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Venticinque anni dopo - 2a parte


di giov60
28.10.2023    |    18.870    |    13 9.6
"Le ragazze ridevano dicendo che nulla poteva stupirle…..."
Mezzora dopo, fresco di doccia e vestito con maglietta e pantaloncino di cotone, traffico intorno al tavolo da pranzo per apparecchiarlo per la cena imminente. Doriana anche lei ha fatto una doccia rilassante ed è intenta attorno ai fornelli indossando una sorta di kimono che le arriva a mezza coscia e, legato solo con una cinta, mette in mostra il suo seno solo parzialmente coperto dai due baveri dell’indumento. Indovino che indossa ancora un corpetto che le disegna un accattivante giro vita. Il suo aspetto è decisamente malizioso e non quello di una pudica madre di famiglia come lo era appena qualche ora fa. Ma anche l’atmosfera in casa mi sembra essere cambiata anche se, per ora siamo ancora soli io e mia sorella: è come se la polvere accumulata negli anni sia stata spazzata via e lavata con il mio seme abbondantemente sparso nella matura figa di mia sorella.
Squilla il campanello della porta e vado ad aprire. Sono le nipotine, che mi salutano entrambe con un bacino sulle guance una a desta e una a sinistra, e con loro c’è Francesca che, appena varcato l’uscio di casa con un’espressione del viso tra il dolce e il felice, quasi mi salta addosso abbracciandomi con estremo calore e baciandomi voluttuosamente sulla bocca. Mentre la sua lingua mi frulla in bocca, la sua mano destra si infila tra di noi e va a tastarmi il pacco con una certa insistenza.
“Ma zia!! Ti pare il caso?!?” quasi grida ridacchiando Lella.
“E’ la lontananza che ci ha separato!”
“Ma quale lontananza!! Appena un paio d’ore! Se vi lasciate per qualche giorno e lo zio dovesse venire in stazione a prenderti che fareste allora??!! Vi fareste arrestare per oltraggio al pudore?!?” le risponde la nipote ridendo.
Nel suo sguardo c’è tanta complicità come non ne avevo mai apprezzato fin da quando ci frequentiamo e dire che complici lo siamo veramente!
Mentre rimango sulla porta come un cretino, le donne spariscono tutte per prepararsi alla cena.
Alcuni istanti dopo, richiamato sicuramente dall’odore del cibo, arriva anche mio cognato che, di nuovo senza salutare, va a sedersi direttamente a tavola in attesa della cena.
Circa mezz’ora dopo compaiono in sala Lella con la sorella. La prima indossa un tubino di colore giallo senza spalline e che arriva sì e no sotto la rima del sedere. L’indumento non lascia dubbi sul fatto che Lella non indossa il reggiseno mentre ho difficoltà a capire se indossa almeno uno striminzito tanga, ma tracce del quale non apprezzo. La sorella maggiore invece porta una bella canottiera di maglina sottile con diverse perline applicate che fa intuire, senza sforzo di immaginazione, le aureole dei capezzoli più scuri sotto di essa e una gonnellina plissettata bianca, tipo tennista, che svolazza al minimo movimento mettendo in evidenza buona parte del suo sodo sedere…
Sono già pieno di meraviglia per cotanto malizioso modo di vestire delle mie nipoti che arriva anche Francesca indossando lo stesso tipo di Kimono della cognata con l’unica differenza che lei ha indossato ai piedi una ciabattina con un bel tacco, quindi la sua figura risulta più slanciate di quella di Doriana e dal movimento del tessuto, non indossa neppure lei il reggiseno.
“Se qualcuno mi avesse detto che si trattava di una cena di gala…almeno pantaloni e camicia l’avrei messa anche io!”
Doriana, accortasi della dimenticanza, scompare un attimo per rientrare anche lei con ai piedi una calzatura quasi uguale a quella di mia moglie.
Ho gli occhi fuori dalle orbite per tanto bel vedere. Solo Sandro sembra non accorgersi di nulla.
Richiamati da mia sorella ci mettiamo a tavola, Sandro e Doriana ai rispettivi capotavola,io e Francesca da un lato e dall’altro le due sorelle. Lella siede di fronte a me a fianco del padre, la sorella maggiore di fronte a Francesca.
Doriana porta le pietanze e, per sporzionarle viene a mettersi in piedi tra me e Francesca. Come si china leggermente sul tavolo posso ammirare gran parte di una sua mammella che, con la sua morbida massa deforma il bavero del kimono mettendosi in bella mostra. Mentre è intenta a servire i piatti, la mia mano sinistra che era poggiata sulla mia gamba, scende dietro le gambe appena divaricate di mia sorella e, con tocco leggero inizia a carezzare il suo polpaccio destro. Ma non si limita a questo, lentamente sale accarezzando l’interno prima del polpaccio, poi del ginocchio e infine inizia a conquistare la coscia salendo inesorabilmente.
Vedo Doriana mordersi il labbro inferiore e avverto un suo leggero sculettamento che non capisco se essere un segnale di apprezzamento o di avvertimento a bloccare la risalita della mia leggera ed intima carezza.
Improvvisamente però, mentre già pregusto di scoprire se indossa l’intimo, a mezza coscia le nocche della mia mano urtano improvvisamente in qualcosa.
Capisco immediatamente che sto urtando le nocche di un’altra mano e, tirata indietro la testa, girandola per controllare, il mio sguardo incontra quello di Francesca, anche lei intenta alla medesima azione. Sorride maliziosa e complice e entrambi ritiriamo le nostre mai portandole sul tavolo. Lo sguardo malizioso di Lella mi fa capire che ha intuito qualcosa mentre la sorella, intenta già a mangiare sembra essere assorta in altro.
La cena corre via velocemente per dare tempo alle ragazze di ritoccare il proprio trucco ed uscire per una serata con i rispettivi ragazzi.
Doriana e Francesca, intanto, si avvicendano in cucina e più volte mi pare di capire si scambiano frasi e anche piccole effusioni. Comunque, vederle girare attorno al tavolo con maliziose movenze che accompagnano il ballonzolare delle loro tette libere da restrizioni è uno spettacolo conturbante per tutti! Infatti, finalmente anche Sandro vedo che segue con lo sguardo l’andirivieni delle due.
Terminata la cena, in attesa che venga servito il caffè, alla cui preparazione si stanno dedicando le due ragazze mentre Francesca e Doriana provvedono a rigovernare, passo in salotto e mi siedo in poltrona godendomi la calda luce del tramonto inoltrato che sta tingendo di colori caldi tutto l’ambiente di casa.
Lella arriva con il caffè su un piccolo vassoio che poggia sul basso tavolino che si trova tra le poltrone e il divano, nel farlo mi da la schiena per cui piegandosi mette in mostra il suo sedere disegnato alla perfezione dal tubino aderentissimo che indossa. Poggiato il vassoio e ancora piegata alquanto, gira la testa verso di me e guardandomi maliziosamente: “Va bene cosi, zio?!”
Deglutisco in modo evidente e senza staccare gli occhi dal suo sedere in bella mostra, le faccio cenno che meglio non poteva fare!
Arriva anche la sorella maggiore che ripete lo stesso gesto per poggiare sullo stesso tavolino i bicchieri destinati al limoncello di fine pasto, con la differenza però che, indossando lei la corta gonna plissettata, nel chinarsi mi sbatte in faccia le chiappe nude fino a farmi immaginare anche di ammirare il bocciolo del suo culetto che la stringa del tanga non riesce a coprire del tutto.
Entrambe poi vanno a sedersi sul divano di fronte mentre sulle poltrone siamo seduti sia io che mio cognato. Accavallano entrambe le gambe mettendo in mostra uno spettacolo di cosce che arrivano fino al sedere. Dalla mia posizione godo della visione migliore della posa assunta, a questo punto della giornata, non più a caso dalle mie nipoti quasi che vogliano proprio mettersi in mostra con me, riuscendoci benissimo.
Sandro non aspetta il limoncello e bevuto il caffè senza aspettare l’arrivo di moglie e cognata, grugnisce qualche parola che non capisco e si avvia di nuovo ad uscire per recarsi al bar.
Arrivano anche Doriana e Francesca. La prima va a sedersi tra le due figliole e nel farlo il kimono si apre a mostrare le gambe completamente, Francesca invece rimane seduta per un po' sulla spalliera del divano dietro la cognata come a controllare dall’alto il panorama sotto di lei e che io ho la ventura di poter ammirare.
Mi ritrovo quindi di fronte una piramide di muliebre bellezza che mi eccita talmente da non potere, e a dire il vero, non volere da parte mia, nascondere loro l’effetto che produce nei miei pantaloncini. Se non ci fossero le ragazze avrei certamente messo a nudo la mia erezione, ma non riesco ancora a capire bene i confini della situazione che oggi, solo poche ore fa, mi si è rovesciata addosso e che mi pare essere solo all’inizio della narrazione.
Sorseggiato il caffè più osceno della mia vita, le prime luci della sera che entrano dalla grande finestra del soggiorno, inducono a malincuore le due ragazze ad alzarsi per uscire. Ammiro il loro scavalcamento di gambe che lentamente che si poggiano a terra in posizione alquanto distanziata tra loro aprendo ai miei occhi la visione della loro intimità; poi entrambe, dopo essersi alzate, si chinano su di me per salutarmi con un bacio sulla guancia molto più dolce e sensuale di quello ricevuto al loro rientro.
Le mie mani fanno fatica a rimanere ferme tanta è la mia voglia di dare una carezza lungo le loro cosce!
Salutano in modo civettuolo ed escono di casa lasciandomi solo ad affrontare mia moglie, che già da un po' mi punta con un’espressione che mi mette i brividi addosso, e mia sorella, che invece ha lineamenti più dolci e rilassati ma non per questo meno caldi, dato che mi ha già avvertito di quello che vorrebbe da me prima che inizi la notte.
Mi sento che un facocero nella savana africana che ha di fronte due leonesse, che lo stanno puntando da lontano, affamate.
Doriana, per liberare il tavolino da bicchieri e tazzine, imita le stesse movenze delle figlie di poco prima con la differenza che, chinandosi di fronte a me, il kimono le scopre buona parte del sedere e mi fa ammirare la sua patata non coperta da indumenti di alcun genere. Poi sculetta verso il banco della cucina sentendo i miei occhi fissi sul suo apprezzabile sedere.
Francesca invece lascia la spalliera del divano e si dirige verso il fondo della stanza per accendere il lume che rischiara la penombra della sera. Poi voltandosi slaccia volutamente la cinta del suo kimono che si apre sul suo ventre coperto da un tanga di pizzo trasparente, mentre i suoi capezzoli trattengono i lembi dell’indumento lasciando vedere solo parte delle sue mammelle, il seno al centro di queste, l’ombelico ed, appunto, il suo pube coperto dal tanga. Con passo da modella adusa alle passerelle di moda, attraversa tutta la stanza passandomi accanto sinuosa, per andare ad abbassare le tapparelle dell’ampia finestra del salotto, incurante che qualcuno dalla strada possa vederla.
Mentre il sipario sta calando sulla finestra, Doriana anch’essa con il kimono slacciato si accomoda su un lato del divano. Al termine della discesa della tapparella Francesca nel passarmi accanto, mi prende per il cazzo che duro, gonfia i miei pantaloncini e, invitandomi a seguirla al suo guinzaglio, mi porta al centro del divano, dove mi sfila i pantaloncini lasciandomi nudo dalla vita in giù, e mi mette a sedere al centro a fianco di mia sorella, mentre lei siede sull’altro lato del divano.
Il facocero adesso non ha più via di scampo!!
Alla tenue luce della lampada che illumina la stanza in modo ruffiano, mi ritrovo così preda delle due mie donne che iniziano a carezzarmi su tutto il corpo soffermandosi in modo particolare sul mio cazzo che svetta orgoglioso sopra il mio ventre. Le dita delle loro mani vellicano e graffiano gentilmente il mio scroto per poi tornare verso la cappella che è viola per l'eccitazione. Anche le mie mani non stanno ferme e vanno ad accarezzare le cosce delle due signore ai miei fianchi. Partendo dalle ginocchia risalgono lungo le sodi carni delle cosce per poi andare a vellicare il pube di ognuna.
Francesca, per diversi secondi osserva estatica la mano di Doriana che mi accarezza il cazzo e scambia con lei un’occhiata di viziosa complicità. Poi inizia a dirmi di come è venuta a conoscenza del mio segreto che io in ventitré anni non le ho mai svelato. Già da qualche tempo, confidandosi sempre più intimamente con la cognata quando eravamo qui per le nostre ferie, aveva percepito un certo disagio di Doriana nei suoi confronti. Pensando che Doriana avesse un inconfessabile interesse nei suoi confronti ha iniziato a provocarla fino a che, proprio lo scorso anno era riuscita ad iniziare un rapporto di saffica complicità che Doriana ha entusiasticamente contraccambiato immediatamente. Proprio durante un bel rapporto tra loro Francesca ha chiesto alla cognata il perché del suo atteggiamento di disagio. E qui Doriana ormai certa di poter confidare ciecamente su di lei, non riuscendo più a trattenere quanto aveva in cuore con titubanza ha iniziato a raccontare alla cognata quanto io ero riuscito a non dirle in tanti anni di felice convivenza.
E così tra un godimento e l'altro Doriana le ha raccontato di quanto era legata a me durante la giovinezza e di quanto morboso fosse stato il nostro rapporto fino al giorno del suo matrimonio. Questa confessione conteneva anche una richiesta di aiuto a Francesca affinché capisse e perdonasse con tutto il cuore il mio silenzio, ma non solo, anche essere benevola e complice della richiesta che le stava facendo: la voglia di riassaporare il piacere del rapporto incestuoso con il rispettivo fratello e marito.
Francesca non le ha dato subito risposta, ma nei giorni e mesi successivi nella sua mente è aumentata la voglia morbosa di poter essere testimone esclusiva di un rapporto che di solito si consuma nel segreto. Per cui dopo essersi data piacere per lunghi mesi immaginandosi anche essere sorella durante i caldi rapporti che il marito, ha chiamato Doriana per mettersi al suo servizio perché voleva essere parte e regista di questa morbosa storia che si sarebbe riavviata dopo tanto tempo nella piena maturità di tutti gli attori.
Francesca a questo punto mi chiede il motivo del mio silenzio nei suoi confronti. Le rispondo che è frutto di una promessa fatta ai miei genitori quando questi, scoperta la relazione che legava me e Doriana, hanno iniziato un controllo feroce su noi due e affrettato il matrimonio tra Doriana e Sandro, praticamente mettendo la figlia davanti al fatto compiuto. Poi, trascorsi altri due anni, solo dopo il matrimonio di Doriana la decisione di lasciare il paese e cambiare personalità. La persona che ha conosciuto Francesca non era più quella che ha scopato Doriana e ne era infatuato!
Francesca a questo punto si lamenta con me per non tanto per aver saputo tenere il segreto ma per non aver potuto godere durante i nostri scambi di desideri e voglie inespressi, proprio dei racconti di questi momenti incestuosi che le avrebbero fatto fondere il cervello per il piacere proibito che le avrebbe procurato.
“E’ oltre un anno che cerco di stuzzicarti e da oltre un anno mi masturbo pensando alle vostre porcate e mi immedesimo in voi. La confessione di Doriana mi ha commosso e da allora ho acquistato oltre alla cognata e all’amica che da sempre avevo, anche una amante che mi eccita con racconti sconci!”
“Comunque,” continua Doriana, “non ho raccontato tutto, qualcosa ho lasciato affinché sia tu a raccontarlo, adesso che sei uscito dal tuo riserbo che già quindici anni fa avresti potuto abbandonare….quindici anni di mancato godimento!” e lo dice anche con un velo di tristezza nella voce.
E Francesca: “Questo per me è una grande prova dell’amore che provo per te, ma anche per l’amore che provo per lei che adesso guardo felice sedere accanto a noi, mentre stringe in mano il suo mai dimenticato più torbido desiderio!”
E adesso su invito di Doriana, che tenendo con una mano il mio uccello mentre l’altra sta stuzzicando la sua figa, in questo imitata anche da Francesca, sono felicemente costretto a scavare nei miei ricordi e iniziare, per la prima volta in cinque lustri, a raccontare.
Visto che molto dei nostri rapporti era già stato disvelato a Francesca da Doriana, inizio con il dire che da quando fummo sorpresi con le mani nella marmellata da mamma e papà, quel tale un giorno in cui, certi di essere soli, stavamo profanando il loro talamo nuziale, più eravamo messi sotto sorveglianza stretta più ci divertivamo a sfuggire per godere del nostro incestuoso rapporto, le situazioni sono state diverse e non sto adesso a riviverle, soprattutto durante le notti quando i nostri genitori dormivano placidamente nel loro letto, aiutati spesso in questo dalla somministrazione di un blando tranquillante che Doriana versava non vista nei loro bicchieri destinati alla cena, così da non avere problemi di essere nuovamente sorpresi. Ma la voglia che cresceva in noi era quello di essere sempre più trasgressivi.
L’occasione è stata la festa per il suo addio al nubilato. Io dovevo essere presente all’addio al celibato di Sandro, quindi non avrei mai potuto partecipare, anche perché appartenente all’altro sesso, alla serata organizzata dalle sue amiche in una villa della costa molisana spesso affittata proprio per queste ricorrenze. Tutto organizzato nei minimi particolari da Doriana che mi ha procurato per l’occasione un costume da gladiatore romano con slip maculato, gonnellino rosso che presentava i lembi della stoffa sovrapposti proprio sul davanti, cinturone di cuoio alla vita per appendere la spada, fascia di cuoio che passava sopra la spalla destra per poi congiungersi alla vita sulla sinistra del cinturone ed elmo che celava la mia identità lasciando scoperta solo la mia bocca. La fascia di cuoio sulla spalla si era resa necessaria per celare un piccolo tatuaggio che avevo fatto un anno prima proprio sulla parte superiore della scapola della spalla destra. In spiaggia molte delle amiche di Doriana che mi ronzavano attorno lo avevano notato, per cui… era meglio coprirlo.
A metà della cena organizzata per Sandro, facendo finta di accusare un leggero malore, mi sono assentato per raggiungere la location dove impazzava l’addio al nubilato di Doriana. Già i soliti scherzi erano stati fatti con l’intervento di strip man che avevano rallegrato le ragazze presenti. Entrato non visto nel locale, mi ero camuffato per la sorpresa finale che avrebbe scioccato le più intime amiche di mia sorella. Infatti passata la mezzanotte, quando una buona parte delle ragazze erano già andate a casa, Doriana, circondata da una decina di sue amiche più intime e di mentalità più aperta, stava loro spiegando che aveva voluto rendere questo addio al nubilato molto più piccante del solito fino a volerle stupire ogni oltre loro immaginazione. Le ragazze ridevano dicendo che nulla poteva stupirle….
Ad un suo cenno, con la spada in mano faccio il mio ingresso in mezzo a loro che si erano appena trasferite in un locale più intimo della villa dotato di un palco sul quale troneggiava un ampio divano.
Sento le mani di diverse di loro che mi accarezzano ma Doriana le avvisa che hanno già avuto la loro parte con gli strip men di poco prima e che il gladiatore era solo per lei!
Salgo sul palco che altro non è che un rialzo di un paio di gradini e inizio una specie di danza del ventre. Così facendo faccio svolazzare il gonnellino che mi copre fino a metà coscia permettendo la vista del tanga maculato che è già gonfio della mia eccitazione. Le ragazze subito percepiscono la differenza che mi distingue dai professionisti di poco prima. Il bozzo pieno del mio eccitato uccello è notevolmente più accattivante di quello degli strip men. Infilata la spada nel fodero invito Doriana a salire al mio fianco e subito lei mi si aggrappa ad un braccio e inizia a carezzarmi il petto vogliosa e fissando le amiche che già la incitano ad andare oltre.
Lo slip non riesce più a contenere la mia eccitazione che cerco di dissimulare perdendo un po' di tempo a sganciare il fodero dell’arma al mio fianco per poggiarlo a terra.
Spinta, si fa per dire dall’incitamento delle amiche, Doriana mi abbraccia e ci scambiamo un bacio passionale che fa urlare le ragazze. Poi inizia a scendere con la bocca lungo tutto il mio petto e ventre lasciando una lucida scia di saliva sulla mia pelle.
Le urla di prima iniziano a scemare e un silenzio torbido scende tra le amiche che intanto hanno occhi sgranati e bocche semiaperte.
Inginocchiatasi infine davanti a me con un gesto malizioso fa salire le sue mani lungo le mie cosce fino ad afferrare con voluttà il gonfio slip dove, indugiando alquanto con una bella e delicata manipolazione. Poi provvede, salendo un po’, a slacciare le stringhe dello stesso slip che afferra e getta verso la muta ed eccitata platea.
Il mio cazzo quasi le sbatte sul viso tanto è la mia eccitazione. Lo prende in mano e lo presenta alle incredule amiche poi, guardandole negli occhi, avvicina la sua bocca al fraterno uccello e inizia a leccarlo lucidandolo con la sua saliva. Si rialza pochi istanti dopo e, ponendosi di fronte alla platea, mi dà le spalle e copre alla vista delle più che stupite amiche, la vista del mio cazzo che, intanto, si adagia fra le sue chiappe ancora coperte dall’elegante abito indossato per la serata.
Partendo dalle sue mani, le accarezzo le braccia lentamente risalendo verso le spalle mentre spingo il mio bacino sul suo a farle sentire la mia voglia per lei. Arrivato alle spalline del vestito, dopo aver fatto scorrere la zip dietro la schiena, mentre le bacio il collo risalendo verso i lobi delle orecchie, le afferro e le faccio sfilare verso le braccia così da far cadere a terra in un sol colpo tutto l’indumento disvelando il suo florido seno non costretto da nulla e tutta la sua figura adornata dalle sole calze autoreggenti e un minuscolo tanga già umido della sua voglia. Metto il mio uccello fra le sue gambe così che la cappella faccia capolino fra le gambe di Doriana sfregando il suo sesso e così facendo, mostrandolo alla vista delle astanti alcune delle quali vedo accarezzarsi per ora sopra i vestiti incuranti delle altre.
Mentre il mio uccello gioca a nascondino tra le gambe di Doriana, questa con sfacciataggine invita le fortunate presenti ad accomodarsi sui comodi divanetti che fanno da platea all’improvvisato palco……
Fino a questo momento sto raccontando ad occhi chiusi godendo del tocco della mano di Doriana che non molla la presa sul mio cazzo. Ma come sento la gamba di mia sorella accavallarsi alla mia e avverto la sua figa strusciarsi su di essa, apro gli occhi e vedo Francesca ad occhi chiusi e gambe larghe che si masturba alle mie parole mentre Doriana ha preferito la mia gamba alla sua mano e mi sta offrendo la bocca per dissetarla dopo tanto parlare. Ci scambiamo un bacio e lei mi dà da suggere la sua abbondate saliva. Anche Francesca vuole contribuire e si avvicina. Tre bocche vogliose unite in un solo bacio.
….Tutte quelle che ancora erano in piedi si accomodano sedute e, a questo punto tutte hanno le gonne sollevate o i pantaloni abbassati. Ho di fronte a me dieci fighe più o meno pelose ma tutte dotate di vello, umide e desiderose di ben altro che delle mani delle rispettive titolari.
Io e Doriana vogliamo godere appieno di questa incestuosa, pubblica, trasgressiva rappresentazione e vorremmo gridarlo ma siamo ebbri di eccitazione ma non ancora pazzi. Come la platea è in ordine e tutta seduta, le mie mani prendono l’elastico dello slip di Doriana e lo strappa in un sol colpo buttandolo poi in pasto alle amiche!
Sono assettato e Doriana che mi conosce, si scoscia davanti al pubblico e mi invita a leccarla cosa che faccio buttandomi tra le sue gambe oscenamente aperte. Per alcuni minuti il mio corpo copre alla vista delle amiche di mia sorella lo spettacolo della mia bocca e della mia lingua sulla bagnata figa della prossima sposina. Accogliendo l’invito delle astanti poco dopo Doriana si mette di tre quarti e alza la gamba che sta verso il pubblico piegandola verso le spalle così da mostrare a tutte la sua intimità e il profilo del mio volto celato dall’elmo ma con la bocca in primo piano che da dimostrazione della propria abilità.
Ricominciano le urla di incitamento ma adesso ben chiaro sento anche mugolii di piacere che martellano il cervello mio e di mia sorella.
Le inconsapevoli spettatrici dell’incestuosa copula sono tutte intente a darsi piacere tutte complici con la sposina. Vorrei scendere in platea a distribuire un po' degli umori di Doriana che ho sulle labbra ma vengo fermato da mia sorella. E’ lei che assaggia voluttuosamente le mie labbra poi si distende sul divano e mi toglie il corto gonnellino che ancora indosso. Tornando a sedere e sempre seduta di quarto, imbocca il mio cazzo per due minuti di sublime pompino che viene apprezzato con applauso dalla platea. Poi torna a distendersi e mi attira a sé mentre con una mano guida il mio uccello verso la sua figa. Mi mette le gambe al collo così da permettere a tutte di vedere il profondo andirivieni del mio uccello nella sua accogliente tana. Nel guardare verso la platea noto che si è alquanto complicata la visione perché alcune delle ragazze adesso interagiscono tra di loro e tre o quattro stanno infilando le dita delle proprie mani nelle fighe di altrettante vogliose ed eccitate amiche.
Sono troppo eccitato e lo dico a Doriana che mi invita a farla godere come so fare! In un paio di minuti facendole sentire la mia cappella forzare la sua cervice la porto al meritato orgasmo condito da mugolii profondi e rumorosi.
Quando non ce la faccio più ma certo del suo godimento, le porgo la cappella davanti alla bocca che accoglie golosa tutto il mio piacere.
Ci accasciamo solo per pochi attimi! Quando ci risolleviamo tra gli applausi delle sue amiche sconvolte dal piacere, Doriana, guardandole negli occhi, fa fuoriuscire dalla sua bocca due rivoli di sborra e si offre al bacio di quante voglio condividere il suo piacere. Da non credere, tutte si avvicinano a lei, mentre io, come da copione concordato, mi dileguo nella notte.
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