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BRASILE TERRA DI TRANS? ITALIA TERRA DI TRANS!!!


di Strapps
26.07.2022    |    766    |    0 6.0
"Hai fatto tutto quello che volevo..."
BRASILE TERRA DI TRANS? ITALIA TERRA DI TRANS!!!

Quando rientrammo dal Brasile io e Claudio riprendemmo la vita regolare con famiglia e lavoro, ma un giorno Sally, la mia padroncina milanese, mi annunciò che doveva tornare in Brasile per questioni di famiglia e così il nostro giro di transex allupate scomparve in un attimo ed io e Claudio ci ritrovammo a navigare sui siti di annunci per rimediare scopate a pagamento.
Passò così l'inverno e arrivò la primavera quando ricevetti una telefonata via skype da Romona dal Brasile. Mi apparve una domenica mattina sul computer di casa, con il suo faccione enorme, i capelli rasati e viola, le labbra rosse e poi il suo corpo da bodybuilder di colore forte e prepotente. “Ehi amchetto mio, come va?”
“Oh, Ramona, come ha fatto a ?
“Come ho fatto? Ho incontrato la tua ex padroncina Sally in un bar e abbiamo parlato un poco di te e mi sono fatta dare il tuo numero italiano e il tuo contatto Skype…
“Oh, bene e cosa?
“Sì veniamo al dunque subito stronzetto...hai fatto Bingo!culobianco! La tua Ramona viene in Italia a trovarti...anzi a stare un po' in Italia..ho combinato un casino qui e devo starmene alla larga per qualche mese...sei almeno..
“Sei? Ma io…
“Zitta baldracca! Non te lo sto chiedendo. Arriverò a Milano fra 2 giorni, voglio che tu mi venga a prendere e poi mi sistemi
“Ma Io. Come faccio?
“Zitta puttana. Non ti ricordi chi sono io?”
“..sì..ma in Brasile...era..tutto…
“Non ti succederà niente, tranquillo la tua mogliettina non saprà niente..a meno che tu non mi costringa..ma tu..
“io, no, non so deve…
“non mi frega un cazzo, troia! Trova il modo, spicciati, ti mando i dettagli del volo. Ci vediamo presto, troia! Ciao!” e chiuse. Ero sconvolto, in realtà l'idea di rivedere Ramona, la sua potenza, il suo cazzone nero enorme mi eccitava da morire, ma dove l'avrei sistemata? Passai un giorno a pensarci su e poi trovai la soluzione, la casa al mare dei nonni in Liguria, disabitata da anni. Feci dare una ripulita alla casa al tipo che ci curava gli affari, inventai un viaggio di lavoro a Genova per 3 giorni e andai all'aeroporto. Ramona arrivò con due ore di ritardo, ma quando me la trovai davanti, alta, grossa, muscolosa, una sola sacca da viaggio di tipo militare che mi sorrideva, fui molto felice.
Lei mi sollevò per il culo in mezzo al terminal e mi stampò un bacio sulla bocca.
“Ok, troietta, dove andiamo?”
Guidai per due ore fino alla casa, quando arrivammo c'erano ancora degli operai a sistemare due cose. Avevo ordinato un letto nuovo, una tv gigantesca e i lavori al bagno sarebbero terminati presto. Così la prima sera andammo in una casetta in affitto fuori il paese. “Ok, puttana, buon lavoro...la casa è carina...il paese vicino..
“E poi c'è il mare...in estate è pieno di turisti e..
“Va bene, vediamo come va. Avrò bisogno di contanti e poi mi farai una carta di credito.”
“...come?
Lei mi mollò uno schiaffo fortissimo in faccia. “Io ordino, tu esegui. Così funziona, adesso vai a farmi da mangiare che dopo cena voglio scoparti, troietta...” così mi fece denudare e indossare solo un grembiule da cucina e mi misi a prepararle degli spaghetti. Dopo aver servito abbondante vino e gli spaghetti, mi inginocchiai ai suoi piedi mentre lei mangiava a lume di candela.
“Ummm...sono buoni troietta!! brava! Adesso puoi mangiarne anche tu...” e dal piatto ne prese una manciata e la gettò per terra, io mi misi a mangiare leccando il pavimento per fortuna pulito. Quando ebbe finito, Ramona si fece servire ancora del vino mentre guardava la tv. Io mi misi ai suoi piedi e presi a baciarli e leccarli. Lei si rilassava e beveva. “Questo vino italiano è proprio buono...mi sento già brilla...(ne aveva bevute quasi due bottiglie da sola…), ok passiamo ai giochetti puttanella, salta sulle mie gambe e fammi vedere il tuo culetto da troia in calore...” feci quanto ordinato e mi ritrovai sulle sue possenti gambe, il culo esposto alla sua mano che prese a sculacciarmi. “Perchè tu sei una troietta in calore, vero?”
“Sì Padrona Ramona!”
“Dillo più forte, puttanella bianca…!”
“Sono la sua troietta in calore...padrona Ramona…
“Brava...sentiamo lo stato del tuo culetto...umm...bello aperto...la mia amica Sally ci sapeva fare...ricordo...bene….ummmm...dimmelo ancora…
“Sono la sua troietta in calore padrona Ramona…”
“Bene...puttanella, dillo mentre mi occupo del tuo culo...” e prese a infilarci un paio di dita e muoverle dentro.
“Sono la sua troietta in calore padrona Ramona…”
alterna sculaccioni e dita nel culo mentre io mi eccitavo e ripetevo:
“Sono la sua troietta in calore padrona Ramona…”
Poi prese a tormentarmi i capezzoli con le sue dita di ferro. Affondavo la testa nel suo braccio nero possente e piangevo mentre lei giocava con me.
“Adesso è venuto il momento del pezzo grosso...sei felice puttanella?”
Annuii fra le lacrime mentre la guardavo. Lei mi colpì in faccia con uno schiaffo.
“La frase giusta puttana!”
“Sono la sua troietta in calore padrona Ramona…”
“Brava e adesso potrai sfogare la tua troiaggine da puttana bianca sul mio cazzone nero!” e si abbassò la gonna e il suo cazzo nero già gonfio spuntò fuori. Mi prese per i capelli e mi infilò il suo pezzo di carne in gola e prese a fottermi. Mi ritrovai così di nuovo quel cazzone nero in gola come in terra brasiliana, solo che adesso era qui in Italia e sembrava tutta per me. Mi afferrò bene per la testa e mi tenne ben fermo mentre mi scopava in gola, vedevo fra le lacrime, la sua forza, i suoi muscoli, il suo petto da bodybuilder, le sue grosse braccia, la sua faccia nello sforza, i suoi capelli rasati, il suo sorriso beffardo. Il suo affare mi stava scopando alla grande, lo sentivo tutto dentro in bocca e sebbene facessi fatica a respirare per via dello sforzo sentivo quel pezzo di carne in bocca. “Ahhhh...troia italiana prendiiiiii…..sìììììì….ti fotto troia!!! e ti fotterò anche in culo non temereeeeee...ssììììì….cossìììììì…...troiaaaaa….!!!” e mi sparò la sua sborra in bocca riempiendomi tutto. “Ahhhh….era….qualche giorno che non mi liberavo troiaaa...mi ci voleva una bella boccuccia calda come la tua...vero, troietta?” e mi schiaffeggiò in faccia mentre il suo seme mi colava fuori dalla bocca lungo il collo.
“Perchè chi sei tu?”
“Sono la sua troietta in calore padrona Ramona…”
“Oh….così mi piaci...brava..la mia troietta...adesso portami ancora da bere e prepara il tuo culetto che lo sfonderò!”
Le servii da bere con ancora il suo sperma addosso. Lei lo raccolse con un dito e me lo ficcò in bocca. Mi fece leccare le sue dita mentre beveva mezza ubriaca.
“Parliamo di cose serie: soldi cash e la carta di credito, ricorda!”
“Sì, Padrona. Vuole i soldi adesso?”
“Come no. Ho bisogno di vestiti, biancheria, vino e sushi...vai puttanella...torna qua da me a quattro zampe coi soldi in bocca...vai...che dopo ti rompo il culetto...vai...”
Andai a prendere i soldi, mi misi 500 euro in vari biglietti e tornai da lei come aveva chiesto. Lei stava filmando tutto, si divertì a giocare con me, i soldi, la mia bocca, mi sculacciò mentre trotterellavo attorno a lei. Quindi mi fece segno di andare da lei. Era nuda: grossa, possente, bellissima, quel volto da milf nera era eccezionale, notai il suo cazzo già bello duro. Mi fece segno di montare sopra di lei e mi ficcò il suo arnese nel culo facendomi gridare di dolore. Mi impalò col suo manico di carne nera e poi si assestò dentro di me mentre io urlavo.
“Zitta baldracca!!! zitta!” e mi colpì in faccia con rabbia. Ero suo. Mi fece sentire bene il suo cazzo e il dolere lasciò spazio al piacere intenso di essere posseduto da Ramona.
“Sono la sua troietta in calore padrona Ramona…” mormorai mentre lei prendeva a muoversi dentro di me.
“Chi sei baldracca?”
“Sono la sua troietta in calore padrona Ramona…”
“Più forte!”
“Sono la sua troietta in calore padrona Ramona…”
“Sentilo bene troia….lo senti? Puttana? Ti sfondo stasera!”
“Sono la sua troietta in calore padrona Ramona…”
ripetevo mentre lei iniziò a cavalcarmi duro e scoparmi da sotto facendomi godere come un matto. Ero suo. Mi possedeva senza sforzo, mi cavalcava e il suo cazzone dentro di me era fantastico.
Prese a fottermi alla grandissima e fra piccole grida di dolore esprimevo la lussuria per quella cavalcata sulle gambe potoenti di Ramona, il suo uccello piantato nel mio culo e le sue mani che mi tenevano i fianchi con forza.
“Ahhhhhh….sììììì…..” feci mentre venivo anche sopra di lei. Ramona si fermò mentre io ancora venivo senza toccarmi.
Mi presi due sberle in faccia quando ebbi finito di godere.
“Cazzo fai troia!!!??? decido io quando puoi venire!”
“Sì, signora...mi perdoni...padrona...la prego….era fantastico come mi stava fottendo padrona non ho resistito...la prego...”
“Ah...vuoi ancora il mio cazzo nel tuo culetto da troia?”
“...emmm...sì padrona...”
“Ah lo vuoi ancora?”
“S...ì..sììì...”
e lei riprese a fottermi piano mentre raccoglieva lo sperma caduto su di lei e me lo ficcava in bocca.
“Muovi quel tuo culo da troia!”
“Sono la sua troietta in calore padrona Ramona…”
“Brava!...muovi il culo allora...avanti….sentiamo…
“Sono la sua troietta in calore padrona Ramona…” e mi muovevo piano sul suo cazzo bello duro nel culo. La padrona mi fissava mentre mi fotteva e mentre mi muovevo sopra di lei per accogliere il suo cazzone nero. Ad un tratto si mise a mordicchiare i mie capezzoli mentre aumentava il ritmo della scopata. Ora lo sentivo benissimo in culo, piantato dentro, e il dolore per i capezzoli era mitigato dal piacere del mio culo.
“Dai...puttanella….voglio sentire la tua voce mentre ti fotto!”
“Sono la sua troietta in calore padrona Ramona…”
ANCORA
“Sono la sua troietta in calore padrona Ramona…”
ANCORA
“Sono la sua troietta in calore padrona Ramona…”
le sue mani mi tenevano i fianchi mentre il ritmo del suo scopare era sempre più intenso e selvaggio. Mi scopava in culo e mi mordeva i capezzoli mentre io ripetevo in lacrime di piacere: “Sono la sua troietta in calore padrona Ramona…”
“Sono la sua troietta in calore padrona Ramona…”
“Sono la sua troietta in calore padrona Ramona…”
“Sono la sua troietta in calore padrona Ramona…”
“Sono la sua troietta in calore padrona Ramona…”
“Sono la sua troietta in calore padrona Ramona…”
“Sono la sua troietta in calore padrona Ramona…”
poi la sentii caricare e la sua sborra calda e densa mi riempì il culo. Si svuotò con forza dentro di me e poi mi fece alzare. Dal mio culo iniziò a colare il suo seme e lei lo prese con le dita e me lo fece mangiare.
Quindi mi dette un paio di sculaccioni, uno schiaffo, si fece pulire il cazzo dalla mia boccuccia adorante e poi mi ordinò di servirle altro vino.

Lasciai il lunedì seguente le chiavi della casa in Liguria alla mia nuova Padrona Ramona e me ne tornai a Milano al mio lavoro e alla mia famiglia.

Quando ritornai il venerdì sera seguente Ramona si era già ambientata alla grande. Con i soldi della carta di credito che avevo aperto a suo nome si era noleggiata un'auto, comprata vestiti e cibo, aveva sorvegliato i lavori della casa che erano quasi tutti ultimati e si era presa ogni libertà possibile. La trovai infatti a uno dei pochi bar aperti fuori stagione che giocava a carte con dei giovani del posto. Parlava già un italiano più fluente e pareva conoscere tutti. Mi fece attendere in auto per più di un ora che terminasse la partita e poi riscuotesse le bevute della vincita. Io stavo cuocendo di desiderio del suo cazzone e della sua forza e non vedevo l'ora che arrivasse. Quando lo fece era piuttosto allegra per via delle bevute al bar e mi salutò con un paio di schiaffi in pieno volto. “Ciao troietta! Come va?”
Senza fiato per quegli schiaffi la fissavo incerto. Da una parte amavo la sua forza, la sua prepotenza, le sue grosse mani, le sue braccia muscolose, ma dall'altra sapevo che faceva molto male quando mi colpiva a quel modo. “...bene, padrona...” balbettai alla fine. “Oh, bene adesso andiamo a casa: ho fame e da una settimana non vengo, così nell'ordino ho voglia di mangiare e poi scaricarmi le palle nel tuo culobianco...” eccitatissimo accesi l'auto e sgommai via dal quel posto.
A casa preparai cena per la padrona che si era rifornita di pesce fresco e altro cibo di qualità, ero nudo e mentre cucinavo lei stava seduta in veranda a sorseggiare vino fresco che io le riempivo di tanto in tanto.
Dopo che ebbe gustato la cena da me servita si sedette alla tv.
“Ma prima ho qualcosa per te, schiavetta….vieni qua e mostrami il culo…
mi misi sulle sue ginocchia e lei giocò un po' col mio culo sculacciandomi e infilando qualche dito dentro. Poi prese un plug e me lo mise dentro l'ano.
“Adesso prendi il vassoio mettiti vicino a me dritta con il vassoio in mano e il bicchiere, voglio vedere un poco di tv..”
feci quanto ordinato e mi ritrovai in piedi con un plug nel culo, nudo, un vassoio in mano che diventava ogni minuto più pesante mentre lei stava rilassata a guardare la tv. Da sopra potevo però ammirarla: i suoi muscoli scolpiti, il cranio rasato con i piccoli capelli viola, il petto gonfio e magnifico, le grosse gambe muscolose e immaginavo il cazzo sotto le mutande. Lei guardava la tv, io ritto col vassoio, per lunghi lunghi minuti.
“Ehi troietta come va? Mi sa che non vedi l'ora di ficcare la tua faccia nel mio ventre? Vero?”
Era vero, volevo il suo sesso.
“...sì padrona per tutta la settimana non ho pensato che a Lei, padrona...”
“Ed è quello che devi fare TROIA! Pensare alla tua padrona, sempre!! lo vuoi vedere puttana?”
“...sì..padrona...”
Lei si tirò giù le mutande e rimase solo con la canottiera militare rosa addosso. Il suo cazzone era appena gonfio, ma non vedevo l'ora di farlo ingrossare con i miei baci e la mia bocca. Il vassoio tremò e il bicchiere per poco non cadde.
“Ahhhhh….la troia in calore alla vista del cazzo padronale è come impazzita...ma ancora non è venuto il momento...voglio farti impazzire di voglia...troietta….versami da bere...”
Muovendomi a scatti per il plug nel culo, fissando l'oggetto dei miei desideri con la coda dell'occhio, le versai da bere e tornai nella mia posizione. Lei bevve e guardò la tv, ogni tanto si toccava il pene, io fremevo di desiderio.
“Lo vuoi vero baldracca? Vuoi succhiarlo vero, puttana?!”
“...sì...padrona…
“Ahh ahhh ahh...ancora no...dammi da bere!”
Andò avanti così per un'ora, il vassoio era diventato pesantissimo, le gambe mi tremavano un poco, il plug nel culo mi faceva male, iniziai a lacrimare dal fastidio della posizione.
“...padrona...credo di non resistere ancora a lungo...le gambe…
“Zitta troia! Ok, posa il vassoio e vieni qui in ginocchio da me!”
“Grazie Padrona”
mi inginocchiai da lei e la padrona prese a toccarmi la testa e palparmi il culo.
“Ok, troietta è arrivata la tua ricompensa...hai fatto tutto quello che volevo..sei stata brava...mi piace qui...la sistemazione è buona...certo ci sarà da fare qualche correzione...ma andiamo con ordine...ecco...il tuo giocattolone...avanti prendilo in bocca troia e fammi godere...”
mi avventai su quel cazzo e presi a baciarlo e leccarlo sulla punta, lungo l'asta, sulle palle. Lo desideravo da giorni e adesso potevo gustarmelo tutto slinguazzando, baciando succhiando, ingoiando quel cazzone. Ramona prese a muoversi piano affondando il suo affare nella mia gola ed io continuavo a spompinarla. “Ummm..la tua boccuccia di troia bianca mi è mancata….succhia...così...dai...ummm...avanti...lecca...così...succhia...ingoia...troia...ummm avanti...prendi...cosìììì...avanti...ancora...puttanella...cosììì...sììì...cosììì.. ummm ahhhhhhssssìììììììììììììììì” ed esplose dentro di me riempiendomi tutta la gola di sperma calda: “Ahhhhh sssìììììì…...ti avevo detto che avevo le palle belle piene….prendi….manda giù troiaaaa….sììì….prendi….ingoiaaaaa….succhia troia italiana!” e finì per scaricare il suo scroto nella mia bocca. Quindi si alzò di scatto, mi afferrò per il collo e mi sollevò da terra. “Ahhhh troia,,vieniiii!” e poi mi afferrò e mi issò sopra una sua spalla e mi tenne così, poi fece alcuni passi con me sollevato in quel modo. “Ahhhh….puttana!!!” e prese a sculacciarmi fortissimo. Poi mi portò in quel modo nella stanza da letto, mi gettò sopra il materasso e poi prese delle corde e mi legò le braccia al letto e le gambe in fondo. Ero disteso sul letto legato con il culo esposto. La padrona continuò a sculacciarmi e poi mi tolse il plug facendomi urlare. “Adesso rimani un po' qui in attesa….ho detto che voglio usare anche il tuo culetto bianco e lo farò…ma con comodo.” e uscì dalla stanza lasciandomi solo. Rimasi in attesa legato al letto per molti minuti, le corde tiravano un poco e le gambe mi facevano male ma il pensiero di essere posseduto dalla padrona Ramona mi stava eccitando. I minuti trascorsero ma Ramona non tornava. Sentivo il rumore della tv o lei che parlava in brasiliano con amiche.
Passò un'ora.
Sentii dei passi e poi l'odore di transex, di femmina, di bodybuilder matura di Ramona e il mio culo si eccitò e vibrò
“Ok, troia, adesso voglio montarti e spaccarti il culo...sei pronta?”
“...sì, padrona..
“sì perché tu sei cosa, puttana?”
“Sono la sua troietta in calore padrona Ramona…”
“Lo sei, puttanella italiana...dillo!”
“Sono la sua troietta in calore padrona Ramona…”
e la sentii armeggiare col mio culo ficcandoci gel e sputandoci dentro.
“Ancora”
“Sono la sua troietta in calore padrona Ramona…”
“Voglio sentirlo bene, puttana, come?”
“Sono la sua troietta in calore padrona Ramona…”
sbattè il suo cazzone duro sul mio culo un paio di volte e poi si accomodò sulla mia schiena. Sentivo il suo peso schiacciarmi, sentivo il suo profumo intenso, sentivo i suoi muscoli sul mio corpo, sentivo le sue tette sulla mia schiena, sentivo il suo affare infilarsi piano dentro di me.
“Ancora”
“Sono la sua troietta in calore padrona Ramona…”
“Di nuovo!”
“Sono la sua troietta in calore padrona Ramona…”
spinse forte dentro il mio culo, urlai di dolore e tirai le corde, ma Ramona era dentro di me e prese a farmi sentire il suo uccello. Mi dette un morso all'orecchio mentre spinse più forte.
“Voglio sentirti troia!”
“Sono la sua troietta in calore padrona Ramona…”
iniziò a fottermi prima piano poi sempre più veloce.
“Sono la sua troietta in calore padrona Ramona…”
il suo cazzo mi inculava e il dolore lasciò spazio al piacere.
“Sono la sua troietta in calore padrona Ramona…”
la padrona prese a scoparmi duro facendomi gridare
“Sono la sua troietta in calore padrona Ramona…”
si prese il suo tempo e mi inculò bello duro.
“Sono la sua troietta in calore padrona Ramona…”
il suo peso mi schiacciava le sue tette mi sbattevano sulla schiena mentre mi fotteva
“Sono la sua troietta in calore padrona Ramona…”
Mi slegò le braccia e mi afferrò per i fianchi, sentivo tutta la sua forza, tutto il suo potere di padrona, tutto il suo cazzone dentro di me
“Sono la sua troietta in calore padrona Ramona…”
“Sono la sua troietta in calore padrona Ramona…”
“Sono la sua troietta in calore padrona Ramona…”
“Ahhhhh ssssììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììì” e mi sborrò nel culo riempiendolo tutto.
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