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La signora con i capelli rossi


di Hide
07.08.2011    |    41.618    |    1 8.5
"In men che non si dica mi abbassò lo slip e lo prese in mano; la maestria era massima, impazziva per il cazzo duro e fresco di un 14enne pieno di voglia come..."
La signora aveva chiesto a me, di 14 anni, se potevo farle da guida perchè non essendo abituata a guidare la macchina, non ricordava come arrivare dai navigli a casa.
Era una professoressa sulla 50 ina, bella donna, capelli rossi come la Milva, intelligente e con infiniti argomenti di conversazione che per me, ragazzino in fase di rientro in città dopo anni di permanenza in una cittadina del centro italia. era una manna dal cielo, mi immaginavo dei pomeriggi bevendo del tea nel suo bel salone, come me lo figuravo io; la casa era un palazzo d'epoca vicino alla stazione Nord a Milano. la richiesta singolare che fece ai miei fu di lasciarmi dormire da lei, l'indomani poi sarei tornato a casa con il taxi offerto da lei; tutti, me compreso fummo contenti di questa soluzione.
Facemmo la strada verso casa sua con me in funzione da navigatore, arrivati poi nel portone mi iniziò a fare dei discorsi inattesi, mi disse
"fidanzatine ne hai avute in campagna? ci hai fatto l'amore come si vede sui giornalini?". io sulle prime rimasi basito poi le dissi che si, con un paio di amichette quando avevamo io 11 e loro tra gli 8 ed i 9 anni andavamo a fare giochi nel fienile proprio con i giornalini, guardandoli, con brevi penetrazioni ma senza conseguenze; sentivo però l'uccello indurirsi mentre parlavo di questi fatti accaduti... entrammo in casa, un appartamento splendido, soffitti alti, mobili antichi, classe e gusto di chi ricco e colto aveva potuto circondarsi del bello. mi fece accomodare in sala, mi portò una bibita, poi io chiesi se potevo andare in bagno e se avesse tipo una tuta per farmi star comodo, mi diede gli asciugamani con le cifre, di lino, poi mi disse che potevo stare anche in mutande, li c'era un buon riscaldamento e lei era informale, aveva girato il mondo. mi fece accomodare nel bagno degli ospiti e mi diede appuntamento in sala,lei andava a mettersi comoda a sua volta.
Riposi jeans e stivali e restai con una maglietta datami da lei che sapeva di ammorbidente, di cotone purissimo, e quindi in slip, mi chiamò quindi in sala, aveva acceso la tv e mi disse - dai che stasera ci divertiamo, facciamo zapping con il telecomando, qui sei l'ospite d'onore -. io mi affacciai in sala e vidi lei con una vestaglia rossa aperta sul davanti, mutande di un tessuto lucido nere che sì intrevedevano e le tette che eran giusto coperte dai risvolti poichè era stretta in vita si e no con una cintura anch'essa di tessuto. Luce ocra dell'abatjour e mi disse "vieni qui dai, non aver paura, scegli tu i canali. parliamo che son sempre sola e mi piace un giovane tanto colto con un viso d'angelo come te". una volta seduto li fatalmente vista l'ora girando su una Tv privata dei tempi apparve un film porno,con una sorta di massaia che stava ciucciando un cazzone duro e nodoso,io chiesi scusa,ma lei mi bloccò e disse "dai, qui con me puoi guardarlo tranquillamente sai, siamo noi 2, nessuna proibizione. dimmi ti piace quel gioco che stanno facendo?". io ero di cemento, il cazzo duro che usciva con la cappella dalle mutande e risposi con un filo di voce "si mi accorgo che guardarlo mi da piacere, mi fa immaginare le sensazioni che si provano". lei mi chiese se me lo avessero mai fatto ed io dissi che si, mezza volta, e poi ero stato costretto a farlo io agli altri della mia borgata. a quel punto lasciva mi fece appoggiare allo schienale del divano e disse "vuol far vedere come è carino, ti esce guarda". in men che non si dica mi abbassò lo slip e lo prese in mano; la maestria era massima, impazziva per il cazzo duro e fresco di un 14enne pieno di voglia come ero io. mi disse "ora ti faccio stare bene, gioco io come loro con te, devi godere". si inginocchiò davanti a me togliendo la sottoveste mi fece accarezzare le tette, ancora dure, grosse, mi fece succhiare i capezzoli ed avvertì che incominciava a contorcersi quando glieli leccavo con la foga che avevo dentro, la mia voglia era la mia potenza, intanto mi faceva la sega con mano sicura, in modo che provassi piacere ma senza sborrare subito. si levò le mutandine e si sedette al mio fianco,mi prese la mano destra e mi fece esplorare la figa bionda che aveva, per nulla usurata, con labbra esterne dure, il clitoride eretto come un piccolo cazzo, mi fece sentire come si iniziava a bagnare e quindi mi fece nuovamente spostare, su una sedia questa volta, in ginocchio avanti a me cominciò a spiegarmi cosa stava per fare: "ecco, ora ti lecco il cazzo, solo con la lingua sulla cappella, devi aver sempre più voglia". e così fece; prese in bocca il glande solo un istante e poi cominciò un balletto con la punta della lingua che mi faceva saltare l'uccello rosa e scappellato come mai ebbi in seguito ricordi,leccava l'asta,poi prese le palle in bocca tenendomelo fermo con la mano, poi di nuovo su e giù, a bocca aperta un po'sorridente e quindi mi disse "ora ti faccio un po'di pompino, ti preparo, dopo così me lo metti dentro e sentirai che piacere"; così mi baciò letteralmente la cappella e si calò a bocca a ventosa sulla mia asta di carne tesa e dura come il ferro, faceva pressione con le guance internamente, guidava la pelle del cazzo con la mano e respirava in modo rilassato con lo sguardo sereno. mi riusciva a prendere per intero,non ero del tutto sviluppato, quindi si sdraiò sul tavolo da pranzo allargò le cosce e disse "ora appoggialo qui tra le grandi labbra, spingi un pochino e sentirai che goduria". mi lasciai guidare, poggiai la cappella che doveva essere caldissima e lei ansimò e quindi con i piedi mi cinse in vita e mi tirò dentro di se. Era un mondo nuovo, il calore, le vene delle sue pareti interne, lei che respirando concitatamente emetteva dei gridi senza controllo perchè già mi disse godeva; infatti sparava liquido a mo di squirt sulle mie gambe. mi fece provare poi la pecorina, facendosi inculare e stringendo dentro di lei in modo da bloccare il mio orgasmo; quindi alla sua 5a goduta mi disse finalmente - ora tocca a te -;mi fece sdraiare a mia volta sul tavolo dei ricevimenti e si mise di impegno a giocare un misto di sega e pompino, lusingandomi in continuazione, dicendo che avevo un bel cazzo, esteticamente perfetto, che doveva essere l'inizio di una frequentazione fissa, che avevo un buon sapore salato sulla cappella, e poi iniziò una sega veloce a man ferma e mentre le dicevo che stavo sborrando lo riprese in bocca fino a metà,bevendo tutto, raccontandomi poi che faceva bene allo stomaco etc... Fu un esperienza da favola, le volte successive, finchè non andò a stare all'estero. mi fece, tra le varie cose, scopare la sua domestica latino americana di 17 anni, ed ancora mi fece fare altre cose dentro di lei; ed una volta insieme a 3 altre sue amiche, donne di mezz'età di gran classe,mi ciucciarono il cazzo tutte insieme leccandomi tutta la sborra per ben 3 volte...
ma lo racconterò in un altro episodio.

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