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Vacanza in Croazia


di xbisex
22.05.2023    |    454    |    1 8.0
"Si stirò le chiappe con le mani per facilitare la penetrazione e il mio uccello le scivolò velocemente dentro senza neanche un intoppo..."
“Sembra proprio uno stronzo che esce dal culo!”
E’ quella la mia prima divertente impressione mentre guardavo il grosso cazzo nero di Abdul che scivola con fatica nel culo di mia moglie. Ma poi l’eccitazione la faceva da padrona, godevo nel vedere quella troia trafitta da quell’enorme uccello scuro che non aveva ancora terminato di entrare del tutto nel suo ano.
Mi esaltavano gli ansiti soffocati di Patrizia mentre vieniva letteralmente aperta e riempita da questa parvenza di ‘mandingo’ Sentii uno stridulo lamento singolare che proviene dalla sua bocca umida mentre qualche attimo prima le sue labbra erano silenziosamente serrate su quel bastone di carne scura.

Si, facciamo proprio un bel quadretto con questa coppia e noi due .. mia moglie che si è decisa a provare il sesso saffico con Morena, la compagna di Abdul .. e pare abbastanza entusiasta, mentre il suo ano è ormai riempito dal cazzone del bellissimo nero.. pardon, uomo di colore, che inoltre ha scoperto la mia sonnacchiosa indole bisex.

Loro sono una coppia veramente bene assortita. Li abbiamo conosciuti casualmente appena qualche giorno fa ad una festa patronale di questa piccola cittadina portuale.

Ancora mi stupisco di come in breve tempo eravamo riusciti ad entrare così in piena intimità!
Forse una malia .. oppure una spudorata attrattiva ambivalente, quasi inevitabile?
E mentre li guardavo affascinato, tardai ad intervenire per godermi quello spettacolo che mi procurava quasi una eccitazione dolorosa, tanto mi era diventato duro. La cappella si bagnò in attesa del godimento che gli spettava.
La moglie girò la testa verso di me, gli occhi lucidi e l’affanno nella voce.
“Marco che faaaai?” mormora Patrizia quasi travolta dal quel via vai intermittente dentro di lei.
“Arrivo” le rispondo, mentre mi prendo qualche altro secondo quasi ipnotizzato dal movimento fuori e dentro di quel grosso cazzo che allargava in maniera evidente il buco del culo di mia moglie.

Ma ora toccava a me …

Qualche giorno prima

Avevamo attraccato la nostra barca qualche ora prima al molo del porticciolo, dopo le ultime ore di completa noia quando il vento era calato e fummo perciò costretti a navigare lentamente a motore per arrivare infine alla nostra meta: la piccola marina di Ossero in Croazia.
Nessuna voglia di spadellare o aprire scatolette, dopo una traversata così penosa dell’Adriatico. Ci meritavamo un bel tavolo al ristorante con pietanze succulenti. Però non avevamo previsto che quel giorno fosse la festa di un tale patrono della città. I pochi ristoranti erano strapieni di locali e turisti ed avevamo quasi rinunciato quando l’ultimo gestore ci propose di poter dividere un tavolo con altri due commensali che aspettavano anche loro uno spazio per sedersi. Ci indicò la coppia a qualche metro da noi e subito ebbi una certa ritrosia. Questa coppia era formata da una bella ragazza dai capelli lunghi, Morena, italiana originaria del Lazio, fisico asciutto, belle gambe completamente esposte e un ragazzo .. nero! Anche lui un vero figurino, si presentò come Abdul, magro, atletico e con un colore della pelle che indicava un certo incrocio anche con parenti ‘bianchi’ .. era un mulatto molto attraente in effetti e colsi il lampo di interesse di Patrizia che determinò il crollo della mia fragile opposizione a condividere la cena con questa singolare coppia. Perciò ci presentammo anche noi e li ringraziammo per la loro disponibilità.
“Che fate di bello in questo angolo di mondo?” ci chiese Abdul. Parlava molto bene l’italiano anche se con qualche strafalcione divertente che lo rendeva sempre più simpatico.
Gli dissi che avevamo attraversato l’Adriatico con la nostra barca a vela, come facevamo ormai da anni, cercando di trovare posti sempre più piacevoli della lunga e noiosa riviera romagnola.
Scoprimmo che Abdul era un geometra come me, che con la sua ditta assieme ad altre partecipava alla costruzione di una strada nell’entroterra montagnoso della Croazia. E perciò in attesa dei piatti io e Abdul ci perdemmo in chiacchiere tecniche che per il momento ci isolarono momentaneamente dalle due signore.

Fu solo qualche minuto di conversazione prettamente tecnica, del resto anche le due signore si trovarono con i loro abituali argomenti di donne e la cena proseguì poi nella più spensierata atmosfera. Verso la fine notai mia moglie con qualche espressione un po' perplesse in volto, sembrava guardare la compagna di Abdul con una specie di imbarazzo misto a sorpresa.
Qualche minuto dopo andarono tutte e due in bagno per la loro solita rinfrescata femminile mentre noi iniziammo a fare qualche commento su di loro. Mi incuriosiva molto come il ‘nero’ si fosse accoppiato alla bionda italiana.
La sua rivelazione penso fu l’inizio della nostra storia .. intima.
“Tornavo dal cantiere e lungo la strada l’incrociai con la sua macchina in panne” disse Abdul “ Tra l’altro si era dimenticata il cellulare e quindi telefonai io per il carro attrezzi” e a quel punto si mise a ridere con gusto incuriosendomi ancora di più.
“Be, ci credi che per ringraziarmi volle farmi un pompino nell’attesa dell’assistenza! Lì, proprio a bordo strada con le auto che transitavano su e giù”
Mi unii alla sua risata, ma sentii anche una certa emozione nell’ascoltare quell’episodio. Ma la storia non era tutta qui.
“Lei lavora presso una residenza turistica non molto lontana da qui, sulla costa. Fa la cameriera principalmente ma ha anche altre mansioni .. di cui una ti potrebbe interessare: la cara ragazza si presta anche come escort! .. specialmente per i grassi e danarosi turisti tedeschi.
Lo guardo decisamente stupito e perplesso.
“Devi credermi Marco .. perché me lo ha detto proprio lei candidamente .. e se posso permettermi, ti consiglio di approfittarne, io non solo certo geloso e gli amici non li fa pagare! Ho notato come ti guardava, gli piaci”
“Non mi dispiacerebbe, ovvio.. ma forse mia moglie non approverebbe. Magari se capitasse l’occasione ..” poi con una eccitazione crescente volli invitare lui e Morena domani sulla barca, gli proposi un giro attorno la costa e divertirci con qualche bagno e a prendere il sole.

Le signore tornarono e furono subito entusiaste del programma di domani.
Notai subito che Patrizia aveva un sorriso complice e in un certo qual modo soddisfatto. Ed anche Morena pareva quasi su di giri. Purtroppo Abdul doveva alzarsi presto domattina per una commissione urgente anche se era domenica, ma ci disse che alle dieci – dieci e mezzo poteva essere libero e sarebbe passato a prendere Morena e saremmo potuto partire appena arrivati al porto. Diedi una descrizione e la posizione della barca mentre facevamo una breve passeggiata digestiva prima che Abdul tornasse al suo alloggio in cantiere.
Le signore erano davanti a noi a braccetto e noi potevamo apprezzare le loro figure e fare i soliti commenti maschilisti.
“Tua moglie quanti anni ha?” mi chiese dopo qualche sguardo interessato al suo didietro.
“Noi siamo tutti e due verso la mezza età .. credo che Morena abbia almeno dieci anni in meno come te del resto, dico bene?”
“Come nostra età ci hai preso, ma comunque devo fare i complimenti a voi, tutti e due. Dimostrate molto di meno, sembriamo quasi coetanei .. e tua moglie specialmente ha davvero un bel fisico” disse continuando a fissare il movimento ondeggiante del suo culo sotto il sottile vestito di cui si poteva intuire la presenza di un tanga brasiliano.
“Ti ringrazio, ma credo che anche mia moglie abbia apprezzato la vostra prestanza fisica di veri baldi giovanotti” risposi più che convinto, incantato dalla micro gonna che indossava Morena a cui bastava appena una leggera inclinazione del corpo per consentire la visione stuzzicante dei suoi slip.

Concludemmo la passeggiata nella piazza principale salutando i nostri nuovi amici che avremmo atteso domani sulla nostra barca con un certo emozionante entusiasmo.
“Stasera ogni tanto ti vedevo strana con Morena, cosa era successo?” gli chiesi curioso mentre ci avvicinavamo alla banchina del porto.
“Be che dire, forse gli piaccio” confessò amabilmente mia moglie “Sotto il tavolo continuava a strofinarmi le gambe con il suo piedino .. che in un primo momento avevo pensato fosse Abdul. Poi quando siamo andate in bagno con fare scherzoso, mi ha apertamente palpeggiato e mi ha baciato sulle labbra”
“E tu come hai reagito?” chiesi mentre una decisa reazione gonfiava la mia patta dei pantaloncini mentre salivamo sulla nostra barca. Non avevo intenzione di rivelarle le ‘particolarità’ di Morena per il momento. Però la cosa cominciava ad essere davvero interessante in virtù anche dei suoi comportamenti scabrosi da puttana.
“Non mi sono scandalizzata e ho fatto fare .. mi eccitava il suo tocco leggero sui seni e in mezzo alle gambe” mi guardò con occhi umidi e la voce roca, poi posò la sua mano sul mio membro evidente sotto la stoffa.
“Quindi sarebbe l’occasione giusta per te di provare il sesso saffico, dopo tanti tentennamenti”
“Credo mi possa piacere il baciare e lo strusciare il corpo di un’altra donna” mormorò sospirando mentre faceva uscire dai miei calzoncini il cazzo già bello duro “Ma non sono sicura se riuscirei a leccare un’altra figa .. sai che il suo aspetto non mi garba, perfino della mia!”
“Prova .. non è che ti morda!” le sue labbra erano già strette alla mia verga ma si staccò per deliziarmi di una battuta sagace .. e profetica.
“Perché non provi TU a fare un pompino ad Abdul!”

Ricordai eccitato quell’esperienza bisex con il bull di tanti anni fa e le riempii la bocca in un secondo!

I nostri nuovi amici furono puntuali, alle dieci e mezzo erano già sulla nostra barca entusiasti come bambini a Natale. Morena era un vero spettacolo, indossava un prendisole semi trasparente e sotto si vedeva il seno nudo e solo uno slip davvero minuscolo.
Abdul in short e maglietta, il fisico da atleta, anche se non possedeva una vera e propria ‘tartaruga’ ma una pancetta discretamente accennata di cui non mi ero accorto la sera prima .. e nemmeno del suo evidente grosso pisello che si mascherava appena sotto la stoffa dei calzoncini. Ci furono in quei primi momenti un variegato scambio di sguardi .. chi guardava interessato a cosa e a chi.

Tra Morena ed io ci fu inteso e palese occhieggiare, non avevo certo la prestanza fisica del suo ragazzo ma nemmeno la pancia e la pelle cadente dei suoi clienti tedeschi. Mia moglie invece rimase curiosa e sicuramente affascinata dalla quella forma oblunga certamente evidente nei calzoncini di Abdul.
La prospettiva di scopare con un negro per le donne deve essere contemporaneamente un tabù e un ‘folle’ desiderio di poterlo realizzare spudoratamente.
Così con tutte queste belle prospettive tra fantasia e desiderio, staccammo gli ormeggi e con un refolo di vento iniziammo la nostra gita tra le isole della Croazia.
Morena non si fece problema nello sfilarsi anche quel minuscolo tanga e la moglie non volle essere da meno rimanendo entrambe con il pelo al vento .. alla fine anche noi maschietti, approfittando di una piccola baia deserta, ci togliemmo gli slip senza tanti patemi .. oddio, tranne che il paragone tra i nostri due uccelli fosse un bel po' a mio sfavore! Vedevo la moglie che cercava di nascondere il suo interesse verso quel cazzo nero e lungo e grosso anche se rilassato .. notavo i suoi capezzoli belli pronunciate e avrei scommesso che se avessi messo la mano nella sua figa, l’avrei trovata certamente umida e bollente!
Facemmo il bagno, ci scaldammo al sole ad intermittenza e poi, poco prima dell’ora di pranzo, le due donne si infilarono in cabina per approntare qualcosa da mangiare di non troppo complicato.
Incuriosito dai loro contatti saffici di ieri sera, con circospezione mi accostai ad un piccolo finestrino che dava sull’interno della barca. E non rimasi deluso, le due signore si stavano baciando mentre le loro mani frugavano i corpi nei posti sensibili.
Velocemente feci un cenno ad Abdul che subito sembrò intuire cosa volevo fargli vedere. A turno guardammo le due donne mentre fra l’apparecchiare e il mettere su il sugo si toccavano e continuavano a baciarsi con vera passione.
“Sai Marco, in effetti Morena mi aveva già accennato che accontentava anche qualche donnone tedesco .. ma vedere lei e tua moglie così dal vivo fa un bell’effetto!” dicendo così si prese il suo cazzone già dritto e iniziò a menarselo senza pudore. Anch’io del resto mi ero eccitato e anche il mio cazzo fu subito sull’attenti. Mi accorsi stupito che Abdul si alternava nel guardare nell’oblò e nell’osservarmi divertito mentre mi segavo .. ero un poco imbarazzato ma l’eccitazione era già troppa per volersi nascondere a quei suoi sguardi. Le due donne continuavano a lesbicare e il suo grosso cazzo nero sembrava essere quasi il doppio del mio.
“Avrai fatto felici tante signore con quel bastone che ti ritrovi!” mi trovai a dire per smorzare l’atmosfera.
“Anche il tuo cazzo non è male” mi rispose Abdul facendomi l’occhiolino “Poi dipende sempre come lo usi, non importa la dimensione” disse come a consolarmi, anche se quella sua affermazione non mi trovava del tutto d’accordo.
Fu rapido e mi sorprese quando la sua mano si strinse nel mio uccello.
“Che fai?” mormorai stupito mentre cercavo di liberarmi della sua stretta ..ma, confesso, senza molta convinzione.
“Siamo eccitati nel guardare due lesbiche .. che male c’è se anche noi percorriamo una strada parallela?” disse sorridendo con la mano ancora attaccata al mio uccello. Ci guardammo negli occhi e una consapevolezza, la mia ancora un poco sopita, fu veloce a trasmettersi tra lui e me. Ero diventato rosso fuoco in volto dall’imbarazzo, ma la sua mano seppure enorme aveva un tocco delicato, perciò lasciai fare mentre scorreva lungo la verga.
“Ti dirò” mormorò Abdul “Ho come un sesto senso nel capire certe tendenze negli uomini. E la tua, anche se parecchio nascosta, mi era già evidente”
Ora tutta l’attenzione era per i nostri uccelli, ignorammo lo spettacolo saffico al di là del vetro.
“Hai già fatto sesso con altri uomini, dico bene?”
“Lo ammetto ..non mi nascondo” risposi emozionato “Fu una esperienza piacevole e inaspettata. Era un bull che avrebbe dovuto soddisfare la moglie ..e invece ..”
“Invece ..soddisfò tutti e due!” concluse ridendo Abdul mentre il suo movimento accelerava.
“Cosa hai combinato con l’altro maschietto?” chiese.
“Ehm ..alla fine tutto ..facemmo diversi incontri tanti anni fa” il ricordo mi fece bagnare la cappella con una buona dose di fluido.
“E allora non mi dispiacerebbe metterlo nel culo sia a te che a tua moglie!” rise di gusto della battuta strizzando di più il mio cazzo.
“Oddio! Per me è troppo grosso! ..ma mia moglie sarà senz’altro disponibile” ma la visione di quel suo cazzone dentro di me mi procurò un picco d’eccitazione “Fermo! Così mi fai venire!”
“Ok tesoro, lo scopo era quello ..sborrami sul cazzo, poi facciamo un bel bagno prima di mangiare”
Lasciò la presa per farmi smanettare in ultima battuta. Mi avvicinai a lui tra le sue gambe aperte e feci appena in tempo a posizionarmi sopra di lui che venni con grandi schizzi sul suo cazzone dritto.
“Bravo ..quanta sborra!” disse mentre con un dito ne raccoglieva un poco e se lo metteva in bocca.
“Ha anche un buon sapore ..eccoti la mia!” mi soprese maneggiando svelto il suo uccellone tutto bagnato per sborrarmi addosso sul corpo e sul mio cazzo ancora un po' dritto.
“Che porci!” esclamai ridendo, poi mi buttai in acqua seguito subito da Abdul. Ma non avemmo pace neanche tra le onde. Lui mi si accostò da dietro e il suo uccello ancora quasi rigido mi si strofinò tra le chiappe.
“Che dici proviamo?” mi sussurrò nell’orecchio. La nostra performance così sbrigativa di prima in effetti non ci aveva molto accontentato, anch’io avevo ancora della eccitazione residua.
“Dai prova a mettermelo nel culo, ma fai piano”
Mi aggrappai alla scaletta semi sommersa e lui fu subito dietro. Sentii la sua cappella iniziare a spingere sul buco ..cercai di favorire l’ingresso spingendo anch’io ..poi con stupore fu subito dentro, superò lo sfintere con certi dolorini, ma poi scivolò per tutta la sua lunghezza dentro di me finché non sentii le sue grosse palle schiacciarsi tra le mie chiappe.
“Ooooh che bello! ..hai un culo meraviglioso e accogliente” ..mi mormorò estasiato Abdul.
“Ti ho fatto male amore?” disse facendo la vocina da innamorato e dandomi qualche bacio nelle orecchie.
“Incredibile ma no ...Perché ce l’hai meno rigido e meno grosso .. bellissimo sentirlo così tutto dentro ..cribbio mi arriva fino allo stomaco!”
“Non riesco a sborrare ancora ..però ti posso pisciare dentro se vuoi..”
“Fallo allora ..sbrigati che fra un po' ci chiamano” ero sorpreso di essere così eccitato, ma mi piaceva quella presenza dentro il culo ..era davvero tanto che non mi facevo inculare da quando avevamo avuto quella esperienza con il bull .. in fondo forse l’avevo sempre desiderato di essere di nuovo scopato nel culo. Sentii il calore del piscio che mi riempiva l’ano ..era una cosa folle che non avevo mai provato ..era come un piacevole sottomettersi ..un umiliarsi alla persona che ti chiavava .. era semplicemente meraviglioso con quell’uccello che piano, piano si smorzava dentro di me, lasciandomi la sua urina calda.

Abdul scivolò fuori appena in tempo che mia moglie ci chiamò per il pranzo. Svelto spinsi la pancia per liberarmi del piscio di Abdul con un po' di dispiacere, fosse stata un’altra situazione avrei tentato di trattenerla fino all’ultimo. Ci asciugammo svelti senza guardarci in volto ..un certo imbarazzo tra noi nonostante l’intimità acquisita. Restando nudi e con gli uccelli di nuovo semi dritti, come fossero soggetti incontentabili ..

La cosa poi si acuì perché anche le donne non si erano preoccupate nemmeno di rivestirsi.
“Be! cosa avete combinato voi due di sopra?” chiese Patrizia ridendo delle nostre .. parziali erezioni.
“Cosa avete combinato voi due piuttosto” risposi io indicando l’oblò malandrino mentre Abdul si metteva a ridere di gusto e grazie al suo colore di pelle non diventò paonazzo come il sottoscritto.

La pentola degli spaghetti fu sulla tavola e con le varie emozioni di tutti e quattro ci mettemmo a sedere mentre i nostri piselli stentavano a ritornare alle normali dimensioni. Mangiare con il cazzo dritto non era molto rilassante, poi con le due donne nude accanto era una specie di tortura, associato poi all’esperienza bisex fatta appena prima ..
Li sguardi si incrociavano sulla tavola .. i capezzoli delle signore erano tesi e gonfi ed era un piacere ed anche una consolazione intuire che l’eccitazione di tutti perdurava durante quel breve pasto.
Mangiammo con una certa fretta e bastò solo un po' di frutta per completare il pranzo. Guardai Abdul e mi fu chiaro che avrebbe desiderato un poco di privacy con la sua bella .. il suo incredibile uccello era sempre stato bello dritto tanto che ogni tanto si era affacciato al bordo tavola deliziando le occhiate neanche troppe furtive di mia moglie.
“Patrizia vieni che ci stendiamo un attimo a prendere un po'di sole e fare un riposino .. lasciamo un po' di privacy ai nostri ospiti .. credo ne abbiano bisogno ..” e strizzai un occhio ad Abdul e cercai di trascinare fuori mia moglie il più velocemente possibile.
“Vengo, vengo” si lamentò Patrizia che forse non gli sarebbe dispiaciuto rimanere a godersi lo spettacolo erotico di quei due. Così la portai ad uno degli oblò che si affacciavano nella cabina.
“Ah è da qui che ci avete visto” esclamò Patrizia “Vi siete goduto lo spettacolo visto che avevate ancora gli uccelli in erezione!” mi guardò maliziosa “Sai, mi era venuto il dubbio che aveste giocato anche tra voi maschietti”
“Sei proprio una troietta, cosa vai a pensare“ Il solito intuito delle donne mi stupì come tante altre volte “Stai attenta piuttosto a non farti vedere” gli dissi mentre sempre più curiosa cercava di sbirciare dal finestrino.
“Ma non vedo nessuno!” mormorò contrariata” Per me sono nella camera da letto e se è così non vedrò un bel niente, ci sono le tendine tirate, uffa!”
“E ti sta bene” dissi prendendo la sua mano per portarla sotto il tendalino “Così potrai dedicarti completamente al tuo maritino” Ci accomodammo sopra i sedili di vinilpelle, lei si stese allargando le gambe in un muto desiderio di essere leccata. Mi guardò con gli occhi lucidi mentre mi abbassavo tra le sue cosce.
“Caspita sei bagnata fradicia!” esclamai mentre la mia lingua assaporava i suoi fluidi. “Non vi siete leccate la figa?”
“Ci siamo solo baciate e toccate” sospirò ansante Patrizia. ”Poi sai che non sono attratta dalla vagina .. almeno credo” Mi staccai dalla passera e con le labbra e il viso quasi tutto umido mi chinai sul suo volto “Bisogna che cominci ad apprezzarne il sapore”
“Noo sai che non ..” ma le nostre bocche si incontrarono, le sue labbra per un momento restarono serrate, poi sentendo che il mio cazzo aveva trovato la sua strada, si spalancarono alla mia lingua e ai sapori della sua figa. Sapevo bene che non apprezzava sentire i suoi umori .. non ho mai compreso il perché .. anche la sua ‘avversione’ riguardo all’organo femminile mi era sempre parsa una particolare stranezza. Chissà che con Morena non si potesse sbloccare, ancora non gli avevo detto delle qualità ‘professionali’ di questa sua nuova amica.

Mi misi a sedere e sollevai la moglie sopra di me. Si mosse rapidamente sul mio cazzo mentre ebbe un primo orgasmo .. le lasciai godere il momento poi rapidamente scivolai fuori e le puntai il cazzo nel buchetto.
“Il solito porco! sempre con il mio culo ti vuoi divertire” ma era solo una sterile lamentela. Si stirò le chiappe con le mani per facilitare la penetrazione e il mio uccello le scivolò velocemente dentro senza neanche un intoppo. Superai quegli attimi di grande goduria trattenendomi a stento nel venire subito, così l’inculata riuscì a durare ancora un po' di tempo.

Mentre stavo baciando la moglie con il cazzo nel suo ano, scorsi le facce divertite di Abdul e Morena che spuntano dalla battagliola. Ebbi un piccolo moto di sorpresa che riuscii a nascondere a Patrizia, ma fu solo un attimo di falso imbarazzo. Mi eccitava che loro si potessero godere lo spettacolo. Come quando osiamo trovarci in qualche momento di esibizione a rischio .. mentre mi succhia il cazzo in macchina o facciamo qualche porcheria in ambito insolito con l’eccitante sensazione che qualcuno ci possa vedere.
Cercai di spostarmi per rendere più visibile agli ospiti cosa stavamo facendo. Avevo già capito che ad Abdul piaceva il culo di mia moglie .. ed anche il mio! Così mi divertii a stuzzicarlo, perché feci capire loro che li avevo notati che ci stavano guardando.
“Pensa amore di avere quel gran pistolone di Abdul nel culo adesso”
“Oddio, non saprei se riuscirei a prenderloooo!” la frase finì in un altro suo orgasmo mentre anch’io raggiungevo finalmente il godimento sborrando con estremo gusto nel culo della moglie.
“Aaah! Come mi piace quando lo sento diventare più duro e grosso mentre sborri” fece appena in tempo a terminare la frase che i nostri ospiti fecero dei rumori soffocati come per avvisarci che si stavano ormai palesando all’esterno. Con mia sorpresa la moglie non fu presa dal panico e nemmeno da un logico imbarazzo, girò la testa verso la cabina aspettando che loro fossero in vista con ancora il mio uccello dentro il culo .. era una vera porca esibizionista!
Abdul che in quel momento spuntò da solo, rimase come sorpreso nel vederci ancora nell’amplesso e fu lui quasi più imbarazzato di noi, anche se era stato fino ad allora spettatore entusiasta assieme a Morena.
Abdul mormorò un “Pardon!” mentre Patrizia guardandolo con fare lascivo fece uscire il mio uccello dal culo seguito da un gocciolamento di sperma. Lui sorrise e rientrò in cabina lasciandoci ancora qualche momento intimo, nel cercare di tornare ad una certa normalità, almeno di facciata.
Io e Patrizia avemmo l’idea di fare subito un bagno per lavarci da umori e fluidi e dopo qualche istante anche i nostri ospiti ci fecero compagnia buttandosi anche loro in acqua per raffreddare i bollenti spiriti .. almeno per un po' ..
La giornata praticamente finì così, il tempo di asciugarci ed apprezzare una calda brezza ristoratrice sui nostri corpi ancora nudi, mentre rientravamo senza fretta al porticciolo di Ossero.

Sbarcammo i nostri passeggeri che sarebbero rientrati al loro posto di lavoro, Morena al suo albergo pieno di attempati tedeschi e Abdul al suo polveroso cantiere tra le colline.
Concordammo che ci saremmo visti una sera dopo al solito ristorante per poter organizzare un’altra gitarella lungo la costa o magari di poterci trovare semplicemente a bordo nella nostra barca per una serata forse più intima e coinvolgente.

“Ti è piaciuto farti vedere con il cazzo nel culo da Abdul” mormorai mentre la notte prendeva posto alla sera. Sdraiati sui divanetti del pozzetto con un bicchiere di rum in mano, ci rilassavamo dalle imprese della giornata a tratti convulsa ed impegnativa. Patrizia non espresse nessun imbarazzo, nemmeno a posteriori.
“Si, direi di si .. sai che mi piace ‘esibirmi’ .. povero, mi è parso sorpreso .. però, piacevolmente sorpreso. E poi non è che loro due abbiano giocato a carte nel nostro letto!” disse divertita “Fortuna niente macchie evidenti .. tutta la sborra di Abdul se la sarà ingoiata Morena, però ho cambiato le lenzuola .. si sentiva come un discreto odore di selvatico, forse la pelle di Abdul?”
“Non mi diventerai razzista” dissi mentre sentivo un rimescolio al basso ventre.
“Ti sei mostrata a lui con il cazzo nel culo e penso potrebbe pensare ad un tuo implicito invito”
“E’ un gran bell’uccello .. non ne ho visti di così grossi finora .. mi potrebbe tentare ma avrei timore di sentire male e che mi rompesse l’ano!” esclamò divertita.
Mi trattenni in tempo, non volli rivelare cosa era successo tra Abdul ed io, il ricordo del suo uccello dentro il mio culo, scatenò ancora una volta la libido.

Mi avvicinai a Patrizia con intenti bellicosi.
“Ancora!?. basta che si parli di culi e voi maschietti partite in tromba!” rise di gusto “Ma adesso tocca a te” Nel buio del pozzetto, con rare persone che percorrevano il molo, lei mi sfilò i calzoncini e le sue dita scivolarono tra le mie chiappe. Con un movimento svelto il suo dito medio si ficcò nel mio ano. “Ahia! Ricordati che hai le unghie!”
“E immagina piuttosto che al posto del mio dito fosse il cazzo di Abdul!” mi mormorò nell’orecchio prima di chinarsi e prendermi l’uccello in bocca.
Devo ripetermi rammentando delle donne il loro intuito pazzesco?

“Prima le donne” ribattei falsamente ansando e senza troppa congruenza, mentre un secondo dito si univa al suo medio.

Ci ritrovammo due sere dopo al ristorante dove ci eravamo conosciuti la prima volta. Il grande piacere di incontrarci era papabile e indiscutibile. L’emozione era nell’aria, come una sorta di cappa a cui non si sfuggiva e che nessuno di noi ci avrebbe mai rinunciato.
Le signore si erano truccate con molta attenzione, a parte la giovinezza indiscutibile di Morena, anche la moglie faceva la sua figura. Labbra rosso semaforo, ciglia lunghe che era un bel po' che non vedevo usarle, vestitino il più corto che aveva .. e forse se l’era anche accorciato! . sandali con un tacco il più alto che aveva trovato quella mattina al mercato .. e si, se non fosse stata già mia moglie, avrei tentato di abbordarla!
Che dire di Morena?.. era un fiore, con un top aderente al seno e una gonna che per la poca stoffa che era, le sarebbe dovuto costare pochi centesimi! Ovvio, mutandine completamente a vista. Davvero una bella ragazza, una graziosa puttana, anch’io avrei speso volentieri per una sua prestazione .. ma forse avrei potuto scoparla gratis visto gli antefatti.

Avevo riferito a mia moglie che ogni tanto si prostituiva con gli ospiti dell’albergo ..non ce l’avevo fatta a tenermi quel segreto e rimasi stupito che Patrizia non avesse minimamente criticato quella sua attività, anzi mi disse che non le sarebbe dispiaciuta trasformarsi occasionalmente anche lei in una puttana e farsi pagare per le sue prestazioni. L’idea, come tante altre donne discretamente porche, era altamente eccitante.
“Spero che tu non voglia farti pagare anche da me!” le dissi scherzando.
“Non sarebbe la stessa situazione. Cosa c’è di più eccitante nello scopare con uno sconosciuto che ti lascia qualche biglietto da cinquanta euro per essere la sua troia per qualche ora”
“Se ci fai la voglia, io non ti trattengo, anzi, sai bene che mi farebbe piacere vederti scopare con un altro uomo .. e tra parentesi .. l’avresti già pronto e dotato”
“Da Abdul non mi farei pagare, questo è sicuro!” esclamò ridendo.
“Be qualche soldo io lo spenderei con Morena”
“Stronzo! .. poi credo che anche tu te li potresti risparmiare” e qui si concluse la conversazione prima di ritrovarci al ristorante.
Ma quanto ci sbagliavamo sullo ..spendere soldi!

Durante la cena ci accordammo per trovarci la sera dopo nella nostra barca, per una serata un po' diversa ..e quella parola non fu più che indovinata.

Morana si era accordata con lo chef del suo albergo per prepararci una squisita cena a base di pesce, così senza dover impazzire con fornelli e padelle nel piccolo spazio della barca. E così avremmo avuto anche più tempo per certi giochi che prevedevamo di fare, visto gli antefatti.
La cena si svolse in allegria e divertimento .. le donne erano già su di giri forse grazie alla bottiglia di champagne abbinata ai piatti, sotto il tavolo ci si scambiavano toccamenti e intrusioni nei vestiti. Mia moglie indossava solo un leggerissimo spolverino senza nient’altro addosso e fu il primo indumento che volò via .. poi ci spogliammo tutti. Le due donne iniziarono a limonare di fronte a noi e allora Abdul sorprese tutti nel chinarsi sul mio uccello dritto prendendolo in bocca.
“Ma guarda questi due froci!” esclamò scherzando mia moglie “I cazzi li vogliamo anche noi!”
La decenza e l’educazione erano schizzate inorridite via dalla barca!

Vidi finalmente quel cazzone nero infilarsi nel culo della moglie e lei che nel godimento più totale, assieme ad una certa sofferenza, mormorò quella frase lì, mentre io li guardavo estasiato e avevo il cazzo in bocca a Morena.
“Marco che faaaai?” disse ansando.
“Arrivo” le risposi, voglioso di farmi inculare anch’io. Ma Abdul dopo questo primo assaggio del culo di Patrizia, ebbe una idea fantastica: ci volle sistemare tutti e tre alla pecorina sul bordo del letto di cabina. Tutti con il culo in alto e disponibili
“Vi voglio inculare tutti e tre e a chi mi piace di più gli sborro dentro!” L’alcool aveva collaborato alla dissolutezza generale, eravamo già da più di un’ora alle prese con i sessi degli uni e degli altri.
Le combinazioni le avevamo esaurite tutte .. Abdul con mia moglie ..io con Morena ..lei con Patrizia .. ed io con Abdul .. quasi tutti rapporti orali ..leccai la figa di Patrizia con il cazzo di Abdul dentro ..che ogni tanto lo tirava fuori e io lo prendevo in bocca ..scopavo Morena mentre limonavo con la moglie o Abdul ..era stupendo baciare il mulatto con i suoi labbroni accentuati ..cosa c’è di più trasgressivo dell’uomo che gioca con la lingua dentro la bocca di una altro uomo? Ma con quella sua bocca particolare era davvero favoloso quando me lo prendeva in bocca ..ed era difficile resistere al godimento finale ..
“Prima le signore!” disse Abdul con voce impastata dall’alcool. Osservai l’accenno di una smorfia di sofferenza di Morena mentre il cazzo le penetrava nel culo, che poi si trasformava in una espressione di piacevolezza. Ma la cosa terminava dopo pochi momenti .. Abdul uscì dal culo di Morena per infilarsi in quello di Patrizia .. qui il dolore espresso sul volto della moglie era più accentuato .. il suo sfintere era sicuramente meno abituato a certi calibri. Ma anche per lei si trasformò in vero godimento .. le piaceva quella presenza dentro di lei e il fastidio era sopportabile.
Poi toccò a me .. in mare avevo preso il suo cazzo semi dritto era stato fin troppo facile, ma ora la cappella e la verga erano belli gonfi! Fortuna mi ero spalmato una bella dosa di gel ..la punta forzò l’ingresso dello sfintere procurandomi una smorfia dolorosa ..cercai di rilassarmi ..mi allargai le chiappe con le mani e infine la cappella entrò scivolando nello scalino del buco. Abdul fu bravo attendendo qualche attimo che mi fossi abituato alla sua presenza, poi iniziò a far scorrere tutto il suo pistolone dentro di me. Lui si trattenne di più nel mio culo ..gli piaceva chiavare un maschietto, forse più di una donna. Ma poi si sfilò e riprese il giro da Morena. La sarabanda di culi scopati durò un bel po' di tempo .. io avevo l’ano in fiamme, ma ogni penetrazione mi regalava anche un indiscusso piacere ..quasi sentivo il buco che mi rimaneva bene aperto tra una sessione e l’altra .. sentivo il fresco e il vuoto dentro di me fino a che quel bastone non tornava a riempirmi.
Alla fine Abdul sborrò dentro Patrizia .. io ci rimasi un po' male .. pensavo di essere io il prescelto!
Per concludere Abdul me lo prese in bocca e me lo succhiò fino a farmi venire e quindi passò il mio sperma alle due signore che lo accettarono senza riserve.
Finalmente ci fu un momento di pausa. Passammo uno per uno nel piccolo bagnetto per rinfrescarci un po' e bevemmo un ultimo bicchiere di champagne tutti stesi, stanchi e felici, sul lettone matrimoniale di cabina .poi caddi nel sonno più profondo.

Mi svegliai che erano le tre di notte passate. Avevo guardato nel polso ma l’orologio forse me l’ero tolto prima dell’orgia, vidi l’ora nel quadrante di bordo. Poi piano, piano mi accorsi che qualcosa non andava. Abdul e Morena non c’erano, sul tavolo di cabina c’erano le nostre valige e vari marsupi, portafogli tutti aperti e sicuramente svuotati del loro contenuto più prezioso.
Ero ancora intontito dal sonno, probabilmente ci avevano messo qualche sostanza stordente e loro forse avevano finto di bere più del dovuto. Svegliai Patrizia e con calma gli spiegai cosa era successo.

“Ci hanno inculato!!” esclamò con tra il costernato e il quasi divertito la moglie, mentre un filo di sperma le colava dal buco del culo e io sentivo giustamente l’ano ancora indolenzito.
“Su questo ci puoi giurare!” ribattei, mentre mi dovetti accertare che mancavano quasi tutti i nostri soldi, il bancomat, le carte di credito, i cellulari e il mio Rolex. Fortunatamente i due ladruncoli non avevano trovato il nascondiglio dove tenevamo altri soldi di riserva e un altro bancomat. Magra consolazione, ma almeno saremmo riusciti a continuare le nostre vacanze o a tornare mestamente a casa nostra.

Poi mi accorsi del biglietto, era scritto da Abdul.

“Ci dispiace di avervi alleggerito in modo così subdolo e ingrato, è stata comunque una bella esperienza di sesso e sono sicuro vi siate divertiti anche voi. Purtroppo noi due abbiamo esigenze superiori alle nostre reali possibilità non lavorando onestamente. Avrò uno stupendo ricordo dei vostri due culi ..ah, dimenticavo, mentre dormivi ti ho lasciato un mio ricordo dentro di te Marco ..hai un culo fantastico!”




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