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RUFUS, ANDY (E MARK) - Capitolo Secondo L'UOMO CHE VENNE 4 VOLTE


di Strapps
05.02.2022    |    376    |    0 6.0
"Poi apre la grossa bocca ed inizia a spompinarlo con un ritmo subito molto sostenuto con gesti ripetuti, tiene una mano sulle palle e una selle gambe di..."
Mark ha finito il turno alla base, è stanco ma guida veloce sulla sua utilitaria per tornare a casa dal suo amante e fidanzato ufficiale Rufus. Vuole averlo per sé finalmente! Vuole saltargli addosso e riempirlo di baci e poi abbracciarlo e toccarlo ovunque: sulle braccia muscolose, sul petto generoso, sul torace nero, sulla faccia, sulla barba e poi scendere con la mano sul suo sesso, toccare quel pezzo di carne e adorarlo come si deve e poi...ma certo! Un bel pompino è la cosa migliore quando una fidanzatina come lei torna a casa dal suo uomo. Mark non vede l'ora, a dieci kilometri da casa si ferma in un bar lungo la statale, prende la borsa, esce tutto vestito da militare ed entra, ordina un caffè alla cameriera che lo conosce bene e va nel bagno delle donne. Si cambia in fretta, vuole Rufus e il suo uccello il prima possibile, indossa una gonna corta, calze a rete, maglietta chiara e una felpa con lustrini e scritte oro, delle scarpe col tacco alto, si trucca rapida allo specchio, solo un poco di contorno occhi, il lucidalabbra ed esce vestita da donna. La cameriera non si meraviglia affatto, Mark prende il caffè, lascia una bella mancia e torna alla macchina.
È stato 6 giorni in “Missione” con il generale F., 6 fottuti e lunghissimi giorni a W.fra riunioni e telefonate, mail, discorsi in una base militare distaccata. Il generale ha messo Mark e gli altri collaboratori sotto torchio, non mollandoli mai. Mark però è riuscito a procurarsi uno spicchio tutto suo, stava impazzendo a fare la parte del buon soldatino disciplinato. Una sera, con il generale ad una cena di veterani, aveva chiamato un taxi e si era fatto portare a W.in centro, fra i negozi e i bar affollati, in un wellmark si era cambiato con i vestiti da donna portati da casa e si era data allo shopping prima che chiudessero i negozi. Aveva trovato un vestitino rosso sexy lo aveva preso pensando a quando Rufus l'avesse vista con quello, i tacchi e truccatissima, lo avrebbe indossato al compleanno di lui la settimana seguente. Poi aveva fatto un giro per i locali bevendo gin tonic con sconosciuti, era stata abbordata da almeno tre uomini, uno dei quali non aveva capito che era un uomo e ciò l'aveva resa orgogliosa ed eccitata, ma non aveva accettato la corte di nessuno dei tre, da quando era ufficialmente la fidanzata di Rufus si era imposta castità, stop scopate in giro, aveva il suo bull nero che se la montava spesso e a lei bastava. Era rientrata ubriaca alle 2 del mattino e 3 ore e mezzo dopo era in piedi, vestito da soldato per servire il generale. Ma la voglia le era rimasta! Spingeva sull'acceleratore per essere prima a casa, fuori stava cadendo della pioggia ghiacciata. Posteggia sotto casa, le luci erano tutte accese, Rufus era certamente in casa, non vedeva l'ora di saltargli addosso.
Sale di corsa le scale coi tacchi, apre la porta e chiama forte Rufus, ma nessuna risposta. Ci riprova ancora un paio di volte, nulla, entra. Cammina verso la cucina, chiamando ancora Rufus, ma niente, in compenso sente dei mugolii dalla cucina, rumori strani. Mark estrae dalla borsa la pistola, preoccupata, si appoggia alla porta delle cucina, i mugolii provengono da lì. Punta la pistola ed entra. La scena che si trova davanti è assurda: Andy è in ginocchio su dei legumi secchi, le braccia alzate sopra la schiena sono legate e tenute divise da un tubo azzurro, i capezzoli sono stretti con delle pinze e legati con una corda, ma in mezzo alla corda c'è un 'altra catena a cui è legato il peso, così i capezzoli di Andy sono orrendamente tirati verso il basso e sono rossi. Lo schiavo piange, ha in bocca delle mutandine che Mark riconosce essere le sue, le togliere
“...ah..uff..ohhhfff…. Grazie...”
“Dove è Rufus?”
“...ufffmmm...di là in camera, sta giocando alla play con le cuffie non può sentire...”
Mark è scocciato, non voleva certo Andy ancora per casa e Rufus che sta giocando, ma è troppo contenta di rivedere il suo playboy dopo tanti giorni e corre in camera, apre la porta e trova Rufus con le cuffie che gioca alla play, si piazza davanti allo schermo tutta languida ed eccitata di rivedere il suo uomo:
“Ehi che cazzo fai? Togliti Mark! Sto giocando con Jessy e gli sto rompendo il culo!”
Mark ci rimane di merda, era pronta a volare fra le sue braccia e invece lui vuole giocare con Jessy, neppure l'ha salutata, dopo tutto questo tempo!”
“Ma RuFUSSSSS!!! ioo...” scoppia a piangere come una ragazzina
“Ehi zuccherino...” fa Rufus alzandosi di scatto. “Dai non fare così, vieni qua...”
“No...nooo...nooo non mi toccare!”
“Ehi non fare così, topolina...cuoricino di Rufus...vieni..qua..
“Ho detto no!”
ma Rufus la prende a sé e la stringe al petto, Mark singhiozza sui pettorali che odorano di sudore ed erba
“Cosa c'è?”
“...sei uno stronzo...Rufus...corro a casa da te, dopo giorni di inferno col generale, mi faccio tutta carina per te, arrivo a casa e trovo quel coso in cucina, entro qui e tu neppure mi saluti...anzi neppure mi guardi...”
“Ma non fare così, topolina...come non ti guardo? Sei fantastica...sei carina da morire, mi sei mancata..”
Mark urla e piange. “No. No..neppure mi aspettavi...ti sarai dimenticato…
“No, cosa dici...zuccherino...dammi un bacio
“...neppure la doccia ti sei fatto...hai giocato col tuo amichetto tutto il giorno e ti sei dimenticato di me…
“Ma cosa dici, zuccherino mio? Mi sono dimenticato di quello stronzo di Andy, adesso lo libero e se ne va quel cazzone!...fatti baciare..dai..
“No, sei cattivo, cattivo...cattivo!” e picchietta il petto di Rufus che l'abbraccia, prova a baciarla ma Mark rifiuta, ma solo una volta perché al secondo tentativo lei si lascia baciare, Rufus affonda, la tiene a sé, la coccola, lei smette di piangere e Rufus inizia a tastarle il culo. Mark dimentica tutto subito: le mani possenti del suo bull sul culetto, la lingua di lui che la bacia, lo afferra alla schiena e poi rapida gli salta addosso, posizionando le gambe attorno al suo bacino. Rufus la sorregge con le mani ficcate sulle chiappe, baciandola con forza, lei si stringe al collo di lui, Rufus la porta con sé verso la cucina, Andy è ancora nella posizione di prima, ma senza le mutandine in bocca, quando vede arrivare la coppia avvinghiata abbassa lo sguardo a terra. Rufus depone Mark sul tavolo proprio di fronte allo schiavo. Slaccia veloce la gonna di Mark e poi strappa via le calze a rete, il sesso di Mark piccolo e depilato spunta fuori tutto eccitato. Rufus lo tocca, lo tocca suscitando la libido di Mark che viene rapito dal piacere, il suo uomo che tocca il suo sesso...non capita spesso...Rufus addirittura si mette a succhiare il cazzetto di Mark che non ci crede, viene sconvolto dai brividi di piacere e presto eiacula nella bocca di Rufus, Andy sbircia incredulo. La venuta di Mark è piuttosto modesta, ma Rufus non la ingoia, la risputa tutta sul culo di Mark e poi la usa come lubrificante per il culetto bianco e depilato dell'amante, spinge la sperma dentro il buco e poi ci sbatte sopra il suo cazzone già in tiro. Spinge con forza la verga dentro l'ano di Mark e poi inizia a fotterlo sul tavolo davanti a Andy.
Rufus si sbriga presto, ma lo fa con rabbia, spaccando il culo alla fidanzata,, ma Mark è estasiato, prima è venuto e subito dopo è stato scopato violentemente dal suo amante, mentre accoglie la sborra calda dentro di sé grida più volte TI AMO RUFUS TIAMMMMOOOOORUFUSSSSS!!!”
Rufus la bacia: “Anche io zuccherino...”, poi libera Andy dalla punizione e lo caccia di casa. Mark è ancora stravolto dall'orgasmo di prima e non si interessa di quello che accade, così Rufus torna a giocare alla playstation mentre lei rimane sopra il tavolo con la sborra che cola ovunque.
Scende dal tavolo con le gambe che tremano, fa lunghi respiri per riprendersi, il culo rotto dall'amante che adesso l'ha lasciata lì ed è tornato dal suo amico e alla playstation. Cerca di riprendersi, è arrabbiata con lui ma lo ama, non può fare a meno di quel cazzo. Si prepara da bere e poi fa una doccia. Quando ha finito si mette in tuta rosa e si trucca un po' per Rufus che continua a giocare. “Vuoi da bere? Mangiamo qualcosa?” chiede, ma Rufus non sente e non se la fila. Lei si avvicina a lui che è preso da gioco, gli tocca le gambe, gli sfiora il petto, ma lui la scaccia: “Ferma!”
Mark ci rimane male, borbotta qualcosa e poi prova a toccare ancora le gambe del fidanzato, ma lui le dà un calcio. “Fanculo, stai fermo...ecco! Merda! Mi ha beccato! Fanculo Jassie!” Rufus sbatte i pugni e poi si toglie le cuffie: “FANCULO MI HAI FATTO BECCARE!!” Mark impallidisce, il suo bull gli fa la faccia brutta e gli molla pure uno schiaffo. Lei si mette a piangere e si alza, Rufus gli afferra un braccio, lo torce e spinge a sé Mark che urla di dolore: “...mi fai maleeeee...”
“Ti avevo detto di startene ferma! Adesso vai in cucina e mi prepari la cena e smettila di frignare come una ragazzina...il tuo cazzone nero lo hai avuto anche per oggi! Fino a domani non se ne parla! Intesi? - e gli torce ancora di più il braccio – intesi? Toietta?”
“...mi fai maleee...sì...sììì…..
Rufus stringe con forza il braccio.
“….scusa….scusa…..Rufus...non volevo…..”
“Ok e adesso fuori!”
Mark si tiene il braccio, piange e fugge via.
In cucina si mette a preparare la cena piangendo. Ma mentre piange elabora il suo piano: Rufus deve essere solamente SUO. Basta Andy, Basta Jessie, Basta quelle troie che vede in giro. SOLO LUI E LEI: Rufus e Mark. Si ritiene un grande stratega, tratta con alti ufficiali dell'esercito ogni giorno, non sarà in grado di mettere fuori gioco un ragazzone stupido come Andy, un mezzo- gangster come Jessie e 4 troie?
*
Il più facile è Andy. È solo uno stronzetto masochista che stravede per i grossi cazzoni neri. Mark si accorda con dei soldati omosex della sua base. Tre ragazzoni alti e robusti che amano trasformarsi in travestiti attivi e lussuriosi. Mark li convince con pochi dollari, si divertiranno e non hanno bisogno di incentivi, fornisce loro l'indirizzo del bar gay che Andy frequenta e sarà un gioco da ragazzi per loro adescarlo e portarlo via lontano da Rufus.
Jassie invece è un più complicato, ma Mark non è privo di risorse. Conosce il codice di accesso del cellulare di Rufus e la notte trascrive tutto quello che conta su Jassie. Con facilità trova gli spostamenti dell'amico. Gira con un paio di grassi omoni di scorta, ma frequenta sempre i soliti posti. Contatta un amico della polizia e gli fornisce modello e targa dell'auto, l'amico ferma l'auto come per un normale controllo ma ha con sé il cane antidroga e i tre in auto hanno droghe e armi, Jassie che ha una fedina penale lunga kilometri si becca 16 mesi nel carcere di Folkwood.
Rufus è dispiaciuto molto per l'amico ma quando esce per cercare compagnia si accorge che le sue amichette nere con le quali se la spassa nelle sere in cui Mark non è casa non se lo filano e anzi stanno quasi lontane da lui. Mark infatti ha fatto girare la voce che Rufus ha una malattia al cazzo che è trasmissibile.
Così Mark ha Rufus tutto per sé, come desiderava. Passano i dopocena in casa e quando Mark è alla base Rufus non esce perché non ha più nessuno, prova a contattare Andy più volte minacciandolo di non volerlo più come suo schiavo, ma Andy non risponde ai messaggi di Rufus. A quanto ne sa Mark se la sta spassando alla grande con le sue nuove amiche…
Mark in casa è sempre supersexy e sdolcinata per il suo amante, cerca di eccitarlo e di fare la carina, si mette tutta in tiro con i tacchi per casa e le calze a rete, Rufus le prime volte è incazzato per Andy e Jessie, ma dopo un po' si abitua e sfoga il fastidio di stare in casa forzato sulla fidanzata, la picchia ma soprattutto se la scopa alla grande, la prende in cucina o davanti alla tv, certe volte pure in bagno. Sfonda il culo depilato e soffice di Mark e gli sborra dentro con rabbia. Si sfoga su di lei con male parole, ceffoni e calci nel sedere che Mark accetta perché sa che dopo arriveranno le carezze, i baci accolati sul divano, lei che si avvinghia a lui che russa alla tv dopo la cassa di birra.
Le cose per Mark vanno alla grande per un paio di mesi con Rufus sempre in casa a disposizione, ma un giorno lui torna a casa con la notizia che ha incontrato il vecchio compare Jotter che ora fa i soldi con video spinti su internet e così finisce che Rufus si vede spesso con Jotter anche le sere in cui Mark sta a casa, lei è gelosa, piange, spia il suo cellulare, ma Rufus è di nuovo in pista. Così una sera Mark chiede a lui di portarla con sé dal nuovo amico.
“Ehi scoiattolino...non è un posto per te quello là”
“Come? E cosa fate di così hard?”
“Oh, alla fine non cose così spinte...ma Jotter ha una serie di compagni molto tosti e l'ambiente non è per una ragazzina bianca come te...infatti non ce ne sta manco una te l'ho detto...”
“Fanculo Rufus! Ti ricordo che sono un soldato io, non mi spavento certo
“Lo so, cuoricino, ma lì saresti solo un bocconcino sexy in tacchi e gonna nella tana di lupi pronti a sbranarti…
“Posso portare la pistola e poi ho te! Lasceresti che toccassero la tua fidanzata davanti a te?”
“Questo mai! - e afferra Mark alla vita e la bacia sulla bocca – dico solo che non è un ambiente per te...solo questo…
“Che stronzo! Adesso non solo ho paura che tu sia tornato a scoparti quelle troie ma mi hai messo anche la curiosità di vedere quel posto….
“Oh, cuoricino….dai…- e la bacia a lungo – dai..non fare così...no...dico che non è un ambiente per una superfiga sexy come te…
“Sì però lo è per quelle baldracche di sorelle che ti scopi laggiù!”
“Smetti cuoricino...ok….ok….ti ci porto...ma ha una condizione…
“Quale?”
“Non ti vestirai da donna...non voglio che quei figli di puttana stiano tutto il tempo con gli occhi addosso alla mia ragazza!”
“Ummmm….la tua ragazza….ummm...ok...se vuoi così…
“LO voglio, zuccherino…
“Allora ok...niente tacchi..niente minigonna…
Rufus la bacia con forza, poi gli afferra la nuca e spinge la testa di Mark verso il suo sesso già arrapato.
*
Il locale di Jotter è sotto una casa in un quartiere nero della periferia, ci sono varie stanze e un ampio salone, ma è buio, pieno di robe e di gente che va e viene. Jotter è un omone pelato con due grosse spalle e gambe tozze e curve, indossa degli occhiali da sole neri e al dito porta un anello d'oro grosso quanto un pianeta, fuma un sigaro. La maglietta D&G attillata mostra un po' di pancia, ha fra i 40 e i 50 anni e una voce profonda. La pelata è lucidissima, accoglie Rufus con abbracci e baci e poi si presenta a Mark che si è vestito con un paio di jeans larghi, una maglia di lana con le maniche che arrivano fin sotto le mani, si è messo solo un filo di lucidalabbra e sfumato appena gli occhi. “E tu sei la troia del mio compare Rufus, piacere di conoscerti puttanella, mi aveva detto che eri una gran figa e anche con quegli stracci addosso lo sei…!” Jotter abbraccia Mark che sente l'odore di rose, di sigaro, di maschio dell'omone e si lascia palpare il culo arrossento.
“Ehi compare...lascia il culo della mia donna o ti spacco la testa a palla che tieni!” fa Rufus e poi scoppia a ridere. Jotter ride con lui e poi torna a guardare Mark da dietro gli occhiali neri: “No, intendo dire che devi essere ancora più figa con calze a rete, tacchi, gonna e tutte quelle cose che vi mettete voi troiette succhiacazzi bianche...”
Rufus ride, Mark è imbarazzato, ma anche Jotter ride
“Prendilo come un complimento troietta!” fa Rufus abbracciando la fidanzata.
“Allora stasera sei qui per il mio show? Il mio socio ti ha detto della specialità della casa?”
Mark annuisce: “Sì, non vedo l'ora di assistere...ma veramente riesci a farlo così tante volte?”
“Certo troietta! Non ho il sacco delle palle io, ma una piscina grande quanto un campo da calcio!”
ridono tutti, poi Jotter li invita a seguirli di là per bere e godersi lo spettacolo.
Ci sono dei cuscini e un tavolo pieno di birra, gin, rum e altro. La gente va e viene, Mark è l'unico bianco in mezzo a ragazzi neri vagamente effeminati e uomini enormi che sono certo mezzi gangster o master. Donne poche. Tutti bevono e fumano Rufus saluta tutti e parla in giro, Mark si siede da una parte e aspetta. Viene montata una telecamera vicino ad una parete, c'è un piccolo tavolinetto con Scottex e delle bacinelle. Viene portato un divanetto e messo vicino alla parete e su questa è fissato un tappeto verde. Jotter si appoggia ad esso e poi si fa portare un sbarra di ferro fissata in basso su un treppiedi piuttosto largo, fa delle prove appoggiandosi in varie posizioni. Quindi si abbassa i pantaloni e rimane in mutande. La telecamera viene accesa. “Ehi Tina! Tina!? Dove sei stupida troia? Vieni a mettere il tuo culo qua subito!” urla. Da una stanza esce una figura alta, indossa dei jeans, una maglia scollo a v, ha un volto molto dolce e assente, occhi chiari e porta solo un poco di trucco sugli occhi e sulle labbra color marrone lucido. Si siede davanti a Jotter e si mette a bere dell'acqua.
“Sei pronta troia?”
“...sì” mormora Tina con un filo di voce.
“E allora cosa aspetti?” e gli molla uno scapaccione molto forte. Tina non fa una piega, sembra che non sia manco lì, ma alza le mani che sono molto grandi con vari anelli e unghie verdi e gialle. Abbassa le mutande di Jotter e il cazzo si libra in aria liberato. È un bel cazzo nero, non sembra troppo lungo ma bello largo. Tina inizia a baciarlo. Poi apre la grossa bocca ed inizia a spompinarlo con un ritmo subito molto sostenuto con gesti ripetuti, tiene una mano sulle palle e una selle gambe di Jotter e ingoia quel grosso cazzo in bocca succhiandolo tutto. Jotter inizia ad appoggiarsi prima da una parte poi dall'altra muovendosi un po', si mette contro la parete con il tappeto, mette un piede sullo sgabello basso e intanto fuma il sigaro e parla con la gente attorno. Tina invece continua a spompinare con il solito gesto che pare meccanico per quanto è simile e continuo nella sua azione. La gente va e viene anche Rufus si muove di qua e di là, Mark lo cerca con lo sguardo ma rimane lì seduta rapita dallo spettacolo.
Il pompino di Tina va avanti a lungo mentre Jotter beve, commenta, fuma il sigaro e pare che sia indifferente al lavoro di bocca della sua troia. Mark è sempre più rapito, nota Rufus che parla con un sacco di brutti ceffi, ma si sente tranquilla, donne in giro pochi e i ragazzi gay sembrano non girargli intorno. Intanto Jotter sembra pronto a venire , afferra la testa di Tina e blocca il suo andamento meccanico e prende a fottere la bocca della troia mentre quella è ferma pronta a ricevere il primo colpo di sborra del bull. Jotter infatti accellera il passo e viene nella bocca di Tina, lei allora gli afferra le palle e lascia che il bull erutti. Quando Jotter ha finito di venire Tina si stacca, prende una bacinella e svuota il contenuto che tiene in bocca. È un bel fiotto di sborra fumante che riempie a metà la ciotola, Tina ne ha ancora attorno alle labbra e con le dita curate si pulisce e depone nella ciotola. Jotter la guarda, il suo cazzo è ancora bello dritto. “Allora troia? Hai finito? Torna qua..!” Tina scuote la testa e prende da bere, beve lunghe sorsate, poi si passa la lingua sulla bocca un paio di volte, il bull le molla uno shiaffo, la camera riprende tutto. Tina senza parlare apre la bocca e riprende a spompinare il bull come faceva prima, con lo stesso ritmo, lo stesso gesto, si mangia quel cazzone nero dal grosso diametro. Jotter riprende a bere e fumare come se niente fosse. Tina sotto, seduta comodamente sul divano gli fa un servizio e lui parla telefona e tutto quanto. Mark guarda rapito. Dopo pochi minuti Jotter viene di nuovo nella bocca della troia che sputa il contenuto nella ciotola. Beve di nuovo e poi riprende il cazzo del bull in bocca e rinizia da capo allo stesso modo. Mark non ci crede, il cazzo è ancora in tiro e Tina lo succhia tutto. Mark si avvicina rapito dallo spettacolo. Non passano che pochi minuti che la bocca della troia è di nuovo piena. Lei sputa tutto, le ciotole sono piene quasi allo stesso modo. Incredibile. Jotter si ferma un attimo, si rimette le mutande e va via. Tina rimane immobile, lo sguardo perso, la figura molto femminile ma su un corpo maschile ben definito. Rufus si avvicina: “Ti è piaciuto zuccherino?” gli stringe la vita e la bacia sulla bocca. Mark è rapita e felice, tocca il corpo muscoloso del suo fidanzato: “Incredibile! È venuto 3 volte in 10 minuti tipo...e poi Tina! Cazzo una macchina, ha un ritmo e una costanza incredibili...”
“Sì Tina è forte. Pensa che era una promessa dell'atletica, roba come borse di studio e squadra olimpica...poi ha incontrato Jotter e adesso..
“Sembra fatta…
“Forse lo è...non so...non sta con noi almeno che non voglia Jotter...sta sempre chiusa nella sua stanza...la chiamano la Principessa Tina..
“Tu te la sei fatta?”
“Ehi, stupidella cazzo dici? Tina è proprietà privata di Jotter non permette a nessuno di avvicinarla, è roba sua…
Il bull ritorna, sembra di nuovo in tiro. Torna alla parete. “Ehi gente, che ne dite? Andiamo per la quarta?!”
tutti applaudono e incitano Jotter. Lui molla uno schiaffo a Tina. “Hai sentito dolcezza questi figlidiputtana vogliono che riprendi a succhiarmelo, vuoi darti una mossa?”
Tina non dice niente, riprende in mano il cazzo di Jotter e riparte col pompino. Sempre allo stesso modo, indefessa, ritmo preciso, la bocca che lo accoglie il giro sopra, si sente la lingua che slappa, Tina è una maestra dell'arte del pompino, ci sa fare come una professionista, sembra un robot, la sua espressione non trapela, il suo volto gentile, la sua pelle nera ma lucida, il trucco appena accennato la rendono bellissima agli occhi di Mark, bellissima e misteriosa. Sopra di lei il bull parla e scherza, il suo cazzo è di nuovo bello in tiro e infatti dopo poco viene ancora dentro la bocca di Tina. Lei non si scompone, sputa il contenuto nella ciotola e rimane immobile come assente. Il bull ride e la gente urla e batte le mani. Si rimette le mutande e si abbassa a baciare sulla bocca Tina, un bacio leggero: “TI AMO DOLCEZZA” dice con la sua voce forte e profonda. Lei sorride e ricambia il bacio. “Puoi andare adesso Tina, porta il tuo culo da Regina in camera, più tardi vengo a darti la buonanotte dolcezza...” e ride forte e si mette a bere. Tina si alza e come se niente fosse stato scompare in una porta.
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