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Franchino a Bologna - 4a parte


di giov60
10.11.2019    |    7.103    |    3 9.3
"A casa poi ti racconto!” “Si amore di mamma!..."
Franchino è subito pronto e anche Maria non impiega che due minuti in più del nipote per apparire in cima alle scale in aderente canottiera che poco nasconde del suo florido seno e minigonna a balze sfalsate che ad ogni suo passo mostrano la coscia sinistra della donna quasi fino all’anca!
“Zia mica vorrai andare in centro così vestita?!” le chiede Franchino.
“E’ per farti fare una bella figura nipotino mio! Poi non andremo tanto in giro, solo a prendere un gelato in un bel bar dove ti presenterò ad un paio di amiche mie con cui ho appuntamento come tutti i giorni.”
Nina è già al volante dell’auto e ad un passante ignaro farebbe saltar fuori gli occhi dalle orbite per quanto son belle le sue gambe in calze a rete!
Zia e nipote salgono sul sedile posteriore per scendere poi nei pressi di piazza Maggiore.
L’attraversano sotto lo sguardo compiaciuto dei bolognesi e invidioso delle bolognesi fino a giungere in via santo Stefano in una graziosa pasticceria dove, al fresco della sala da the, sono in attesa due signore della stessa età di Maria e sue intime amiche.
Salutano con slancio il bel ragazzo al fianco della comune amica e per tutta la mezz’ora seguente se lo mangiano con gli occhi. Franchino capisce dal tono del discorso che le signore sono molto intime. La zia sta lodando la possanza del ragazzo e una delle signore esclama: “Proprio un torello allora!! Beata te!!”
Franchino arrossisce a quella esclamazione. Il trillo del cellulare, rimasto muto per tutta la giornata, riesce a dare un contegno diverso al ragazzo che risponde. E’ mamma che lo sta chiamando.
“Ciao amore di mamma! Tutto bene?”
“Ciao mamma si tutto bene! Adesso io e zia Maria stiamo prendendo un ottimo gelato in centro a Bologna.”
“Ti ha portato in centro a farti conoscere due sue amiche vero? Sono due depravate! Stai attento!!”
“Tranquilla mamma! Non credo che zia abbia poi così tanta voglia di lasciarmi andare con loro!”
“A proposito è valsa la pena andare a casa di zia Maria, Vero!?!”
“E si devo essere sincero proprio si!”
“Sai che manchi molto a mamma?! Adesso pensavo a te e ho dovuto aprire il frigorifero per prendere una nera melanzana che adesso, dentro la mia figa, mi sta ricordando il tuo uccellino!!”
“Mamma che dici!”
“Dico che già mi manchi!”
“Sei stata tu a volere che io venissi qui a Bologna…”
“E’ stata solo una buona azione nei confronti di Maria!”
“Buona azione?!?”
“Dai Franchino avrai già capito che la zia ti voleva…!”
“E non solo lei…. A casa poi ti racconto!”
“Si amore di mamma!...Salutami la zia mi raccomando!”
“Si certo mamma! Buona serata!”
“Grazie amore, mi raccomando fai tutto quello che ti chiede zia! Ciao!!
“Ciao!”
La calda voce di mamma ha riacceso la voglia di Franchino che adesso la immagina a casa sprofondata nel divano mentre si sta masturbando con una melanzana di apprezzabili dimensioni e lo sta facendo pensando a lui! Che troia!
Il cameriere, intanto, è arrivato portando il conto della consumazione che con studiata lentezza lascia sul tavolo cosi da godere della accattivante visione delle tre paia di gambe generosamente e sposte dalle signore, una delle quali lo fissa con malcelata voglia.
Maria e Franchino lasciano il locale che sono quasi le venti e la zia chiama il marito che sarà ad aspettarli dove un paio d’ore prima li aveva lasciati. Così Maria e Franchino tornano di nuovo in piazza Maggiore e, durante il tragitto, Maria racconta al nipote di quanto le sue amiche siano state colpite da lui! Franchino candidamente le dice che anche lui aveva apprezzato la femminilità delle due signore!
“Sono solo due troie! Vuoi mica paragonarmi a loro?!”
“No zia ma sai com’è!! Sempre donne sono!! E anche belle!”
L’ultima parte della piazza i due l’attraversano abbracciati come due fidanzatini e Franchino quasi subito abbandona il fianco della zia per poggiare la mano sul polposo gluteo della zia che stringe più volte voluttuosamente. Al terzo palpeggiamento le bocche di zia e nipote si avvicinano scambiandosi un voluttuoso bacio ancor più eccitante perché dato in pubblico.
Arrivati a casa, trovano già pronta la cena leggera e gustosa servita in cucina, mentre il patio è stato arredato da zio Antonio ad alcova: sparito il divanetto e il tavolino, un ampio materasso coperto da grandi foulard di cotone con quattro cuscini sta al centro dell’ambiente illuminato solo da numerose candele alcune delle quali sono citronelle il cui odore è inconfondibile: terranno lontano le zanzare!
“A casa lo zio non vuole, in nessun caso, che gli “ospiti” per quanto importanti come te, possano usare la nostra camera da letto… Passeremo la serata qui!”
“Bello!”
“Io vado un attimo di sopra tu intanto datti una rinfrescata e torna qui senza indossare i pantaloni!”
Franchino in cinque minuti è già tornato con addosso solo una t-shirt e alcuni minuti dopo, mano nella mano arrivano zia e zio entrambi in autoreggenti e corsetto.
Nonostante la situazione, il già piccolo cazzo dello zio è ancora pendente tra le sue gambe al contrario di quello del nipote che è già pieno di caliente sangue di giovanile vigore.
Franchino viene messo al centro della coppia e proprio il suo uccello è il punto di riferimento dei due che a turno, con abilità e studiata calma, lo abboccano giocando a lungo e scambiandosi anche baci peccaminosi mentre le mani di Franchino vagano accarezzando il corpo ora della zia ora dello zio/cameriera.
Il ragazzo già conosce il corpo caldo e burroso della zia e, quasi a compensazione, si dedica di più a quello dello zio che cosi conciato a più le fattezze di donna che di maschio. Completamente depilato, se non fosse per il cazzo, potrebbe essere scambiato per quello di una bella donna di cui certamente ha le gambe e un sedere ampio e accattivante. Memore del delicato ed intimo servizietto del pomeriggio ricevuto, inizia adesso anche lui a dedicarsi al maturo uomo che sta al suo fianco. Dopo aver scambiato diversi baci con la zia inizia a fare altrettanto con lo zio che ricambia con ardore.
Poi scende a mordicchiare i suoi capezzoli, che se avesse avuto anche solo un accenno di seno sarebbe una femmina fantastica, per infine scendere a prendere in bocca l’adolescenziale uccello che però, nonostante lo zio apprezzi il lavoro di bocca, rimane mezzo moscio fino a che la lingua di Franchino non inizia ad esplorare il culo femmineo dello zio: quando la sua lingua inizia a girare attorno all’ano dell’uomo anche il suo uccello prende vigore! E più il ragazzo insiste ad infilare la punta della lingua nel grinzoso pertugio, più il cazzo dello zio diventa duro. Il trattamento che Franchino sta facendo allo zio lo sta anche ricevendo dalla zia che lo vellica passando dal nodoso cazzo fino allo sfintere anale procurandogli dolcissime fitte di piacere.
Ma adesso è lei che vuole essere al centro della situazione per cui dopo essersi stesa al fianco dei due, invita il nipote a scoparla dopo averle leccato l’umida figa. Il perentorio invito porta il viso di Franchino dal forellino anale dello zio alla accogliente figa della zia che assapora con gusto affondando, per quanto riesce, tutta la sua lingua nell’umido antro accogliente.
Poi nella più classica posa missionaria, affonda tutto il suo cazzo nell’intimità di Maria che rantola di piacere.
Affonda il volto tra i seni della donna e mordicchia i suoi duri capezzoli mentre con sapienza calibra i suoi affondi portando la donna all’apice del piacere!
Ed anche lui ci arriva prima di quanto pensasse perché è a sua volta stimolato da dietro ora dalla lingua ora dal cazzo dello zio che gli stimolano il buco del culo! Lo zio vorrebbe anche incularlo ma, nonostante gli sforzi riesce a malapena a far entrare la sola punta della cappella procurando al ragazzo un brivido ancora sconosciuto.
Dopo aver portato all’orgasmo la zia per due volte, si sta impegnando a farla godere ancora ed insieme a lui. Il ritmo aumenta sempre più e le gambe della donna sono adesso incrociate sulla sua schiena ad impedire, come sarebbe il caso, la fuga al momento giusto. Ma più l’orgasmo si avvicina più le gambe serrano il corpo del giovane stallone impedendo la fuga. Le bocche di zia e nipote sono unite in un lungo peccaminoso bacio che si scioglie solo quando l’orgasmo esplode contemporaneamente in entrambi e mentre dalle bocche escono alti mugolii di piacere, dal cazzo di Franchino fuoriesce impetuosa una bollente esplosione di sperma che allaga tutta la figa della zia che l’accoglie stringendo il nodoso uccello nello spasmo del piacere.
Dopo qualche lungo secondo di annebbiamento totale il leggero tocco del cazzo di Antonio sulle labbra di Maria riporta questa al presente e anche Franchino, che ha il suo viso abbandonato su quello della zia e subisce lo stesso tocco, si risveglia incrociando lo sguardo compiaciuto e soddisfatto della donna e quello ancora carico di voglia dello zio. Nonostante i testicoli siano ancora dolcemente doloranti per il recente orgasmo, Franchino nel giro di pochi minuti da segni inequivocabili di risveglio, compiacendo ancora di più, per quanto sia possibile, la zia Maria la cui soddisfazione di riverbera nello sguardo che questa rivolge al marito.
“Franchino adesso, per favore, dedicati allo zio che ha bisogno del tuo aiuto per fare il suo dovere di marito!”
Franchino capisce di dover abbandonare la posizione tra le gambe della zia e lo fa con un pizzico di rassegnazione, cedendo il posto a zio Antonio che, ora tra le gambe spalancate ed accoglienti della moglie, inizia a baciare la consorte rimanendo comunque praticamente in ginocchio offrendo il suo sedere alle attenzioni di Franchino.
Seguendo la muta richiesta della zia, si china a baciare e leccare il bel sedere dello zio cosa che provoca un apprezzabile reazione nel cazzo dell’uomo. Reazione che si completa quando il ragazzo appoggia la sua cappella sul già umido di saliva sfintere dello zio.
Antonio rincula quel tanto che basta a che il cazzo del nipote inizi a farsi strada nel retto, evidentemente aduso a tale pratica.
Franchino ha davanti a se un bellissimo sedere che, bianco e sodo, emerge da due splendide gambe inguainate in bellissime calze a rete e che si perde nell’orizzonte di una bella schiena avvolta in una guepierre maliziosa: una bella donna che gli offre il suo buchino posteriore.
Senza esitazione alcuna, accogliendo l’invito del leggero ma chiaro rinculo di pochi atti prima, inizia a spingere il suo già duro uccello nell’accogliente sedere di “Nina”.
Lo fa senza violenza ma in modo inesorabile fino a che non avverte il contatto tra il suo scroto con quello molto più piccolo dello zio.
Lo sfintere si stringe ad accompagnarlo in modo tale da permettere ad Antonio di affondare a sua volta nella figa di Maria. E’ il movimento di Franchino a dirigere tutti gli altri sia quello di zio Antonio verso zia Maria sia quello della donna che, al contrario, si apre verso il marito.
Bastano pochi secondi e anche Antonio deposita un piccolo omaggio nella figa della moglie quasi a rivendicare il suo diritto maritale. Ma a Franchino sto culetto sta piacendo molto e non ha nessuna intenzione di fermarsi. Solo lo sguardo dolce della zia riesce a farlo desistere: zio Antonio/ Nina è abbandonato sulla moglie quasi svenuto dal piacere che ha provato e non risponde più agli stimoli. Cosi Franchino sfila il suo uccello dal sedere dell’uomo e si accascia accanto alla zia che, girandosi leggermente, fa scivolare da sopra di se l’ormai semi addormentato marito.
Dopo essersi scambiati un dolce bacio zia e nipote si alzano dal comodo e fresco giaciglio per entrare in casa a bere un sorso di fresca acqua. Poi insieme si recano in bagno a rinfrescarsi.
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