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il giorno delle due fighe


di amanteirpino
25.10.2017    |    29.183    |    3 9.5
"Quando però le abbassai anche le mutande mi prego ancora di non farlo, non voleva che scopassimo..."
Adele ed Elena erano ormai le mie amiche fisse.

Elena l'avevo già castigata di brutto, anzi, più che altro aveva castigato lei me...si era preso quello che voleva (il mio cazzo) e poi era tornata a far la brava ragazza.

Adele, invece, sembrava non aver bisogno di cazzo, ma di un uomo che le desse affetto e sostegno... e mostrandomi capace di darle questo...ero arrivato a rubarle un bacio appassionato e vero, nonostante lei fosse fidanzata da diversi anni.

Dopo quel bacio io Adele prendemmo a sentirci con una certa regolarità ed anche a vederci ma sempre in maniera casta, quasi fossimo due fidanzati che si stavano conoscendo. Trascorsero pochi giorni in questo modo, finchè finalmente arrivò il weekend. Con Elena praticamente non ci parlavo proprio più ma Adele mi teneva informato su quanto lei facesse.

Sapevo ad esempio che il suo ex di lì a poco sarebbe salito a Brescia per ristabilire una relazione con lei ma soprattutto, visto che ormai vivevo nel rispetto del carpe diem, sapevo che sabato pomeriggio sarebbe venuta a trovarla la cugina da Milano e si sarebbe trattenuta per l'intero weekend. Furbescamente pensai che non potevo farmi sfuggire l'occasione di non avercela tra i piedi e di godermi la compagnia di Adele mentre lei intratteneva la cugina.

D'altronde avevo fatto la stessa cosa con Elena, quando a trovarsi occupata era stata Adele stessa, il weekend in cui era salito a Brescia il suo fidanzato siciliano.

Proposi ad Adele di inventarsi una scusa per il sabato sera, così da passarlo con me e non con la Elena e la cugina. Lei dapprima fu titubante, poi accettò: ci saremmo visti alle 15 di quel sabato pomeriggio e avremmo passato un po' di tempo insieme, lei sarebbe rientrata solo a tarda sera ed avrebbe detto ad Elena che quel pomeriggio sarebbe uscita con Francesca, un'altra loro collega di università che era bresciana ed abitava proprio in città.

I piani erano perfetti se non che verso le 11 di mattina di quel sabato atteso, ecco giungere alla mia porta l'imprevisto. Sento suonare il citofono, rispondo e ...era Elena! erano settimane che io e lei non ci sentivamo più e ci vedevamo solo in casa loro ma senza neppure parlarci, eppure lei la via di casa mia la conosceva bene visto che spesso l'aveva fatta durante i due mesi precedenti, solo con lo scopo di venirsi a fare una bella scopata. Poi era ricomparso con irruenza il suo ex-Paolo e da allora il mio cazzo non le era interessato più.

Comunque la feci salire. Lei incominciò subito a dire che era venuta per parlare e per scusarsi del suo comportamento. Aggiunse che si era comportata male nei miei confronti e che era stata travolta dagli errori e che aveva notato quanto io fossi addirittura infastidito dalla sua presenza e faticassi a rivolgerle la parola.
Mi spiegò che tutto ciò era successo perché era ricomparso il suo ex che aveva ricominciato a chiamarla (invece io sapevo che ci scopava) e che lei era scossa e non era per cattiveria o perché se ne fregasse di me che aveva smesso di vedere me o rispondere ai miei messaggi, ma che mi aveva tenuto lontano solo per tutelarmi, perché non voleva che io entrassi nella sua storia che a quanto pare non era chiusa. Lei parlava e parlava ma io pensavo solo che era una gran troia e che la storia non era chiusa perché fondamentalmente lei era una che non sapeva tenere le gambe chiuse. Ma invece di esternare rimasi ad ascoltarla, finché non ne potendo più le dissi che non doveva farsi problemi, per me andava bene così, che io mi ero divertito, c'eravamo fatti delle belle scopate come lei aveva voluto e che ora non pretendevo altro.

Al sentirsi dire che lei mi aveva cercato solo per farsi una scopata, come tutte le donne se la prese, già. perché le donne le scopate se le possono pure fare ma non sia mai a fargli notare quante lussuriose sono...la parte dei porci la devono sempre fare gli uomini...e così disse che io le piacevo altrimenti non ci sarebbe stata con me e che se era solo una scopata quello che voleva, di certo non veniva a scusarsi o tentava di tenermi fuori dalla sua storia per salvaguardarmi.

Feci finta di esser d'accordo con lei e di essere comprensivo e la rasserenai, d'altronde non me ne fregava più di tanto di lei, ora che avevo Adele tra le mani ed anzi era meglio chiuderla così. La mia finta comprensione però arrivò ben oltre questo perché lei si sentì talmente compresa che con voce spezzata mi disse "ecco, lo vedi che tu mi capisci, per questo mi piaceva stare con te, mi abbracci?" la abbraccia ma in maniera abbastanza fredda e distaccata, tanto che lei disse " questo non è un abbraccio vero, di quello che tu mi hai fatto sentire altre volte" e dicendo queste parole mi strinse a se forte, stette così qualche minuto e poi mi diede un bacio sul collo.

Io la ripresi per il gesto che mi parve inopportuno ma lei disse che era un bacio innocente e ci rimase anche male dicendo che io non potevo nemmeno lontanamente immaginare quanto lei mi avesse desiderato in quelle settimane passate; io ero stronzo abbastanza da non cadere subito ed infatti le risposi che forse si sbagliava e che aveva desiderato Paolo e non me. Lei ribadì che aveva pensato a me, al mio odore, alle mie mani, alla doccia fatta insieme aggiungendo anche che questi pensieri la sera non la facevano nemmeno dormire.E dicendo questo prese a muovere le mani sulla schiena, a stringermi più forte ed anche a baciarmi il collo con insistenza. Ero rigido ma mi si stava irrigidendo anche il cazzo e così quando proferì le parole "ti prego, non rifiutarmi, non potrei sopportarlo" non dissi nulla ma cominciai a strusciarmi su di lei.

Appena feci questo lei mi infilò una mano sul petto da sotto la maglia ed in meno di trenta secondi passò dal petto ai pantaloni, massaggiandomi prima esternamente e poi sbottonandomi la cerniera e infilandomi la sua mano nuda direttamente sul cazzo e stringendolo forte disse "mamma che bello!"ed io dissi "è arrabbiato, perché lo hai abbandonato". e lei disse: "ora mi faccio perdonare anche da lui e così dicendo me lo smanacciò, lo tirò fuori e si inginocchio ai miei piedi....mmmmm...partì con la sua straordinaria abilità di spompinarmi...quella sua lingua sembrava avvolgerlo del tutto, ci misi meno di due minuti a venire, direttamente nella sua bocca. Mi ripulii ma c'era poco da pulire, aveva trattenuto tutto lei nella bocca. Per me poteva esser finita lì visto che mi aveva fatto venire ma lei continuava a toccarmi dappertutto facendomi chiaramente capire che non se ne sarebbe andata così. Pertanto la tirai sul divano, gli tirai via maglia e reggiseno le baciai le tette nude e poi passai alla figa che le masturbai senza pietà come altre volte avevo fatto, approfittando della sua umidità...le infilai due, tre dita e venne in pochi minuti anche lei.

Era quasi mezzogiorno, in meno di un'ora ci eravamo chiariti ed anche svuotati. lei si rivestì e disse che doveva andar via per andare in stazione ad attendere la cugina che veniva da Milano (cosa che io già sapevo) e ringraziandomi, mi baciò e andò via.
Ero contento che andasse perché di lì a poco mi dovevo vedere con Adele, verso la quale, a dire il vero, un po' in colpa mi sentii.

Alle 15, come da accordo incontrai Adele ed uscimmo insieme per fare un giro per la città, lei aveva voglia di fare shopping ed io la accompagnavo, quasi come un fidanzato, di negozio in negozio. Di colpo la cosa cominciò ad essere più interessante quando iniziò a provare qualche capo di abbigliamento. Inizialmente attendevo che lei provasse standomene sereno, poi quando lei chiese un mio parere su un vestitino non ci pensai due volte e la segui fino alla tenda del camerino. Da qualche piccolo spazio al lato, vedevo tutto: lei che si sfilava maglia e pantalone facendo emergere un bel competino bordeaux e soprattutto un reggiseno push-up che nascondeva due tette che al massimo erano una terza, forse più una seconda ma che stavano s u magnificamente. Anche il culo non era male, bello definito e sodo se pur non pomposo come quello della sua amica Elena. Per il resto…fisico statuario: gambe belle e curate, pancia piatta, fisico da fotomodella.

Poi infilò il vestito ed uscì per farmelo vedere ma mi sorprese quando mi fece intendere che si era accorta che l’avevo spiata e dicendolo non notai in lei un tono disteso bensì abbastanza dispiaciuto. Mi affrettai a scusarmi dicendo che non ero riuscito a resistere e le feci pure i complimenti per il fisico.

Finì lì, continuammo a fare shopping per un altro paio di ore ma stetti ben attento a non infastidirla, dopo di che, stanchi di camminare, le proposi di salire su da me per riposarci un po', eravamo a poche centinaia di metri dal mio appartamento. Lei accettò e salimmo in casa.

Il divano era lì, pronto ad ospitarci, erano quasi l sei di sera, ci sedemmo, accesi la tv, un po’ di zapping poi la fissai su un canale di musica. Tra una chiacchiera e l’altra, l’atmosfera si faceva abbastanza distesa, Adele sfilò le scarpe, io seduto dall’altra parte ero pronto ad accogliere i suoi piedi che tirai a me e presi a massaggiare, fu il primo contatto fisico che ristabilivo con lei dopo il fugace e piacevole bacio di pochi giorni prima. Lei rifiutò il mio tocco, asserendo di avvertire un forte senso di solletico. Io ne fui contrariato, il suo rifiuto mi provocò chiusura e lei se ne accorse anche perché mentre parlavamo avevo, ora, un tono diverso.

Seguì una sua richiesta di spiegazioni, parlammo un bel po’ prima che io le dicessi chiaramente che volevo solo toccarla e che avevo bisogno di contatto con lei. Lei mi abbracciò, ci baciammo, in maniera intensa e profonda, continuammo così a baciarci ancora per diversi minuti. Ci sussurrammo parole dolci, di affetto, e ci baciammo ancora ma non osavamo di più. Decidemmo che saremmo usciti per andare a fare un happy hour insieme. Lei si recò nel mio bagno per darsi una rinfrescata e cambiarsi, aveva intenzione di indossare il vestitino comprato nel pomeriggio: un tubino nero monospalla, molto attillato, non cortissimo ma comunque con gonna al di sopra del ginocchio e sotto un gran tacco anche esso molto sexy. Uscita dal bagno…la vidi in tutto il suo splendore, che gambe! Che fisico! Davvero bella.


Andammo in un noto locale della zona e lì passammo quasi un paio d’ore, prima parlando e poi, complice anche qualche drink, baciandoci e stando appiccicati, ridevamo e scherzavamo ed ogni tanto i baci si facevano più intensi e passionali tanto da rendere le mie mani ansiose di toccarla, ma seppi controllarmi.
La sera era piacevole, nel pomeriggio sapevamo che c’era una serata discoteca nelle vicinanze così decidemmo di andarci. Saranno stati i drink, sarà stata la musica, Adele si sciolse completamente scatenandosi a ballare. Era sexy da morire, vedevo che aveva tanti occhi a dosso, sapeva muoversi, il vestitino poi, la rendeva irresistibile. Durante la serata, ballando con me mmi si strusciò molto addosso tanto da farmelo venire duro e quando si accorse che avevo un’erezione mi sorrise e poi, sempre ballando mi piazzò anche una mano sul cazzo.

Continuammo a ballare, poi ci accomodammo su uno di quei divanetti della discoteca, lì pomiciammo ancora ed ebbi modo anche di allungare le mani su di lei, da dietro sul culo e davanti sulle cosce, fino all’interno coscia, mentre la baciavo con passione. Ero eccitato ma sentivo anche lei ben predisposta, mi disse che mi voleva e che non capiva più nulla. Mi disse che era tutto un fuoco e che le piacevo da morire. Continuammo a ballare e poi verso l’una decidemmo di andar via. Lei infatti era ancora intenzionata a tornare a casa sua.

Faticai non poco per convincerla che invece doveva venire da me e che alla sua coinquilina Elena doveva solo inviarle un messaggio per dirle che si sarebbe trattenuta a casa della loro amica bresciana. Fui così insistente che alla fine si convinse, arrivammo a casa e appena chiuso il portone la afferrai là, con passione, mentre eravamo in piedi, la baciai come avevo fatto prima, più di prima, le misi le mani sul culo, mi strusciai contro di lei in ogni modo, avevo il cazzo che chiedeva di uscire dai pantaloni, era gonfio a dismisura, e non poteva essere altrimenti, Adele era proprio una gran figa.

Provai a infilarle la mano tra le gambe, lei mi fermò, mi prego di non farlo ricordandomi che lei era una ragazza fidanzata. Ero sorpreso, volevo dirle: “come, ora ti ricordi che sei fidanzata!”. Mi chiese ancora di fermarmi, perché non voleva tradire come se baciarsi e strusciarsi con me tutta la serata non fosse stato un “tradire”. Ci scherzai anche, dissi di chiamare il fidanzato proprio in quel momento e di dirgli che lo lasciava così avrebbe potuto concedersi. Per un istante ci fermammo ma arrivati in salotto riprendemmo a baciarci, ci provai ancora, volevo toccarle la figa ma lei mi fermava con la mano, intanto baciandola sul collo ero arrivato sulla tetta non protetta dal monosplalla, che tetta fantastica! Dura e soda, a coppa di champagne. Ma anche qui mi fermò quando , pur non mettendo mani, con la bocca ero arrivato nel solco delle tette e lo leccavo. Mi fermò ma mi disse che era una tortura, che mi voleva, che sentiva ardersi dentro…le chiesi di lasciarsi andare ma lei mi prego ancora. Mi spostai dalle tette e ripresi dalle cosce, aveva le cosce più belle che avevo mai visto, la baciai sulle cosce, riprovai di nuovo ad infilarle la mano ma quando mi fermò, la pregai di farmi sentire almeno il profumo che proveniva dalle sue cosce. Inizialmente rifiutò ma con la testa ero già tra le sue ginocchia e risalivo verso la sua figa. Non ce la fece a fermarmi però mi prego ancora anticipandomi a parole quello che stavo scoprendo con la bocca ed il mio naso: era bagnatissima, la mutanda sembrava essere appena uscita dalla lavatrice, tutta bagnata. C’era la mutanda di mezzo, non era nuda, ma me la assaporai con la bocca, strinsi la sua figa tra le labbra e lei che ormai godeva, non riusciva più a fermarmi né a fermarsi. Ansimava tanto, ne approfittai e senza staccare la bocca dalla figa cercai le sue tette con le mani e calando il monospalla gliele tirai fuori. Ormai era inerme, mi faceva fare tutto, smisi di torturare la sua figa con la bocca e andai dritto sulle tette, mamma che tetet! Non grandi ma assolutamente perfette, la coppa di champagne ideale, sode e dure, i capezzoli turgidi, aveva un fisico da modella! Mi viene duro ancora ora a ripensarci.

Mentre le leccavo le tette riprovai ad infilarle la mano sotto il vestito, questa volta il suo tentativo di fermarmi fu molto più timido, era cotta, voleva la mano sulla figa, e così fu. C’era ancora quella mutanda di mezzo ma sentivo una figa gonfia e carnosa e più la toccavo con decisione più sentivo Adele ansimare, fin quando, facendomi spazio, le infilai la mano sotto la mutanda e presi a massaggiarla per bene, non sentivo nemmeno un pelo al tatto, aveva una figa completamente depilata…wow. A questo gesto finalmente anche lei si decise, mi buttò le mani sul cazzo, mi sbottonò appena qualche bottone e mi infilò la mano dentro…che bel tocco, io la sditalinavo e lei mi segava prima da sopra i boxer e poi anche lei …a mani nude. Dopo qualche minuto lei venne, in un orgasmo che sembrò molto intenso. Le dissi subito che volevo venire anche io e nel dirglielo le tirai su il vestito fino a scoprirle il culo e presi a strusciarmi contro di esso a cazzo nudo. Mi lascio fare. Quando però le abbassai anche le mutande mi prego ancora di non farlo, non voleva che scopassimo. La rasserenai ma di lì a poco con lei davanti a me nella classica posizione cucchiaio del Kamasutra, glielo misi prima tra le gambe con la scusa di volermi solo strusciare ma poi di colpo, senza nemmeno averne un’intenzione decisa, mi ritrovai con il cazzo nella sua figa, senza nemmeno protezione, lei esclamò solo un “oh mio Dio” ed io mi sentii il cazzo completamente avvolto e fradicio, raramente lo avevo sentito così bagnato anche perché di solito scopavo sempre con il preservativo. Riuscii a darle non più di una ventina di colpi dopodiché lo dovetti tirare via perché stavo venendo, e feci appena in tempo. Mi aveva talmente arrapato che ebbi un orgasmo spaventoso, gli schizzi volarono via di qualche metro…brava Adele, sei una gran zoccola anche tu, e il tuo fidanzato avrà anche il pisellone ma…stasera è cornuto!
La tua figa ha voluto il mio cazzo!
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