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IL PRIGIONIERO NEL BORDELLO- Capitolo 3


di Strapps
06.06.2021    |    1.673    |    0 9.3
"Sono nudo e ho la sborra sul petto, altra mi cola dal culo e mi viene voglia di piangere..."
Il pomeriggio passa in qualche modo; alle 15,00 Mammie ci porta il pasto: 2 banane e uno yogurt bianco di pessima qualità che butto via.
“Ehi dolcezza, cliente in arrivo!” urla Mammie un'ora dopo. Mi alzo dalla poltrona e aspetto di fronte alla porta. Ma questa resta chiusa, rimango in attesa ancora, quindi guardo la telecamera impaziente.
“Falso allarme troietta, ci ha ripensato...si è liberato 5, sai...lui è speciale…
Forse vuole farmi ingelosire e scatenare competizione, ma me ne frego altamente.
“Se ti impegni magari può essere come lui…!” dice Mammie e poi la sento ridere e sento anche il commento di Glojer che è lì con lei. Glojer è un vero stronzo ed io me ne tengo alla larga.
Chiuso nella stanza ascolto la musica.
Verso le 19,00 Mammie dal citofono mi annuncia 2 clienti assieme. La doppia è sempre una voglia, in due i clienti sono più eccitati e fantasiosi, spesso sono sadici e bastardi.
Entrano due poliziotte transex di classe D, piuttosto basse, molto appariscenti, lunghi capelli ricci colorati, zinne piccole e dritte sotto la divisa, volti truccati profondamente trucati sugli occhi, sulle bocche. Hanno in mano una borsa nera.
“Spogliati!” fa la prima.
“Umm – commenta dopo che ho obbedito – carne bianca e depilata...mi piace, che ne pensi Cara?”
“Penso che ho voglia di sbattermi questa troietta e sai come pensavo di farlo, Cara?”
“Ho un'idea...”
“Esatto..qui ci vuole una bella trovata..ah ah!” dalla borsa tira fuori una specie di seduta per schiena, con due grossi e massicci assi di legno, manette su tutti i lati, fissano l'affare al soffitto ad uno dei ganci appositi. Mi fanno stendere su quella sdraio di due assi di pelle e mi legano le gambe in aria, tese verso l'altro, mentre fissano le manette ai miei polsi ad un gancio sopra la cintura che mi hanno messo al petto. Sembrano abili e veloci, in un attimo sono legato alla sdraio fissata al soffitto, le mani bloccate, le gambe aperte verso l'alto e immobilizzate ed il culo esposto alle loro voglie.
Non perdono tempo a turno si mettono dietro il mio culo e lo fottono. Hanno cazzi non grossi ma caldi e duri, scopano con foga, chiamandomi troia e puttana biancha. Si alternano nel mio ano, la struttura si muove sotto i loro colpi e mi fanno ondeggiare a scatti nella stanza mentre mi inculano duro. Quando uno mi fotte l'altro mi tormenta i capezzoli strizzandoli, si sono spogliate della camicia e dei pantaloni, ma indossano il cappello da poliziotte. Mi sbattano e giocano col mio corpo. Si alternano ed io sono prigioniero, mi scopano nel culo e cerco di sentire meno dolore e più piacere. In fondo lo sento il piacere di essere posseduto da queste due transex, i loro cazzi mi danno piacere forte e intenso, anche se essere prigioniero, le mani sui capezzoli, lo sbattere dei loro colpi con rabbia, come se fossi un oggetto, fanno anche male.
Il primo viene dentro di me, mentre l'altra transex sborra sul mio petto bianco e sui capezzoli arrossati. Vengono assieme come se fossero sincronizzate. Sento la prima che si svuota le palle nel mio culo, la seconda invece si smanetta il cazzo sul mio petto, mi scarica il suo seme sul petto e poi ci sbatte il cazzo sopra e se lo pulisce mentre la prima poliziotta transex finisce di riempirmi il culo. Quando hanno finito si battono il cinque: “Bella scopata Cara...mi ci voleva..”
“Niente di meglio di svuotarselo nel culo di una troietta da bordello!”
“La puttanella bianca qua non è male. Il suo culo è bello aperto, ma non è un cesso, anzi, abbastanza delizioso da meritare un bis: magari torniamo, troietta, sei contenta?”
Non rispondo, tanto non avrebbe importanza. Loro due si baciano in bocca e si abbracciano soddisfatte. TEMPO SCADUTO SIGNORE urla Mammie dal citofono. Senza rivolgermi la parola, le due poliziotte si rivestono e mi liberano. Mi ordinano di togliere l'armamentario che hanno fissato al soffitto. Sono nudo e ho la sborra sul petto, altra mi cola dal culo e mi viene voglia di piangere. Armeggio con la sdraio e i gangi, ma non sono abile. Una delle due mi molla uno schiaffo in faccia: “Dai qua troia! Sei proprio imbranata. Tieniti stretto quel culetto da bianco, mi sa che fare la troia è l'unica cosa che ti viene bene...ah ah ah!” ridono di gusto entrambe, io ho gli occhi umidi e mi sente vulnerabile e ho addosso e nel culo la loro sborra calda, sborra di clienti. In poco tempo smontano tutto e se ne vanno senza lasciare la mancia.
Mi pulisco e aspetto che Mammie mi conceda di fare la doccia.
Verso le 21 arriva un poliziotto di classe D che conosco perché passa spesso. Mi ha detto anche come si chiama Kella, è bassina e ha un grosso seno, è mulatta e porta dei capelli corti, ha due belle labbra color ciliegia ed è carina, non mi schiaffeggia mai o ha voglie strane. So che viene qui per svuotarsi le palle dopo la giornata di lavoro, è sempre in auto di pattuglia, una volta è venuta con una sua collega, una transex nera e alta il doppio di lei. Non chiedo neppure e mentre lei si spoglia e si stende sul letto, accendo un incenso, come le piace, alzo il volume della radio e mi metto sopra di lei. Le bacio le tette e le lecco i capezzoli, mi piace leccarle le tette e mugolo piano, anche a lei piace, per quanto ha pagato dovrei limitarmi ad un pompino, ma Kella è brava, certe volte mi regala pure dolcetti di cioccolata. Dopo che ho eccitato la cliente con la mia lingua sul suo bel seno scendo fino al cazzo, massaggio le palle mentre le bacio la cappella. Ha un cazzo medio, dal buon sapore, inizio a farle un blow-job come mi ha insegnato 3 e la faccio venire quasi subito. Dopo averle ripulito il cazzo mi sdraio accanto a lei e le massaggio i piedi, parliamo un po', mi racconta principalmente di lei e della sua partner, ma qualche volta ha chiesto del mio passato, della mia condizione. So che Mammie non vuole che parliamo di noi con i clienti, ma Kalla è una che viene spesso e di sicuro Mammie non ha paura che riveli cose che non sa già. I poliziotti transex sanno tutto mi ripetono spesso dei traffici del quartiere e del bordello, a quanto ho capito la cosa è illegale, ma Mammie deve passare dei soldi a qualche pezzo grosso della Polizia Ts e poi le poliziotte sono le principali clienti e sono tutte corrotte o se ne fregano. Kalla adora farsi massaggiare i piedi e si rilassa mentre parla. Quando Mammie urla al citofono che il tempo è scaduto, Kalla mi bacia sulla fronte e mi lascia 5 crediti di mancia.
Alle 22 ci viene servito l'ultimo pasto: una mela e 5 crackers Scuvvy al sapore di formaggio.
La notte è il momento peggiore perché molti clienti arrivano ubriachi e succedono casini, niente di grave ma capita di dover urlare aiuto e allora Glojer e Ivan vengono a vedere cosa succede e a calmare certi tipi troppo spinti.
Sono stanco e ho fame, ma fino a colazione non potrò mangiare niente.
Per fortuna non viene più nessuno. Alle 01,35 Mammie dice che possiamo andare in bagno e poi a dormire. In corridoio vedo Ivan spingere fuori dal bordello una donna ubriaca che urlava in una lingua che non capivo ingiurie a tutti quanti.

Oggi è domenica e dopo la colazione con Mammie e gli altri abbiamo il giorno libero: cioè il bordello è chiuso e non riceviamo clienti, possiamo stare in camera senza lavorare. Mammie farà il suo solito festino con qualche amichetto,5 potrà uscire(beato lui, ma come fa? E perché torna sempre qui? Cinque non lo vediamo quasi mai, è una figura semi-mitica)e noi possiamo rimanere a poltrire chiusi in camera. La domenica è possibile anche ordinare il cibo da qualche ristorante malfamato del quartiere, coi soldi delle mance ovviamente, io spesso prendo il pollo al curry da un indiano o mi compro un budino AppleBelles o una pizza da Mario's(una sua lavorante è cliente del bordello, certe volte ce ne porta un paio che sono avanzate, Mammie ne prende una per sé, noi dobbiamo dividercela). Ma ho sempre paura di spendere troppi soldi che mi sono guadagnato a forza di pompini a poliziotte transex, per essere stato scopato duramente a fine turno da qualche Classe D o C, a soddisfare strane fantasie di donne o gente che passa dal nostro quartiere per caso, ad ingoiare sperma caldo, a leccare piedi e mettermi plug nel culo per diletto altrui.
Mammie mi dice che 3 ha chiesto di me per rassettare la sua stanza e pulirla. Vado nella stanza di 3: è più ampia della mia, anche se è domenica la sua aria condizionata è accesa, da me già si soffoca di caldo e Mammie, quella stronza malefica, non l'accenderà per me o per 4, 1 e Due. 3 è un ragazzone alto, avvenente, ha lunghi capelli corvini e un gran culo. Sta poltrendo sul divano leggendo una rivista. Mi metto a pulire e poi a riordinare: fruste, plug, collari, manette, strap-on, ogni sorta di gioco sessuale. Mi offre della Fanta e pure un cioccolatino al liquore, non li amo, ma meglio che niente. Ci impiego più del dovuto, meglio che stare nella mia stanza, lì fa fresco e 3 è simpatico. Le regole ci impongono di non parlare e Mammie se ne accorgerebbe, ma 3 ha molti privilegi e mi rivolge la parola e scambiamo due chiacchiere. 3 mi ha insegnato tutto quello che occorreva per sopravvivere nel bordello: a fare i pompini, a presentarsi ai clienti, a fare sempre la brava puttana, non mordere, non fare niente che il cliente non vuole che tu faccia, non chiedere la mancia, ad curare il culo dopo le chiavate pesanti, a tenermi pulito, depilato, a farmi visitare dal dottore 1 volta ogni 3 mesi anche se la visita costa 200 crediti.
Appena ho finito 3 mi paga con 6 joint di erba.
Torno nella mia stanza a fissare il soffitto o fumare alla porta finestra mentre dalla strada provengono fischia, urla, imprecazioni, sgommate e sirene della polizia transex.
La domenica è infinita e noiosissima. Certo i clienti sono sempre pericolosi ed un incognita, ma il tempo passa con loro e nella loro attesa durante la settimana, la domenica è interminabile, la radio annoia, non posso consumare tutta la scorta di erba, passo il tempo a decidere se ordinare cibo da asporto a Glojer(e devo dargli pure una stecca di 2 crediti perché si assicuri che sia ciò che voglio) e se anche dopo posso mangiare, finita la cena rimane ancora la sera da superare.
Certe volte Mammie esagera con il festino a base di rum.
Di solito chiama 1 e 2, le false sorelle per giocare con loro assieme ai tipi che si porta in casa. Una volta è capitato che il suo amichetto di turno volesse provare anche dei maschi, così Mammie ci ha chiamato, io e 4 e siamo andati nell'ufficio di Mammie. Lei prima ci ha offerto del budino AppleBelles da dividerci, poi ci ha detto di spogliarci e stenderci sul letto e abbracciarci lo abbiamo fatto. Intanto il suo uomo, un omone grosso, pelato, molto tatuato ci guardava seduto su una poltrona bevendo. Mammie ci ha fatto toccare fra noi e poi stringerci forte, ci ha dato da bere dalla bottiglia di rum, obbligandoci a dare due lunghe sorsate di quel intruglio schifoso. Ho provato a non buttare giù la seconda, ma Mammie mi ha mollato uno schiaffo: “Bevi, stronzetto!! o vuoi che il mio amicone qui vada a prendere la frusta? Vuoi dare una ripassata con la conghia a questi due, amoruccio?”
Io e 4 siamo sbiancati e ci siamo stretti forte. Il tipo ci ha fissato bevendo, aveva occhi impenetrabili e cattivi: “No, - ha detto alla fine di una lunga pausa – falli bere e toccare fra di loro...” Così Mammie ci ha fatto ancora bere e poi ci ha ordinato di toccarci fra di noi i cazzi. Il rum mi aveva dato alla testa e mi veniva da vomitare, anche 4 stava da cani, ma abbiamo fatto quanto ordinato da quella megere. mentre uno faceva una sega all'altro. Il pelato, con due occhi persi e terribili, ci guardava. Quando siamo venuti, Mammie si è messa in mezzo a noi nel letto e ci ha stretti. Puzzava, era enorme, i capelli arruffati, sapeva di rum ed era ubriaca. L'uomo ha detto che dovevamo baciare le tette di Mammie. Lei ha riso, ma si è tolta il vestito, delle mammelle nere, grosse, sfatte, puzzolenti di sudore e di vecchia sono cadute sul suo petto. Io e 4 ci siamo attaccati ai suoi capezzoli rugosi, molli e neri e li abbiamo succhiati. A quel modo sembravamo due poppanti appesi ai capezzoli mosci e puzzolenti di Mammie, succhiavamo. L'uomo si è alzato ed è venuto da noi. Ha baciato Mammie sulla bocca mentre noi le leccavamo le tette, poi ha preso a toccarci, ci metteva quelle pelose e brutte manacce addosso e ci toccava mentre Mammie beveva e si faceva succhiare i capezzoli mosci. Quando il tipo ebbe finito di toccarci si calò i pantaloni e si prese il cazzo in mano, toccandosi. “Oh Caritoooo chi scegli? 4 o questo stronzetto bianco e depilato?” Carito ha sogghignato e poi si è messo a fare la conta fra me e 4, ha contato un sacco smanettandosi con quel dito peloso e brutto che andava dal mio volto a quello di 4 mentre Mammie rideva e beveva, ubriaca e sudata. Alla fine si è fermato su Quattro e gli ha messo il cazzo in bocca. “Oh, allora a me tocca la troietta bianca...ho qualcosa di speciale per te. Mi ha fatto bere, quindi mi ha preso la faccia e l'ha ficcata sul suo ombelico enorme, un bel cratere nero fra rotoli di carne nera: “Lecca lecca bene e a lungo, troietta...Lecca, Spicciati!!!”
l'ombelico di Mammie puzzava, era sporco e sudato, ma la testa mi girava per il rum e non volevo vomitare. Fu straziante e lungo, dovetti leccare e leccare quel buco nero sudato e sporco, lei sopra di me beveva e si divertiva. Carito venne in faccia a 4, Mammie mi fece leccare anche la sua figa. Puzzava anche quella, era flaccida ma per fortuna, ubriaca persa, venne subito nella mia bocca, mi obbligò a mandar giù tutto e poi ci cacciò via dal suo ufficio.
Steso sul letto mezzo fatto grazie a 3 non sento la voce del citofono. Mammie deve urlare più forte perché mi alzi di colpo, in preda al panico, sperando che non voglia che faccia qualcosa di sesso con lei come la volta con l'ombelico puzzolente, mi alzo di scatto, vado alla porta, Mammie mi dice di prendere stracci e altro per pulire, faccio di fretta e vado nel suo ufficio, steso per terra in una pozza di vomito e rum fetido c'è il tipo pelato, pare svenuto o roba del genere, sul letto ci sono Mammie e1 e Due. Le ragazze sono sdraiate ai fianchi della padrona, hanno messo le testa sulle ampie gambe lardose di Mammie e si fanno toccare la testa dalle mani pesanti e sporche della padrona del bordello, le due sembrano ubriache, tengono a malapena gli occhi aperti, mentre la donna le accarezza. “Allora?! Cosa aspetti la cinghia puttana? Pulisci tutto!!” mi urla Mammie continuando a toccare i capelli delle due troiette. Mi metto a pulire cercando di non svegliare il pelato che ronfa ubriaco perso. È un casino di sporco e rum appiccicoso, devo faticare un sacco mentre il pelato dorme, le due puttanelle sono ubriache e coccolate da Mammie. Finalmente sudato finisco e posso andare in camera. Scampato pericolo, mi faccio portare una pizza e me la mangio aspettando la notte.

Il giorno dopo è di nuovo lavorativo. Dopo colazione Mammie mi fa pulire il suo ufficio: è un casino di bottiglie, mutande in giro, puzza di fumo e di chiuso, ci impiego una mezzora e Mammie è soddisfatta. Torno in camera mia e dopo circa venti minuti ho un cliente. La porta si apre ed entra una donna. Le donne sono più rare dei transex, capita pure che per settimane non ne varchi la soglia neppure una, ma le donne possono essere di due modi: gentili oppure bastarde, la tipa bassina, due zitte strette in una camicetta di pelle bianca e rossa, una chioma di capelli rossi acceso e sguardo malizioso potrebbe essere del secondo tipo, ha una borsa in mano piuttosto capiente e ciò non promette niente di buono. “Ehi puttana! Spogliati e mettiti in ginocchi davanti a me. Indossa una gonna stretta di pelle rosa e tacchi, ha modi bruschi e mentre mi spoglio inizia a tirare fuori oggetti dalla borsa: per lo più plug di varie dimensioni, merda! Penso questa è una fanatica del pegging. Infatti mi prende per il collo, mi spinge a terra, mi immobilizza le mani dietro la schiena e inizia a d armeggiare col mio culo. Prima ci butta sopra gel fresco e poi inizia a penetrarmi con le dita “Umm non male troietta...scommetto che quei poliziotti che vengono qui ti spaccano il culo ogni giorno..” “..sì..” rispondo, lei ride e mi dà un colpo in testa. “Ok, troietta, ora giocherò con i miei amichetti per tutto il tempo che ho pagato a quella buzzurra della tua padrona, preparati a prendere cazzi nel culo, dolcezza!” mi mise ancora gel nel mio ano e poi senza dire niente ci ficcò dentro un primo plug, largo, ma piccolo di lunghezza. Lo spinse dentro con fare spiccio e ce lo mollò. “Ok, sentiamo la consistenza del tuo culo, troiatta...” prese a sculacciarmi mentre lasciava che il plug mi aprisse bene lo sfintere. Poi ne prese un altro, anche questo largo ma non troppo lungo, lo ficcò dentro e lo lasciò lì. Quindi prese una pompetta e la collegò al plug nel mio culo e prese a gonfiarla. Sentito che il mio culo si stava aprendo piano piano, quel plug nel culo cresceva, lei rideva e mi sculacciava. Il plug gonfiò ancora e urlai di dolore. “Ohhh che cosa c'è fighetta? Troppo grosso per te?”
“Sì, la prego, così mi fa molto male...”
lei sgonfiò il plug e lo lasciò ancora nel mio ano. Mi fece voltare e fissarla: “Troietta...non ci siamo...devi accogliere i miei regalini per te...ho pagato, carpito cagnetta?”
Annuii e lei mi mollò uno schiaffo. Tolse il plug dal culo e mi ordinò di mettermi supino in attesa del nuovo giocattolo. Mi ficcò ancora gel nel culo e lo spinse a fondo con tre dita. Poi mi fece alzare il bacino e si mise a spingere un fallo finto piuttosto lungo nel mio culo. Spingeva con maestria ma amava anche farmi sobbalzare, gridavo di dolore mentre mi colpiva con qualche rapida fitta, alla fine il grosso cazzone entrò tutto e lei si mise a spingerlo ancora più dentro mentre mi colpiva sul culo con le mani.


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