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Au Pair Girl!


di cris35
19.08.2018    |    12.952    |    4 9.5
"Diciamo che in Italia abbiamo un senso di ordine e pulizia che in altri paesi è evidente non esserci, entro in camera sua e trovo un campo di battaglia, ..."
Questo racconto l’ho già pubblicato un paio di settimane fa, ma per errore l’ho cancellato, adesso lo ripropongo per chi non l’avesse ancora letto….

Giugno è un mese impegnativo per la nostra famiglia, finisce la scuola per i bambini, iniziano le vacanze estive, per noi è soprattutto il momento in cui dobbiamo salutare la nostra ragazza alla pari, che dopo un anno di esperienza se ne torna a casa, lasciando la maggior parte delle volte un vuoto difficile da superare, in primis per i bambini, poi anche per noi…
Non è facile dopo un anno in cui ci vivi assieme, doverle accompagnare in aeroporto con la consapevolezza di non vederle probabilmente più…
Negli anni qualcuna è passata per una vacanza in Italia ed è venuta a salutarci, ma le altre non le abbiamo più viste, e anche se ormai la tecnologia ci aiuta ad eliminare le distanze, non è la stessa cosa del rapporto umano.
Poi Giugno è il mese in cui arriva la ragazza nuova, e bisogna mettere via la tristezza, bisogna armarsi di sorriso e voglia di accogliere un nuovo membro nella famiglia, perché è così che sarà, sarà parte della famiglia per un anno…
Quest’anno la scelta è caduta su una ragazza canadese, di origini giamaicane, piccola parentesi, io scopro sempre in aeroporto chi arriva, del trovarle si occupa mia moglie, quindi per me è sempre una sorpresa, e quest’anno devo dire che è stata la più piacevole di tutta la nostra carriera di famiglia ospitante!
Agli arrivi dell’aeroporto si presenta questa bellissima ragazza, alta, slanciata, pantaloncini corti e magliettina che poco spazio all’immaginazione lasciavano, una testa di capelli lunghi neri ricci, un sorriso pietrificante da quanto bello, un colpo per me sinceramente, è stata la prima volta in cui mi sono trovato in difficoltà.
Durante il viaggio verso casa, chiedo a mia moglie dove l’avesse trovata, e per tutta risposta, lei mi dice di averla trovata subito simpatica e disponibile, e che si sono sentite subito su Skype e da li hanno capito che si erano trovate in sintonia e avevano deciso subito di fare questa esperienza.
Io continuavo a tenere gli occhi incollati sullo specchietto interno per guardarla, lei, testa appoggiata al finestrino a guardare fuori incantata dal paesaggio.
In macchiana abbiamo scambiato i primi convenevoli, com’è andato il volo, sei stanca, hai dormito in aereo, faceva freddo quando sei partita, come ti sembra qui, sei stanca etc etc, una volta a casa, il mio ruolo è quello di accompagnarla nella sua camera e spiegarle un po’ di cose, indicarle dove si trova il Family Book con le regole generali del tipo di servizio che dovrà fare lei e le regole generali della casa, abitudini e tutta una serie di possibilità da sfruttare nei dintorni, per gite in giornata o di qualche giorno in base alle possibilità.
Nonostante la sua stanchezza, noto un certo senso dell’umorismo, si concede qualche battuta e molti sorrisi, oltre che bella la trovo molto simpatica e alla mano, e non pensate sia così scontato…
I primi giorni passano velocemente, lei comincia ad assorbire il jet lag, con i bambini ha ingranato subito, grazie anche al fatto di sapere qualche parolina di italiano, e le cose iniziano a girare bene, per fortuna aggiungo, perché spesso non è così semplice e veloce l’inserimento.
Un dopo pranzo le chiedo se volesse un caffè, e al suo “of course” mi precipito a preparare la moka e ritagliarmi cinque minuti con lei da solo, in quanto mia moglie non beve caffè e i bambini sono tranquilli in camera a giocare, visto che cominciano ad essere grandicelli ci possiamo permettere di lasciarli da soli senza preoccuparci.
Mentre sorseggio il caffè, vedo lei guardare la libreria che abbiamo in salotto, dove ci sono più di diecimila titoli, disposti in ordine alfabetico per autore e titolo, un vizio che ha mia moglie sinceramente, e mi chiede se li ho letti tutti, mi dice che a lei piace leggere molto e che si è portata un sacco di libri da casa, io sorrido pensando a quanto pesava la sua valigia il giorno in cui l’ho accompagnata in camera sua, e le chiedo perché non avesse un kindle, la risposta è scontata per me, visti i libri alle mie spalle, un ebook non ti da la soddisfazione di un libro in carta, il girare le pagine, il profumo della carta stessa…
I libri in casa non li ho letti tutti, e le rispondo che quella è la libreria di mia moglie, la mia è in camera e si compone di pochi volumi, un centinaio, e tutti di un solo argomento, letteratura erotica, ma che comunque qualche libro del salotto l’ho letto e le strizzo l’occhio involontariamente, non vedo che arrossisce, perché la pelle scura non glielo consente, ma vedo lo sguardo abbassarsi e un sorrisino malizioso spuntare sul suo viso.
I giorni passano, le cose vanno bene, ogni tanto ci scambiano qualche messaggio, anche se siamo in casa, per prenderci in giro, poi capita che si organizza un weekend a Firenze con altre ragazze alla pari conosciute in questo periodo, e in sua assenza ne approfitto per far un po’ di pulizie in giro, compresa camera sua, la regola è che quando esce, deve mettere tutto dentro la cassettiera in modo che noi non possiamo guardare, e quello che troviamo sul pavimento lo possiamo sistemare sopra la scrivania, in modo da poter lavare il pavimento liberamente.
Diciamo che in Italia abbiamo un senso di ordine e pulizia che in altri paesi è evidente non esserci, entro in camera sua e trovo un campo di battaglia, sembra sia esplosa una bomba, calzini, vestiti, caricabatterie, computer, cuscino, tutto per terra, faccio una foto alla stanza e poi sistemo, raccolgo le cose da terra e le sistemo dove posso metterle, passo aspirapolvere e poi lavo il parquet, una volta finito faccio un'altra foto e sto giro gliele invio, dicendole di trovare le differenze, e di tenere gentilmente la sua stanza come la seconda foto e non come l’ho trovata!!!
Mi risponde allarmata chiedendomi se ho messo via la sua roba nella cassettiera, e le ho ricordato le regole della casa, privacy prima di tutto per tutti, quello che è in vista si può spostare e quello che è dentro rimane dentro.
La cosa finisce li, ma a me una certa curiosità è rimasta però, e appena rimasto solo in casa, mi sono precipitato in camera sua, e con fare furtivo, ho aperto i cassettoni, e l’ultimo in basso celava quel segreto che mai mi sarei aspettato, una cintura fallica con pene vibrante, li in bella vista, ho fatto un mezzo infarto, e subito una certa eccitazione si è fatta sentire al basso ventre, ho chiuso con delicatezza il cassettone e sono corso in bagno, ho aperto il suo profilo Instagram e alla prima foto sua in costume, via di mano a farmi una sega!!!
Al suo ritorno mi sono sforzato di tenere a freno i pensieri peccaminosi, e ho cercato di tenere un certo contegno, perché non potevo tradire la sua fiducia, anche perché le conseguenze potrebbero essere disastrose, per tutti, per ovvi motivi…
I giorni passano tranquilli, la confidenza e la complicità aumentano, i messaggi durante il giorno sono sempre più frequenti, però mai un accenno a quello che ho visto da parte mia, e mai una provocazione da parte sua, fino a quando non mi chiede dei miei libri, perché li leggo, che lei non ne ha mai letto uno, io le parlo anche di questo sito e dei racconti che scrivo nel tempo libero, la vedo interessata, mi chiede un sacco di cose, mi chiede se ho mai scritto in inglese,e che se l’avessi fatto avrebbe letto volentieri qualcosa di mio.
Colta l’occasione al balzo, provo a scriverne uno, e glielo giro, dopo dieci minuti mi arriva un messaggio, dice che le è piaciuto molto, veramente molto, e mi chiede se ne ho altri…
Le ho chiesto un po’ di tempo per prepararli, che avrei cercato di trasporre i miei intanto e che glieli avrei girati il prima possibile, mi ha augurato la buonanotte con un bacio, prima volta che lo fa…
La notte sono un po’ agitato, mi sveglio ripetutamente, mi alzo per andare al bagno, passo davanti alla sua camera e sento uno strano ronzio, che smette non appena mi allontano dalla sua porta, un po’ rintronato non ci faccio subito caso, ma poi lo sento anche dal bagno, provo a guardare l’ultimo suo accesso a Telegram e vedo essere stato un minuto prima, le mando un messaggio per sapere se è sveglia, mi risponde di si, le dico che sono in bagno e che non ho sonno, lei mi propone un tea caldo, ci troviamo giù in cucina dopo un paio di minuti, io avevo già preparato il suo alla pesca, poi la vedo scendere con un pantaloncino attillato e una canotta senza reggiseno, i capelli raccolti e un sorriso smagliante nonostante fossero le due di notte.
Non riesco a staccarle gli occhi di dosso, il mio sguardo sul suo petto, i capezzoli che sporgono, il modo in cui tiene la tazza, quelle mani dalle dita affusolate, le chiedo cosa fosse quel ronzio che proveniva dalla sua camera, lo sguardo le si gela in un istante, mi guarda fisso negli occhi, io non distolgo lo sguardo, la sfido, lei cede, e mi dice che è colpa dei miei racconti, che l’hanno eccitata e che ha una cosa per farle alleviare le sofferenze della solitudine e della voglia, le chiedo di mostrarmi questa cosa che sono curioso, mi alzo in piedi e non le nascondo la mia erezione sotto gli slip, lei si passa la lingua sulle labbra, e di scatto si alza, scompare per poi ritornare quasi subito con la cintura in mano, con l’altra si prende un seno, e comincia ad accarezzarlo, io in piedi mi accarezzo il pene ancora rinchiuso, lo sento esplodere, me li abbasso, lo tiro fuori e inizio a masturbarmi lentamente davanti a lei, la guardo negli occhi, e continuo lentamente, sono appoggiato al bancone della cucina, lei è ad un metro da me, le faccio cenno di inginocchiarsi, mi guarda, mi sorride, mi avvicino, le accarezzo una guancia con la mano libera, e poi la spingo dolcemente verso giù, la faccio inginocchiare, mi avvicino e le metto il pene ormai durissimo dentro la bocca, non oppone la minima resistenza, anzi, inizia a far girare la lingua intorno alla cappella, poi a succhiare, la sento appoggiare la cintura per terra e prendermelo in mano, inizia così a fare un doppio gioco, mi masturba e mi spompina contemporaneamente, comincio a non capire più nulla, una bocca calda così e delle labbra così morbide erano anni che non le sentivo, ma la voglia comincia a salire prepotente, e dopo alcuni minuti di questa meraviglia, la faccio alzare, la spoglio e la distendo sopra la tavola, mi sento assalire da un profumo di buono, è la sua voglia che mi chiama, e non mi faccio pregare, comincio a baciarla all’interno cosce, sull’inguine, poi mi concentro sul clitoride, e con un dito mi prendo la libertà di farla mia, la sento tremare, le dita diventano due, le inarca continuamente la schiena, per fortuna capisce che deve fare silenzio, e così è, è brava e soprattutto intelligente, ha capito che c’era la possibilità di fare qualcosa senza rovinare tutto, una bella parentesi, per tutti e due…
Mi alzo e senza tanta preparazione, la penetro, è un lago e io ho un fuoco dentro che voglio spegnere dentro di lei, la voglia accumulata in questi giorni era tanta, non sono durato poi molto, qualche minuto, all’ultimo affondo esco, e vengo con una miriade di schizzi sulla sua pancia almeno cinque o sei, lei sembra stravolta, ha gli occhi rovesciati, e uno strano sorriso sulle labbra, mi siedo stremato, lei si alza da sopra al tavolo e mi raggiunge, tutta sporca del mio seme, si pulisce con le dita e se le porta alla bocca, le lecca e si beve tutto, questa visione mi manda in estasi, e una nuova erezione mi prende di forza, lei spalanca gli occhi e soprattutto la bocca, nuovamente, me lo prende in bocca, divinamente, come prima, meglio di prima,io resto seduto, lei in ginocchio davanti a me, mi guarda e sorride con gli occhi, Dio quanto mi piace e quanto mi fa impazzire, la alzo di peso, e la faccio sedere sopra di me, lei bagnatissima mi scivola sopra e si prende tutto il meglio di me dentro di se, inizia a cavalcarmi, mi abbraccia e mi tiene stretto, io la prendo per i glutei, e con una mano cerco il buchetto che mi piace tanto, lo trovo, lo sfioro, la sento respirare affannosamente ad ogni mio tocco, la sento spingere il bacino con vigore, mi sussurra un si focoso, che posso se voglio, che vuole anche lei, spingo il dito un po’ e mi prendo anche il suo culetto, lei mi stritola, mi sento soffocare ma sarebbe una morte bellissima, non riesco a pensare a niente altro se non a noi due su quella sedia, di punto in bianco si alza, mi riporta alla realtà, si gira e si inarca, mi offre il suo sedere, vuole essere leccata, per bene, e la accontento, do tutto me stesso, come non ho mai fatto in vita mia, le faccio gustare tutta la mia esperienza, lei mi fa assaporare tutta la freschezza dei suoi anni, mi toglie la testa dal suo lato b, si china leggermente dandomi la schiena, con una mano si prende il mio cazzo che non vede l’ora di riaverla, lo indirizza li dove ho appena finito di lubrificarla per bene, e ci si siede sopra, faccio un po’ fatica ad entrare, è strettissima, ma entro un po’ alla volta, tutto, fino in fondo, il tempo di farla abituare a quel membro non grandissimo ma più consistente di quello a cui è abituata, con le mani le prendo i seni e stringo, le strizzo i capezzoli, e la faccio muovere, e niente, non riesco a resistere, mi fa impazzire, giovane, fresca, vogliosa, intrigante, stretta, vengo dentro di lei, una volta, due, tre…
Una volta ripresa coscienza della situazione, ci sistemiamo e andiamo a letto, ognuno nel suo, sono le tre della notte, l’ultimo pensiero prima di addormentarmi è questo, sarà un anno duro e intenso, e spero vivamente lungo….
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