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Gay & Bisex

Anche l'uccello di Daniele fa il nido


di violettaselvaggia
24.07.2010    |    23.993    |    0 8.8
"Daniele è veramente un bel ragazzo..."
Marco è il fidanzato di mia sorella. Io e Marco abbiamo una storia segreta fatta di sesso sfrenato e di passione. Dura da un paio di mesi. Non sappiamo come uscirne. Ma non sappiamo se vogliamo uscirne. Ci desideriamo ardentemente. Marco ha scatenato in me una furia omosessuale ed io gli ho fatto lo stesso effetto. Quando possiamo permettercelo per non farci scoprire trascorriamo lunghe notti si sesso, piene di inculate, pompini, baci e tanto altro. Non abbiamo ruoli predefiniti. Anche se a me piace di più essere checca, travestirmi da donna, indossare lingerie provocanti, persino fingere di avere le mestruazioni. Gli faccio scenate di gelosia persino quando so che ha fatto l’amore con mia sorella. Magari la sera prima di stare con me. Marco sia quando fa l’uomo, sia quando è lui la donna è sempre di una gentilezza estrema. Quando mi incula certe volte gli chiedo di penetrarmi forte e provocarmi dolore, ma lui non risece. Fa tutto con dolcezza. L’unica violenza se la concedeed io l’accetto quando mi succhia forte i capezzoli. A volte vuole godere succhiandomi le labbra mentre gli faccio una sega.
Di Marco mi piace tutto: il suo corpo atletico, la sua peluria sul petto, le sue mani con dita affusolate, la sua bocca, i suoi occhi azzurri, la forma rotonda del suo culetto, e il cazzo che è la fine del mondo. A dimesione del mio culo e della mia boccuccia. E poi come si lamenta mentre lo faccio godere.
Marco è partito per uno stage di tre mesi in Germania. Sento quanto mi manca. Non mi bastano le telefonate e gli sms pieni di passione. Lo vorrei sempre nel letto con me. Prima che partisse abbiamo fatto l’amore per cinque ore di seguito e solo con qualche pausa per rinfrancarci e ricarci di sborra.
Mentre sto scrivendo queste cose prima di passare alla mia nuova storia con un altro ragazzo mi sento bagnato nei pantaloni. Penso che alla fine ci scappi una bella sega dinanzi lo specchio. dopo essermi messo nudo.
Già la mia nuova storia.
Ho aperto questo nuovo capitolo della mia omosessualità dopo aver appreso da mia sorella una notizia, l’altro giorno: - Marco mi ha telefonato per prepare quanto occorre burocraticamente. Al suo rientro da Berlino ci sposiamo in Comune.
Mi sono detto, anche se mi son sentito come morso da una tarantola, finirà la nostra storia e forse è un sacrificio che devo fare per il bene di mia sorella. Mi son rifuggiato in camera mia e giù pianto di rabbia a dirotto. Avrei dovuto rinunziare, forse per sempre, al cazzo di Marco, al suo culo, ai suoi pompini, alle sue carezze.
E’ una sera storta. Mi riprendo. Esco. Mi rifuggo in un disco pub. C’è sempre l’occasione di fare amicizie. Anche omosessuali e di classe. Circolano tanti bei ragazzotti. Cercano culetti ma anche cazzi duri. Mi chiedo: chissà se il mio si indurirà con un altro? Mi domando: posso tradire Marco? Il cuore mi dice no, la libidine che si sta impadronendo di me invece mi dice si. Vedremo.
Ordino gin e coca-cola e penso e se mi capita l’occasione dove cazzo andrò a sbattermelo. Ricordo: ho le chiavi di casa di Marco. Mia sorella non può disturbare. La mattina dopo sarebbe partita per un convegno medico a Milano. Mi son sentito più tranquillo.
Sorseggio, standomene sdraiato i poltrona e solitario in una zona di penombra, il miscuglio. Ripeto fra me e me: Se riesco a tradire Marco è fatta. Un altro ragazzo entrando nella mia vita potrebbe darmi ciò che Marco non può. E poi quando si ha voglia di scopare son tutti belli i cazzi, a patto che funzionino. Soltanto che non farò più la sottomessa. Niente checca. Pari dignità e diritti di inculata, di pompino e così via.
Mi si siede accanto un ragazzo. Si presenta: mi chiamo Daniele. Prima che gli dica il mio di nome aggiunge: o Daniela se ti piace di più. Ha una voce sottile e leggermente inclinata al femmineo. Gli dico il mio di nome e lo squadro per quel che mi permette la penombra.
E’ lui a rompere il silenzio e intuisco che ha tanta voglia di parlare. Di sfogarsi. Dice di avere 18 anni. Dieci meno di me. Riflessione silenziosa: un ragazzotto in cerca di prime emozioni? Mi risolve il dubbio Daniele.
“Un paio di sere fa, sulla spiaggia dove sono in vacanza con la famiglia io e mio cugino eravamo nudi. Ci siamo buttati in acqua. Una nuotata e stavamo per tornare sulla spaiggia. Lui mi ha afferrato cominciando a baciarmi. Mi è piaciuto. Poi mi girato ed tenendomi forte mi ha infilato la sua mazza nel culo cominciando a muoversi avanti e dietro. Si, insomma mi ha sverginato. Ho provato dolore e rabbia. Se doveva farlo perchè non chiedermelo e farlo con calma. Gli avrei detto di si perchè è da tempo che volevo provare una esperienza del genere. In quel modo, no, cazzo. E’ stato brutto".
Per rincuorarlo: - anche io sono stato sverginato da un compagno di collegio alla tua stessa età. Ti capisco ma in fondo è bella fare esperienze.
Daniele sussurra: - io voglio ripeterla e subito ma con uno che mi piaccia. A prima vista potresti essere tu. Vuoi?
Mi prende una mano e se la porta alla bocca per baciarla. Poi si avvicina e mi porge le labbra. Sono delicate. Cedo. Ci baciamo. Ci ricomponiamo ed usciamo dal locale. Daniele è veramente un bel ragazzo. Molto fine. Gli chiedo: - quanto tempo puoi passare fuori casa? Risposta: - quanto voglio. I miei sono in vacanza.
Comando il gioco: si va a casa mia. Si fa quel che dico io. Fin sotto il portone puoi ripensarci. Una volta dentro si fa sesso in libertà.
Daniele accetta e domanda: - farò io la donna?
- Niente domande. Chi gioca con me deve sempre e comunque imparare cose nuove e godere. Tanto godimento.
Azzardo ancora per impaurirlo, e deve tenere la bocca chiusa. Salgo in macchina, lui mi segue con la sua. Sotto il portone gli chiedo ancora:
- non è che mia ha raccontato balle con quella storia di tuo cugino. Dimmelo subito: sei vergine o batti da più tempo.
Risposta immediata: - te ne accorgerai. L’ho preso in culo solo quella notte e per qualche minuto. Il porco ha goduto ed io son rimasto solo con il culo rotto. Ho tanta voglia di cazzo. Voglia di godere con un uomo vero e tu sembra che lo sei.
Saliamo. La casa di Marco è in perfetto ordine. Porto Daniele subito nella stanza da letto e la illumino in maniera fioca. Daniele è impacciato. Mi chiede: - mi spoglio?
Tempo al tempo ragazzo. Parliamo prima un pò. Quel pò stando seduti ancora vestiti su un divanetto dura quasi un ora. Avverto che Daniele è impaziente. Ci sbaciucchiamo, lui allunga le mani e vorrebbe abbassare la cerniera dei miei pantaloni. Non gli e lo permetto ma la sua mano sulla mia sdanga fattasi grossa sopra i pantaloni mi piace. Riesce ad impugnare il mio cazzo. Daniele mi bacia sul collo, io gli lecco le labbra e gli succhio il lobo sinistro. Daniele si lamenta e sta con gli occhi chiusi. Comincio il gioco. Lo spoglio lentamente fino ad averlo completamente nudo. Un bel corpicino. Un torace senza peluria, due capezzoli pronunciati e duri. Gli li stringo con le dite fino a fagli male. Lascia partire un gridolino di dolore misto a piacere. Ci baciamo. Mi alzo di scatto e mi spoglio velocemente. Sono nudo anche io difronte a lui ancora seduto sulla dormosa. Il mio cazzo è pronto. Gli e lo avvicino alla bocca. Non lo rifiuta, Lo bacia, lo lecca con la sua lingua giovane e vergine. Gli domando sai cos’è un pompino e come si fa? Intuisco che non ne ha mai fatto uno. Allora glielo metto piano piano in bocca e gli muovo la testa. Impara subito il ragazzo. Gioca il mio capocchione a piacimento. Mi trattengo e non gli sborro in bocca. Voglio fargli fare tutte le cose con calma. Lo porto a letto. Mi chiede: finalmente ti sei deciso? Me lo metti nel culo questo grande cazzo. E’ bellissimo averlo avuto in bocca figuriamoci dietro.
Non lo voglio inculare subito. Anzi decido di fargli un pompino. Lo metto supino pancia in su sul letto e con la bocca gli afferro l’uccello. E’ grande. Mentre lo spompino mi carezza la schiena, i capelli, anche il culo. Sento da come si ingossano le vene del suo pene che sta per sborrarmi in bocca. Lo voglio fare godere e così gli do un paiuo di colpi di lingua decisivi. Sborra, gode, piange. Mi alzo e mi bevo quelle lacrime.
- Perchè piangi?
- Sono felice di averti trovato. Tu sei un vero uomo. Baciami.
Lo bacio. Mi bacia. Lo faccio riposare e parliamo di noi. Gli racconto di Marco. Mi chiede: - allora per me non c’è speranza. Rispondo istintivamente: - Tu sei la mia speranza. Con Marco è finita. Vuoi prendere il suo posto ma senza impegni. Scopiamo quando vuoi tu.
Daniele di rimando: - con te vorrei scopare sempre anche se ancora non me lo hai messo dentro il culo. Lo voglio.
Si porta con la bocca sul mio cazzo. E’ moscio ma appena sente le labbra di Daniele si alza. E’ pronto per un altra battaglia.

Se non vi siete scocciati di quel che ha raccontato e siete curiosi di conoscere il seguito della prima notte di sesso con Daniele cercate la prossima puntata che avrà il titolo: Daniele, l’alunno supera il maestro.
violettaselvaggia
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