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La dominazione della collega: in spiaggia


di Sheed
12.09.2023    |    16.249    |    13 9.7
"In base agli impegni di vita e lavorativi che avevamo continuavamo a divertirci, lei ogni tanto mi stuzzicava sapendo che poi l’avrei “punita” in qualche modo..."
Con Elisa, la mia collega, le cose andavano sempre abbastanza bene. In base agli impegni di vita e lavorativi che avevamo continuavamo a divertirci, lei ogni tanto mi stuzzicava sapendo che poi l’avrei “punita” in qualche modo ma era un gioco che piaceva tanto a entrambi. Qualche volta le scrivevo sapendo che era a casa costringendola a fare delle cose imbarazzanti vista la presenza del compagno col rischio di essere scoperta (cosa che qualche volta è successo e lei si è dovuta inventare qualche storia per uscirne), ma verso la metà di maggio ci siamo organizzati in un giorno infrasettimanale prendendo entrambi ferie per andare in una spiaggia nudista. Lei al compagno aveva ovviamente detto che saremmo dovuti andare da un cliente e quindi quando al mattino passai a prenderla ci eravamo vestiti in modo formale ma avevamo pronto il cambio.
Sapendo che per lei sarebbe stata la prima volta in questo tipo di spiaggia le avevo preso un mini costume che praticamente non copriva nulla, più imbarazzante che restare nudi di fatto e così al primo autogrill ci fermammo per cambiarci glielo diedi dicendole di indossarlo con sopra un vestitino leggerissimo e molto corto che lasciava molto scoperto sia il davanti che il dietro. Uscita dal bagno era già tutta rossa in viso per l’imbarazzo ma le dissi che era bella da togliere il fiato e non mancarono ovviamente i tanti sguardi degli altri signori presenti quando la videro camminare e uscire. Era un bocconcino incredibile e io glielo facevo notare quanto fosse arrapante e troietta nel far eccitare tutti quelli che le stavano attorno.

Durante il viaggio non ci furono momenti particolari tranne quando le ordinai di abbassare le spalline e far scendere il vestito e iniziare a giocare con i capezzoli da sopra e sotto il costume. Sentirla ansimare e vedere quei capezzolini così turgidi mi stava facendo venire una gran voglia ma dovevo resistere.
La giornata era bella soleggiata, calda, e quando arrivammo alla spiaggia c’era pochissima gente quindi ci godemmo alla grande la prima metà di giornata. Il fatto che fossi da soli all’inizio l’aveva tranquillizzata ma man mano che arrivava un po’ di gente avevo visto che stava diventando più agitata notando anche lei che attirava ben più degli sguardi. Per spalmarle la crema le dissi di togliere il reggiseno che tanto non le sarebbe servito oggi, protestò debolmente ma capì subito l’antifona e così cominciai a metterle la crema passando tante e tante volte sulle sue tettine e giocando non poco con i capezzoli. Poi sono sceso fino impastare per bene quel culetto con il filetto che andava sempre più dentro e la striscette di stoffa davanti che praticamente le era entrata nelle labbra della fica che si intravedeva umida. Alla porcellina piaceva insomma. Avevamo attirato ovviamente lo sguardo di qualche singolo che passeggiando sbirciava verso Elisa godendosi l’effetto che faceva sulla sua carnagione chiara il costumino nero che le avevo regalato.

La prima parte della giornata passò rapidamente: parlammo un po’ ridendo di storie di nostri colleghi, flirtammo e ci godemmo in pieno il relax che regalava quel posto. A metà pomeriggio però mi era venuta voglia e decisi che era ora di fare quello per cui eravamo venuti. Così dissi a Elisa di andare a fare una passeggiata prima nella spiaggia e poi nella parte della pineta per vedere un po’ com’era il posto. Arrivati in uno spiazzo abbastanza riparato in mezzo agli alberi la presi e iniziai a baciarla, lei ricambiava con la lingua e le nostre mani corsero dappertutto: le mie passavano dalle sue tette al suo culo fino a massaggiarle la figa sempre più calda e vogliosa, le sue erano andate sul mio cazzo che si era fatto per forza di cose duro.
Con la coda dell’occhio avevo visto che due singoli si erano accorti della situazione e si erano avvicinati silenziosamente dietro a Elisa così lei non poteva vederli. Per fargli venire ancora più voglia spostai il filetto del perizoma aprendo e chiudendo i glutei così da far vedere meglio ai due ragazzi sia il suo buco del culo sia la figa che ormai era lucida di umori. Poi la feci inginocchiare e le ordinai di prendermi il cazzo in bocca. Stranamente non protestò e non fece obiezioni sul fatto che qualcuno potesse vederci, era sicuramente vogliosa anche lei e la situazione le piaceva. Dopo poco presi dallo zainetto che avevo una benda e gliela misi per coprirle gli occhi e lei iniziò a lamentarsi ma le dissi di stare in silenzio ferma li in ginocchio e di continuare a farmi il pompino e nel frattempo aggiunsi che doveva farsi un ditalino.
Feci cenno ai due ragazzi di avvicinarsi sempre in silenzio e inizia a dirle: “Pensa che bello se ci fosse qualcuno che ti sta vedendo fare la zoccola, qualcuno che ti guarda mentre mi spompini e ti tocchi la figa tutta bagnata e piena di voglia. Chissà cosa potrebbero pensare, forse che sei una vera troietta cosa ne dici?” E in risposta arrivò un mugolio e staccatasi dal mio cazzo mi disse: “Sì sarebbe eccitante. Piace anche a te vedermi fare la troia vero? Senti come sei duro!”

I ragazzi erano ormai vicinissimi a noi e si stavano godendo la scena entrambi segandosi: uno sarà stato alto 1.90 e devo dire veramente dotato sia in lunghezza che in circonferenza, l’altro un po’ più basso e aveva un cazzo normale. Erano tutti e due duri e si toccavano lentamente. Mi staccai e le dissi di continuare a farsi un ditalino toccandosi anche il clitoride gonfio e con l’altra mano di toccarsi le tette e i capezzoli, cosa che fece puntualmente iniziando ad ansimare.
Mi spostai dietro di lei inginocchiandomi baciandole il collo e prendendo il posto delle sue mani sia sulle tette sia sulla figa che ormai era un lago e le dissi all’orecchio: “Resta tranquilla, abbiamo visite. Ho fatto avvicinare due ragazzi che sono proprio davanti a te che si segano i cazzi durissimi per merito tuo. Adesso tu da brava troietta alzi le mani e glieli prendi in mano e inizi a segarli. Non voglio sentire lamentele.” Si era ovviamente irrigidita e mi disse “no ti prego mi vergogno” ma le risposi che non mi interessava e che i due tipi non potevano stare così doveva aiutarli.

Vederla prendere in mano quei due cazzi e segarli fu bellissimo, quello più dotato tralaltro faceva fatica a prenderlo tutto con le sue manine e mi accorsi che si voltò subito verso quel lato per capire con che razza di bestia aveva a che fare visto che non poteva vederlo ma solo sentirlo. La scena quindi era lei in ginocchio che segava i due ragazzi, io dietro di lei che continuavo a farle un ditalino e avevo aggiunto un dito e infatti stava iniziando ad ansimare sempre più forte e rivolto ai due dissi: “Vi piace questa bella troietta? Avete visto quanto le piace menare cazzi?” E loro presero la palla al balzo e subito rincararono la dose “Certo che sì, non capita spesso di trovare una puttanella del genere a cui mettere il cazzo in mano.” A ogni parola la sua figa si contraeva, Elisa era sempre più eccitata e sapevo che era ormai vicina a venire, così come anche i due ragazzi i cui cazzi pulsavano sempre di più. Gli dissi “Dai ragazzi è ora, che ne dite di sborrarle addosso? Dai riempitele le tette di sborra calda dai che le piace tantissimo.” E poi rivolta alla mia amica “vero che ti piace? Diglielo tu cosa vuoi dai”. Lei sapeva benissimo che se non l’avesse fatto mi sarei fermato con il ditalino e addio orgasmo quindi anche se piena di vergogna disse ai due “dai sborratemi addosso, sparatemi sulle tette il latte caldo” e nel mentre lo diceva ebbe il suo orgasmo con le mie due dita ben ficcate dentro la figa che me le stava divorando, iniziò a tremare e sussultare fermando un attimo le seghe per riprendersi mentre io continuavo a fare un su e giù lentissimo con la mano tutta bagnata dei suoi umori.

Tornata in sé riprese con foga a masturbare i due che uno dopo l’altro iniziarono a capitolare: il primo si prese in mano il cazzo diede gli ultimi tre colpi veloci indirizzandolo sulle tette e sparando i suoi 3-4 schizzi, il secondo prese anche l’altra mano di Elisa e si fece segare ancora un po’ ma troppo carico anche lui le sparò tutto addosso e furono 5-6 schizzi violenti e densi, uno le arrivò in faccia, gli altri le imbrattarono tutto il petto e le tette.
A quel punto toccava anche a me finalmente così le andai davanti, le ordinai di spalmarsi tutto lo sperma che aveva sulle tette massaggiandole e poi di prendermelo in bocca. Non durai granché così lo tirai fuori e le schizzai tutta la faccia per mia e sua gioia visto che iniziò a leccarsi con la lingua e poi mi ripulì per bene. Aveva capito cosa mi piaceva la troietta!

Stanchi ma molto felici tutti quanti prima di congedare i ragazzi dissi all’orecchio a Elisa cosa dire e così dalla sua bocca uscì un “grazie per avermi dato la vostra sborra” che avrebbe fatto tornare duro il cazzo a chiunque.
Ci ringraziarono, ma prima di andare via mi feci dare il numero di quello molto dotato perché mi sarebbe piaciuto risentirlo per ricreare in futuro qualche gioco per Elisa.
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