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Prime Esperienze

La dominazione della collega: divertimento al privè – Parte 2


di Sheed
11.02.2021    |    8.518    |    5 9.5
"Cercò di prendere un po’ di aria e mi disse un con voce roca “sì sto per venire”..."
Dopo la prima fase di divertimento il pomeriggio proseguì abbastanza tranquillo tra vasca idromassaggio, piscina, qualcosa da mangiare e da bere. Avevo fatto tenere il plug alla mia collega così quando ci spostavamo da una zona all’altra senza accappatoio sapevo che gli sguardi dei tanti maschi presenti sarebbero andati su di lei, e infatti glielo dicevo, così da farla imbarazzare sempre di più. Dentro l’idromassaggio o stesi sui lettini ogni tanto le toccavo la figa o giocavo con i capezzoli per farla eccitare, per poi fermarmi e lasciarla li frustrata.

Ad un certo punto nel pomeriggio una coppia iniziò a scaldarsi iniziando a toccarsi, dalla nostra posizione potevamo vederli bene perché erano molto vicini e avevamo la visuale libera mentre erano un po’ nascosti agli altri occhi, forse per questo si erano lasciati andare senza troppi problemi. La signora era davvero bella, con i classici lineamenti mediterranei, i capelli scuri e un fisico davvero tonico con delle tette davvero notevoli e la figa completamente depilata. Anche il compagno era chiaramente un frequentatore di palestre visto il fisico, capelli scuri e con un cazzo che stava diventando sempre più grosso sotto i tocchi esperti della mano della compagna. Vederli toccarsi mi fece venire voglia e portai la mano della mia collega sul cazzo che stava diventando duro, mi guardò come a voler ritirare la mano ma capì che non sarebbe stata una mossa intelligente e così iniziò a segarmi piano. Le dissi di guardare l’altra coppia e di iniziare a toccarsi la figa, non mi fregava se la gente davanti a noi ci avrebbe visto, anzi la cosa mi eccitava e dopo poco notai che anche gli altri due ragazzi si erano accorti di noi e ci guardavano. Andammo quindi avanti un po’ così, a toccarci guardandoci ed eccitandoci finché non decisi di fare io la prima mossa, ovvero dissi alla mia collega di accoccolarsi a me e prendermelo in bocca. Ancora una volta mi guardò e poi eseguì senza fiatare. Da quella posizione iniziai a giocare con il plug nel suo culo, lo tiravo un pochino fuori per poi rimetterlo dentro, poi lo tiravo fuori del tutto lasciandola li col buchetto bello aperto per qualche secondo per poi infilarlo di nuovo e tutto questo le procurava continuamente gemiti e sospiri mitigati solo dal mio cazzo duro che stava succhiando. La scena evidentemente piaceva molto anche all’altra coppia perché ora si erano messi dritti verso di noi e il ragazzo aveva infilato due dita nella figa della sua compagna facendo un su e giù che la portarono velocemente all’orgasmo.

Notai che anche il buon Nicolas era tornato nella sua posizione e si stava godendo la nostra scena, così feci mettere la mia collega ancora più con le gambe aperte così che la sua figa fosse bella visibile e dalla borsetta tirai fuori il piccolo vibratore che aveva già usato in macchina e le dissi di metterlo e accenderlo a media intensità. Si vergognava ma ormai era partita anche lei e l’eccitazione aveva preso il sopravvento. I nostri nuovi amici a distanza ora si stavano divertendo con un bel pompino sempre guardandoci mentre Nicolas si era lasciato andare e aveva iniziato a segarsi il cazzo ormai durissimo. “Stai dando spettacolo lo sai? Sei nuda davanti a tutti con un vibratore nella figa e un plug nel culo che ti ecciti a succhiarmi il cazzo. Ti stanno guardando e si stanno segando, l’hai fatto diventare duro anche a loro e sei li che godi con le gambe aperte.” Dissi tutto questo a Elisa mentre continuavo a godermi il pompino anche se stavo arrivando al limite e così la avvisai: “Sto per venire, voglio che da vera troia la prendi in bocca e poi ti giri verso gli spettatori tenendo le gambe belle aperte e ti fai cadere la sborra sulle tette. Rendi migliore la loro giornata con questo spettacolino da cagna.” Mugolò qualcosa che non capii mentre mi succhiava ma che intesi come un accenno di assenso ovviamente, così dopo qualche altra pompata non resistetti oltre e le sparai in bocca tutta l’eccitazione accumulata. 4-5 bei fiotti di sperma che lei prese in bocca da brava, prima di fare quello che le avevo ordinato. Si girò verso Nicolas e la coppia e piano fece scendere la sborra sulle tette. Una scena davvero troppo eccitante per tutti e infatti il ragazzo venne anche lui sulle tette della sua compagna con una notevole esplosione, mentre Nicolas sborrò veramente tanti schizzi su un asciugamano cercando un po’ di celarsi dalla vista delle altre persone.

“Guarda come hai fatto schizzare i loro cazzi, sei proprio diventata una troietta vero? Hanno sborrato per merito tuo sai, li hai fatti eccitare tu così. E visto che sei stata brava ora stenditi che faccio venire anche te.” A quelle parole la mia collega si rilassò un pochino, si stese e si preparò al suo secondo orgasmo di giornata. Aumentai la potenza del vibratore muovendolo dentro la figa di Elisa mentre con l’altra mano continuavo a giocare con il plug, lei iniziava a sussultare, sapevo che era il segnale che stava per venire e così glielo chiesi: “Stai per venire? Stai per venire con le gambe aperte davanti a tutti che ti guardano? Dimmelo!”. Cercò di prendere un po’ di aria e mi disse un con voce roca “sì sto per venire”. E fu in quel momento che decisi di punirla: spensi il vibratore e lo tirai fuori e feci lo stesso con il plug, lasciandola così con figa e culo aperti ma senza l’orgasmo. Esclamò a voce perfino troppo alta un “NO!” che fece girare anche altre persone a guardarla e poi si mise le mani sulla faccia sull’orlo del pianto.
Andai all’orecchio e le dissi solo: “Continua a disubbidire e vedrai che punizioni come questa saranno la normalità. Ci siamo capiti?” Rispose con un “sì” e la lasciai lì per andare a fare una doccia.
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