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Gay & Bisex

HO SVUOTATO UN ALTRO CAMIONISTA


di santoBEVITORE
27.07.2012    |    32.264    |    17 9.5
"Stavo fumando una sigaretta quando ho visto la luce dei fari, il rumore di un'auto in avvicinamento, e il cuore ha iniziato a battere più velocemente..."
quando capita girano i coglioni.
quando ti messaggiano 5 minuti di uscire per avvertirti che l'appuntamento è saltato è normale che girino, e il giramento diventa ancora più grande se l'uomo che dovevi incontrare è un vecchio contatto e la volta scorsa ti ha sbattuto sul cofano della sua auto e ti ha aperto il culo con il suo uccellone largo e duro.

stavo girovagando per la zona industriale in macchina, fumavo meccanicamente e fingevo di ascoltare la radio... ma in realtà non facevo che rimuginare sulla giornata passata nell'attesa di quell'incontro e sull'estrema delusione per il bidone.
ero stato tutto il giorno eccitato... ripensavo a quella sera di luna piena e a quella scopata lunga e brutale... (sono quasi sicuro di aver sentito un guardone che gemeva dietro a un cespuglio) e istintivamente mi toccavo; sono stato sul punto di schizzare per ben 3 volte... e ogni volta mi sono fermato per conservarmi carico al massimo.
giravo in tondo consumando le gomme e osservando stancamente il solito giro nel battuage: ragazzini che parlottano dalle macchine affiancate, vecchi mostri con gli occhi spiritati in cerca di chiunque sia disposto a toccarli, qualche 40enne probabilmente sposato che teme di essere riconosciuto e sfreccia veloce come una formula uno.
avevo una voglia infinita di cazzo... ma mancava veramente qualcuno che si meritasse i miei favori e certo non mi sarei buttato sul primo uccello disponibile.
quel posto... quella gente... mi annoiavano.
sono andato al distributore automatico a prendere altre sigarette e ho deciso di tornare nella zona industriale facendo il giro più largo, quello, per intenderci, che costeggia le aziende più grandi con ampi parcheggi "privati" per le soste dei camion che devono caricare o scaricare merce la mattina successiva.
nell'ampio spiazzo davanti ad un'enorme fabbrica di isolanti industriali c'era un unico camion, parcheggiato su un lato a metà del piazzale. quellla non è zona in cui si batte, o meglio, si batte ovunque, anche in chiesa se è necessario, ma quello che viene considerato "il giro" è situato in un altra porzione della zona industriale e i pochi camionisti disponibili a fare conoscenza vanno sempre in un altro parcheggio, più grande e meno illuminato.
sono entrato nel parcheggio e lentamente mi sono avvicinato al camion cercando di vedere e di farmi vedere dall'autista.
sui 45 - 50 anni, con un bel viso squadrato e tanti, tantissimi capelli neri e leggermente brizzolati.
mi ha guardato, l'ho guardato... ma non mi è sembrato particolarmente interessato... ho superato il rimorchio tenendo d'occhio lo specchietto retrovisore e sperando intensamente che mi facesse un qualche segnale con gli stop...
niente.
una volta arrivato in fondo al parcheggio ho girato piano la macchina (non rinunciavo a sperare in un segno) e ho fatto il percorso inverso. ancora una volta ci siamo guardati, ancora una volta l'ho oltrepassato sperando in un segno con gli abbaglianti... e ancora una volta sono rimasto deluso.
"che stupido che sono... vado a rompere i coglioni a questo che magari vuole solo stare tranquillo" ho pensato mentre mi dirigevo nuovamente verso il battuage.
sarà stata l'eccitazione per il camionista, sarà stata quella per la scopata mandata a monte... insomma ero ben motivato e sempre più voglioso di cazzo.
ho raggiunto il solito angolo nell'ombra, ho chiuso la macchina e sono sgattaiolato dietro al casotto a.n.a.s.
stavo fumando una sigaretta quando ho visto la luce dei fari, il rumore di un'auto in avvicinamento, e il cuore ha iniziato a battere più velocemente.
ho aspettato.
uno sportello che sbatte, rumore di passi.
avrà 35 anni al massimo, è alto e ha un accenno di pancetta, porta gli occhiali e sembra nervoso.
ci guardiamo per un paio di secondi, poi lui distoglie lo sguardo e resta con le mani in mano.
non è nervoso... è inesperto.
tiro l'ultima boccata dalla sigaretta e la getto via, poi inizio a fissargli spudoratamente la patta dei pantaloni.
con la coda dell'occhio mi rendo conto che mi sta guardando e che capisce benissimo cosa sto fissando, ma sembra impacciato e non riesce a prendere l'iniziativa; continuo a fissargli il pacco e mi passo lascivamente la lingua sulle labbra.
finalmente vedo che allunga la mano e si sfiora l'inguine. mi sfugge un gemito e subito lo vedo sbottonarsi i jeans.
mi avvicino e mi inginocchio davanti a lui e lo osservo estrarre l'uccello dagli slip bianchi.
un cazzo abbastanza normale, con la cappella completamente coperta dal prepuzio, ancora molle.
non ho tempo per la delicatezza... ho voglia di cazzo.
apro la bocca e accolgo immediatamente tutto l'uccello in bocca, 3, 4 volte consecutive, poi lo scappello piano.
l'erezione è immediata, in pochi istanti il cazzo è ben dritto e svettante e punta le mie labbra.
spendo qualche secondo a leccare il contorno del glande, poi lo imbocco di nuovo e lo spingo in gola, fino in fondo.
il ragazzo mugola e muove il bacino avanti e indietro, velocemente, famelico quasi quanto me, concentrato nella sua urgenza fisica, credo che non mi veda nemmeno... ha voglia di sborrare e ci sono io... e va bene così.
porco e assetato io... pieno e bisognoso lui... in meno di 2 minuti ho sentito i suoi spruzzi caldi riempirmi la bocca e scendermi abbondanti in gola. il tempo di finire di schizzare e già si stava riabbottonando i jeans.
avevo ancora il suo sapore in bocca... e già sentivo nuovamente la voglia di minchia.
un pompino furtivo, rapido e distaccato non può placare i miei bisogni.
salgo in auto e riprendo a fare giri infiniti fra i capannoni industriali.
stessa gente.
stessa noia.
"ok... andiamo a vedere se il camionista è ancora la"
non è cambiato niente.
il parcheggio, il camion, lui, mi guarda, lo guardo, lo supero, nessun segnale.
torno indietro piano e lo guardo, mi guarda, lo supero, nessun segnale.
"merda!"
alzo il volume della radio, accendo una nuova sigaretta e mi allontano.
non ho voglia di tornare subito "nel giro" e inganno il tempo compiendo un ovale quasi pefetto e girando fra le due rotatorie vicino allo svincolo della superstrada.
noia.
torno a gironzolare nella battuage, ci sono un paio di auto nuove ma niente che faccia per me; mi tiro da parte e spengo il motore, voglio stare un po' fermo.
due o tre sigarette dopo la sorpresa: indovina chi è venuto a fare un giro nel quartiere del peccato?
il camion avanza lentamente e illumina l'asfalto con tutti i suoi fari cromati. lui sembra non guardare nessuno... guida piano, fa un giro completo del battuage e si ferma da una parte senza spegnere né fari né motore.
un paio di auto si affiancano... vedo che si scambiano qualche parola... ma sembra che dica di no a tutti.
dopo pochi minuti sento forte lo sbuffo con cui il colosso si rimette in marcia.
mi passa accanto pigramente e vedo che LUI mi guarda, questa volte mi sembra di scorgere una scintilla di interesse... mi sto illudendo?
naturalmente un'auto si accoda immediatamente al camion e lo segue a passo d'uomo lungo il viale che porta fuori dal giro.
conosco quell'auto e conosco chi la guida: lo chiamano La Morte perché è un signore magro magro, piuttosto anziano, reso ridicolo da una improbabilissima tintura per capelli e dagli abiti sempre troppo giovanili.
aspetto un paio di minuti e poi mi lancio in perlustrazione.
non si sono allontanati molto; il camionista si è fermato in fondo al parcheggio di una grande magazzino.
subito dietro c'è l'altro parcheggiato.
mentre scivolo sulla strada parallela vedo La Morte scendere dalla sua auto e incamminarsi verso la cabina del camion.
proseguo dritto, raggiungo la rotatoria, indugio e torno indietro.
i lampioni nel parcheggio mi aiutano nell'osservazione e questa volta vedo che La Morte sta parlando con l'autista che si sporge dall'alto del suo finestrino. potrei quasi giurare che quando sono passato il camionista ha lanciato un'occhiata nella mia direzione... ma da questa distanza chissà.
non mi arrendo, raggiungo la fine della strada e torno indietro... sempre molto lentamente.
La Morte dev'essere stata rimbalzata perché al mio passaggio lo vedo risalire sul suo suv e mettere in moto.
rallento ancora, raggiungo la rotatoria e torno indietro... appena in tempo per vedere i fanali de La Morte che si allontanano.

o la va o la spacca.

entro nel parcheggio e mi fermo nello stesso identico posto in cui prima era il suv.
il cuore torna a battere forte... l'emozione tesa che è un misto di speranza ed eccitazione.
spengo i fari e aspetto.
un minuto.
due minuti.
vedo in controluce il suo sportello che si apre... e finalmente scende.
non posso vedere i dettagli ma è chiaro che è piuttosto tarchiato... direi sui 90 kili per 1metro e 70 di altezza.
indossa dei pantaloncini larghi e una t-shirt. si porta dietro alla cabina, si china fingendo di controllare i cavi di aggancio del riorchio, si tocca vistosamente l'uccello sotto ai pantaloncini, getta rapido un occhio su di me e sale nuovamente su.
è il mio momento... e ho il fiato corto.
chiudo l'auto e costeggio il camion fino a che raggiungo la cabina.
raccolgo il coraggio: "ciao"
"ciao" risponde lui sorridendo. avevo ragione, ha un bel viso e tanti capelli.
"da dove vieni?" (che domanda cretina)
"sono di vicenza"
"io mi chiamo andrea"
esita un attimo, poi risponde "io sono mario"
non so se ha esitato per inventarsi un nome o se l'ha fatto per prendere tempo prima di dirmi la verità, ma mi va bene così.
"senti mario... ti va di farti fare un pompino?"
questa volta non c'è nessuna esitazione, vedo il suo sorriso allargarsi: "certo, salta su"
faccio il giro e salgo in cabina. mario sta già chiudendo le tendine.
si sfila i pantaloncini e le mutande in un colpo solo... e vedo un bel batacchio pendergli fra le cosce.
mi si avvicina e mi offre il suo corpo senza smettere di sorridere.
gli sollevo la maglietta e inizio a leccargli i capezzoli, il collo, il ventre e lo sento vibrare sotto alla mia lingua.
si sistema nella cuccetta e si stende invitandomi a spogliarmi.
lascio su solo i boxer, poi torno a concentrarmi su di lui.
parto leccandogli le palle e subito capisco che gli piace. accolgo i suoi coglioni fra le labbra e li succhio piano, gli titillo lo scroto e risalgo fino alla radice del cazzo.
mugola.
schiudo le labbra e inizio a far scivolare il suo uccello in bocca, piano piano.
mario ha una pelle magnifica, liscia e fresca, profumata di pulito.
sento la sua verga gonfiarsi sopra alla mia lingua, sento la cappella che spinge sempre più forte sul mio palato, il suo cazzo entra ed esce dalla mia bocca in una oscillazione perfetta.
poi si ferma e alza il bacino invitandomi a leccare in basso.
scendo dai testicoli e raggiungo il suo buchetto, ci giro un po' intorno e infine ci infilo la lingua.
mario geme e con le mani si apre lo sfintere per permettermi di affondare.
la mia lingua è senza sosta e lo faccio tremare dal piacere mentre gli perquisisco il culo.
mi bagno l'indice e lo appoggio al buco.
"aaah!"
mario ha voglia e merita di essere accontentato; prima gli prendo una mano e me la porto sulla testa, poi mi chino a pompargli il cazzo mentre spingo l'indice dentro al suo retto.
sento le scosse che attraversano tutto il suo corpo e ci concentrano sull'asta del suo uccello che mi sobbalza in bocca e sulla sua mano che mi spinge la testa. mario gode ed io sono al settimo cielo perché mi piace davvero tanto e il suo cazzo è bello largo e mi scopa la gola che è una meraviglia.
"aspetta... non voglio sborrare subito, fatti toccare un po'"
mi stendo nella cuccetta e mario prende a masturbarmi "anche tu hai un bel cazzo" mi dice.
si china e mi prende l'uccello in bocca...
che posso dire... di solito non mi interessa farmi spompinare, in genere sono solo io che mi occupo del cazzo degli altri... ma mi piaceva, e molto.
ero completamente abbandonato al suo pompino, ondeggiavo il bacino e affondavo le dita nei suoi stupendi capelli... poi la sorpresa: senza avvertimento e senza saliva mario ha piantato due dita nel mio culetto.
"sei stretto" dice, e continua ad affondare le dita fino a che non sente che i miei muscoli si rilassano.
"girati"
un invito, un ordine, una speranza.
mario indossa un profilattico e mi fa stendere a pancia sotto sollevandomi leggermente i fianchi.
non dice nulla, si stende sopra la mia schiena e appoggia la cappellona al mio buchetto; mi morde il collo e pian piano affonda il suo uccello nel mio corpo. con colpi lenti e misurati guadagna terreno, mi spalanca le natiche e si fa strada in me.
"ti piace? èh? ti piace?" sussurra fra un gemito e l'altro.
"si... si... scopami mario... aprimi il culo... ti prego aprimi il culo!"
un bel colpo e me lo spinge dentro.
tutto.
sono eccitatissimo. il mio cazzo sfrega sulle coperte sella sua cuccetta, le sua mani mi strigono forte i lombi, la sua bocca mi mangia il collo e le spalle... e la sua bella minchia mi spacca in due.
dentro - fuori
dentro - fuori
dentro - fuori
mario è insaziabile e mi scopa con vigore, estrae completamente l'uccello e lo sbatte nuovamente dentro fino alle palle, lo fa ruotare provocandomi spasmi di infinito piacere, poi l'estrae e ripete tutto da capo.
"aaaaaaaaaah"
la sua mazza mi riempie e mi manda in estasi e mi inarco cercando di accoglierlo il più possibile.
"aspetta" mi dice
con forza e delicatezza mi fa cambiare posizione, si stende in cuccetta e mi invita sedermi sul suo cazzo.
prendo posizione e mi fletto sulle ginocchia fino a sentire la sua cappella sulla soglia del mio piacere.
in un attimo mi prende ancora per i fianchi e mi spinge brutalmente sul suo paletto.
in un istante mi ritrovo stupendamente impalato.
è bellissimo, è dentro di me e contrae gli addominali per scoparmi... e posso guardarlo in faccia e vedere il godimento che prova violando il mio corpo. è bellissimo.
"menati il cazzo dai"
non me lo faccio ripetere due volte...e subito mi impugno l'uccello e inizio a segarmi.
entriamo rapidamente in sintonia e sincronizziamo i nostri movimenti: la sua bella mazza che mi sfonda il culo e la mia mano che scappella ritmicamente la mia fava. una partitura perfetta.
mario ansima e si agita senza smettere di fottermi il buco con violenza, è uno scopatore eccezionale e mi sento completamente succube della sua forza.
"sborra dai... sborrami addosso"
i suoi affondi si fanno più intensi, le sue spinte più lunghe, sento il suo batacchio scosso da mille pulsazioni.
non vengo quasi mai prima del mio partner... anzi a dire il vero succede abbastanza spesso che mi concentri completamente sul corpo dell'altro da non sborrare nemmeno... in ogni caso se lo faccio lo faccio dopo... ma non posso resistere... sono pieno e sono eccitatissimo... e non posso dirgli di no.
un paio di minuti di silenzio rotto solo dai miei gemiti e dai suoi sospiri, poi, finalmente, esplodo.
i miei schizzi escono violenti e si spargono sul suo ventre, sul suo torace, inondandolo di sperma.
"siiiii siiiiiii bravoooooooo godi andrea gooooodiiiiiiiiiii"
non smette di sbattermi, incessantemente affonda ancora il cazzo con il volto trasfigurato dall'impeto e dal godimento.
un affondo potente, brutale e lungo... e in un attimo è fuori di me.
si toglie rapido il preservativo e mi offre l'uccello.
"succhiaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!"
devoto apro la bocca e inizio a pomparlo rapido in gola, senza smettere di godere per il mio orgasmo appena compiuto.
ha l'uccello umido di liquido preseminale... stupendamente lubrificato e saporito... vorrei che questo momento durasse per sempre: tutta la vita con un cazzo di marmo piantato in gola... sul punto si scoppiare.
sento le mani grandi del camionista prendermi la testa e accompagnarmi del vorticoso movimento del risucchio.
"eccomi"... quasi un sussurro.
nel momento esatto in cui sento il primo fiotto eruttarmi in bocca, le sue mani mi affondano tutto il cazzo dritto in gola.
litri di seme... una quantità impressionante di sborra... una fontana impazzita che rovescia tutto dentro di me, direttamente nella trachea. interminabili secondi in cui il doppio piacere metafisico per il suo ed il mio orgasmo si fonde con il terrore per l'asfissia prolungata.
allenta la pressione e finalmente riesco ad inalare dal naso, continuo a pompare e sento il suo uccello che spande il suo sperma in tutta la mia bocca.
ingoio, e lo imbocco di nuovo provocandogli uno spasmo.
lentamente continuo a pomparlo... lascio che i suoi coglioni si svuotino completamente dentro di me... lo coccolo e lo accarezzo con la lingua mentre sento che perde vigore e si ammorbidisce.
per qualche minuto rimaniamo così, le sue mani che mi accarezzano i capelli e la mia lingua che lo succhia docilmente.

ci rivestiamo con calma, poi, una sigaretta insieme.
"ogni tanto ripasso" dice
e io torno a casa contento.


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