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Gay & Bisex

Il Venditore Ambulante 2 - Sessanta Piegamenti- II


di Soundserio
15.03.2016    |    5.334    |    2 9.8
"Continuammo o a frequentarci, giocare e scherzare come se non fosse successo niente..."
Un brivido di paura attraversò i nostri corpi nudi sotto l’acqua che scorreva. Per fortuna le nostre mani erano ritornate al loro posto prima dell’arrivo del mister. –“Ancora state sotto la doccia? Vedete di lasciare acqua calda per gli altri”-. Alessandro chiuse il rubinetto e prese il suo accappatoio, prima di allontanarsi mi passò un asciugamano che subito legai intorno al giro vita per nascondere l’erezione. –“La prossima volta i piegamenti diventeranno sessanta se non smetterete di fare gli stupidi in campo”-. Ci scusammo ancora e andammo alle nostre sacche. Mentre mi sistemavo notai che il mister guardava con occhio sospetto entrambi. Cercai di non farmi paranoie, non poteva averci visto. Una volta rivestiti salutammo il resto della squadra e ognuno di noi prese la propria strada. Passarono i giorni, tra me e Alessandro il rapporto non cambio, ma l’argomento spogliatoi non venne toccato. Continuammo o a frequentarci, giocare e scherzare come se non fosse successo niente. Agli allenamenti diventammo seri e Federico non ci punì più. Dentro me cresceva però la voglia di toccare ancora una volta il membro del mio compagno di squadra, di sentirlo crescere tra le mani e segarlo. In quei giorni non so quante seghe dedicai a quel momento, dovevo escogitare un piano. Qualche giorno dopo in campo ad allenarci eravamo pochi, dovevo approfittare del caso. Durante gli esercizi iniziai a distrarre il mio amico. Non ci volle tanto era facilmente distraibile e dopo un paio di schiamazzi, il mister, come promesso , ci punì congedandoci non prima dei sessanta piegamenti. –“Chi arriva ultimo fa la sega all’altro!”-. Questa volta fui io a lanciare la sfida. –“Stronzo”- rispose lui. In pieno vantaggio finsi di fare una storta. Mi buttai a terra e quando Alessandro mi raggiunse –“Mi sa che ti tocca!”- esclamò con sorriso andando di corsa. Una volta in piedi lo raggiunsi dentro –“Stronzo, mi hai gufato”- finsi con tono dispiaciuto. –“Sei una schiappa”- replicò. Una volta nudo mi attese sotto il getto d’acqua calda già cosparso di sapone. Questa volta non volevo perdere tempo. Insaponai la mano e afferrai il membro ancora moscio. Finalmente avevo di nuovo tra le mani il suo pisello. Dopo averlo insaponato e massaggiato un po’ iniziò a prendere consistenza. Il movimento più intenso e veloce permise a quel cazzo di irrigidirsi vigorosamente. Alessandro non guardava, teneva il mento alto verso il getto d’acqua con gli occhi chiusi. Chinandomi portai la cappella rosea alla bocca. Per un secondo indietreggiò ma la mia presa non lasciò l’arnese. Il mio palato avvertì un nuovo gusto. Un gusto di maschio. Ancora una volta lo portai tra le labbra per un ulteriore assaggio più lungo. Questa volta non si scostò. Quel sapore era davvero buono. Senza fermare la sega cominciai a succhiare la cappella leccando il buchetto orinatoio. Brividi di piacere mi attraversavano il corpo, il mio cazzo era diventato di marmo. Cercai di affondare per intero la sua asta con scarso risultato, era davvero grande e questo era per me il primo pompino. Ero ancora un pischello inesperto, ma volevo approfondire la conoscenza. Continuai a succhiare quel palo a lungo leccando ovunque. Il ritmo della bocca aumentò notevolmente scivolando lungo l’asta. Alessandro iniziò a emettere mugolii di piacere –“Sto venendo”- disse per avvisarmi, ma non volevo staccarmi, il piacere che quel cazzo mi stava regalando era immenso. Sentii le sue gambe tremare e il suo respiro arrestarsi per qualche istante finché non sentii un liquido caldo riempirmi la bocca. Un nuovo sapore si disperse nella cavità orale. Non riuscii ad ingoiare, appena sfilò il cazzo sputai a terra. Finimmo di lavarci e attendemmo l’arrivo dei compagni. –“Guardate che mi è toccato fare per colpa vostra”- disse Federico appena raggiunse gli spogliatoi. Il pantalone della tuta era sporco di verde. –“Ho dovuto giocare al vostro posto ”-. Si spogliò ed entrò sotto una doccia e per la prima volta lo vidi completamente nudo. Fu un gran bello spettacolo.
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