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Gay & Bisex

La gita in barca


di Passatt88
30.03.2020    |    654    |    0 8.7
"Mirko partì dalle spalle e in maniera lenta scese giù, fino ad arrivare al culetto che inizialmente cosparse di olio e poi iniziò a palpare e a massaggiare..."
Il racconto è frutto di fantasia, i personaggi sono inventati e sono gli stessi dei racconti precedenti.
Buona lettura!

Era una mattina di agosto molto calda e Gianni aveva veramente voglia di andare al mare. Ben presto i suoi desideri furono esauditi, perché ricevette la chiamata di Mirko che gli chiedeva se volevano andare al mare in barca. Mirko infatti aveva un amico ricco che di tanto in tanto gli prestava la sua barca, un piccolo yacht che sottocoperta aveva anche una cucina, una cabina per dormire e un bagno. Si diedero appuntamento per le 10 del mattino. Nel frattempo Gianni controllò di essere liscio e di non avere peli superflui, poi preparò lo zainetto mettendoci dentro l'olio abbronzante, un telo e degli slip di ricambio; indossò il costume (che era un tanga nero che lasciava poco spazio all’immaginazione), un paio di scarpette bianche, un pantaloncino corto nero e una maglietta bianca. Puntuale, come al solito, Mirko arrivò. Gianni salì in macchina, salutò con un bacio sulla guancia Mirko e partirono alla volta del porticciolo dove era ormeggiata la barca. Salirono a bordo e iniziarono la manovra per uscire dal porto. Durante la navigazione Mirko si rivolse a Gianni dicendogli:
M: “Adesso andiamo in un bel posticino tranquillo. Sono sicuro che ti piacerà!”
G: “Se l’hai scelto tu, allora è molto probabile che mi piaccia!” e ammiccò un sorriso provocante.
Dopo non molto i due arrivarono in una piccola baia deserta e Mirko provvedette a fare le necessarie manovre per mettere in rada la barca. Ormeggiata quest’ultima si rivolse a Gianni:
M: “Beh che fai? Prendi subito il sole o facciamo un tuffo? Io un tuffo lo faccio volentieri.”
G: “Si si, anche io faccio un bel tuffo e poi mi metto a prua a prendere il sole. Devo abbronzarmi per bene.”
E detto ciò iniziò a spogliarsi davanti a Mirko rimanendo solo col piccolo tanga. A quella vista Mirko ebbe un sussulto, fece i complimenti a Gianni e si tolse i vestiti di dosso restando col suo costume blu a mutanda. Dopo non molto i due con un tuffo si buttarono in acqua e iniziarono a nuotare e a giocare. Non ci volle molto affinché Mirko andasse vicino a Gianni e iniziasse a baciarlo prima sul collo e poi in bocca, il tutto mentre gli palpeggiava il culetto sodo ma al contempo soffice e liscio. Gianni rispose a quei baci e iniziò a strusciarsi su Mirko, sentendo la sua erezione crescere poderosa. Ogni volta che però Mirko provava l’approccio per fare l’amore in acqua, Gianni sfuggiva con un sorriso ammiccante, generando in Mirko una voglia incredibile. Dopo un po’ Gianni disse:
G: “Saliamo a prendere il sole? O vuoi rimanere ancora a mollo?”
M: “No no, dai saliamo.”
Mentre salivano sulla scaletta (ovviamente Gianni era avanti a Mirko) Gianni faceva di tutto per sculettare davanti a Mirko che a quella visione sentiva salire l’eccitazione e una voglia di farlo con foga. Arrivati a prua, stesero i teli e Gianni tirò fuori dallo zainetto l’olio e chiese a Mirko:
G: “Me lo metti tu?”
M: “Certo. Da dove inizio? Dietro o davanti?”
G: “Inizia da davanti, poi me lo metti dietro….”
Dopo questo scambio di battute la voglia di Mirko crebbe ancora, ma mantenne la calma e iniziò a spalmare l’olio a Gianni. Partì dal collo, per poi scendere ai capezzoli per giocarci e strizzarli, facendo inarcare la schiena a Gianni e facendolo gemere dolcemente. Scese poi al ventre, massaggiandolo e vedendo la leggera erezione di Gianni. Passò infine alle gambe e ai piedini, cospargendoli ben bene di olio. Poi fece girare Gianni che ne approfittò per mettere in bella mostra il suo culetto. Mirko partì dalle spalle e in maniera lenta scese giù, fino ad arrivare al culetto che inizialmente cosparse di olio e poi iniziò a palpare e a massaggiare. Poi spostò il filo del perizoma, fece scendere un po’ d’olio e iniziò a massaggiare il buchetto di Gianni che prima ebbe un sussulto, però poi iniziò a gemere e ad inarcare la schiena per mettere il suo culetto voglioso sempre più in mostra e provocare Mirko. Fu questo il momento in cui Mirko decise di agire dopo le continue provocazioni e allora infilò il dito nel culetto di Gianni e iniziò a muoverlo avanti e indietro, prima lentamente e dolcemente e poi con foga, sculacciando con l’altra mano Gianni che gemeva e godeva da frocetta passiva qual era. A questo punto Mirko decise di sfilare via il tanga a Gianni e nel farlo gli disse:
M: “Adesso mi fai un pompino e stai zitta, hai capito frocetta?!”
Gianni lo guardò in maniera vogliosa e passiva, e non ebbe nemmeno fatto il primo passo verso il cazzo durissimo di Mirko che fuoriusciva dal costume, che questi si era sfilato il costume, gli aveva preso la testa e aveva iniziato a farsi fare un pompino forsennato dandogli il ritmo con la mano dietro la testa. Mentre con una mano dava il ritmo alla testa di Gianni, con l’altra gli allargava il buchetto, diceva:
M: “Brava…. Frocia. Così! Fino in gola! Lo devi prendere tutto! Ti piace?
Gianni, che gemeva e sbavava sul cazzo di Mirko, fu tirato indietro e con la bocca piena di bava che gli finiva anche sul petto ebbe il tempo di dire di si, per poi essere di nuovo spinto verso il cazzo e continuare a fargli uno dei pompini che più gli stavano piacendo. Tutt’altro che domo Mirko ad un certo punto, interruppe il pompino, mise Gianni a pecorina, con la faccia nell’asciugamano, gli allargò le chiappette ed entrò di sbotto dicendo:
M: “Si! Adesso ti scopo tutta! Prendilo fino in fondo! Brava così!
E iniziò a scopare Gianni assestando dei bei colpi e producendo quel “ciaf ciaf ciaf” tipico delle scopate. Dal canto suo Gianni era in estasi e l’unica cosa che riusciva a dire, mentre Mirko lo montava con una foga che non aveva mai avuto prima era:
G. “Ah si! Ti prego non fermarti! Montami! Scopami tutta! Si! Dai! Ah!
Ancora non contento Mirko si stese a terra e fece sedere Gianni su di sé e continuò a scoparlo tenendogli i fianchi e decidendo sempre lui il ritmo della scopata. Poi si misero a cucchiaio e continuarono a scopare fino a quando Gianni riuscì a dire:
G: “Tesoro ma sei matto?!?! Dai! Se ci vedono?
M: “Hai ragione.”
Quindi Mirko prese Gianni in braccio e lo portò sottocoperta. Si stesero sul letto e ordinò che gli facesse di nuovo un pompino mentre lui lo sculacciava forte e gli metteva due dita nel culetto. Poi Gianni, ad un certo punto, salì su Mirko, si infilò il cazzo dentro e iniziò a cavalcarlo, mentre Mirko gli strizzava i capezzoli. Poi Mirko fece andare Gianni sotto, gli allargò le gambe e continuò a scoparlo con foga sussurrandogli:
M: “Ti piace porca? Ti piace come ti scopo?”
G: “Si… ah… che bello…. Mamma mia…. Continua….”
A questo punto Mirko si fermò, fece inginocchiare Gianni davanti a sé, e mentre gli teneva la testa si segò fino ad un momento prima di venire, per poi infilargli il cazzo in bocca e dire:
M: “Siiiii! Dai bevi tutto troia! Fino all'ultima goccia!”
E gli riversò in bocca una copiosa sborrata che Gianni bevve tutta da brava frocetta passiva. Poi si alzò e baciò a lungo e con la lingua Mirko che ricambiò mentre gli palpava il culetto.
M: “Adesso andiamo a fare un bagno che siamo sudati.”
G: “si si, hai ragione… che sudata…”
Mirko quindi diede un schiaffetto sul culetto di Gianni, si infilarono i costumi e fecero un altro bagno prima di ritornare verso casa.

Fine
Spero vi sia piaciuto.
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