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Mio marito scappa di casa2


di cris35
17.06.2012    |    31.483    |    0 9.6
"E’ raggomitolata come solo i bambini sanno fare, è dolce nella sua innocenza, è un gusto per gli occhi la sua nudità, fa caldo, sono nudo anch’io, e..."
Sono le nove, mi stiracchio come fanno i gatti quando si svegliano, sono ancora sorpreso da quello che è successo stanotte, farei fatica a crederci, se solo non avessi mia sorella qui di fianco a me che dorme...
E’ raggomitolata come solo i bambini sanno fare, è dolce nella sua innocenza, è un gusto per gli occhi la sua nudità, fa caldo, sono nudo anch’io, e quello che abbiamo fatto è sbagliato, non è eticamente morale andare a letto con i propri consanguinei, ma la Natura gioca brutti scherzi a volte, e uno me l’ha fatto questa notte. La guardo ad ogni modo, sono incantato, le curve che il suo corpo produce mi agitano, la tentazione di accarezzarla è forte, vorrei seguire il suo profilo con le dita, sfiorarle fianchi e cosce, massaggiarle i seni, prenderle i capelli e giocarci, solleticarle la nuca, sussurrarle nelle orecchie che la desidero di nuovo, opto per farmi una doccia fredda, sono eccitato di nuovo, non è giusto, devo alzarmi…
L’acqua fresca della doccia mi sta ristorando, mi sta facendo tornare un po’ di sale in zucca, quel sale che non ho mai avuto, in altre occasioni mi sarei buttato senza indugi, non mi sarei lasciato scappare un bocconcino così, ma Linda no, è mia sorella, quando finirò la doccia la saluto e tolgo il disturbo!!!!
I buoni propositi sono tali perché spesso rimangono così, dei propositi che non si trasformano in realtà, e dopo venti minuti di doccia fredda sono pronto per uscire da questo bel sogno.
Siccome non volevo disturbarla, sono andato in bagno senza asciugamani e biancheria per cambiarmi, quindi esco nudo, spero che lei stia dormendo, il caldo fa si che l’asciugamano sia superfluo, in pochi istanti sono praticamente asciutto, entro in camera e la trovo vuota, bene, mi vesto e dopo un bel respiro profondo entro in cucina, Linda è li, indossa un camicione che la copre fin sotto i glutei, è scalza, Dio quanto è bella!!! Sta preparando il caffè con la moka
“Ehi Matteo, non ti ho sentito alzare, mi sono svegliata e non c’eri, poi ho sentito l’acqua della doccia…ti va un caffè? È quasi pronto…”
“Sicuro, sono qui apposta per il caffè!!! Così poi vado e ti lascio tranquilla, ho disturbato anche troppo”
“ma va che non sei un disturbo, anzi…”
E lascia la frase con i puntini di sospensione e si gira per armeggiare con la moka, sono confuso, nessun accenno a questa notte, nessuna smanceria, nessun contatto, sembra che stanotte sia passata come niente fosse, comincio a pensare di aver sognato, di aver sognato che lei era nuda di fianco a me stamattina, ho paura che sia solo un sogno
“senti Matteo” mi fa lei “per quello che è successo stanotte, ecco, so che non siamo dei bambini, ma siamo fratelli, ecco, non so, mi sembra…che dici? Possiamo fare che….no so, dimmi tu, parla per favore, sono un po’ confusa”
Non mi ero sognato allora, è successo davvero, non so se essere felice o preoccupato di questa cosa, mille pensieri mi girano per la testa, non so da dove cominciare
“Linda, penso che la cosa più giusta sia lasciarci la cosa alle spalle, è stato bellissimo stanotte, ma non è giusto, siamo fratelli, non è naturale una cosa del genere, sei una donna splendida, devi cercare di reagire e ritrovare la forza che avevi, devi ritrovare la fiducia nelle persone, devi sapere che ti voglio un bene dell’anima, che ci sarò sempre per te, non esitare a chiamarmi, siamo stati trent’anni senza parlarci, e ieri sera hai scoperto il perché, penso che si possa recuperare il nostro legame, io sono tuo fratello, e della famiglia siamo rimasti solo noi due, siamo la nostra famiglia”
Il caffè è pronto, il silenzio è sceso implacabile tra di noi, non so cosa si aspettasse Linda da me, non so se volesse sentire quello che le ho detto, ma una relazione incestuosa non può esistere, non deve esistere!!! Bevo il caffè, saluto Linda, non ha voglia di parlare neanche stamattina, mi promette che al massimo tra un paio di giorni mi chiama, devo lasciarle il tempo di assimilare tutto, deve fare un po’ di mente locale e poi mi chiamerà, me l’ha promesso guardandomi negli occhi, è stato uno sguardo triste ma sincero, io aspetterò, esco e mi dirigo verso casa, lasciare Linda li mi pesa, ma per una vita non ci sono stato, e di punto in bianco apparire e rimanere mi sembra un po’ troppo, anche per me…
DOPO TRE MESI
Linda non ha ancora chiamato, io sono tornato nel mio mondo fatto di solitudine, so che lei ha riaperto l’agriturismo, i figli le danno una mano per fortuna,mi hanno detto che sta bene adesso, sembra serena, l’ex marito voleva tornare ma lei lo ha rispedito al mittente con tanti saluti, spesso mi torna in mente il ricordo di quella notte, immagini nitide mi si presentano agli occhi, mi fanno star male, dopo tutto questo tempo non riesco a cancellarla dalla mente, suona il telefono…
“Pronto?”
“Ciao Matteo, sono Linda, come stai?”
Deve avermi letto nel pensiero, mi ha colto impreparato però, cerco di formulare una frase di senso compiuto
“Ciao Linda, sto bene, sempre impegnato col lavoro, una noia però, ma tu invece, come stai? Raccontami, so che avete riaperto l’agritur…”
“Ti va di passare uno di questi giorni, così vedi com’è venuto? Mi farebbe piacere, anche perché avanzi una chiacchierata”
“ok, ti faccio sapere appena sono libero, va bene?” cerco di temporeggiare io
“Matteo, ti aspetto stasera, so che non hai granchè da fare, dai, vieni a cena da noi, oggi e domani non ci sono prenotazioni, e ricordati lo spazzolino sta volta!!!”
Il suo tono di voce non mi lascia scampo, la voce dolce che ha usato ha un effetto devastante sulle mie difese, non riesco a dirle di no, e vista l’ora, devo cominciare a prepararmi, doccia fredda, una bella rasata e poi fuori a prendere un po’ d’aria, ho con me uno zainetto con poche cose, quanto basta per passare una notte fuori.
Arrivo che sono le quasi le otto, trovo il cancello aperto, entro e vado a parcheggiare, mio nipote è sotto il portico intento a mandare messaggini col cellulare, mi saluta e ritorna ai suoi impegni, entro e Linda sta correndo e urlando contro la figlia, mi vede e si calma subito, chissà perché litigavano, mah…
“Ciao Matteo, sei arrivato giusto, è praticamente pronto, dai siediti che ti sistemi dopo!!!”
“Ok, ho anche fame tra l’altro!!!”
Ci sediamo, io capotavola, Linda alla mia destra, mia nipote a sinistra e mio nipote non ci farà compagnia perché deve uscire a cena con la fidanzatina, ci saluta e se ne va per la sua serata. La cena è semplice, un risotto di zucchine, un contorno di verdure fresche e branzino al sale, vino bianco del quale devo aver abusato un po’ troppo perché la testa mi gira, tiramisù fatto in casa, caffè e grappa, colpo di grazia, sono praticamente inerme, ho un sorriso paralizzato sulla faccia che mi da quell’espressione da ebete che solo l’alcool può creare, spero di arrivare in camera senza far danni, sento delle voci che mi parlano ma non capisco niente, Linda si accorge di questo mio stato e mi invita ad andare a letto, mi sento sollevare e portare su per le scale, non ho grandi ricordi, qualche sprazzo di lucidità, mi vedo allo specchio del bagno con lo spazzolino in bocca, mi vedo ai piedi del letto e due mani che mi spogliano, vedo il soffitto della camera girare, poi il buio…
Apro gli occhi, dev’essere giorno perché vedo la luce del sole entrare dalle fessure degli scuri, guardo l’ora, sono le dieci e un quarto, un mal di testa allucinante, sono da solo questa volta, i miei vestiti sono piegati sopra la sedia, non ricordo nulla, spero di non aver combinato guai.
Mi trascino giù mi sono lavato e rivestito, Linda e la figlia sono in cucina e appena mi vedono si mettono a ridere, evidentemente la doccia non ha fatto l’effetto che speravo, non ho coraggio a guardarmi allo specchio, mi siedo e mi viene servito il caffè, le due donne se siedono vicino a me, Linda è raggiante, mia nipote mi guarda sorridendo, cerco di fare colazione ma mi sento in soggezione, qualcosa non quadra, sento un piede sopra il mio, mi accarezza la gamba, una mano si appoggia sulla mia coscia, comincia a salire, Linda si alza e mi sorride, sono incredulo!!!! Linda si china a prendere una cosa e il suo sedere è li in primo piano, sotto i pantaloncini bianchi si vede benissimo il perizoma, per fortuna ho appoggiato la tazzina del caffè, altrimenti l’avrei sputato tutto, sento un caldo tremendo, sento che la mano scivola verso su, guardo mia nipote che mi sorride, Linda mi sorride, è una “congiura”, la mano sale piano sul mio pene, lo accarezza con movimenti sicuri e dolci, linda ci raggiunge e all’orecchio mi sussurra che ieri sera mentre mi spogliavano per andare a letto avevo il cazzo duro e che avevo fatto una certa impressione sulla nipotina, che poi si è confidata con la figlia su quello che era accaduto qualche mese prima e da cosa nasce cosa mi ha detto….
Linda mi bacia, le mie mani partono ad accarezzarle il seno, intanto sento il mio pene al vento, è stato liberato e con la stessa dolcezza adesso mia nipote mi sta masturbando, si avvicina a noi e ci bacia, mia nipote si alza, si spoglia guardandomi negli occhi, è tutta la mamma solo con la freschezza dei vent’anni, è rasata li sotto, un fiore fresco e profumato che mi viene offerto, non mi lascio pregare, me la gusto tutta d’un fiato, sento che le piace, mi prende la testa e me la schiaccia contro di lei, mi aiuto con le dita a procurarle piacere, è un po’ strettina ma non è vergine, posso entrare tranquillo, mentre le lecco il clitoride le mie dita iniziano ad entrare una alla volta, l’indice, poi il medio, inizio ad andare su e giù, lei gradisce molto, si contorce, mi offre la sua freschezza, tolgo le dita e le stuzzico il buchetto dietro, la sento tesa, ci gioco un bel po’ prima di provare ad prenderla, solo dopo che l’ho lubrificata per bene spingo, un dito solo, qui dev’essere vergine perché faccio tanta fatica, è strettissima ed è contratta, cerco di distrarla leccandole la fighetta depilata, appena la sento pronta entro, rimango li un attimo per farla abituare, continuo sempre a distrarla leccandola sopra, adesso le piace, tanto anche, sento le sue gambe stringermi la testa, la sento venire, è dolcissima, mi godo il momento, il mal di testa è sparito, potere della “patata”, sono talmente eccitato che non mi sono accorto che Linda non è più in cucina, mi alzo per guardare se la vedo, vedo mia nipote che con espressione felice mi fa segno di alzarmi, mi appoggio al banco della cucina, lei si avvicina e mentre con una mano mi prende il cazzo, con la bocca inizia dei dolci massaggi, parte dal collo per poi scendere fin tanto che arriva li dove la mano sta già armeggiando col mio pene, con un po’ di titubanza se lo prende in bocca, non è bravissima ma la sua bocca è calda,le sue labbra sono morbide, ugualmente un signor pompino, una mano sempre a segarmi, l’altra a massaggiarmi i testicoli, sto per venire, sento che non resisterò molto a lungo, anzi, esplodo nella sua bocca, lei non se lo aspetta, colta di sorpresa si stacca appena può
“ma cazzo zio!!!! Quanta ne avevi??? Non potevi avvertirmi???”
“scusa amore, ma mi hai fatto impazzire, non ci sono riuscito”
Sento una risata avvicinarsi, Linda è di nuovo in cucina, ci guarda e ride, la figlia risponde sorridendo con la bocca contornata di sperma, io sono imbarazzato nonostante tutto, mi guardano, penso che non sarà finita qui….
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