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Prime Esperienze

Che piacere prenderlo in bocca a 18 anni


di violettaselvaggia
23.09.2015    |    21.801    |    0 8.2
"Il signor Bartolo è un bell’uomo, single..."


Ho deciso:tiro fuori dal cassetto il mio diario segreto. Sono annotati episodi di vita intima che fanno parte del mio essere bisex, delle mie preferenze nei rapporti sessuali, del mio star bene a letto con gli uomini. Ho avuto diverse storie. Tutte finite. Oggi vivo il sesso alla giornata. Non mi sono mai concesso senza provare attrazione non solo fisica. Ho sempre cercato nel partner anche qualcosa di sublime come la capacità di godere altri momenti di vita insieme, fuori dal letto.Posso anche dire che quasi sempre sono stati, anche oggi, gli uomini a cercarmi. Non solo per prendesi il culo ma per essere presi per il culo. Madre natura mi ha dotato di un bel corpo, armonioso che ho sempre curato. Un culetto che sin da ragazzo ha fatto drizzare il pene ad uomini anziani al solo guardarlo. Una bocca con labbra carnose da succhiare e nel contempo farsi una sega. Lingua a stantuffo per le leccate di capocchia. E poi lui, il mio pene, veramente penetrante. Nessun uomo che è stato a letto con me ha rinunziato a farsi inculare. Lungo normale grosso. Ma apro il diario.
Ometto le date per un fatto di buon gusto. Prima pagina: tanti anni fa. Compio oggi 18 anni. Festicciola nella mia casa al mare. Compagni e compagne di scuola. Non ho mai fatto sesso. Tante seghe. Le uniche donne viste nude mia madre e mia sorella. Arrivano a festa finita per mettere ordine. E’una calda notte d’estate.
Vanno tutti via. La festa è finita. Avevo un piano andato in fumo:ospitare Carmine mio compagno e amico fidato. Qualche anno più grande ma anche lui a digiuno di esperienze sessuali. Un paio di volte ci siamo fatte le seghe guardandoci a vicenda. Forse per scherzo o forse perchè lo volevamo davvero avevamo progettato di dormire insieme nudi la notte dei miei diciottoanni. Per vedere cosa avremmo combinato. Però Carmine ha preferito andarsene con Walter. Poi ho scoperto che Walter era stato più veloce a prendersi cazzo e culo di Carmine. Ho il magone. Penso di farmi una sega mettendomi nudo dinanzi lo specchio e infilarmi il dito nel buchetto. In coro mi chiamano mia madre e mia sorella. Sono sdraiate entrambe sul lettone, senza pudore, sono nude. Si accarezzano. Mi dicono: “stai un pò con noi. E’ il nostro regalo. Se vuoi masturbati.”
Il mio pene scoppia. Lo tiro fuori e comincio a masturbarmi lamentandomi dal piacere. Una gran sborrata. Contenti tutti. E’ ora di dormire. Vado sul terrazzo. Ho voglia di guardare le stelle. Fa caldo da soffocare e poi la birra e il wischy tracannati stanno facendo effetto. Sulla veranda accanto noto un punto rosso:quello della sigaretta accesa che il signor Bartolo, proprietario della villetta accanto alla mia sta gustando. Mi sporgo per salutare. Il signor Bartolo è un bell’uomo, single. Fisico asciutto,pettorali pronunziati. E’ sul lettino. “Buona notte signor Bartolo. Niente sonno?” “Buona notte anche a te e auguri per il compleanno. Se scavalchi ci facciamo un sorso di limoncello freddo e poi a nanna.” Scavalco. Ho un fremito appena gli sono vicino. Mi sento improvvisamente attratto da quell’uomo. Mi porge il bicchierino di liquore. Bevo d’un fiato. Ringrazio e faccio per andar via. Lui mi porge la mano,cerca la mia. Glie la dò, Mi attira a lui e ci baciamo. Bellissimo. Gli accarezzo il petto, scendo giù e infilo la mano nello slip. Un pene grosso con capocchia già umida. Mi dice :“Tiralo tutto fuori, prendilo in bocca.” Sono sottomesso, ho deciso, lo voglio. E' laprima volta che ho un uomo tutto per me. Via gli slip e il pene del signor Bartolo è tutto mio. E’ la prima volta che mi trovo in questa circostanza. Lo accarezzo, comincio a fargli la sega. Poi mi abbasso, lecco il pene. Un capocchione duro e umido d’umore, Così scivola meglio. La mia lingua va come un mulinello su e giu. Lo spompino, gli lecco le palle. Poi riprendo in bocca la stanga e faccio godere il mio vicino che sussurra”si, si, così, dai, dai troietta.” Gode a tutto spiano Un diluvio di nettare nella mia bocca. Il signor Bartolo si ricompone. Mi mette steso sul lettino e ricambia il pompino facendomi godere. Ci baciamo. Sono contento e gli chiedo se ripeteremo la cosa. Non risponde. Ognuno a casa propria. Se mi avesse chiesto di dargli il culetto nonostante ancora vergine lo avrei accontentato. Non me lo ha chiesto. Lo darò a qualcun altro. Il signor Bartolo il giorno dopo era andato via.
Un bella serta questa dei mie diciotto anni alla faccia di Carmine.
Alle prossime pagine del diario di [email protected]
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