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Alessia e la macchina...


di cris35
29.09.2013    |    56.944    |    4 9.4
"“ “Basta Ale, la macchina no, non te la do, non esiste e non insistere, discorso chiuso..."
“Mi presti la macchina?”
“Ma sei fuori?????????”
A questa richiesta sono impallidito, la mia macchina??? Non sia mai!!!
Alessia è fresca di patente, 19 anni appena fatti e una capacità innata di chiedermi favori, giustamente essendo il fratello più grande, devo ogni volta fare uno sforzo per resistere ai suoi occhioni imploranti, ma questa volta non esiste, la macchina, la MIA macchina, non si tocca!!!
Capisco la sua voglia di libertà, uguale alla mia, la sua brama di uscire ed essere lei a portare in giro le amiche, andare a prendere il suo ragazzo, non essere DIPENDENTE, un po’ mi piange il cuore, ma la risposta è e sarà sempre NO!!!
“Dai Fratellone, ti prego, ti scongiuro, sai che sono brava a guidare, prometto che vado piano piano, ti faccio benzina, te la lavo, ti metto la cera, le faccio le coccole, ti prego ti prego ti prego …. “
“Basta Ale, la macchina no, non te la do, non esiste e non insistere, discorso chiuso.”
Lei se ne va triste, io faccio un bel respiro per non tradirmi, non deve capire che se me lo chiede un’altra volta cedo sul serio, la guardo andarsene via, i capelli raccolti a coda di cavallo, le spalle strette, la schiena dritta ….
Cazzo si è girata!!!
Neanche il tempo di tirare su la testa che me la ritrovo avvinghiata, le braccia strette al collo, il suo viso in lacrime appiccicato, la sua voce rotta ….
“Ti prego, ti scongiuro, dammi una possibilità, farò tutto quello che vuoi …. “
5 parole che non doveva dire, 5 parole che echeggiano dentro la mia testa vuota …
“Ale, intanto calmati, non insistere, adesso devo andare ma poi ne riparliamo, promesso!”
La stacco da me e le do un bacio sulla fronte, gli occhi suoi lucidi mi guardano come se le avessi ridato la vita, come posso negarle questo favore, alla fin fine si tratta di una macchina, un oggetto senza anima per i più, una cosa che si può aggiustare il più delle volte, la mia macchina, appunto ….
Mi sono già pentito, dovevo essere più inflessibile, dovevo rimanere fermo nel mio proposito, anche perché ho paura che le succeda qualcosa, poi non riuscirei a perdonarmelo, anche se mi hanno detto che è bravina a guidare …
Esco a fare un giro, prendo un po’ di tempo, penso …
Al rientro Alessia è sul divano, le gambe raccolte al petto, un plaid la copre, non fa ancora tanto freddo ma stare fermi li non è come muoversi, ti viene freddo anche se non vuoi, e poi lei è freddolosa fino alle ossa, d’estate dorme col piumino a letto, mi chiedo come faccia a non sudare ….
“Dai vestiti che andiamo.” Le faccio io serio
“Cosa?”
“Muoviti prima che cambio idea, ti faccio provare la macchina, così vedo come guidi e se superi l’esame ti do la macchina per quando ti serve … “
Un gatto si muove meno rapidamente, nell’ordine si è alzata, mi ha abbracciato, dato un bacio, si è cambiata, messa le scarpe, la giacca e preso la borsa, io ho fatto a tempo solo a girarmi e aprire la porta di casa per uscire ….
Le scale le fa volando, si sente la sua euforia aleggiare tutt’intorno a noi, come una bambina la mattina di Natale pronta per aprire i suoi regali, sperando che Babbo Natale le abbia portato quello che desiderava ardentemente ….
“Tieni le chiavi”
“Grazieeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee”
Speriamo bene ….
E’ la prima volta che salgo da passeggero, sensazione stranissima, vedere mia sorella dal lato sbagliato mi fa un certo che, ma è solo una questione di prospettiva, e che Dio ce la mandi buona ….
Chiave, primo scatto, avviamento, cintura, specchietti, punto morto, freccia, partenza, prima seconda terza, si muove leggera nel traffico, mani salde sul volante, sguardo concentrato, motore che suona armoniosamente sotto il cofano, mi rilasso, guardo la strada scorrere, vedo cose che solitamente non riesco a notare, Alessia va spedita, segue il flusso, la sua mano sulla leva del cambio …. Ahia ….
“Dove andiamo?” mi fa lei
“Scusa, dicevi?”
“Ehi, tutto ok? Dove andiamo ti ho chiesto”
“Si si scusa, mi ero distratto un attimo, non avevo capito la domanda, andiamo al centro commerciale”
“Ma è chiuso oggi!!!”
“Mica ci andiamo per fare shopping!!! Andiamo a fare qualche parcheggio, qualche manovra così poi decido se darti la macchina!!!”
“Ok John! Agli ordini!”
Ridiamo e ci dirigiamo al parcheggio deserto, le indico dove fermarsi, scendo, le spiego quello che voglio da lei, mi allontano dalla macchina e …. Prego!!!!
Alessia parte, fa i due parcheggi, l’inversione, la retromarcia, esame superato, mi tocca darle la macchina, penso alla mano sulla leva del cambio …. “farò tutto quello che vuoi” ……
NON CI PENSARE NON CI PENSARE NON CI PENSARE E’ TUA SORELLA!!!
Me lo ripeto come un mantra, la vedo ed è a dir poco raggiante, spegne la macchina e scende, il sole, il sole della mia vita, la mia sorellina, che ormai sta crescendo, sta diventando grande, un po’ troppo ….
Tornando a casa guido io, lei è felicissima, sa che le darò la macchina, sa che questo sabato sera andrà lei a prendere il suo ragazzo, sa che passerà una serata bellissima, speriamo che non sporchino troppo in camporella, io passerò la serata a casa invece, col magone, col pensiero per lei, che non le succeda niente, starò a casa anche perché niente ho da fare, niente ragazza, niente amici, tristezza totale ….
E’ giunto il momento tanto agognato, Alessia è a dir poco stupenda, tirata come non mai, fortunato quel coglione del suo ragazzo che la cornifica con quel cesso di vicina di casa, non le ho mai detto niente perché nella vita si commettono degli errori, ognuno di noi ha qualche fantasma nell’armadio, ed io ho i miei, sono dovuto scendere a patti col coglione, lui sa di me e io so di lui, e quindi silenzio, un bene per entrambi …
Alessia mi guarda trepidante, la manina protesa, imperiale sui suoi tacchi, le gambe velate da stupende calze nere, un vestitino che non lascia spazio alla fantasia, ti fa vedere benissimo com’è fatta, ed è fatta proprio bene, ah la natura cosa riesce a regalarci, un piacere per gli occhi!!!
“Le chiavi please”
Un sorriso a 200 denti mi desta dai pensieri
“Si scusa Ale, è che non sono poi così sicuro ….. “
Lascio la frase sospesa, rido dentro però
“Ma come? Non dirai ….”
Gli occhi le si fanno lucidi, mi affretto a tranquillizzarla, le do subito le chiavi che ho in tasca e le dico che stavo scherzando e che ogni promessa è debito, strizzandole l’occhio in segno d’intesa
“Lo so, quando rientro stasera potrai chiedermi tutto quello che vuoi, e non ti dirò di no, a nessuna richiesta!!!”
Musica per le mie orecchie
Mi salta addosso, un sonoro bacio schiocca sulle mie labbra, si stacca, è il ritratto della felicità, io ho il cuore colmo di felicità a vederla così, se lo merita, è davvero una brava ragazza, spero che si diverta sul serio stasera!!!!
La accompagno giù, la guardo mentre se ne va, la mia mente è già alla mia serata, fatta di pizza, calcio, porno e ….
Passano le ore, lentamente, sono assopito davanti al monitor del pc, mi sono fatto due balle indescrivibili stasera, una mano sulla spalla, una voce lontana, sento un calore infondersi lungo la schiena, un brivido mi parte da sotto, la pelle d’oca, una sensazione che non provavo da tempo ….
Alzo la testa e la vedo, le scarpe in mano per non far rumore, la stanchezza negli occhi di chi ha scaricato tutta l’adrenalina che aveva in corpo, le chiavi della macchina che appaiono ai miei occhi ….
“Com’è andata?” faccio io mezzo morto
“Insomma ….”
Mi sveglio improvvisamente
“Come insomma?!?!?!?”
“Stai tranquillo, la macchina sta bene, io invece …. “
“E chi se ne frega della macchina (non è vero), cos’è successo???”
“Sai, ero talmente euforica che pensavo di passare una super serata, invece ho scoperto che …. “
“Che????”
“Che sto assieme ad un coglione!”
Ecco, come volevasi dimostrare ….
Il suo abbraccio mi travolge, non me l’aspettavo e insieme cadiamo sul pavimento facendo non poco rumore, io sotto, lei sopra di me, le sue lacrime parlano molto più di quanto uno possa immaginare, lei mi racconta di come lui abbia fatto cilecca, di come lei lo abbia scoperto, perché il Coglione ha pensato bene di scoparsi la vicina prima di uscire con lei, non ho parole ….
Risultato, serata rovinata, storia finita, io e lei sul pavimento, l’immagine della sua mano che prende la leva del cambio, la mia erezione, il suo corpo contro il mio ….
Cerco di rincuorarla, ma è difficile così, la natura chiama, non riesco a calmarmi, non credo che non se ne sia accorta, ma sta li intanto, abbracciata, stretta, cerco di sollevarla, niente da fare, provo col sermone che gli uomini sono tutti stronzi, che pensano solo ad una cosa, che non appena hanno l’occasione sono in grado di tradire anche la donna più bella del mondo …
Parole che a lei non fanno niente, che a me invece ….
Sempre più stretta a me, sempre più eccitato io, il suo viso contro il mio, il suo corpo contro il mio, il suo essere donna contro il mio essere uomo, la natura grida a voce alta i nostri nomi, vorrei staccarmi, vorrei non pensare a quelle 5 parole …
“Non mi sono dimenticata, puoi chiedermi tutto quello che vuoi adesso, anche se la serata non è andata come speravo, ma ogni promessa è un debito”
“Ma no Ale, dai, ne riparliamo domani, non mi sembra il caso …. “
“Dai, spara, cosa vuoi? Hai avuto tutta la sera per pensarci”
“Ma no, ho lavorato al pc tutta la sera e non ho avuto tempo di pensare, dai, ne riparliamo domani … “
“Sicuro? A me non sembra, a meno che non hai lavorato col coso qui sotto ….”
Una mano scende lenta, sopra i miei pantaloni, lo stesso brivido di prima mi brucia la schiena, il calore della sua mano e del suo corpo sono una tentazione irresistibile, senza dir niente la bacio, le mani tra i capelli, la bacio con foga, con l’ardore della prima volta, con la voglia che mi scoppia sotto la sua mano, mano che si muove e che mi prende con forza, mi stringe, mi vuole
“Stasera mi è andata male col coglione, vedi di recuperare”
Non credo alle mie orecchie, mai avrei pensato, mai …
La spoglio, i vestiti bruciano sotto il calore delle mie mani, Ale si ritrova nuda, la freschezza dei vent’anni, l’esperienza dei miei trenta, le mani che la sanno toccare, le mani che la sanno far godere, un membro che chiede a gran voce di uscire, membro che viene accontentato, che viene avvolto dalle calde labbra di Alessia, che mi regala un pompino speciale, labbra che scivolano lungo l’asta, aiutate dalla lingua che massaggia la cappella, lingua che rotea vorticosamente, lingua che mi fa impazzire, le sue mani che si prendono la briga di spogliarmi, mani che mi accarezzano, mani che si appoggiano sui miei glutei, e che mi spingono contro di lei, se lo prende tutto in bocca, fino alla fine, una gola incredibile, calda, stretta, profonda ….
Sono eccitatissimo, sono una furia, senza ragione, la prendo e la distendo, le apro le gambe, salto i convenevoli e glielo metto dentro, tutto, in un colpo solo, fino alle palle, che battono sulle sue natiche, prendo le sue lunghe gambe e me le appoggio sulle spalle, le alzo un po’ il bacino e comincio a penetrarla, velocemente, con la giusta forza, i suoi piedi sono vicini al mio viso, una tentazione irresistibile, li bacio, la lingua inizia a leccarli, lei si tocca, una mano su un seno, si strizza il capezzolo, l’altra sul monte di Venere, a toccarsi il clitoride, godere in questo modo è una sensazione unica, ma non siamo sazi, nessuno dei due, lei si toglie a fatica, si gira, a quattro zampe, mi offre uno spettacolo sublime, una tentazione unica, si mette due dita dentro la patatina, mi guarda di sbieco, sorridente, vogliosa, lei si masturba, io mi chino, la lingua gioca col suo buchetto, che si apre come burro sotto il sole, le mie dita entrano senza far troppa fatica, mi alzo, le appoggio la cappella sul buchetto, lei spinge indietro, io in avanti, entro, la sento rantolare, un conto è un dito, un conto è il mio uccello ….
Una volta dentro non c’è storia, vado, la prendo per i fianchi e la martello, sei mia Alessia penso, sei mia, le vengo dentro, le scarico tutta la voglia che mi ha messo addosso stasera, godo come non mai, esausti entrambi, scivoliamo sul pavimento, io ancora dentro di lei la abbraccio sempre da dietro, siamo distesi sul fianco, in silenzio, increduli, le si tiene stretta le mia braccia, felici di questo momento ….
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