mia sborrata fu potente e liberatoria. Dissi solo un lungo “vengo” e tutto il mio sperma caldo andò addosso a quello della mia sorellina. La Padrona spremette ogni goccia dal mio clitoride continuando a dirmi quanto oscena e quanto pronta a essere una vera troietta prendicazzi fossi.
“Ora inginocchiati e succhia il clito di Lorena pieno del tuo latte caldo fino a farla schizzare” sapevo che era un ordine che non potevo rifiutare di fare e poi ormai ero talmente eccitata che pulire il suo cazzo dalla mia sborra mi faceva sentire veramente una troia quale volevo essere. Lorena non durò molto con il mio lavoretto di bocca e di lingua, il suo cazzetto iniziò a vibrare insieme a lei e quando la Padrona disse: “Dai Lorena riempile la bocca, sborra dai, dai da bere a questa troietta” lei esplose. A me venne detto di non ingoiare ma di tenere tutto in bocca anche se non era facile perché veramente Lorena doveva essere stata molto eccitata vista la quantità di sperma che mi riversò in bocca, tanto che un po’ mi colò ai lati. Una volta svuotata anche lei, la Padrona mi disse di alzarmi e di iniziare a lesbicare per farle sentire sia il mio che il suo sapore.

La scena di noi che ci baciavamo scambiandoci la sborra, con i cazzi ancora mezzi duri, i vibratori ancora accesi nel culetto aveva fatto eccitare anche la Padrona che si mise in piedi davanti a noi e decise di venire toccandosi mentre ci guardava e mentre ci diceva che non eravamo degne della sua figa, che eravamo solamente due vogliose di cazzo, due che volevano farsi aprire il culetto da cazzi grossi e duri, due che volevano bere sborra. Venne anche lei, contorcendosi dal piacere e ansimando sempre più forte. Era meravigliosa.

Appena si fu ripresa spense e vibratori e li tolse dai nostri culetti, disse a Lorena di rimettersi le mutandine e tornare a sedersi mentre a me disse solamente: “Priscilla la tua punizione non è di certo finita. Per i prossimi 7 giorni, finché non ci rivedremo, non potrai più venire” e mi rimise la gabbietta al cazzo. Ero distrutta perché sarebbe stata una settimana infernale, ma sapere di rivederla di li a qualche giorno e aver una nuova amichetta in Lorena, mi fece addirittura sorridere e ringraziarla
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