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Lui & Lei

La Storia con Paola


di remida67
01.10.2012    |    10.494    |    0 8.3
"Le mani di entrambi sono ovunque, i corpi sudati si muovono armoniosamente..."
La signora Paola abitava al piano sopra il nostro. Ha sui 40 anni e un figlio che aveva avuto a 16 anni. Era vedova e un giorno il figlio andò a vivere con la sua ragazza, per cui lei rimase sola.
Paola è una donna che lavora, veste elegantemente, bionda, altezza normale e, relativamente all'età, è una bella donna.
Ogni tanto mi capitava di incontrare Paola in ascensore. Devo dire che Paola mi piaceva.
Una volta, per caso, affacciandomi ad una finestra e guardando verso l’alto vidi Paola in vestaglia in piedi sul suo balcone. Stava stendendo dei panni. Lei non si accorse di me. Mi fermai a guardarla e vi assicuro che in quel momento non portava le mutande.
Nonostante tutto l’idea di avere una eventuale relazione con una persona abitante nello stabile mi attirava.
Però ad un certo punto dovetti traslocare.
È accaduto che dopo un mesetto dal trasloco, un giorno ero fuori per lavoro ed avevo finito presto il mio giro. Non avevo necessità di tornare a casa subito pensai di passare a trovare Paola.
Era in casa ed era sola. Le raccontati che ero passato a salutarla, visto che non avevo avuto l'occasione di farlo al tempo del trasloco. Fin lì nulla di speciale. Ad un certo punto stava per congedarmi ed è stato a quel momento che le ho chiesto se potevo darle un bacetto. Lei rimase un po’ sorpresa, ma rispose sì.
Le diedi un bacetto su una guancia e, quando stavo per passare all'altra la baciai sulle labbra. Lei si tirò indietro un attimo stupita. Non ricordo esattamente come è stato, ma io mi avvicinai e la baciai di nuovo spingendola lentamente contro il muro dietro di lei.
Continuavo a baciarla e a toccarla.
Lei pian piano si scioglieva e ci stava.
Mentre la cosa andava avanti, lei dimostrava di gradire, cominciai a spogliarla.
Le mettevo le mani sotto le mutande, la baciavo sui capezzoli.
Ad un certo punto ho cominciato a spingerla verso la camera da letto.
Una volta lì ci siamo spogliati e abbiamo continuato ad amarci.
Lei ansimava dal piacere. Ho capito che era il momento di penetrarla, anche perché il mio cazzo era durissimo, mi scoppiava.
Lei capì e si mise a gambe aperte. La penetrai. Scopava veramente bene e godeva, mentre io le saltavo sopra affondando il mio pene nella sua vagina, la baciavo e le leccavo i capezzoli.
Ad un certo punto mi resi conto che lei aveva goduto, per cui mi abbandonai anche io venendole dentro.
Continuammo a baciarci ancora per un po’, ma intanto per me era giunta l’ora di rientrare a casa.
Dopo aver fatto (finalmente) l’amore con la signora Paola, mi sento al settimo cielo. Erano anni che l’avevo nella testa, che la desideravo. Quella donna mi aveva sempre arrapato, fin dal primo momento.
Quello che colpisce di lei, oltre al fisico, ai capelli biondi lisci, lunghi fin sulla spalle e agli occhi azzurri, è il suo portamento. Ogni volta che la vedo la prima cosa che mi sovviene è: “se fai l’amore come cammini, cammino con te”.
Ricordo che una volta stavo parlando con il marito della custode nell'androne del condominio dove abitavo, quando ad un certo punto è passata la signora Paola. Era il mese di luglio. Lei era vestita di nero: la camicetta sbottonata lasciava intravedere il reggiseno e quello che conteneva. La gonna corta e il suo passo facevano il resto, l’avrei scopata sui due piedi, anche lì, davanti a tutti. E vi assicuro che lo ha fatto drizzare ben bene anche all'ometto della portinaia, a giudicare da come la ha salutata quasi balbettando.
Quando la incontravo in ascensore dovevo trattenermi: più di una volta l’avrei impalata seduta stante.
Il culmine dell’infatuazione per Paola lo raggiunsi quella volta che dalla mia finestra al piano inferiore la vidi sul suo balcone in vestaglia, con i capelli bagnati e, come ebbi modo di constatare assai bene, senza mutande. Quella volta dovetti assolutamente masturbarmi subito per lei, la qual cosa si ripeté molte altre volte. Non mi vergogno ad ammettere che ho versato fiumi di sperma per la signora Paola, prima di riuscire a scoparla. E quella volta son dovuto stare attento a non venire troppo in fretta, per non deluderla. Ma contavo di rifarmi ben presto.
Tornando a noi, il giorno dopo l’amore con Paola, le mando un mazzo di fiori: 5 rose rosse “extra”, senza alcun biglietto. Tanto avrebbe capito.
Per un mese non la chiamo. Poi, dopo un paio di tentativi, la rintraccio al telefono.
Paola fa la consulente per le aziende, per cui le capita di effettuare trasferte, magari anche per qualche giorno e per questo può anche essere assente da casa.
Quando la trovo al telefono mi dice che per quel pomeriggio sarebbe rimasta in casa, ma che è occupata, ha da fare.
Non me ne importa se ha da fare. Sento che non posso più fare a meno di possederla nuovamente. Devo toccarla, vedermela nuda sotto di me, limonarla, fondermi con lei, chiavarla. Per questo mi reco ugualmente da lei. Già durante la strada ho in cazzo in tiro e mi sento tutto in fermento.
Arrivo. Paola mi dice che ha da fare (ma a me non sembra), poi attacca a dire che l’altra volta per lei è stato un momento di debolezza, che dopo la scomparsa del marito, qualche anno prima, non aveva più avuto intimità con un uomo.
Ad un certo punto le chiedo se può preparare un caffè. Quando sta per accingersi a versarlo nelle tazzine, le arrivo dietro, le poso le mie mani sulle spalle. Lei si gira con uno sguardo strano. La abbraccio e la bacio con forza. Forse ha un attimo di indecisione, o vuole darlo a intendere, ma poi si lascia andare.
Siamo entrambi coinvolti in una spirale di passione.
Dopo qualche minuto finiamo nudi nel suo letto.
Questa volta l’amplesso è meno “meccanico” della prima volta. Lei si concede con maggiore naturalezza.
Ci trastulliamo in un petting prolungato.
Quando mi sembra pronta mi porto decisamente sopra di lei. Da come apre le gambe a da come mi offre la sua vagina si capisce che non ne può più dalla voglia di darmela, di farsi scopare all'infinito.
Il primo contatto della figa con il glande è paradisiaco.
Comincio a penetrarla piano piano. Glielo infilo tutto e comincio a pomparla con delicatezza. Poi aumento il ritmo sempre di più fino a sbatterla con violenza. Glielo sfilo e glielo rinfilo.
La sento assecondare i colpi del mio cazzo. Si muove come una pazza, sempre di più.
La figa di Paola è calda, scivolosa, e piuttosto stretta. Il mio cazzo è come un pistone che si muove senza tregua.
Mi sento come bloccato tra le forti cosce di Paola, ma mi sento anche potentissimo e maschio allo stesso tempo. Come non mi era mai capitato.
Mentre scopiamo guardo il viso di Paola. Rimango affascinato da come lei ha perso ogni controllo. Il suo viso è in estasi pura, sempre più profonda, pronta ad esplodere. Ed infatti esplode. Mentre all'inizio le sue spinte erano regolari e moderate, ora sono selvagge e incontrollate. Il suo viso esprime il piacere che sta provando. Le sue notevoli tette si scuotono.
Ad un certo punto i nostri corpi sono come preda di convulsioni. Paola geme sempre più forte e mentre sente il mio cazzo pompare dentro di lei lo sperma a ondate, si abbandona al piacere che ci stiamo regalando. Veniamo insieme, aggrappandoci l'uno all'altra, incastrando i nostri corpi senza pudore. Alla fine rimaniamo abbracciati come due innamorati.
Dopo un po’ il mio membro è di nuovo pronto anche perché lei lo accarezza. Allora la fisso negli occhi e la bacio con passione, quindi, lentamente, le scivolo di nuovo dentro. Sento che il mio cazzo è come risucchiato dalla sua vagina. Paola accompagna la mia azione con un lungo sospiro di piacere.
Ad ogni mio colpo, scandito da un urlo di godimento di entrambi, sento il suo piacere crescere, il che fa aumentare il mio.
Le mani di entrambi sono ovunque, i corpi sudati si muovono armoniosamente.
Ad un certo punto la sento stringere le sue gambe su di me, tirare un lungo sospiro e fare come per rilassarsi. In quel momento mi rendo conto che la nostra resistenza è arrivata al limite e finalmente rovescio tutto il mio seme dentro di lei.
Rimaniamo sdraiati l'uno accanto all'altra ancora per un pò di tempo, baciandoci e abbracciandoci continuamente.
Il solo ricordo del suo corpo oscillante ritmicamente sotto i miei colpi me lo farà drizzare anche nei giorni successivi.
Paola ha un seno abbondante e assai gradevole che impone di essere baciato e leccato e i suoi capezzoloni turgidi e dall'aureola sensuale, di essere succhiati. Essendo solo al secondo incontro amoroso mi sono trattenuto, ma in futuro voglio proprio metterle il mio pene tra le sue tettone.
Ormai la relazione con la signora Paola si è consolidata. Ci troviamo da lei almeno una volta la settimana.
Paola è fantastica. È sempre pronta al rapporto sessuale e all'orgasmo. È priva dell’ansia da prestazione tipica delle donne più giovani. Si concede senza riserve, si fa penetrare a fondo e con forza, si fa inondare la vagina e l’utero di sperma. Gode senza ritegno e io non ho mai goduto tanto come con lei. Quando faccio l’amore con lei mi sento letteralmente risucchiato nella sua vagina.
Purtroppo a causa degli impegni di uno o dell’altro, abbiamo sempre poco tempo. Con questo certe volte lei mi fa qualche sorpresa gradita, tipo farsi trovare nuda, coperta solo dalla vestaglia (la stessa di quella volta…) e con i capelli umidi, oppure indossa delle autoreggenti a rete con riga che mi fanno restare senza fiato.
Io sono sempre pronto a possederla e lei a farsi infilare il mio randello duro nella sua figa vogliosa ed umida. Facciamo parecchi preliminari, poi lei si stende e apre le gambe, munifica come sempre, offrendomi la sua figa. Io la penetro lentamente, ma con decisione. Lei vuole sempre tutto il mio cazzo e mi sollecita con movimenti del bacino a prenderla tutta, fino in fondo.
La scopo, limonandola e dicendole frasi ora galanti e ora sconce, che aumentano il suo desiderio ed anche il mio. Paola si è abituata a godere sempre senza ritegno, come una cagna in calore. Il culmine lo raggiunge quando capisce che le sto riversando tutto il mio sperma dentro la sua caverna, a quel punto ormai dilatatissima e fradicia.
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