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Prime Esperienze

Prima, bellissima, volta!


di cris35
03.08.2020    |    13.743    |    2 9.7
"La cena l’abbiamo fatta a casa quella sera, la pioggia del pomeriggio ci aveva smontato un po’, almeno un paio di noi, gli altri invece, una volta pronti..."
Sono più di venti anni che mi sono diplomato, l’anno era il 1997, ero ben più giovane di adesso, ovviamente, avevo i capelli, venti chili in meno e molta più voglia…
Ricordo con piacere quell’estate, con i compagni di classe avevamo deciso di regalarci una vacanza tutti assieme al mare, che poi il “tutti assieme” voleva dire i soliti sei/sette, quelli più affiatati.
L’ultimo a far l’orale ero io, il 15 di luglio, un caldo bestiale, il 20, una volta usciti i risultati, saremmo partiti alla volta di Jesolo, dove avevamo trovato un appartamento in affitto per qualche giorno.
Non mi soffermo sui voti finali, ma nessuno ha superato il 46, questo ad indicare la voglia di studiare che si guardava bene dallo stare con noi...
Eravamo sette alla fine, quattro maschi e tre ragazze, siamo riusciti a recuperare due macchine che ci sarebbero servite per spostarci con più agilità la sera per andare in discoteca.
Viaggio corto, da Mestre è poco più di mezz’ora, maschi da una parte, femmine dall’altra, l’arrivo e la sistemazione in appartamento è stata veloce, la voglia di andare a fare il bagno era molto forte, tanto che siamo partiti da casa direttamente col costume addosso!
Ricordo che il pomeriggio è passato velocemente, tra risate, giochi in acqua e star distesi a prendere il sole, e con l’arrivo della sera, una volta rientrati in appartamento, finalmente ci siamo dati una sistemata.
C’erano tre camere matrimoniali, una cucina piuttosto ampia, una sala che faceva da salotto e pranzo, con un grande tavolo per dieci persone almeno, il condominio era vicinissimo al mare, dal piccolo terrazzo riuscivamo a vederlo, il problema era che dovevamo fare a turno per goderci il panorama da piccolo che era…
Noi ragazzi ci siamo divisi in due delle tre camere, le ragazze invece si sono prese quella che era più grande, perché oltre ad avere il letto matrimoniale e l’armadio, aveva anche un letto a castello.
Tra doccia, sistemazione dei bagagli, chiacchiere, alla fine siamo scesi per andare a cenare che erano le dieci, all’unisono abbiamo optato per la pizza, e pizza è stata, poi finita la cena, passeggiata in via Bafile, e arrivata la mezzanotte, ricordo che abbiamo preso le macchine e siamo andati al King’s, appena fuori Jesolo.
Sudati e stanchi per la giornata piena ed intensa, siamo rientrati, e neanche fossimo d’accordo, ci siamo addormentati tutti subito.
I primi due giorni li abbiamo passati così, mattina a dormire, pomeriggio al mare, sera in discoteca, anche perché le alternative non erano poi molte...
E li ho capito i limiti della spiaggia, per questo ad oggi preferisco la montagna d’estate, ma questo è un altro discorso…
Eravamo pronti per uscire, pallone, materassini e asciugamani in spalla, quando un nuvolone nero si è fatto vivo e minaccioso sopra le nostre teste, una serie esagerata di bestemmie ha accolto i primi fulmini con immediati tuoni, a seguire una copiosa grandinata che, ricordo ancora molto bene, ci ha tenuti col fiato sospeso, dove la paura per i cristalli e le carrozzerie delle macchine per la prima volta si è fatta viva in noi, visto che le macchine erano dei nostri genitori e si erano caldamente raccomandati di portarle indietro integre…
La grandinata ha lasciato spazio alla pioggia, le macchine non si erano fatte niente, ma il pomeriggio ormai era rovinato, niente spiaggia quel giorno, ma, visti i miei trascorsi in parrocchia, ad animare i ragazzini delle medie durante i campi estivi, ho tirato fuori un pacco di fogli e delle penne, e ho costretto i miei compagni a giocare a “nomi, cose, città…”.
Per carità, non sarà il massimo, ma la televisione non c’era, giochi in scatola nemmeno, almeno così abbiamo passato un po’ di tempo nell’attesa dell’arrivo della sera.
“Intruder”!!!
“Cazzo è l’intruder?”
“E’ quell’oggetto che serve a mettere il ripieno dentro la faraona”
“Ma va cagare te e l’intruder!!!”
Risata generale dopo questo scambio di battute tra due nostri amici, dove Alessio, l’inventore dell’intruder, non ha gradito la nostra perculata, e ha deciso che il gioco sarebbe finito in quel momento.
E’ vero che ci siamo andati giù pesanti con le prese in giro, però anche lui era molto permaloso al momento, e lo è tutt’ora.
La cena l’abbiamo fatta a casa quella sera, la pioggia del pomeriggio ci aveva smontato un po’, almeno un paio di noi, gli altri invece, una volta pronti sono usciti per la passeggiata per poi proseguire la serata in discoteca.
Alessio ed io, che dormivamo assieme, avevamo deciso di non uscire, e con noi Elisa, che voleva recuperare un po’ di energie per potersi godere al meglio i restanti giorni di vacanza, dove le previsioni davano bel tempo, tanto sole e una certa spensieratezza…
Eravamo rimasti noi tre, gli altri erano usciti da almeno un’ora, e, seduti sul divano, stavamo ricordando le gite fatte durante gli anni scolastici, commentando più o meno maliziosamente tutto quello che era accaduto negli anni, le prime cotte, e il discorso si spostava sempre più verso il lato sessuale…
Dei tre, io ero l’unico ancora vergine, di Alessio sapevo che l’aveva già fatto, di Elisa non ne ero sicuro, ma so che aveva un fidanzato da ormai un paio d’anni e tutti si immaginavano, con il fisico che aveva, cosa potesse fare sotto le lenzuola…
Bere non mi ha mai fatto bene, visto che perdo la mia proverbiale discrezione, e in un eccesso di confidenze, ho confessato loro di essere ancora vergine, dopo in primo sguardo sbigottito, hanno cercato di rincuorarmi, ma con scarsi risultati, tanto che ad un certo punto mi sono tolto i pantaloncini che tenevo in casa, e iniziando a masturbarmi, ho detto loro che nessuna mi voleva e che quella sarebbe stata la mia fine…
Alessio ha sgranato gli occhi, non ci credeva che potessi fare una cosa del genere, timido com’ero all’epoca, Elisa anche, ma dopo i primi momenti di imbarazzo, lei mi si è avvicinata, ho sentito il suo seno premere contro il braccio, ho sentito i suoi capezzoli duri come il marmo, strofinarsi contro me, una mano appoggiata alla gamba, la sua bocca che mi sussurra qualcosa del tipo che dovevo solo aver pazienza, che anch’io l’avrei fatto prima o poi, ma che sarebbe stato meglio farlo prima, e non poi…
Ricordo la sua lingua che si insinua nell’orecchio, la mano che sale e che raggiunge la mia, la scosta, e prende possesso del mio pene, ricordo i dolci baci sul collo, il movimento della sua mano, su e giù, molto lento, ma deciso, il più possibile verso il fondo, a scoprirmi completamente la cappella…
Ricordo, girando la testa verso Alessio, l’eccitazione nei suoi occhi, e non solo nei suoi occhi, ricordo l’eccitazione nei suoi pantaloncini, che non hanno tardato a scomparire, lasciandolo nudo vicino a noi…
Ricordo che si è alzato, forse avendo già esperienza, si è messo davanti ad Elisa, che ha smesso di baciarmi il collo e si è presa in bocca il pene di Alessio, mentre continuava a masturbare il mio…
Ricordo che nonostante l’ottimo apprendimento teorico grazie ai film porno, mi sono reso conto di non sapere dove e come mettere le mani, ero impacciato, ma loro due no…
Ci siamo trasferiti nella nostra camera, il divano era scomodo, mi hanno disteso sul letto, Elisa si è accovacciata tra le mie gambe, mi ha chiesto se volessi un pompino, ma non ho fatto tempo a risponderle, che già se l’era preso tutto in bocca, non che sia grandissimo, ma non ha fatto nessuna fatica…
Intanto Alessio si era posizionato dietro di lei e ho visto la testa sprofondare tra le sue natiche, ho sentito Elisa usare più foga su di me, perché l’energia che Alessio ci metteva, la trasferiva sul pompino che mi stava facendo…
Stavo per venire…
Gliel’ho detto, si è scansata appena in tempo, e continuando a masturbarmi, è riuscita a prosciugarmi tutto quello avevo dentro…
Ricordo che ero felice già così, ma loro due no, e una volta distesa accanto a me, ha accolto Alessio tra le sue braccia, o meglio tra le sue gambe, lei sotto e lui sopra, si sono baciati con passione mentre lui la penetrava, a pochi centimetri da me, un film porno in prima visione, l’unico che abbia mai visto in vita mia fino adesso….
Elisa se lo teneva stretto, le unghie conficcate nella schiena, le smorfie di dolore di Alessio alternate a lampi di lussuria ed eccitazione…
Intanto ho ripreso un certo vigore, la visione di loro due ha favorito la cosa ovviamente, lei se n’è accorta, mi ha sorriso, ha fatto staccare Alessio che con un certo disappunto mi ha guardato storto, stava per venire e l’abbiamo interrotto, lei gli ha sussurrato qualcosa che non ho sentito, poi si è dedicata nuovamente a me, con un pompino a dir poco migliore del precedente, le tenevo la testa, lei seguiva i movimenti delle mie mani, mi assecondava, le stavo scopando la bocca, avrei voluto altro, e altro mi è stato dato, è salita verso di me, mi ha baciato, mi ha chiesto se fossi pronto, al momento ero talmente in estasy che non avevo capito cosa volesse fare, e abbassando il bacino, ho sentito quella sublime, bellissima, eccitante sensazione di caldo che solo quando penetri una persona puoi avere, ricordo benissimo la facilità con cui se l’è infilato dentro, era bagnatissima, era anche ben predisposta dopo che Alessio l’aveva penetrata fin qualche istante prima, lui è messo meglio di me da quel punto di vista…
Dopo essersi adeguata alle nuove dimensioni, ha iniziato a cavalcarmi, io le tenevo i fianchi, la guardavo, i suoi occhi mi penetravano, vedevo in lei quello che provavo io in quel momento, confesso adesso che mi è sempre piaciuta lei, non che ne fossi innamorato, ma è stata spesso oggetto di desiderio, e adesso quel sogno si stava avverando…
L’ho sentita rallentare, perché Alessio si era posizionato nuovamente dietro di lei, le stava leccando l’ano, ho avuto l’impressione che ogni tanto qualche leccata l’abbia data anche a me, ma lui, nel periodo successivo, ha sempre negato la cosa…
Poi si è fermata di colpo, ho visto il viso di Alessio trasfigurato dall’eccitazione, e ho sentito le unghie di Elisa conficcarsi nelle mie braccia, una smorfia di dolore accompagnata da un urlo mi ha fatto capire che quella serata non l’avrei più dimenticata in vita mia, e così è stato!!!
Sentivo distintamente li pene di Alessio strofinarsi sul mio, separato solo da una piccola membrana di pelle, che separava la vagina dall’ano di Elisa, Alessio sbuffava come una vecchia locomotiva a vapore, e ad ogni sbuffo, corrispondeva una profonda e inesorabile penetrazione del culo di Elisa, che dopo i primi colpi, ha iniziato a gradire, io non riuscivo a muovermi, Alessio premeva troppo contro di noi, ma carico com’era, per fortuna mia è durato poco, un paio di minuti credo, e con un urlo finale le ha scaricato dentro tutta l’eccitazione che un uomo può avere quando si trova in una situazione come quella!!!
Alessio disteso al nostro fianco, Elisa stremata completamente priva di forze sopra di me, io con una voglia che vi lascio immaginare, volevo venire una seconda volta, ma non era ancora il momento, dopo la prima, la seconda volta ci metto parecchio…
Lei mi guarda, mi chiede ancora qualche istante, che le concedo, con le poche forze che ha recuperato, si è staccata da me, mi ha fatto spostare e si è messa a pecorina, con una mano, per sotto, si è allargata le grandi labbra, l’ho presa, con un certo vigore, mi ha solo chiesto di non venirle dentro, e di lasciarle tranquillo l’ano, che se fossi stato bravo, me l’avrebbe dato in un altro momento…
Beh, che dire, sono stato bravo, sono riuscito a farla venire, nonostante fosse esausta, e, cosa che a me piace molto ho scoperto, le sono venuto sulla schiena…
I nostri amici, a rientro dalla discoteca, ci hanno trovati tutti e tre a dormire sul nostro lettone, vestiti, perché avevamo avuto la forza di sistemarci prima del loro arrivo….

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