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Milano in Agosto


di remida67
25.10.2012    |    8.110    |    0 9.5
"Se quando si era seduta Marta aveva assunto una posizione composta, propria di una ragazza per benino, con il passare del tempo il suo corpo è scivolato in..."
Agosto a Milano. La città semideserta e silenziosa, il traffico ridotto al minimo che ti spinge, incurante del caldo umido che ti afferra alla gola, ad avventurarti nelle strade quasi alla ricerca dei segni di altre presenze viventi.
Non era la prima volta che Marta passava l’agosto in città ma ciò non era più successo da alcuni anni ed aveva quasi scordato queste sensazioni. Impegni familiari le avevano impedito di programmare le vacanze e, oltretutto, da poco più di un mese si era definitivamente chiusa la sua lunga relazione con Massimo.
Risolti i problemi più urgenti con la sua famiglia si ritrovava sola ad affrontare le due settimane che rimanevano prima del fatidico ritorno in massa dei vacanzieri.
La notte, con la sua calura che non dava tregua, le impediva di prendere sonno e la costringeva a rassegnarsi alle lunghe dormite del mattino quando un minimo di frescura conciliava il suo trattenersi sopra le lenzuola.
Nel pomeriggio l’energia dei suoi 24 anni la spingeva ad uscire, incurante del solleone, per aggirarsi nelle vie del centro confondendosi con gli sporadici gruppi di turisti in visita alla città.
L’insofferenza più grande l’assaliva alla sera quando la voglia di combattere la noia mortale si scontrava con l’impossibilità di trovare qualche amico con cui organizzare la serata.
Marta è una ragazza mora, alta, slanciata, gambe affusolate e un seno piccolo ma ben disegnato. Pur non rispondendo ai canoni di una bellezza particolarmente appariscente Marta non è certo tipo da passare inosservato. E questo nonostante il fatto che lei non ami ostentare abbigliamento e trucco eccessivo.
Per questo motivo Marta non è molto propensa ad uscire da sola in una città svuotata dei suoi abitanti con il rischio di dover affrontare situazioni spiacevoli. La mancanza del suo abituale gruppo di amici ed amiche è di certo la cosa che di più le pesa in questo mese di agosto.
Per dire il vero un paio di sere è stata invitata da Francesco, un ragazzo che vive non lontano da lei e che ha avuto modo di conoscere frequentando l’università. Con Francesco è nata una certa confidenza che si potrebbe definire una sorta di amicizia in fase di crescita. In tutte e due le occasioni di incontro Francesco aveva coinvolto anche un paio di amici, Luca e Stefano, anche loro già noti a Marta sempre per comuni frequentazioni in ambito universitario. Nella vita di Marta i tre ragazzi non possono certo sostituire le sue amicizie e frequentazioni abituali ma, sono tre tipi simpatici, casinisti al punto giusto e, in fondo, questo è ciò che a lei può offrire Milano di questi tempi.
Un’altra sera è arrivata. Prosciutto e melone per evitare di dover cucinare, un caffè ed una sigaretta e Marta siede irrequieta di fronte al televisore guardando distrattamente un film del 1930.
E’ quasi vinta dal torpore quando lo squillo del cellulare la fa sobbalzare sul divano. Non può negare di sperare in un’ancora di salvezza mentre preme il tasto del telefonino.

“Pronto”

“Ciao”

“Chi sei ?”

“Sono Francesco, uno dei tuoi compagni di sventura nella desolazione estiva”

“Ciao Francesco, come va ?”

“Al solito, encefalogramma piatto”

“Che mi dici ?”

“Bah, ti ho chiamato per sentire se ti era venuta qualche idea brillante per questa sera”

“Vuoto assoluto … anzi speravo che lo squillo del telefono mi portasse una bella proposta”

“In quanto a proposte siamo a terra ma se ti va di trovare il modo di annoiarci in compagnia possiamo uscire e cercare di inventare qualche cosa. Io ho già sentito Luca e dovrei vedermi con lui verso le 22. Che ne dici, sei dei nostri ?”

“Va bene buttiamoci in questa avventura. Come rimaniamo ?”

“Passo a prenderti tra mezzora se ti va bene”

“Ok, a dopo”

“Ciao”

Con un po’ di fatica Marta abbandona il divano-sauna e si trascina in bagno. Una doccia rapida, per quello che può servire con il clima che l’aspetta all’esterno.

L’armadio spalanca le sue ante per la scelta dell’abbigliamento. Non occorre una grande riflessione. Sugli slip bianchi leggeri e semitrasparenti scende una minigonna bianca pieghettata, corta ma non esagerata, leggera e svolazzante. Un top colorato non richiede la presenza del reggiseno e lascia abbondantemente scoperta la pancia della ragazza.
Il tempo di bere un sorso di acqua gelata ed il citofono lancia il suo suono stridulo.

“Eccomi, scendo” urla Marta nel ricevitore.

Francesco l’attende di fronte al portone. Un bacio rapido sulla guancia e i due si sistemano nell’auto. Il fresco che arriva dal condizionatore fa subito scordare la vampata di calore che ha accolto Marta all’uscita dal portone.

“Allora, ti è venuta qualche idea geniale ?” chiede Marta sorridendo.

“Cose strabilianti … adesso passiamo a prendere Luca e poi decidiamo dove trascinare le nostre esistenze”

“Il solito baretto in Ticinese ?”

“Certo che non ti si può proprio fare una sorpresa” replica Francesco.

Luca li aspetta sotto casa impaziente di infilarsi nel fresco della vettura.
La città è deserta e l’auto procede veloce verso uno dei pochi baretti rimasti aperti per accogliere la loro noia.
Il tavolo di legno appiccicaticcio sorregge le tre birre fresche che i tre sorseggiano alternando battute che vorrebbero essere spiritose a prolungati sbadigli.

“Che fine ha fatto Stefano ?” chiede Luca.

“Mah, gli ho telefonato oggi pomeriggio ma non era in casa … magari ha trovato da far bello questa sera” risponde Francesco.

“Me lo immagino … Stefano è proprio il tipo dalle trovate esaltanti” replica Luca.

“Perché non provate a chiamarlo adesso ?” interviene Marta.

“E’ un’idea, così se sta facendo qualche cosa di interessante gli rompiamo le balle”. Nel dire questo Francesco estrae il cellulare e compone il numero di Stefano.

Un paio di squilli e … “Pronto, chi rompe a quest’ora ?”

“Ciao Stefano, sono Francesco e sono qui con Luca e Marta … che fai ?”

“Niente, assolutamente niente … ho deciso di starmene in casa, sto mangiando un panino e poi mi guardo un filmino alla TV” risponde Stefano.

“Posso immaginare che tipo di filmino ti guardi …” commenta Francesco.

“Spiritoso … sempre meglio che stravaccarmi in un bar a bere birra … ho la birra e i bar di Ticinese che mi escono dagli occhi …”

“Insomma ci stai dicendo che non hai nessuna voglia di raggiungerci”

“Non se ne parla neppure … se vi va potete venire voi da me … io non metto il naso fuori di casa”

“Aspetta un momento che chiedo agli altri”

Francesco si rivolge a Marta e Luca.

“Dice che se abbiamo voglia possiamo raggiungerlo a casa sua … che ne dite ? … vi ricordo che l’amico ha l’aria condizionata, un frigorifero sempre ben fornito e una casa a completa disposizione, che ve ne pare ?”

“Sta un po’ in casa di Dio ma per me ci può stare” risponde Luca.

“Se va bene a voi …” si unisce Marta anche lei stanca di consumare le sere in un bar a sparare cazzate attraverso il frastuono di una musica assordante.

Pochi minuti e sono di nuovo in macchina diretti verso Lambrate.

“Che cosa stava facendo l’amico ?” chiede Luca a Francesco.

“Stava mettendosi comodo a guardare un filmino …”

“Il solito maiale …” commenta Luca.

“Perché maiale ?” chiede Marta.

“Non immagini che tipo di filmino stava guardando …”

“Volete dire che mi toccherà passare la serata a sorbirmi un filmino porno ?” chiede Marta con uno sbadiglio.

“Male che vada ci facciamo una dormita al fresco … meglio che scioglierci di calore in quel bar” è il commento di Francesco.

“Vabbé … se questo è il nostro destino …” conclude Marta.

L’ascensore li conduce all’ultimo piano della palazzina in cui vive Stefano con i suoi genitori, opportunamente lontani in qualche amena località di villeggiatura.
Lo squillo del campanello risuona nella scale di una casa praticamente disabitata. L’attesa si prolunga per un paio di minuti poi la porta si spalanca. Alto, moro, i capelli arruffati, Stefano li riceve a piedi nudi, t-shirt e boxer.

“Ma ti sembra il modo di riceverci ? guarda che tra noi c’è anche una signorina …” esclama Luca.

“Cazzo, è vero, scusami Marta ma sono completamente rincoglionito …” arrossisce Stefano nel rendersi conto della sua tenuta.

“Non preoccuparti … capisco … non credere che io a casa mia stia in condizioni diverse dalle tue … e poi siamo noi che veniamo ad invadere la tua privacy” lo giustifica Marta.

I tre amici entrano nell’appartamento godendo subito i benefici della temperatura vivibile che vi regna. Nulla di eccessivo, una decina di gradi in meno rispetto ai 35 delle vie cittadine.

“Fate come se foste a casa vostra … il frigo è in cucina, prendetevi da bere e poi sedetevi dove vi pare …” aggiunge Stefano un po’ rinfrancato dalle parole di Marta.

“Che stavi facendo ?” domanda Luca sbirciando il TV e il videoregistratore dove la spia Pause risplende di uno splendido colore rosso.

“L’ho detto a Francesco che volevo guardare un filmino …”

“Uno dei soliti …?” ridacchia Luca.

“E allora … non mi fare il moralista … non mi pare che ti sei mai tirato indietro quando hai avuto occasione di vederne qualcuno …” replica un po’ irritato Stefano.

“Non ti incazzare … stavo scherzando”.

Marta e Francesco si avviano in cucina e tornano con tre birre gelate.

“Di questo passo, a fine agosto sarò diventata una alcolizzata da birra” esclama Marta mentre si aggira per il grande salotto osservando l’arredamento intorno a se. Anche Luca e Francesco sorseggiano le birre aggirandosi tra mobili e divani.

“Beh, siete venuti qui per passeggiare o vi decidete a sedervi … mi gira la testa a guardarvi” se ne esce Stefano.

“Madonna come sei irascibile questa sera Stefano … dai ragazzi sediamoci se no gli prende una crisi” borbotta Francesco.

Marta si avvicina al divano angolare disposto di fronte al complesso Tv-stereo. Ai piedi del divano una grande tappeto colorato si estende per una lunghezza di almeno 5 metri. Marta si lascia cadere al centro del divano. Francesco si siede vicino alla sua destra mentre Stefano si stravacca sulla sinistra lasciando un certo spazio tra se e Marta. Luca si siede sul tappeto appoggiando la testa al divano non lontano dalle gambe di Marta.

“Beh, se Marta non ha nulla in contrario, perché non ci fai vedere il filmino …” propone Luca.

Francesco con tono leggermente preoccupato si rivolge a Marta: “Scusa non so se la cosa ti può fare piacere quindi fammi il favore di non sentirti in obbligo e di dire chiaramente quello che pensi”.

“Considero i film porno abbastanza noiosi, comunque non sarà né il primo né l’ultimo che vedo …”

“Allora vai con il film Stefano …” ordina Luca.

“Mi raccomando, nei limiti del possibile, evitate di fare i maiali …” puntualizza Marta.

“Ma per chi ci hai preso …” ridacchia Luca.

Il telecomando invia il segnale e sullo schermo compare l’immagine di una ragazza bionda, molto giovane, alle prese con due neri aitanti e ben dotati. I due si stanno prodigando in carezze e baci prolungati su tutto il corpo della ragazza che sottolinea il tutto con piccoli gemiti apparentemente spontanei.
Le scene si snodano con contatti sempre più spinti e ravvicinati. Uno dei due ragazzi si dedica con impegno al clitoride della biondina usando la lingua e la mani. L’altro riceve in cambio il trattamento delle labbra e della lingua della ragazza sul membro di ragguardevoli dimensioni.
Nel salotto di Stefano è sceso il silenzio, rotto di tanto in tanto da qualche commento a metà tra lo spiritoso e l’imbarazzato. Stefano, nel suo abbigliamento succinto, fatica a nascondere la protuberanza che cresce lentamente sotto la stoffa dei boxer. Marta evita accuratamente di guardare nella direzione di Stefano ma, non può negare a se stessa, che un leggero turbamento la sta assalendo.
Il divano si presta a far si che il corpo si abbandoni, complice anche il clima fresco che pervade l’ambiente. Se quando si era seduta Marta aveva assunto una posizione composta, propria di una ragazza per benino, con il passare del tempo il suo corpo è scivolato in avanti mentre il busto ha trovato un comodo appoggio nella spalla di Francesco.
Non si può dire che il film provochi in Marta uno stato di eccitazione. E’ piuttosto l’atmosfera, il silenzio, la piacevole frescura che la spinge ad un abbandono rilassato.
Quasi neppure si accorge che il capo di Luca, ancora seduto ai suoi piedi, si è appoggiato alla sua coscia che sporge dal divano. Non coglie malizia in tutto ciò.
E’ solo quando percepisce la mano di Luca a contatto con la parte interna del suo ginocchio che si rende conto che forse la malizia c’è e come.

“Luca, che cavolo stai facendo ?” domanda con un filo di voce da cui traspare ben poca convinzione.

“Niente … è solo una carezza, un segno di affetto …” risponde Luca.

“Sarà … vedi di non diventare troppo affettuoso però …” replica Marta sempre con poca convinzione.

Luca infatti si guarda bene dal togliere la mano.

Le immagini scorrono sullo schermo ed anche la mano di Luca scorre lentamente lungo l’interno della coscia di Marta. Ora nel salotto cresce una certa tensione che tutti riescono a percepire.
La mano di Luca è risalita e si soffermata non lontano dal bordo degli slip bianchi. Marta comincia ad eccitarsi. Volge il capo verso Francesco il cui viso è a pochi centimetri dal suo. Francesco la guarda e le passa una mano dietro le spalle accarezzandole il braccio. Poi, improvvisamente, la tira delicatamente a se e la bacia sulle labbra. Marta si abbandona al bacio, le lingue si incontrano in un bacio prolungato.
E’ il segnale che Luca attendeva. La mano ora si muove leggera ma sicura verso il bordo delle mutandine. Si sofferma per un istante. Poi un dito comincia a scorrere con leggerezza sulla stoffa, cerca l’apertura del sesso, risale verso il clitoride e comincia un massaggio circolare, lento, delicato.
Marta sospira tra le labbra di Francesco mentre la mano dell’amico scende dalla spalla e si concentra sul seno della ragazza.
Nell’angolo opposto del divano Stefano si accarezza attraverso la stoffa dei boxer.
Marta sente crescere l’eccitazione ed il suo corpo si abbandona ancora di più. Le gambe si allungano oltre il bordo del divano dischiuse al punto tale che Luca non ha alcuna difficoltà a continuare con il suo massaggio. Ruotando sul busto Marta riprende a baciare Francesco. Laggiù, sul tappeto, Luca si fa strada con il capo tra le sue gambe. Il calore del respiro colpisce la fica di Marta e, subito dopo, una lingua calda sostituisce il massaggio del dito. Le mani di Luca scostano il bordo degli slip, la lingua si insinua nella fessura ormai fradicia ed il clitoride si protende a ricevere una nuova carezza.
Marta sa che ormai non è più possibile fermare gli avvenimenti. Si lascia cullare dalle carezze di Francesco mentre Luca ai suoi piedi le sfila le mutandine. E’ lei stessa ad aiutarlo sollevando le anche, ed è lei stessa ad aprire ancora di più le gambe per permettergli di leccare più agevolmente la fica. Il respiro si fa ancora più affannoso quando Marta percepisce sul seno le mani di un altro uomo e si rende conto che anche Stefano ha deciso di partecipare al gioco.
Stretta tra Stefano e Francesco, sconvolta dalle carezze del primo e dai baci del secondo, realizza con un istante di ritardo che il membro di Luca si è aperto la strada nella sua fica. L’eccitazione sale sotto la spinta del cazzo mentre le cure che le prodigano gli altri due amici quasi la distraggono da quanto avviene dentro il suo ventre. Ma il sesso eretto dentro di lei comincia a trasmetterle onde di piacere. Accompagna la penetrazione di Luca con i movimenti del bacino e, quasi senza rendersene conto la sua bocca si apre ad accogliere il membro eretto di Stefano.
I movimenti di Luca si fanno frenetici. Marta è costretta ad abbandonare il cazzo che stava leccando per condividere fino in fondo l’orgasmo dell’amico che sta riversando il suo sperma nel profondo della vagina.
Luca esce lentamente da lei e Marta si solleva stendendosi sul divano. Il suo viso è appoggiato al grembo di Francesco, le sue mani armeggiano con i pantaloni. Il membro di Francesco è pronto, eretto. Marta comincia a leccare il palo congestionato mentre dietro di lei il cazzo di Stefano la penetra nella fica ricolma del seme di Luca. Un altro membro comincia la sua corsa nel ventre della ragazza con movimenti ora lenti ed ora frenetici. L’eccitazione di Stefano è tale che la sua resistenza non può protrarsi al lungo. Un nuovo fiume di sperma si spande nel profondo della vagina mentre il cazzo di Francesco sta per esplodere sotto i colpi della lingua di Marta.
Ma in fondo Francesco è proprio quello che le ha dato prova di dolcezza e di attenzione e lei non vuole negargli la possibilità di conoscerla fino in fondo. Marta si solleva sulle ginocchia, ampi rivoli di sperma le corrono lungo le cosce mentre lei scavalca le gambe di Francesco e si cala sul suo cazzo eretto. Lo sente, lo sente mentre la penetra fino in fondo. Si china verso il suo viso e comincia a cavalcarlo senza sosta. Non gli da il tempo di riacquistare il controllo, lo vuole completamente dentro di se, ha fretta di sentirlo godere. Ed è con gioia che accoglie l’urlo di Francesco e l’esplosione del suo membro nel profondo di se.
Il televisore manda un segnale fatto di tante righe e punti bianchi. Nessuno è più interessato a quanto avviene al di fuori del loro gioco. I quattro amici giacciono stremati.
Sembra trascorso un secolo quando Marta si alza e si avvia verso il bagno per una doccia ristoratrice. Ripulitasi dai segni della passione Marta torna in salotto. I tre amici sembrano essersi appisolati. Marta si gira e si avvia verso la zona notte dell’appartamento. Scorge la camera da letto dei genitori di Stefano e si stende sul grande letto lasciandosi andare ad un sonno che immagina tranquillo.
Ma, nel corso della notte, gli amici la raggiungono sul grande letto matrimoniale. In una specie di piacevole dormiveglia Marta li sente alternarsi instancabili sul suo corpo. Non sa e non vuole contare gli orgasmi che la sconvolgono in un’altalena di sensazioni senza fine.
E’ mattina. L’acqua della doccia cancella le tracce dei fuochi notturni. Il sesso sembra pulsare tra le sue gambe non capisce se ancora pronto a ricevere nuovo piacere o più facilmente incapace di rilassarsi dopo una notte infinita.
In strada anche il calore le pare più sopportabile. Sorride pensando che a volte anche in agosto Milano offre sorprese inaspettate.
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