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la siciliana che lo voleva nel culo (2)


di amanteirpino
04.10.2017    |    33.758    |    7 9.2
"Mi dava il buongiorno, mi chiedeva se avevo dormito bene e se..."
La mattina seguente era domenica e mi risvegliò il suono di tre o quattro sms che mi erano arrivati sul telefonino. Il tempo di svegliarmi del tutto e leggo i messaggi: mittente Elena. Mi dava il buongiorno, mi chiedeva se avevo dormito bene e se...non ero pentito della sera prima visto che lei si aspettava di ricevere un mio messaggio e che con quel pensiero non aveva dormito tanto. Con molta gentilezza risposi che ero stato davvero bene però pensai anche che proprio non mi andava di flirtare con lei ed ero un po' spaventato dalle sue attese.

Dopo nemmeno un'ora da questi messaggi ricevo una sua chiamata: mi saluta e mi dice che si scocciava di stare sola visto che Adele ed il fidanzato sicuramente avevano voglia
di starsene per proprio conto, e lei non voleva essere di intralcio né trasformarsi nel loro candelabro. Così accettai di uscire con lei per andare insieme a fare colazione da qualche parte.

Appena là rividi tornai sulle mie convinzioni di sempre e cioè che di viso non mi piaceva e che la storia tra noi due non poteva andare oltre un'amicizia, senza coinvolgimento alcuno. Ero risoluto a far si che l'intimità della sera prima fosse conclusa lì. Tra l'altro provai anche una certa gelosia quando lei mi disse che complice della sua insonnia erano stati i rumori provenienti dalla stanza di Adele, che da "gran zoccola" (parole sue) aveva "trombato con il fidanzato come se non ci fosse domani", sia la notte dopo la mia dipartita che la mattina presto e lo aveva fatto in modo alquanto rumoroso e chiassoso. Ero geloso perché Adele invece mi piaceva!

Finita la colazione, facemmo una passeggiata e verso mezzogiorno e mezza stavamo rientrando quando lei, fermi sotto casa sua, disse che non le andava di salire e mi chiese se poteva venire a pranzare da me, assicurandomi che tra di noi non ci sarebbe stato assolutamente niente e che non ci stava provando ma stava solo tentando di non andare a casa sua. Forse aveva percepito una certa lontananza da parte mia, visto che non avevo parlato per niente di quanto successo la sera prima né avevo cercato con lei il minimo contatto.

Non ci vidi nulla di male nel farla venire a casa ed anzi andammo insieme a fare la spesa per cucinare qualcosa di simpatico. Salimmo in casa, io preparai un bel piatto di amatriciana e non ricordo cos'altro e mangiammo. Dopo pranzo le dissi che poteva star lì sul divano ed anche mettersi comoda, io mi sarei guardato un po' di gran premio della F1. Lei mi prese alla lettera e togliendosi le scarpe si mise sdraiata sul divano, io ero seduto su una poltrona a fianco.

Mentre riposava, forse infastidita dalla tv, si girò verso la spalliera del divano eh...ecco la sorpresa...l'occhio non poté cadermi su quel culo rotondetto che avevo palpato la sera prima eh...da sopra il jeans a vita a bassa..con mio grande stupore vidi spuntare un bel triangolino di perizoma. Azz...ieri aveva i mutandoni della nonna e oggi sta in perizoma...questo fu il mio pensiero. Ormai il gran premio non mi interessava più, guardavo con insistenza quel bel panorama ed a un certo punto lei si rigirò e mi vide che la guardavo e disse: " perché mi guardi? russavo?". Ed io "no, no, ho visto che ti muovevi". Dopo qualche minuto di silenzio disse: "ah, ho capito perché guardavi -e si mise a ridere tirandosi un po' su la vita del pantalone- non hai mai visto un perizoma?"

Mi venne un sussulto, forse arrossii anche ma riuscii a dire che era comunque un bel vedere. Al che lei disse che se davvero mi fosse piaciuto, soprattutto dopo la sera prima, non le sarei stato lontano come se avesse la rabbia. Mi fece tenerezza, andai a sedermi vicino a lei ma senza alcuna intenzione erotica e lei mi disse che potevo anche non avvicinarmi perché si capiva che non mi piaceva. La toccai appena sulla spalla dicendo che non era vero, ma era solo un modo per rincuorarla ma da lei fu interpretato in maniera diversa perché mi abbracciò forte e mi tiro per farmi sdraiare al suo fianco. Mi baciò, la baciai, in un nano secondo la sua mano era già sul mio cazzo ed io ero in tiro ovviamente, lei mi fa "ah allora ti piaccio!" e così riprese il trambusto della sera prima tra mani che scivolavano sui corpi, tette che vidi sventolarmi davanti agli occhi alla luce del sole, e la bella larga figa già umida ed aperta come la sera prima.

La spogliai tutta, ma presi una coperta e la usammo per coprirci; io ero sdraiato sotto di lei e lei si sposto più indietro andando verso il mio cazzo, io la riuscivo a vedere a pecora grazie ad uno specchio collocato proprio di fronte al suo culo, che visione! Mi strusciò quelle sue sode ma non bellissime tette a punta per qualche minuto sul cazzo, accennò una sega spagnola per qualche istante e poi me lo accolse ancora una volta nella sua bocca .....delle mani lei non aveva proprio bisogno, il pompino lo faceva tutto di bocca, senza nemmeno mantenerlo il cazzo, davvero belloooo.
Poi si fermò e rivenne verso di me, si mise sopra e mentre mi strusciava con la figa sul cazzo ( che me lo sentivo avvolto completamente tanto ce l'aveva larga, umida ed aperta) e mi chiese se avevo i preservativi.
Da coglione quale ero...ovviamente non ne avevo e lei disse che si sarebbe solo strusciata. Sapeva il fatto suo, la troia, mi fece godere tanto con quella strusciata di figa.

Faceva tutto lei, si muoveva , lo afferrava, me lo girava, usava la cappella aiutandosi con la mano e se lo strusciava sul clitoride ma non mi fece entrare, anzi a mia esplicita richiesta mi rispose che dovevo soffrire.
Dopo una decina di minuti che continuavamo così lei venne ansimando fortemente, ma non avendolo più strusciato di lungo, ma solo sulla cappella io non venni.

Finita la sua fase post amplesso mi aspettavo che fosse arrivato il mio turno ed invece lei disse soltanto: "per colpa di Adele che mi ha fatto venire voglia, sono stata più zoccola di lei" e dicendo così si apprestava a rivestirsi lasciandomi come un salame con il salame in tiro.
Presi l'iniziativa e alzandomi la afferrai da dietro e cominciai a strusciarmi sul suo culo tondo ma lei rise e disse: "che c'è? tu non sei sazio? vai, scendi e va a comprare i preservativi se ti vuoi divertire ancora!"

Non avevo scelta, ero troppo arrapato, mi rivestii e scesi mentre lasciai lei in casa....era domenica pomeriggio i negozi ed i tabacchini erano chiusi, mi venne in mente che avevo visto un distributore automatico nelle vicinanze del bar della colazione...e mi feci un bel po' di strada ed andai a comprarli...



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