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Finalmente ...Adele!


di amanteirpino
11.10.2017    |    27.721    |    2 9.1
"Così cominciai a mandarle sms con una frequenza più regolare, mai sms volgari, a differenza che con Elena, con lei ero dolce, direi quasi sentimentale..."
Ero da Brescia da pochi mesi, io single e 25enne. Nuove conoscenze, belle e motivanti, tra le aspiranti professoresse che frequentavano i tirocini presso l'Università cittadina. Avevo stabilito un certo feeling con due donne siciliane, Elena ed Adele. Entrambe più grandi di me, di 3 anni la prima e di 5 la seconda.

La prima, la ventottenne Elena, bruttina di viso ma dal fisico prorompente, alta 1.60, un grosso culo tondo e sodo che quotidianamente sfidava la forza di gravità, culo sul quale non tardai molto a metterci le mani su, complice anche una propensione della tipa ad avere desiderio di assaporare il cazzo e a trovare in me il primo cazzo disponibile nella nuova città. Tette a pere, bocca capace di coccolare la cappella e figa larga ed umida...in un mese e mezzo avevo usufruito di tutto questo, irrorando ogni parte del suo corpo del mio seme copioso e caldo che lei mi tirava fuori come mai nessuno aveva fatto prima ma che lei, invece, aveva tirato fuori a tanti altri, perfino al suo ex Paolo, mentre già aveva intrapreso a tirare fuori il mio in quell'ultimo mese. Gran troia: avvezza al cazzo e al tradimento anche mentre con il misterioso Paolo era ancora fidanzata.

Il ritorno prepotente di Paolo, oltremodo geloso nel sapere che lei era lontana e chissà cosa avrebbe combinato (e di fatto già combinava con me!) me la allontanò per un po'. Le telefonate tra i due erano continue e lei, distratta da Paolo e dalla necessità di salvaguardare le apparenze davanti alla sua coinquilina Adele che del suo Paolo era cugina, non mi stava più addosso come una cagna in calore come invece aveva fato per l'ultimo mese e mezzo.

Erano passati già quindici giorni da quando, a causa della asfissiante presenza di Paolo, Elena non me la dava, non mi sbocchinava e non mi segava più come prima faceva con regolarità quasi quotidiana. Il mio cazzo, ora che aveva assaggiato la troiaggine ne era diventato dipendente e reclamava la sua parte: a volte mi dovevo segare anche tre volte al giorno per tenerlo buono. Confidando nella zoccolaggine di Elena, le avevo mandato anche qualche messaggio "quando mi vieni a trovare a casa per un caffè", ma lei aveva detto che non era un buon momento.

Il cazzo arrapato ti fa fare sciocchezze, si sa, e così pensai che forse era giunto il momento buono....per provarci con Adele. Adele era più alta, circa 1,70, fisico asciutto, quasi esile, ma era molto carina, capelli lunghi ondulati, pelle vellutata, bellissime gambe, culetto ben fatto (che, a detta di Elena, adorava farsi penetrare) e tette che mi immaginavo al massimo di una seconda. Era fidanzata, ed avevo conosciuto anche il ragazzo, molto brutto rispetto a lei ma che la mia segreta informatrice Elena mi aveva descritto come molto performante e ben fornito a livello sessuale. Io stesso, quando il fidanzato era venuto a trovarla a Brescia, proprio la sera in cui Elena aveva cominciato a sbocchinarmi, avevo chiaramente sentito Adele mugugnare di piacere, nella stanza a fianco, sotto i sonori colpi di cazzo del suo Antonio che, a giudicare dai suoni, la sbatteva a pecora.

Antonio era andato via e da piccoli episodi e scambi di messaggi io avevo percepito qualche sensazione che mi faceva pensare di non risultare affatto indifferente alla bella Adele. Era il momento di passare all'attacco, visto che Elena finalmente mi dava un po' di tregua dopo avermi prosciugato anche il midollo in un mese e mezzo di sesso sfrenato.

Così cominciai a mandarle sms con una frequenza più regolare, mai sms volgari, a differenza che con Elena, con lei ero dolce, direi quasi sentimentale. Fu in uno di questi scambi di sms che osai un po' di più. Fuori era appena calata il buio ma al massimo potevano essere le 19 di sera. Lei mi prendeva in giro e capitava che ogni tanto mi chiedesse a che punto ero con la mia scatola di preservativi (aveva visto che li compravo ad un distributore automatico) che io avevo detto di aver comprato per essere pronto in caso di necessità. Non sapeva,infatti, che quella scatola da sei io l'avevo consumata in due giorni con la sua coinquilina Elena e che da allora ne avevo comprato almeno altre quattro, tutte sfruttate da Elena. Al suo sfottò arrivato in sms, risposi "la scatola è intatta, peccato che tu sia fidanzata, altrimenti proverei a consumarne qualcuno con te".
Lei rispose: "e cosa ti fa credere che ci riusciresti"
Non mi aveva assalito, fu un segnale per dirmi che dovevo insistere e scrissi: "infatti non lo credo affatto, ma nell'attuale condizione non ci posso nemmeno provare".
lei aggiunse: "sei un bel ragazzo, non credo ti manchino le possibilità di trovarne"
ed io: "forse no, ma mi è precluso provarci con te che sei impegnata"
e lei: "i preservativi li avevi comprati tempo fa, quindi è una scopata che vuoi, non me"
a leggere questo sms mi arrapai, mi parve di percepire che a lei piacevo e non le piaceva l'idea di "scopare", dovevo velocemente condurre il timone nella direzione giusta.
Inviai altri sms in successione: "dimmi che vuoi, ma a me piaci da morire, non è il sesso quello che mi spinge a scriverti ora e durante la giornata", "mi piace scriverti anche per sapere quello che fai e come stai", "mi piace passare il tempo con te ed ora, scherzi a parte, questo vorrei fare".
lei non tardò a rispondere: "se avessi certezza della tua sincerità verrei anche ora da te per passare del tempo in tua compagnia".
ed io: "non ti sfiorerei neppure, al massimo proverei ad abbracciarti".
e lei: "così mi fai emozionare, ma ancora non so quanto sei sincero e quanto giochi"
ed io: "se vieni mi guardi negli occhi e comprendi".
e lei: "ok ti credo ma non vengo perché mi fido di te che non mi sfioreresti, ma non mi fido di me stessa"
ed io con il cuore che dopo questo sms quasi sbalzava fuori ed il cazzo che cominciava a gongolarsi di gioia, senza scompormi scrissi: "addirittura! ora sei tu che ti prendi gioco di me, guarda che potrei restarci male se mi illudi"
e lei: "non ti illudo affatto, mi sono lasciato partire un pensiero inconscio, mi piaci"
io scrissi: "dai vieni, ne parliamo a voce"
e lei: " è buio, vieni tu, qua c'è anche Elena così evitiamo di far cazzate stasera"

Ero rattristato un po' da questo ultimo sms, ma risposi "ok" ed andai. Arrivato a casa loro Adele rispose al citofono ma entrato in casa vidi che Elena mi guardò subito con una faccia quasi mortificata e anche dopo, mentre ero seduto lì nel loro salotto, non trovava pace, si alzava, si sedeva, era agitata, finché approfittando dell'assenza temporanea di Adele, recatasi in cucina, mi disse "senti mi dispiace, appena vuoi ne parliamo, ma non stasera" al che io risposi "stai tranquilla, sono passato solo a salutarvi" e lei si tranquillizzò.
Praticamente Elena aveva pensato che io fossi andato lì per lei...ahahahah...e dissi a me stesso pensando a lei: va bene che sei la regina delle pompe ma cavolo...mica sono scemo, ti ho invitata a tornare a scopare e hai rifiutato, secondo te mi metto a rincorrere te!....Infatti ero completamente concentrato sulla mia Adele, che cercavo con lo sguardo in ogni angolo di quella casa e che scrutavo con occhio fisso dalla testa ai piedi.
Ad Adele era rivolta ogni mia parola, ogni mio sorriso, ogni mio gesto, Elena, che fino a qualche settimana prima era quella che su quel divano su cui eravamo seduti mi aveva masturbato e permesso di infilargli anche 4 dita in figa,che mi aveva fatto un pompino nella cucina o che avevo chiavato segretamente nella stanza adiacente, ora, dopo quindici giorni era diventata una semplice comparsa, una presenza addirittura scomoda che mi impediva di flirtare con Adele così come io volevo.

Finalmente suonò il telefono di Elena e lei si precipitò in camera sua. Cominciai a dialogare con Adele che mi disse che Paolo dl giorno in cui aveva sospettato che Elena scopasse con qualcuno a Brescia (qualcuno che ero io ma che solo io ed Elena sapevamo) era diventato prima aggressivo e poi più presente, tanto da chiamarla con continuità e sembrava che avessero ritrovato un equilibrio visto che parlavano in maniera distesa a telefono e che Elena, per dimostrargli che stesse davvero scherzando quando alludeva ad un fantomatico bresciano aveva chiesto persino ad Adele di parlare lei stessa con suo cugino Paolo e rasserenarlo. Adele aveva parlato con Paolo e gli aveva detto che non c'era nessun altro uomo e lui aveva capito che quella era la verità (e io mi dicevo: che troia, Elena di troia!dovreste saperla davvero la verità!).

Comunque non mi importava tanto di Elena e delle sue bugie, l'importante era che me l'ero già chiavata e che il buon Paolo sulla testa portasse anche tante corna con il mio nome, una per ogni sborrata che la sua Elena mi aveva fatto fare.

Adele poi aggiunse che a fine mese, molto probabilmente, Paolo sarebbe venuto su a Brescia per ristabilire una relazione con Elena. Del tutto indifferente ad Elena e concentrato com'ero su Adele le dissi "e tu? quando lo fai tornare Antonio" lei arrossì, stette in silenzio. Colsi che le disturbava parlare di Antonio. allora parlai ancora io : "se hai già in programma di farlo tornare, dimmelo che me ne vado già ora, che ci faccio qui".

Lei si sciolse completamente a queste parole e disse: "non lo faccio venire, né ora, né mai più, voglio stare con te!" Wow...che dichiarazione che mi aveva fatto, la afferrai per la mano, la strinsi e la tirai a me, la abbracciai e....finalmente la baciai, bocca contro bocca, un timido bacio...dolcissimo ed appagante per il mio spirito...indimenticabile.

Poi ci staccammo e cercammo di ricomporci, Elena fu presto di ritorno ed io andai via.
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