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Gay & Bisex

come si diventa schiavi 2


di masogay1
23.02.2011    |    12.930    |    1 6.5
"Ero impotente e bloccata! Così, senza potermi muovere, mi hai sganciato per intero lo slip..."
STORIA N°2

A Milano, in casa tua.

Attendo euforico il tuo ritorno a casa: il nostro rapporto va benone e tu mi stai insegnando sempre di più il mio ruolo di servitore, amante, ed anche …cesso per le tue necessità. Mi hai insegnato, infatti, a lavarti i piedi, che sono sempre sudati, per il fatto che usi solo scarpe da ginnastica, leccandoteli a lungo; poi hai deciso che non usi più il water per pisciare, ma la mia bocca! La tua birra è frizzante al punto giusto ed io la bevo di gusto, badando a non farne cadere una goccia, sennò, per punizione, mi obblighi a leccarla direttamente da terra .Tutto procede per il meglio, perché mi sento sempre più legato a te… Ieri sera, infatti, ne hai inventata un’altra: Con la scusa di accarezzarmi, mi hai portata
(mi chiami sempre al femminile!) in camera da letto, e, senza che me ne accorgessi, mi hai bloccato i polsi dietro la schiena con un paio di manette. Ti ho lasciato fare, consenziente, perché il fatto mi arrapava molto, ma non sapevo come andava a finire! Così bloccata, mi hai messo al collo un grande collare, di quelli per cani grandi, con tante borchie di metallo, e, quindi, mi hai legata per il collo, con un guinzaglio ad un gancio al muro, che non avevo mai notato, ben stretta! Così, bloccata, non potevo muovermi, ed ho atteso le tue prossime mosse. Ero in pantaloncini e con le gambe nude…solo gli infradito e la solita mutanda S/M in pelle nera col culo scoperto. Mi hai strappato la t-shirt ed hai iniziato al accarezzarmi. Subito dopo mi hai messo due bracciali di pelle alle caviglie con due ganci. Avevi preparato, e non me ne ero accorta, una barra di legno con due ganci all’estremità, lunga circa 80 cm. L’hai attaccata all’anello del bracciale della gamba destra, poi hai spostato la mia gamba sinistra ed attaccato il secondo anello all’altra estremità. Mi hai lasciato così, gambe aperte. Ero impotente e bloccata! Così, senza potermi muovere, mi hai sganciato per intero lo slip. Sono rimasta nuda davanti a te…Hai iniziato a giocare col mio uccello.
Mi sentivo impazzire! Di colpo, ti ho visto armeggiare in bagno: ritorni con un morso per la bocca… mi costringi ad aprirla e mi metti questa palla rossa, grande quanto una palla da tennis in bocca. La cinghia con cui è legata, me la passi intorno alla testa, e stringi la fibbia dietro la mia nuca. Non posso parlare…sono in tuo possesso. Ti abbassi, dal bagno avevi portato il sapone da barba ed il rasoio. Inizi ad insaponarmi tutta: il petto, le parti intime, le gambe! Non posso muovermi, ti lascio fare. Inizi a radermi; in mezz’ora mi depili tutta. Più nuda di così non posso sentirmi. Mi sembra di essere ritornata bambina, prima della pubertà, con la pelle liscia e morbida come seta. Mi stacchi dal muro, non posso muovermi…Così come sono bloccata, mi guidi sul letto, badando di non farmi cadere. Mi fai stendere a pancia in giù. Non posso muovermi. Inizi ad accarezzarmi il culo. Riprendi la schiuma e me la spalmi fra le chiappe. Me le allarghi bene… Col rasoio mi depili tutto il culo, il buchetto risalta libero dai peli. Mi volti e… sorpresa!! Come di incanto tiri fuori un cock-ring. Uno di quegli anelli di cuoio regolabili con la cinghia che si stringono alla base del cazzo.
Ma questo è particolare. E’ doppio, nel senso che ne sono due, uniti insieme: Uno per il cazzo, l’altro stringe la base delle palle.
Mi applichi l’oggetto, mi sembra di impazzire!! La sensazione di costrizione è forte…ma il piacere è grandissimo. Il mio uccello si gonfia, ma avverto dolore, più si gonfia, più dolore…più mi piace! Mi liberi. Mi fai trovare sulla poltrona un completo di lingerie… Perizoma (Quello con la corda nella spaccata del culo) in pizzo nero, calze autoreggenti nere, ricamate, reggiseno. Mi fai indossare tutto! Mi guardi così combinata. Il tuo pacco che si vede sotto i jeans è enorme. Hai voglia. Sei tutto sudato, non hai fatto la doccia.
Mi sbatti sul letto, ti levi i jeans…La mutanda è sempre la stessa. Per umiliarmi, non la cambi da dieci giorni. Il bianco, davanti, non si vede quasi più. E’ tutta una macchia gialla, indistinta. Piscio, sperma, sudore.
Hai capito che mi piace, e me la fai odorare a lungo. Quasi quasi vengo per via dell’odore che mi inebria. Sei sudato ed un po’ si sente l’odore delle tue ascelle. Non è forte, mi arrapo sempre di più. Mi togli il morso dalla bocca, come un cavallo, e mi spingi il tuo pacco odoroso verso il viso. Te lo prendo in bocca. Come sempre inizi a pisciare e bevo di gusto. Mi volti, legata come sono, mi sposti lo spagno del perizoma dal culo, appoggi la tua lingua sul mio buchino ed inizi a leccarmelo per bene. Mi sento impazzire, ti sollevi, appoggi la punta del tuo grande cazzo bagnato di piscio e senza attendere un’istante, me lo infili fino in fondo. Urlo di dolore e di gioia. Mi pompi con vigore…mi sculacci con forza. Le chiappe sono rosse e bruciano, esci dal mio culo e ti sdrai pancia in su…ti masturbi vigorosamente. Mi volti, sono legata e non posso muovermi… ma ti vorrei…inizi a masturbarmi, mentre ti masturbi… hai entrambe le mani occupate. Non posso far altro che stare buona, bloccata come sono… Ma bastano quattro colpi e vengo fragorosamente…Sei deluso, non te l’aspettavi. Ti incazzi: - Stronza, troietta… Ricchione! Ti faccio vedere io! -
Continui a masturbarti, sei arrapatissimo.
Vieni copiosamente. Tutta la tua pancia è inondata del tuo sperma. Ti fermi, mi guardi, mi accarezzi, ti avvicini con la tua bocca verso la mia. La cerchi, la penetri con la tua lingua …La lingua esplora tutta la mia bocca. Ti allontani. Resto a bocca aperta, con gli occhi chiusi.
Non mi accorgo che fai colare una gran quantità di saliva nella mia bocca. La inghiottisco avidamente, leccandomele labbra. Mi sollevi dalla schiena, mi sorridi con i tuoi ogghi meravigliosi. Mi indichi con gli occhi il tuo cazzo ormai moscio e la tua pancia. Spingi la mia testa e mi dici: “Dai, puliscimi!”
E mi spingi la testa sulla tua pancia bagnata del tuo sperma ormai freddo ma dolcissimo. Lecco di gusto, dall’ombelico in giù. Poi passo al tuo cazzo… E’ piccino e lo prendo in bocca. Lo pulisco bene. Mentre lo pulisco, inizia di nuovo a gonfiarsi……
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