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Gay & Bisex

4 cazzi in 4 ore


di santoBEVITORE
17.10.2011    |    11.678    |    8 9.8
"Non ha dovuto aggiungere altro, in un secondo ero già in ginocchio sull'asfalto, in mezzo al parcheggio, con il suo uccello fra le labbra che prendeva vigore..."
la serata era iniziata bene.
prima di tutto ho incontrato Michele, sposato, 50 anni, bel cazzo largo alla radice, e l'ho spompinato in un vicolo buio, a bordo della sua auto.
era il nostro secondo incontro e sapeva già che sono una troia e che voglio essere trattato da troia.
lo stavo pompando dritto in gola quando mi sono accorto che fuori dal finestrino c'era un guardone che si masturbava. ho continuato a pompare fino a che michele non mi ha spinto le mani sulla testa e ha gridato "ingoia troiaaaaaaaaa"... pochi secondi dopo uno schizzo bianco ha colpito il vetro dell'auto.
dopo aver salutato Michele sono entrato nel locale... ma ho subito capito che non c'erano persone interessanti.
ho passato un'ora e mezzo a fumare e bere fino a che ho adocchiato un tipo maturo, molto maschile, che mi guardava e si accarezzava la patta dei pantaloni.
l'ho seguito e l'ho visto entrare in un camerino glory hole (quelli con un buco nella parete che permette il sesso fra camerini attigui) e subito sono entrato nel camerino accanto. CHE SORPRESA!!! dal buco ho visto apparire un cazzo lungo e barzotto... un vero uccellone! mi sono inginocchiato e ho preso a leccarlo e bocchinarlo lentamente e con devozione. quando è diventato davvero duro ho iniziato a succhiarlo con avidità, ogni pompata un po' più di cazzo in gola... ogni pompata più a fondo.
è durata un bel po'... un bel pompino fatto di affondi, sospensioni, accelerate... fino a che ho sentito che gemeva ed era pronto: mi sono sparato il suo bell'uccello in gola sempre più veloce e infine l'ho sentito sbattere sulla parete di legno ed esplodere in un fiume di sborra calda che mi ha quasi soffocato.
stavo tornando a casa... ma avevo ancora voglia di cazzo e ho deciso di fare un giro nella zona industriale.
sembrava completamente deserta ma poi in un angolo ho visto un'auto.
era Gabriele, un vedovo simpatico con cui spesso ho scambiato 4 chiacchiere senza mai combinare nulla.
ci siamo messi a fumare una sigaretta appoggiati alla sua auto e mi ha detto: "accidenti sono qui da un'ora e mezzo e non ho fatto nulla... ho le palle che mi fanno male da quanto sono gonfie".
non ha dovuto aggiungere altro, in un secondo ero già in ginocchio sull'asfalto, in mezzo al parcheggio, con il suo uccello fra le labbra che prendeva vigore. leccavo e pompavo in ginocchio e Gabriele si sputava sulla cappella mentre la mia lingua lo ripuliva... le sue mani sui miei capelli.
c'è stato un rumore in lontananza, poi il baluginare di un paio di fari.
non ho mollato il cazzo e ho continuato indifferente a piantarmelo in gola.
si è avvicinata un'auto... ci ha oltrepassati a passo d'uomo e si è fermata a pochi metri di distanza;
ne è sceso un signore apparentemente timido e titibante, ma Gabriele ha spezzato il ghiaccio, con una mano gli ha fatto segno di avvicinarsi e ha detto "tiralo fuori... questa è una troia vedrai che ci fa godere a tutti e due"
non so come si chiamasse quest'ultimo... ma aveva una verga di tutto rispetto, massiccia, odorosa di maschio e già dura come il marmo. ho lasciato il cazzo di Michele e ho preso a leccare il nuovo arrivato... che balbettava ancora stupito della mia disponibilità incondizionata.
per un po' ho giocato saltando da un cazzo all'altro, leccando entrambe le cappelle, scendendo alle palle, alternando gli uccelli senza sosta... poi ho intuito che l'ultimo arrivato era davvero pronto ad esplodere, ho ruotato il tronco e mi sono messo esattamente di fronte al suo paletto di carne.
sono bastati pochi affondi prima di sentiro sussurrare "... oddio.... vengo.... veeeeeeeeengo!"
un nuovo fiume di latte caldo mi ha riempito la bocca "non ingoiare tutto, voglio che me lo succhi con la bocca piena" ha rantolato Gabriele... e così trattenendo la sborra in bocca mi sono piombato sulla sua cappella umida e l'ho succhiato con vigore. con le mani mi dava il ritmo e mi spingeva la testa.... l'ho sentito fremere... gemere... e infine esplodere litri di crema calda... tutta nella mia gola.

li ho lasciati li... ancora imbambolati... l'unico fazzolettino l'ho usato io per detergermi le labbra.




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