Gay & Bisex
Il Fisioterapista IV

11.02.2020 |
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"G: "beh si, ho assaggiato questa bevanda calda, gustosa e dissetante..."
Il racconto è frutto di fantasia, i personaggi sono inventati ed è la quarta parte de "Il Fisioterapista".Buona lettura!
Dopo quell'incontro Gianni si sentiva felice, felice perché gli era piaciuto tantissimo fare l'amore con Mirko. Aveva goduto come un matto e ne aveva ancora voglia.
Tornato a casa, fece una bella doccia calda, poi passò una crema profumata sul suo corpo dalle forme dolci e femminili, mise il pantaloncino e la canotta e filò a
letto. Durante la notte ripensò più volte a quanto accaduto nel pomeriggio, mordendosi le labbra dalla voglia, e pensò anche alle cose che gli aveva detto Mirko, ovvero
che voleva che lui diventasse una trav. Questa cosa lo faceva impazzire, perché lo desiderava davvero tanto, e perché lo rendeva felice. L'indomani, dopo la scuola,
sentì Mirko per telefono che gli disse che non si sarebbero visti, ma gli consigliò qualche acquisto da fare in internet. Così Gianni comprò un bel dildo a forma di
cazzo con la quale prese a giocare tutte le sere e che nascose prontamente appena gli arrivò a casa e iniziò a guardare una marea di tutorial sui trucchi e su come truccarsi.
Dal canto suo Mirko, aveva comprato per Gianni un completino davvero interessante, oltre ad una parrucca e a scarpe col tacco.
Qualche settimana dopo,in cui non erano riusciti a vedersi per impegni vari, Mirko chiese a Gianni se potevano vedersi per un caffè dopo cena,
e ovviamente Gianni accettò. Così, avvisati i suoi che usciva con amici, Gianni uscì per raggiungere il luogo dell'appuntamento, dove trovò Mirko.
I due si sedettero al bar e presero un caffè, non togliendosi mai gli occhi di dosso l'uno dall'altro e chiacchierando amabilmente
del più e del meno. Ad un certo punto Mirko disse a Gianni:
M: "ti va se ci facciamo un giro in macchina?"
G: "si dai, qui mi sono annoiato. Dove mi porti di bello?"
M: "ho una mezza idea, ma non te la dico."
G: "Così però sei cattivo. Sai benissimo che sono curioso."
M: "mi piace farti morire dalla curiosità."
Così i due salirono in macchina e Mirko prese la strada per andare in montagna. Quella strada era famosa perché ci andavano le coppiette, e appena Gianni se ne accorse,
col sorriso stampato sulle labbra disse:
G: "ho capito dove mi stai portando. Ti ho scoperto!"
M: "e sentiamo, dove ti starei portando?"
G: "in montagna, sulla strada dove si appartano le coppiette."
M: "non vuoi andarci?"
G: "no no, anzi! Speravo mi ci portassi. Sai, ti confesso che avevo voglia di stare con te anche in quel senso."
M: "a chi lo dici! Non vedevo l'ora e poi avevo questa voglia di stare in macchina come una coppietta."
Gianni sorrise in maniera felice e silenziosamente, allungò la mano verso la patta di Mirko, iniziando a toccarglielo sopra i pantaloni ed eccitandosi nel sentirlo
crescere sotto la sua mano. Mirko, dal canto suo, non vedeva l'ora di arrivare e di appartarsi, perché aveva una voglia matta di fare l'amore in macchina con Gianni.
Desiderava da morire quel corpo così dolce e femminile, liscio, ma con quel piccolo cazzetto tra le gambe e quel culetto caldo e accogliente che lo mandava in estasi.
Quella sera aveva deciso che voleva essere porco e voleva far sì che anche Gianni diventasse la porca che lui sognava. Dal canto suo Gianni, da che l'avevano fatto
l'ultima volta, ne aveva visti di video e aveva giocato e goduto a lungo col dildo, quindi era meno ingenuo e soprattutto aveva meno vergogna.
Arrivati al luogo dove si sarebbero appartati, scelsero un posto isolato, ma non troppo, e iniziano a coprire i vetri dell'auto per non essere visti. Coperti tutti,
iniziarono a baciarsi, prima in maniera dolce, poi sempre più avidamente, fino a quando Mirko non iniziò a togliere in fretta e furia i vestiti a Gianni, che,
come una femminuccia, gemeva di piacere al suo tocco deciso. Una volta che Gianni fu totalmente nudo, Mirko iniziò a baciarlo in ogni dove, facendolo sospirare e
gemere. Poi ad un certo punto si staccò e gli disse:
M: "adesso mi fai un pompino, prima però leccami tutte le dita della mano e poi sputa in maniera copiosa su di essa."
Gianni non se lo fece ripetere due volte ed eseguì l'ordine, poi, a pecorina, dal suo sedile, volò giù sul cazzo in tiro di Mirko e iniziò a fargli un pompino in maniera
vogliosa. Mirko, con la mano bagnata di saliva, iniziò a inumidirgli il buchetto, e mentre Gianni succhiava, lui entrava e usciva con due dita dal suo buchetto,
compiacendosi di quanto avesse giovato l'acquisto del dildo (quel buchetto infatti ora era come una vagina). Mentre facevano questo Mirko schiaffeggiava sul culo Gianni,
facendogli emettere dei gridolini di piacere, per poi schiaffeggiare, stringere e infine segare, il suo cazzetto e le sue palline.
Gianni, che nel frattempo stava succhiando e sbavando sul cazzo di Mirko, aveva la mente annebbiata dal piacere. Non capiva niente, se non che voleva il cazzo di Mirko.
Così, alzò la testa, e continuando a segarlo disse:
G: "Ce li hai?"
M: "Si."
G: "Allora mettilo, ti voglio dentro."
Mirko non se lo fece ripetere due volte, indossò il preservativo, si spostò sul sedile di Gianni, lo fece mettere a pecorina e in un batter d'occhio iniziò a scoparlo
così, stringendo i fianchi di Gianni, che gemeva come una cagnetta in calore, e sculacciandolo mentre lo penetrava. Dopo un paio di minuti che lo facevano così,
in maniera selvaggia, Gianni venne copiosamente, su una delle coperte che avevano steso sui sedili, urlando con voce stridula e femminile. Quello fu un segnale per Mirko.
Uscì e si sfilò il preservativo. A quel punto Gianni non se lo fece ripetere due volte: iniziò a segarlo e a spompinarlo in maniera frenetica, finché Mirko non gli
esplose tutto il suo nettare in bocca, rimanendo senza fiato per l'orgasmo potente e per il fatto che Gianni aveva ingoiato tutto, fino all'ultima goccia, e continuava
a succhiare, al fine di pulirgli per bene il cazzo. I due rimasero un pò in silenzio per riprendersi dalla furia della scopata. Erano entrambi molto felici, perché
nel farlo, si erano sentiti liberi e soprattutto eccitati l'uno dall'altro. Si rivestirono chiacchierando di quali erano i loro impegni per il giorno dopo, fino a quando
Mirko disse con aria provocatoria:
M: "piaciuto questo caffè?"
G. "fossero tutti così i caffè ne berrei litri e litri."
M: "beh ma comunque stasera hai bevuto parecchio" e rise.
G: "beh si, ho assaggiato questa bevanda calda, gustosa e dissetante. Mi è piaciuta parecchio, e mi sa che ne berrò ancora"...
M: " te la farò bere con piacere se vorrai."
G: "allora sai già cosa farmi bere invece del caffè" e fece un occhiolino.
Così i due tornarono a casa, ancora più convinti di volersi rivedere.
Spero vi sia piaciuto.
Continua...
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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