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la mia prima esperienza con una donna


di benves
08.11.2019    |    7.434    |    1 8.8
"” Rientrate a casa salutai mamma e papà, poi mi recai nella mia stanza a riflettere su cosa avessi dovuto fare l’indomani mattina Mi spiaceva fingere con..."
sono una discreta single di 37 anni
Alta 176, per quasi 70kg di muscoli e carne ottimamente localizzati
Ho un viso intelligente con una folta chioma nera, bocca grande dal taglio imperioso, collo lungo spalle da nuotatrice con un petto 3 misura sodo ed eretto come a 15 anni
Vita sottile, bacino non troppo largo che evidenzia un culetto sodo, privo di cellulite, ben diviso dal solco di pesca
Due gambe lunghe e diritte muscolose e scattanti
I piedi particolarmente belli e curati, come le mie mani
Ultimo attributo, una figa che si apre su di un monte di venere piuttosto pronunciato, dalle grandi labbra molto ampie e che coprono la parte interna rosea e ben sviluppata, inoltre il cappuccio tenta inutilmente di contenere il grilletto, molto grande e capace di erezione come un vero e proprio cazzetto
Questa sono io
Insegno matematica e fisica e per hobby sono istruttrice di nuoto in una palestra cittadina
Sono nata in una famiglia della alta borghesia, allevata da una istitutrice inglese, ragazza alla pari, che i miei avevano voluto darmi perché imparassi l’inglese
A lei devo tutto
Il mio amore per lo sport ed il nuoto in particolare, la mia sicurezza, la mia volontà e caparbia decisione ad arrivare dove volevo e soprattutto...il mio amore morboso per il sesso femminile
Anche se non fu lei ad introdurmi nel regno di saffo, fu lei a farmi da esperta maestra, e fu lei che mi confermò nella mia sessualità
Quando compii 16 anni mia madre volle che frequentassi la piscina, Patricia aveva il compito di accompagnarmi, di attendermi per prudenza e poi riaccompagnarmi a casa
Iniziò così, ma ben presto mi accorsi che ad un certo punto si eclissava con una giovane signora italiana, madre di un ragazzetto 16enne che era iscritto al 3 corso
Non ce ne accorgemmo solo noi, ma anche i due istruttori
Tina, la ragazzona che mi faceva da istruttrice ed il fratello Roberto, che seguiva i maschietti presero a toccarci di continuo, a darci lezioni private con la mano che ci sorreggeva in acqua
sempre più spesso
Cominciarono a farci complimenti, a dirci che eravamo bellissimi
Le mani che ci sorreggevano piazzate a in modo strategico e sempre in movimento
Il primo a riuscire nell’intento fu Roberto, che, affidati anche i suoi maschietti a Tina, si portò in infermeria il cucciolo
Quando tornò il cucciolo non era più tale, a suo dire, bensì era diventato una giovane cagnetta tutta
sfondata
Sentii che diceva a Tina di averlo usato sopra e sotto..con reciproca soddisfazione
Tina allora cedette il suo corso a Roberto e mi invitò a seguirla a mia volta in infermeria
Appena entrati mi chiese se sapessi baciare
Io che mi vergognavo tanto di non aver mai provato, affermai spavaldamente di sì e che anzi mi
piaceva tanto
Allora Tina disse che era bene controllare
Mi prese il viso fra le mani, mi chiese di schiudere le labbra e mi dette il primo bacio
Ne rimasi scioccata e non volevo assolutamente più smettere
Lei per quella volta si limitò a baciarmi in tutti i modi, accarezzandomi ovunque.
Poi mi disse che adesso ogni volta che avremmo avuto lezione ci saremmo ritagliata una mezz’ora tutta per noi, e mi disse che non dovevamo preoccuparci per la mia accompagnatrice, visto che appena arrivava si allontanava per scopare con la madre del mio amichetto che d’altra
parte si divertiva con Roberto
Si raccomandò ovviamente di non far parola con nessuno delle nostre “pause”
Io tutta eccitata per quello che era successo e per quello che confusamente speravo succedesse, glielo giurai, e la ribaciai di mia iniziativa.
La lezione della volta dopo non si discosto dal precedente copione
Prima Roberto si eclissò con il ragazzo e stettero fuori quasi mezz’ora, poi ci allontanammo noi
Appena nel suo spogliatoio, Tina si denudò e mi denudò
Poi dopo avermi baciata con una sorte di frenesia, prese a massaggiarmi i seni già fiorenti, ed a succhiare i capezzoli, mentre la sua mano prese ad accarezzarmi la fighetta e il grilletto, sempre più in profondità
Poi mi disse che voleva darmi il massimo del piacere
Mi leccò la fighetta, in un attimo si girò e mi chiese di farle lo stesso trattamento
Intanto le dita presero ad interessarsi dei culetti
Venimmo con un orgasmo praticamente simultaneo e intensissimo
Ci leccammo e pulimmo tutto
Ci ribaciammo con tutta la lingua scambiandoci odori e sapori delle nostre fighette
Tornammo in piscina, Patricia e la madre della cagnetta non c’erano ancora
Nel viaggio di ritorno non riuscii a far a meno di guardare Patricia, e le chiesi il più innocentemente possibile dove andasse sempre con la mamma di Marcolino..
Lei si mise a ridere, disse che aveva conosciuto Laura in discoteca, che fra di loro si era stabilita una solida intesa che approfittavano dei pomeriggi natatori, dato che così erano sole e non c’era a casa il padre di Marcolino
Io dissi che non capivo bene, ma che mi sarebbe piaciuto anche a me avere una solida intesa con lei se questo avesse significato godere della sua compagnia e della sua amicizia
Mi guardò come se gli si aprisse un mondo nuovo davanti
Mi disse che in verità ero molto cresciuta, che ormai ero proprio una signorinetta, che forse veramente
avremmo potuto essere amiche, e che tutto comunque lo avremmo sperimentato nella casa al mare visto che io e lei ci saremmo andate da sole alla fine della scuola, a giugno, fra meno di un mese
Così dicendo mi baciò molto, molto vicino alla bocca ed ebbi la sensazione di sentire la punta della sua linguetta
Poi mi guardò nuovamente con attenzione
“ma stai veramente sbocciando, certo saremo amiche...promesso”
Io mi avvicinai a lei e la abbracciai stretta
La baciai vicinissimo alla bocca e le feci sentire la punta della lingua
Lei si schermì, mi disse di stare attenta perché stava guidando
Poi mi tornò a guardare
“Questa sera verrò ad aiutarti a farti la doccia e ti darò il bacio della buona notte, come sai mamma
e papà questa sera hanno un importante impegno.”
Rientrate a casa salutai mamma e papà, poi mi recai nella mia stanza a riflettere su cosa avessi dovuto fare l’indomani mattina
Mi spiaceva fingere con Patrizia, ma d’altra parte lei se la faceva con la mamma di Marcolino
Decisi che mi sarei lasciata istruire da Tina, ma mi sarei concessa veramente solo a Patrizia
Raggiunto il compromesso con me stessa e messa in pace la mia coscienza, aspettai Patricia per la doccia
Arrivò
L’accappatoio sopra al costume da bagno
Mi fece svestire, mi fece mettere anche a me accappatoio senza farmelo chiudere, mi guardò e mi disse
che stavo sviluppandomi molto bene, i seni stavano sbocciando, il culetto era perfetto, la pussy a suo avviso sarebbe stato meglio depilarla, per ragioni di igiene
Io incuriosita le domandai come fosse la sua
Lei scostò il costume e mi fece vedere una figa grande, rossa, accuratamente depilata
“visto, anche tu te la farai così, ci penserò io a depilartela, sono molto esperta” e ci avviammo al bagno.
Mi fece entrare sotto il getto d'acqua, poi mi passò la spugna dappertutto, in special modo sui seni sulla pussy e sul culetto
Per asciugarmi fui accarezzata ovunque
Improvvisamente mi strinse a se e mi garantì che saremmo diventate amiche, grandi amiche
Mi abbracciò stretta e potei apprezzare la forma e la consistenza dei suoi seni, nonché il calore che la sua fighetta trasmetteva a stretto contatto con la mia separate solo da un leggero tessuto, il costume di Patricia
Ci rivestimmo
Scesi a cenare, poi riguardai una lezione per il giorno seguente, mentre ripensavo a tutto ciò che mi stava capitando
Ad un tratto Patricia entrò
Mi disse che mi avrebbe datoli primo vero bacio, il bacio della buonanotte
Improvvisamente sentii le sue labbra sulle mie, la sua lingua me le dischiuse ed entrò da padrona in me
Fu un bacio lunghissimo, a cui risposi con tutto il mio calore ma con tutta la mia inesperienza
“tesoro, sono contenta, felice, sei una rosa che sta sbocciando ed io la coglierò per prima”
La mattina dopo bigiai regolarmente la scuola e all’ingresso del parco trovai Marcolino che mi aspettava,
In attesa dei nostri istruttori gli chiesi cosa ci trovava in Roberto e cosa facessero
Lui mi rispose sfrontatamente che Roberto credeva di essere stato il primo ad incularlo e fargli fare una buona succhiata del suo cazzo, in verità fin da questa estate lo zio e i suoi cugini gli avevano insegnato tutto e lo facevano godere moltissimo
Con Roberto ho detto di si alle sue lusinghe perché ero un po giù, da natale, ultima visita in campagna dagli zii, e poi perché mi ha promesso che mi avrebbe fatto vedere e toccare nude te e Tina e... magari mi avrebbe anche fatto scopare
“Tu, cosa fai con Tina, certo non avete il cazzo”
Io gli cercai di far capire che fra noi tutto era dolce e ad ogni azione rispondevamo in egual modo,
ottenendo piaceri lunghi ed intensissimi, che potevamo prolungare nel tempo, senza cadute di desiderio, e che a me il cazzo non piaceva proprio perché troppo invasivo, troppo violento
Marcolino mi guardò, ebbe un lampo di sincerità
“allora non venire questa mattina, perché hanno deciso che ti vogliono sfondare, non saranno soli
Tina e Roberto ma ci sarà un altro loro amico, ma quella a cui vogliono far la festa sei tu, vorrebbero farti
diventare la puttanella da vendere a certi signori che sanno apprezzare le ragazzine come te. Io dovevo servire solo per convincerti. Scappa, prima che arrivino” … e mi baciò in bocca.

Io riconoscente lo ringraziai e fuggii via
Mi nascosi e stetti a sbirciare
Arrivarono, scese la Tina, ma dentro la macchina c’erano veramente due uomini
Mi eclissai senza rimpianti, tornai a casa e dissi che mi sentivo male
Patricia mi accolse a braccia aperte
Mi coccolò, mi portò in camera sua e volle che mi mettessi a letto, mi svestì, mi massaggiò tranquilla lo
stomaco ed il petto con un gel caldo
Mi dette un bacino che divenne subito un bacio profondo
Io le chiesi di rimanere con me, di venire nel letto a tenermi calda
Lei mi guardò “tesoro, sapessi cosa ho dentro, sei ancora una bambina, non vorrei che tu da grande dovessi pentirti ma, se vuoi proprio che ti stia vicino, va bene, non sempre si riesce a ragionare, e tu mi fai letteralmente impazzire”
Si svesti completamente facendomi ammirare le sue stupende forme, poi sollevò le coperte e scivolò al mio fianco
Il suo corpo sodo e caldo mi avvolse
Prendemmo la posizione del cucchiaio, le sue tette si strusciano contro la mia schiena, la sua figa si
incollo al mio culetto, le sue gambe si intrecciarono alle mie
Sentii una sua mano impadronìrsi dei miei seni, ’altra mi strinse la pussy a conchiglia poi pian piano prese a massaggiarmela, a farmi sentire la dita gentili
Io mi voltai a guardala e lei ne approfittò per mettermi la lingua in bocca
“Patricia, vorrei stare sempre con te, non mi lasciare mai, toccami, accarezzami, sei divina ti desidero”
Lei mugolandomi in bocca mi garantì che da adesso in poi saremmo state inseparabili, e prese ad agitare due dita dentro la mia pussy, mentre il pollice esercitava un massaggio sul mio clito
Inoltre si strofinava senza sosta contro la mia coscia che era ormai tutta contro la sua figa, e la mano che mi stringeva i seni prese ad agitarsi frenetica strizzandomi alternativamente i capezzoli
Venimmo insieme in un orgasmo lungo ed incredibile ma, io che ricordavo la lingua della Tina, non ero disposta a fermarmi
Mi girai, la strinsi seni contro seni, figa contro figa
Poi mi abbassai e presi a succhiarle i capezzoli
Scesi lungo il pancino
Lei si era come immobilizzata, ma intanto aveva aperto le cosce
Come arrivai alla sua fighetta prima mi strusciai sopra con le mie labbra semi aperte, poi presi a
leccarla, prima sopra, poi dentro
Patricia emise un sospiro, rialzò la testa e piano si girò, fino a seppellire il suo viso fra le mie cosce “adesso continua troietta, non posso più resisterti, sei così giovane e già cosi seducente”
Smise di parlare perché le nostre lingue erano ormai impegnatissime a darci reciproco piacere
Giungemmo a succhiarci fuori l’anima, mentre i nostri corpi sembravano fondersi in uno strano mostro
mitologico
Quando ci riprendemmo, tenendoci strette strette, lei non riuscì a contenersi e mi domandò chi mi
avesse dato i primi rudimenti di ars amatoria
Io piangendo le raccontai tutto e le confessai che solo per un atto di sincerità del figlio della sua mica, io avevo evitato di essere stuprata in tutti buchetti possibili
Che Tina, l’istruttrice di nuoto, mi aveva sedotta solo per offrirmi al fratello e all’amico
Giurai che mai più li avrei voluto vedere e che soprattutto non volevo essere toccata dagli uomini
Lei mi guardò teneramente e mi disse che era solo dispiaciuta di non essersi decisa prima, perché erano
mesi che sognava di farmi sua, mi avrebbe evitato la non lieta esperienza e che non avrebbe mai immaginato che quegli istruttori fossero così carogne
Che il suo rapporto con Laura era solo fisico, che Laura è sempre sola, e che ha scoperto che il marito è gay
“Pensa adesso quando scoprirà che Marco, il figlioletto prediletto, è più gay del padre” continuò
“La tua terribile esperienza che hai evitato per tua fortuna, io invece l'ho vissuta tutta e mi ha fatto diventare quella che sono, dopo una infanzia tranquilla ho avuta una adolescenza resa turbolenta dal desiderio sessuale che esplose in me giovanissima ed inesperta”
- Cominciai ad avere incontri non completi coi mie compagni di scuola, mi piaceva molto essere baciata, offrivo i miei seni ancora acerbi alle bocche golose dei miei amichetti, e non rifiutavo di tirare qualche sega ai più intraprendenti
- Compivo 16 anni quando fui invitata ad una festa a casa di un compagno di scuola, eravamo tutti giovani, si ballò, si bevve, ci rilasciò andare ai soliti giochi di sesso che ci piacevano tanto; io mi lasciai molto andare, oltre a spupazzare e a farmi spupazzare da ben cinque ragazzi a due dei quali tirai anche una sega accettai di fare un quasi spogliarello
- Non scoprii solo la pussy ancora vergine, ma tutto il resto lo feci vedere e toccare , e toccarono anche due mie amichette
- Quando fattasi l’ora di rientrare a casa, apparvero il padre dell’anfitrione con due suoi amici, che si offrirono di portare a casa le ragazze con la macchina
- I nostri amici ci restarono male ma non ebbero il coraggio di reagire
- Quelle che stavano vicine preferirono andare a piedi, ma io con altre tre accettammo
- In macchina due si strinsero davanti assieme al guidatore, mentre io e l’altra fummo messe in mezzo
agli altri due
- Subito sentii una coscia e il piede contro di me mentre le mie mani venivano strette fra le loro
- Ad un certo punto del tragitto le tre amichette arrivate a destinazione scesero ed io rimasi stretta fra loro due che non si erano mossi
- Appena ripartiti cambiarono atteggiamento, presero ad accarezzarmi, uno mi baciò in bocca, mentre quello davanti proponeva di andare al capanno di caccia
- Loro furono d’accordo incuranti dei miei reiterati inviti a lasciarmi scendere
- Cominciarono a dirmi che sapevano benissimo che ero la ragazza di tutti, che anche alla festa mi ero data molto da fare, che mi avevano sbirciato quando avevo fatto lo spogliarello
- Che erano ben decisi a farmi diventare la loro puttana
- Intanto si erano impadroniti dei miei seni e la mia pussy era stata più volte accarezzata e la mia bocca
violata dalle loro lingue
- Inoltre le mie mani erano trattenute a forza sui loro cazzi duri
- Appena arrivati i tre si denudarono esibendo i loro falli duri ed eccitati e mi costrinsero a ripetere lo spogliarello
- Piangente fui costretta a consegnare ad uno dei tre le mie mutandine, poi mi assalirono, e fui stuprata, - Prima mi sfondarono la fichetta, ed in attesa che smettessi di sanguinare mi costrinsero a fare un pompino a tutti tre
- Poi su proposta della carogna, mi misero la pomata che mi avevano messo in figa per entrare più facilmente sul buchetto del culetto e lui mi inculò facendomi urlare come una disperata e provocandomi un’altra perdita di sangue
- Ma non erano contenti, e nonostante che la mia pussy fosse gonfia e tumefatta, un altro mi volle nuovamente chiavare
- Lo fece durando a lungo e sborrandomi dentro
- Persi coscienza, rimasi in loro balia per oltre due ore
- Poi fui ripulita alla meglio con una spugna, fotografata in tutte le posizioni più oscene, rivestita senza mutande e riaccompagnata in paese con le più terribili minacce se avessi parlato
- Da quel giorno odio gli uomini, non li posso assolutamente sopportare
- A te sarebbe successo la stessa cosa se non fossi stata fortunata, ma adesso basta malinconie, presto andremo insieme al mare
Stetti assente da scuola per tre giorni per febbre, ma di tutto il resto tacqui con tutti
A scuola i miei amichetti mi accolsero convinti che tutto sarebbe filato come prima, meglio di prima dal
loro punto di vista
Ci rimasero malissimo quando distribuì alcuni calci alle parti basse e tanti schiaffoni a chi ci provava anche solamente a sfiorarmi
Mi isolai, ed allora si fecero avanti le due amichette che durante lo spogliarello mi avevano toccata
Mi dissero che qualcosa era trapelato di quello che mi era successo, che anch’io adesso odiavo il maschio e il suo cazzo prepotente proprio come loro e mi invitarono a casa loro per studiare in compagnia
Non impiegarono molto a sedurmi, e quel pomeriggio ci divertimmo molto, diventando ottime amiche
Il giorno dopo chiamai Marcolino, mi racconto della mattinata in cui ero scappata
Dapprima rimasero male della mia assenza poi, Tina disse che voleva divertirsi comunque
Cosicché tutti e tre gli uomini si sono ingroppati la Tina
Il fratello l’ha sia inculata e chiavata, l’amico ha inculato Marcolino mentre questo si scopava Tina
Infine pompini a gogò
Comunque tutti mi cercavano, volevano me
Marcolino mi disse anche che aveva deciso di passerò le vacanze in montagna con Roberto e la
Tina
“Io non ti ho fatta fregare, tu sta zitta con mamma che sono gay d’accordo” e chiudemmo così la nostra conversazione
Glielo promisi formalmente
Nei giorni seguenti si fece viva Patricia con Laura, scusandosi con lei per non essersi fatta più sentire
Le disse che le aveva telefonato per salutarla in quanto sarebbe partita per il mare
Laura domandò con chi e Patricia le confermò che sarebbe andata con la sua allieva
Ovviamente non andai più in quella piscina e finite le scuole partimmo per il mare
Patricia ed io passammo un mese di sogno, stavamo più a letto che in piedi, ci davamo il piacere ovunque, sul pattino, in acqua, nella doccia, in macchina.
Diventai bravissima
Il rapporto con la donna divenne per me l’unico possibile
Adoravo la reciprocità, ma tendevo ad essere la dominante
Patricia mi assecondava felice
Quando arrivò il momento di lasciarci piangemmo veramente, ci eravamo innamorate, ma lei aveva finito
l’anno, doveva tornare a Londra
Non rividi più Patricia ma il suo ricordo rimane sempre indelebile in me
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