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LA PUTTANA DELLE MONTAGNE 15 - VITA DI COPPIA FRA PAPPONA ED EX-TROIA


di Strapps
07.08.2023    |    170    |    0 6.0
"” “E ancora te la scopi? Chissà quanti cazzi ha visto quel culetto bianco..."
Così iniziò una nuova vita veramente per me: niente più troia da marciapiede o da bordello o da montagna, ma sposato con una transex legalmente! Sugar mise subito in chiaro le cose: “Ho perso una bella fonte di rendita con te puttanella, certo non ti lascerò poltrire e ingrassare qui dentro...lavorerai alla tavola calda, turno della mattina, alle 14 sei a casa, riposi e poi ti dedichi a fare la mogliettina. Per la polizia è perfetto, stai lavorando come cameriera. Stipendio 60 a te, 40 a me. Devo mettermi alla ricerca di un nuovo ragazzino da far crescere...merda...magari lo devo portare in montagna...sono stanca del freddo di lassù….”
“Vedrai che lo troverai già svezzato, come con me e non dovrai andare in montagna...”
La polizia venne spesso a controllare che lavorassi lì e venne persino un giornale a fare foto e interviste a me e Sugar e lei era orgogliosa e contenta. Trovò una nuova puttanella da svezzare. Un ragazzetto ispanico molto introverso e silenzioso ma con un gran bel culetto sodo che attirava clienti. Sugar ci mise un po' a domarlo, qualche volta lo picchiava duro davanti a me e poi lo mandava a letto. Quando tornava da me, mi inginocchiavo ai suoi piedi e baciavo le sue mani: “Anche io...Sugar...picchia anche me…
“Ah la MIA PUTTANELLA vuole sentire il manico del suo maritino….sei sempre la migliore troietta bianca, ci avevo visto giusto quel giorno da Mammie...vero?”
“Sì...vero, grazie SUGAR… - e baciavo le sue mani e i suoi anelli - ...è stata una fortuna per me...incontrarti...essere la tua puttana e ora tua moglie...”
“Brava piccolina...brava puttanella bianca...vieni qua….alzati...” quando sono sotto di lei, la fisso negli occhi. Lei sopra di me mi domina, mi sovrasta, mi molla un ceffone con forza, poi un altro, e ancora uno, due raffiche e poi mi sputa in faccia e in bocca. Mi alza e mi getta sul letto. Mi toglie le mutande e fa: “Vuoi le botte baby? Adesso mi occupo del tuo culetto bianco e depilato, bello lindo...lo faccio ROSSSSSSSSSSO stasera….!” e poi prende una sua mutandina sporca e me la ficca in bocca per non lasciarmi urlare. Allora ho paura, forse ho esagerato a chiedere di essere rimesso in riga dal mio maritino. Mi fa sedere sulle sue ginocchia e prende a sculacciarmi con forza, colpi duri, forti, che schioccano sul mio culo. Presto prendo a piangere senza sosta sotto il peso dei suoi colpi. Quando si stanca mi fa cadere per terra e mi toglie le mutande. Respiro piano e riprendo forze. Lei mi concede di bere dell'acqua che si mischia alle lacrime. Mi sputa in bocca un paio di volte. “Ecco puttanella adesso ciuccerai il cazzone del tuo pappa, del tuo maritino…!”
Mi misi in ginocchio davanti a lei e presi l'enorme cazzo in mano. Elafantino, spesso, duro, grosso, il cazzone del mio maritino era propiro eccezionale, presi a baciarlo e succhiarlo, leccarlo e ciucciare la cappella rosa e poi succhiarle le palle grosse, lo scroto massiccio. Presi a spompinare Sugar con il culo rosso dai suoi colpi e lo feci venire soddisfatta nella bocca della sua puttana, della sua concubina, della sua mogliettina.
Iniziai quindi a lavorare come cameriere alla tavola calda nel mio ex-isolato da troia. Conoscevo tutti e fu facile inserirmi ma fare la cameriera era anche stancante e noioso, le mance non erano poi il massimo come pensassi e dovevo il 40% del mio stipendio a Sugar. Certo niente più marchette in giro, gli sbirri mi tenevano d'occhio e alla tavola calda era un viavai di poliziotte transex, molte delle quali erano state pure mie clienti in passato. Quando staccavo tornavo a casa, andavo a letto e quando mi svegliavo aspettavo Sugar. Certe volte Benn, così si chiamava la nuova puttana di Sugar presa al mio posto rientrava prima, altre volte non rientrava che a notte con Sugar, altre volte era Chubby che non rientrava a casa, ma ciò accadeva sempre meno. Preparavo la cena per Lei o per tutti e due e poi attendevo ordini da Sugar, qualche volta le andava di uscire con la sua mogliettina, altre stavamo a guardare la tv o giocare a carte, altre volte ci coccolavamo. Una sera stavo leccandole le palle quando fece: “Sai Sugarcaro sono contento che non porti Benn in montagna….quel posto deve rimanere il nostro posto…
“Ehi stupida romanticona...ti ricordo che in montagna ce ne ho portati tanti..
“Sì, lo so, ma io vorrei essere stato l'ultimo….trovo la cosa molto romantica in effetti, ti spiace Sugarcaro?”
“No, no puttanella, va bene...sì...sarai l'ultima troia che ho portato a svezzare in montagna...e guarda che risultato...l'ho sposata quella troia...aha ha...non lo avrei mai
“Ma sei almeno contenta?”
“Sì, baby….sì piccolina mia….sei la mia puttanella preferita…
“Grazie Sugar, TI AMO”
E presi a succhiarli il grosso cazzo, baciandolo e leccandolo, ingoiando la cappella e succhiando, spompinando con voglia, con piacere, con ardore, con passione, come una mogliettina innamorata del proprio maritino.

La vita come cameriera e come moglie di Sugar era tranquilla alla fin fine: certe volte Sugar mi portava fuori, andavamo alle corse dei cani oppure a cena in certe betole che conosceva lei oppure mi portava a ballare. Una sera eravamo in una sorta di dancing per lesbiche e Sugar mi aveva fatto ubriacare e mi aveva fatto ballare in mezzo a tutte quelle lesbiche di ogni tipo, alte, magre, grasse, nude, bianche, basse, con capelli rasati o punk o lunghi fino alle caviglie, molte erano con peli ovunque come quelle delle montagna quando mi ero specializzato in leccate di ascelle alle lesbiche. Io ballavo e Sugar beveva vantandosi con le nuove amiche: “Ehi sapete? Quella è mia moglie...sposati...vero, giuro, era la mia puttana...io sono un Pappa...lei era la mia troia, ma poi ho deciso di sposarla...”
“E adesso la porti in giro a mostrarla?”
“Più o meno...se vuoi ti faccio leccare le ascelle...è brava, lo ha fatto spesso...gratis...così perché mi va”
“Beh, grazie – fece la tipa, una bassina con un grosso naso, delle lunghe poppe cascanti pieni di piercing, un girovita largo e sfatto, vestita da mistress o qualcosa del genere con stivali neri, borchie, un cappello militare – sarebbe pure carino, ma scontato….se schiocco le dita una slave può farlo meglio della tua ex-puttana...”
“Ne dubito cara...permetta che le presenti la mia mogliettina...io invece sono SugarChubby professione pappa!”
“Io sono Madame Xcy...mi interessa la vostra storia….un pappa che sposa la sua puttanella...”
“Una storia romantica..” dico io rivolto alla Madame.
“Parla pure la troia? Bene,,,e dimmi carina….ti piace la tua nuova condizione?”
“Sì, Madame...ho fatto sempre la troia nella mia vita...e adesso sono sposato...con Lei, la mia boss, SugarChubby..” Sugar mi prese per i fianchi e mi baciò in bocca davanti a Madame Xcy che non fece neppure una piega.
“Veramente romantico….ma scommetto che tu sei pure la serva del tuo maritino...giusto?”
“Giusto Madame...io sono ancora la Boss, quando devo rimetterla in riga partono i ceffoni – e uno mi colpì in faccia facendomi barcollare -..oppure me la spupazzo come un cara mogliettina...vero?”
“...sì, Sugar...sì...tu sei la Boss, certo...e ...e...Madame io sono felice quando Sugar mi rimette in riga...è suo diritto...”
“Ah ah haa...mi piace tutto ciò...bravi…..scommetto che qualche volta lo provochi apposta il tuo Sugar per un bel ripassino….”
“Scommette bene Madame...questa puttanella sa come farmi arrabbiare quando vuole attenzioni...”
“E ancora te la scopi? Chissà quanti cazzi ha visto quel culetto bianco...ah aha ah”
“Madame...il rapporto fra un pappa e la sua troia è speciale, lei sa farmi eccitare e poi, se mi va me la scopo...funziona alla grande ancora...vero?”
“...sì, Sugarcaro...mi soddisfi alla grande, sempre...”
“Ah che puttanella è questa...e senti se volessi vederla all'opera?”
“Adesso?”
Sugar mi prese per i capelli mi fece inginocchiare e tirò fuori il suo cazzone. Sputò un paio di volte nella mia bocca aperta quindi fece: “Adesso guarda Madame Xcy mentre ti scopo in gola, pollastrella!” e mise Madame al suo fianco, abbracciandola tutta, io in ginocchio davanti a loro, presi in mano il cazzone di Sugar e fissando negli occhi Madame Xcy presi a fare un pompino al mio maritino in una sala da ballo per lesbiche.

Benny raccoglieva molte attenzioni da parte di Sugar ed inoltre voleva che gli fornissi informazioni e trucchi del mestiere, del mie passato mestiere di puttana di strada, così mi occupavo spesso di lui e ovviamente del mio maritino SugarChubby.
Fra i doveri di un bravo marito c'era anche quello di picchiare ogni tanto la sua mogliettina, che era stata la sua puttana. Quando se ne scordava ci pensavo io a ricordardarglielo facendolo innervosire per delle mancanze oppure versandogli il rum sulla mano anziché nel bicchiere. Allora Lei si arrabbiava, mi mollava due ceffoni belli pesanti, mi faceva pulire la mano con la lingua e poi intuendo il mio gioco prendeva a colpirmi sulla testa o sul culo oppure mi afferrava, mi calava le braghe e mi sculacciava fino a quando, col culo rosso e le lacrime agli occhi, lo imploravo di fermarsi. “Ah prima la signorina vuole essere rimassa in riga e poi piagnucola come una pollastrella...” poi mi lascia e mi fa massaggiare i suoi piedi mentre lei si rilassa bevendo e il mio culo diventa meno rosso. Le servo da bere con attenzione, mi struscio accanto a lei, le sfioro le mammelle grosse e nere. Sbuffo: “Ehi Sugarcaro adesso che hai arrossato il mio culetto non vuoi sbattertelo un poco?” faccio con voce sexy da mogliettina vogliosa di cazzo matrimoniale.
Lei mi guarda. “No, stasera non mi va...vai a dormire in camera con Benny!”
“Ma Sugarcaro...io...sono la tua mogliettina...e…
mi molla uno schiaffo. “Vai e non rompere o ti riempio di calci...non farmi alzare...”
capisco che non è aria e vado a dormire da Benny.
Il giorno dopo arriva una lettera di invito per il 1° RADUNO EX-PROSTITUTE DEL TERRITORIO TRANSEX. Vale per me e per Sugar. Lei lo osserva a lungo: “Stronzate della tua amica comandante...quella stronza...sai cosa ti dico non ci andiamo...”
“Ma Sugar ragiona..se
“Zitta troia! Tu vuoi solo rivedere la tua ex padrona per una settimana Rowa del cazzo! Lo so!” e mi tira un paio di schiaffi.
“..no...pensa...se non ci andiamo penseranno che stai combinando qualcosa…
“Questo è pur vero...ok...fammi pensare….ok...merda...ok….ci andiamo!”
Andammo anche a far compere e quando arrivò il gran giorno eravamo eleganti: Sugar in tunica dorata e rossa, mazza elegante con collo di anatra, cappello a tesa, truccatissima e bellissima, io in completo da uomo senza cravatta. Il posto del raduno era immenso, ci andammo in auto e dovemmo parcheggiare lontanissimo dal palazzetto. Sugar era arrabbiata e di malumore. Al parcheggio si buttò giù del rum e mi guardò storto: “C'è troppa gente...andremo via subito…- annuii sorridendo -...se vedi la tua Rowa e provi a fare la stronza ti riempio di botte davanti a tutti, marito o moglie o cazzo...capito?”
Annuisco. “Ehi baby calmati. Io sono tua. Sono la tua mogliettina e la tua puttanella, lo sai. Non voglio altri...”
“Oh baby, lo so che sei la mia troia...anzi...voglio rilassarmi, hai ragione...vieni qua, fammi un servizio veloce di bocca...” mi prende la testa e la spinge sul suo sesso. Siamo nel parcheggio al caldo, dentro l'auto con gente che va e viene, coppie per lo più. Io sono sotto la tunica di mio marito e ho in bocca il suo cazzone e lo ciuccio e lo succhio, e lo bacio, lo lecco, lo ingoio e poi prendo a spompinarlo aiutandomi con la mano. Lei sopra gode del mio servizio, sotto fa caldo, sudo con la sola camicia per fortuna e lei mi prende la testa da sopra la tunica e la spinge in basso mentre mi erutta in bocca il suo caldo e denso sperma padronale. Lo raccolgo tutto, lo assaporo e lo ingoio dopo che ha tolto la tunica. Quando ripulisco tutto, lei mi asciuga il sudore e poi usciamo dall'auto, la pappona di una ex-troia.
Il raduno era veramente una cosa esagerata, un vero spot per le politiche progressiste della Comandante della città, c'erano centinaia e centinaia di persone: autorità cittadine, poliziotte di ogni classe A B C e D, camerieri, enormi tavoli pieni di ogni cosa da mangiare e altri da bere, fotografi, videocamere ovunque e musica piuttosto alta. Sugar si buttò subito sugli alcolici mentre io mangiai sushi e pollo al curry bevendo thè svedese. Dopo i primi momenti di imbarazzo fra un sacco di colleghi di Sugar, poliziotte con le quali ero sicuramente stato, nuove coppie come la nostra, cioè pappona ed ex-prostituta, Sugar iniziò a divertirsi grazie a tutto quell'alcool gratis e si mise a salutare tutti, abbracci, baci, pacche sul sedere, concesse pure un paio di interviste, mi chiamò accanto a sé, presentandomi: “E questa è la mia mogliettina a tutti gli effetti...ex troia, adesso perfetta mogliettina di casa, non è vero?”
“...certo, Sugar...”
“E sei contento di aver mollato quella vita e di esserti sposato?” chiese una donna in tailleur grigio.
“Come no? Vero bellezza?”
“...sì, contentissimo...amavo già Sugar e adesso lo amo ancora di più adesso che è mio marito...”
“Oh la mia ragazza!” fa Sugar e mi bacia in bocca davanti alle telecamere. Per premiare la mia frase ad effetto mi concede di bere anche a me e finisco presto ubriaco. Mangiamo assieme ad altre coppie come noi.
“Così hanno costretto anche te Sugar?”
“Sì bello...ho dovuto..è stato duro da accettare, sai anni di onorata carriera e una pappa come me costretta a sposare la sua puttana….e sai quante ne ho avute...ma sai cosa ti dico Milena cara? Che alla fine sono contenta...ho pescato il jolly..questa puttana è proprio perfetta per la mia tazza di thè...ubbidiente, brava a pulire e cucinare...a dare consigli alla mia nuova troia di strada...è brava a soddisfarmi…
“Questo è fondamentale...la mia troia qua..ha disimparato….come si fa..” e Milena indica un tipo bassino peloso, scurissimo di capelli con una maglietta bianca e pantaloncini a pinocchietto che beve leggendo una rivista.
“Dovrei farlo tornare a battare...per ricordargli come si fa...ma sai...ho paura….
“La mia troia ama il mio cazzone, vero baby?”
“...sì Sugar...amo il tuo enorme cazzone nero...”faccio ubriaco fradicio.
“Vedi?..insomma tutto perfetto...ho la mia mogliettina e la mia nuova troia...e tutto va alla grande, certo ogni tanto devo reprimere l'orgoglio perché è una cosa che mi è stata imposta e noi Milena cara siamo Pappa di una volta, con rispetto e orgoglio..
“puoi dirlo forte Chubby”
“...ma alla fine mi va bene così...”
“Io invece quel pelandrone per casa non lo sopporto….
“Devi farlo rigare dritto! Io la mia mogliettina la batto spesso, schiaffi e ceffoni, sculacciate pesanti...vero puttanella?”
“...sì...certo Sugar...”
“...la mia troia...e quando non la picchio da un po' è lei che vuole sentire la mano della padrona...vero?”
“...io...sì….vero...Sugar...tutto quello che dici….
“Mi stuzzica e mi fa arrabbiare e allora la prendo a sberle e la rimetto in riga, vero puttanella?”
“...io….sì...è vero...stuzzico la mia Padrona...aio..io…
“E' ubriaco...non la faccio mai bere se non qualche volta….comunque disciplina e qualche ceffone, ti sei rammollita Milena?”
“Sì, vero...oramai scopo solo in giro, altre troie...pensa te...lui mi eccita meno….”
“Ma è tua moglie adesso, devi sfruttarlo! Fallo rigare dritto e vedrai...vuoi che ti mandi la mia troia qualche giorno a insegnargli come si fa la mogliettina perfetta?”
“Sai che sarebbe una buona idea?”
“Allora andato, hai capito puttanella?”
“...no...Sugar...scusa...”
“E' cotto….ok...te lo dico dopo...andiamo a ballare adesso!”
Ballammo tutta la sera e poi eravamo talmente ubriachi che prendemmo un taxi per tornare a casa.




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