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la siciliana che lo voleva nel culo (4)


di amanteirpino
09.10.2017    |    22.118    |    3 9.6
"Ma non si è concretizzata" e lei: "e vabbè ci riuscirai la prossima volta" ed io: "il tuo Antonio invece quando torna ad assolvere ai..."
Il weekend era giunto a termine lasciando non poche sorprese, la troiaggine e la passione di Elena e la mia gelosia verso Adele. Passarono 3-4 giorni durante i quali non sentii né l'una né l'altra. Sarà stato il giovedì sera quando ricevetti un sms da Elena che mi chiedeva che facevo e il perché non mi facevo proprio sentire.

Continuammo a messaggiare fino a tarda sera e quando lei mi scrisse che io le mancavo, la cosa cominciò a prendere una piega più piccante perché lei mi confessava che avrebbe voluto avermi lì da lei, a condividere la sua coperta. Io le dissi che era difficile starle accanto e stare fermo e lei ribadì dicendo che non avrebbe certo voluto che io stessi fermo. Il pisello mi divenne duro e le scrissi che avevo proprio voglia di strusciarmi su di lei. Erano quasi le 11 di sera e lei mi invitò ad andare da lei. Dissi che non volevo perché c'era Adele e dopo aver celato la storia del nostro focoso weekend non mi potevo certo presentare là alle 11 di sera. Lei mi assicurò che era in camera sua già da un po' e che molto probabilmente dormiva per cui mi invitò a passare da lei per un pò: non avrei suonato al citofono, ma il mio squillo sul telefono sarebbe stato il segnale che doveva aprire portone e porta e sarei entrato in silenzio e saremmo andati in camera.

Beh anche se era tardi, non potevo rifiutare un simile invito e scesi subito. Ero quasi arrivato sotto casa loro quando mi arriva il messaggio di Elena che mi informava che Adele era in giro per casa e che ciò rovinava i nostri piani. Scrissi il messaggio di buonanotte al quale lei rispose di temporeggiare un attimo. Così feci passeggiai un paio di volte sotto casa loro nell'attesa di ricevere altri sms da Elena ma non ne ebbi; ero deciso a ritornare a casa quando vedo, ad una decina di metri di distanza da me, aprire il portone di casa loro e le vidi uscire entrambe, Adele ed Elena, vestite in modo informale, tuta o pigiama, con due buste di spazzatura che subito depositarono lì sul ciglio della strada per la raccolta differenziata del giorno successivo.

Non mi scomposi più di tanto ed anzi mi avvicinai salutandole e dicendo che stavo tornando a casa e che ero stato a cena da un amico che abitava poco più avanti. Anche loro mi salutarono ed Elena, che se Adele fosse rimasta in stanza avrebbe voluto avermi già in camera sua, mi chiese se volevo salire per una tisana. L'occasione mi sembrò ghiotta perché se andava bene mi sarei chiuso in camera con Elena, se andava male...potevo comunque far chiacchiere con Adele che a me piaceva, per cui accettai.

Saliti su mi fecero accomodare sul divano e cominciammo a far chiacchiere, mentre preparavano la tisana. Adele ad un certo punto disse: "pensavamo ti avessero sequestrato, non ti sei fatto più sentire né vedere, si vede che sei stato impegnato". In queste ultime parole si scorgeva un tono molto allusivo, infatti disse ad Elena che c'eravamo incontrati per strada domenica pomeriggio davanti alla farmacia, mentre io ero intento ad acquistare preservativi. Elena non fu per niente imbarazzata ed anzi finse stupore e rise, dicendo anche "buon per lui!". io pure fui abbastanza tagliente e dissi ad Adele: "beh anche per te è stato un weekend all'insegna del divertimento visto che sei stato in bella compagnia- ed aggiunsi- se n'è andato il tuo ragazzo?" e lei disse che era partito la sera stessa. Poi per continuare il gioco tra me ed Elena che ci guardavamo con occhi che si parlavano e per tenere calda la discussione dissi: "allora mi sa che qua l'unica che è andata in bianco è Elena".


Ed Adele rispose: "mah, ho i miei dubbi, la vedo troppo euforica e sorridente, mi sa che a Milano dalla cugina ha trovato qualcuna che l'ha fatta divertire". Ed Elena ridendo di gusto disse "eh, la gita a Milano è stata proficua".
Ed Adele girandosi verso di lei le disse: "ah, avevo ragione io! ti sei divertita a Milano!?". Parlando di queste cose a me venne duro, il gioco mi piaceva proprio. Il problema era che indossavo una tuta quindi la mia erezione era difficile da nascondere. Elena se ne accorse e mi guardò fissa sul pacco, Adele guardava Elena e seguendo la direzione dei sui occhi mi guardò il pacco anche lei, appena realizzata la cosa si mise a ridere e quasi richiamò Elena: "Elenaaaa!ahahah, ma che fai? che pensi al milanese?".Elena se ne uscì dicendo "no, Giuseppe è anche più bello". Lì un po' di imbarazzo mi assalì. Comunque cambiammo discorso parlando dei nostri impegni per il giorno dopo e di lì a poco salutai e me ne andai.

Non ero nemmeno arrivato a casa che mi iniziarono ad arrivare i messaggi di Elena: "peccato che questa serata si sia conclusa così", "ho visto che eri già pronto all'uso", " è stato eccitante giocare, eravamo complici. Grazie, buonanotte, a domani".

Rientrato a casa sento il telefono ancora squillare per un messaggio ricevuto. Credevo fosse ancora Elena ed invece...Adeleee che diceva: "che ridere stasera, la mia coinquilina per poco non ti saltava addosso, hai rischiato grosso!",
io risposi : "no, era solo pensierosa, magari pensava al suo weekend di fuoco"
e lei: "se, quella ti guardava in mezzo alle gambe come se non ne avesse mai visto"
ed io : "mica tutti fortunati come te che hanno il fidanzato che si fa 1000 km per venire a far felice la propria donna"
e lei:"la tua compagna del weekend ha fatto meno strada? è di Brescia?"
ed io: "è stata una cosa occasionale, una ragazza conosciuta in palestra ma li avevo comprati solo con la speranza. Ma non si è concretizzata"
e lei: "e vabbè ci riuscirai la prossima volta"
ed io: "il tuo Antonio invece quando torna ad assolvere ai suoi doveri?"
e lei: "mi sa che faccio prima a trovarmi un amante"
ed io: "beh se vuoi, ho la mia scatola di preservativi intatta, qui sul comodino"
e lei: "no grazie, per chi mi hai preso, io stavo scherzando".
ed io: " scusami non volevo offenderti, anche io stavo scherzando, buonanotte"
Lei non rispose più. La mattina seguente andai a lavoro, ero tentato dal mandarle un messaggio ma non lo feci. Tornai a casa che erano le 18, alle 18.15 suona il citofono: era Elena. La feci salire e quando fu sopra mi disse che si era trovata a passare, aveva una busta della spesa, e che si era ricordata che la sera prima avevo detto che sarei rientrato per quell'ora e aveva suonato giusto per un saluto.
Le chiesi se potevo offrirle un caffè o altro ma declinò e avvicinandosi verso la porta ribadì che era passata solo per salutarmi e che quindi mi lasciava alle mie cose. Dissi che non avevo nulla da fare se non la doccia al che lei con un mezzo sorriso disse: "allora, quasi quasi resto". Fu quello il segnale, chiusi il portone e dissi "ok, per me va bene, il piatto doccia è largo, vieni in doccia con me". Lei rifiutò dicendo che non aveva né il tempo perché c'era Adele che l'aspettava e né abbigliamento per poi asciugarsi e rivestirsi, ma non ci misi molto a convincerla: qualche bacio appassionato, qualche maniata tra tette e culo ed eccola che te la spogliai già tutta e lei fece altrettanto con me. La condussi in doccia e lì sotto l'acqua calda la misi faccia al muro e mentre la smanettavo tutta facendola godere da porca quale era me la scopai forte da dietro senza preservativo e con le palle che sbattendo contro il suo voluminoso culo, complice anche l'acqua, rilasciavano un bel suono di schiaffeggio che, alternato ai suoi gemiti di piacere, era musica pura per il mio orecchio. Poi la girai e la presi a cavalcioni tenendo le sue gambe aperte intorno alla mia vita e poggiando la sua schiena contro la parete. Quando stavo per venire la feci scendere e la spinsi con la testa in giù. Invece di farmi un pompino coma da me auspicato, lei prese a leccarmi le palle e l'interno inguine e di lì a poco esplosi in un orgasmo che la colpì giusto tra gli occhi ed i capelli. lì compresi che avevo trovato la troia dei miei sogni, quella che finora avevo sempre cercato, quella che mi faceva fare di tutto, che assecondava le mie fantasie più perverse, che sapeva sottomettersi ai miei istinti primordiali e che soprattutto lo faceva con lo stile di una gran zoccola, perversa come me e vogliosa di farlo, non per amore ma per troiaggine innata. Era finito il tempo delle fidanzatine delicate questa qui la dovevo chiavare con quanta più potenza avevo, era finito il tempo delle partner che mi smanettavano il cazzo con timore e timidezza, questa era avida, il mio cazzo lo trattava come se fosse il suo scettro da regina, se lo lustrava, se lo sbranava e se lo lavorava di mano o di bocca non lo faceva certo per farmi godere ma lo faceva perché godeva lei anche in quello. Era finito il tempo in cui fare attenzione a dove sborrare tipico delle fidanzatine puritane che si fanno fare di tutto ma poi paura di un finale che le farebbe sentire peccaminose. Elena era fuoco, lussuria pura e godeva nel vedermi svuotare le palle su di lei, sulle sue tette, sul suo culo, nella sua bocca, sul suo viso...dove non l'ho riempita di sborra calda! Ok non mi piaceva alla follia ma solo fino a quando non cominciava a prendersi cura del mio cazzo, appena me lo tirava di fuori, la adoravo. Me la volevo tenere stretta.
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