Alzo il tiro seconda parte

Chi ha avuto modo di seguire il mio racconto precedente”Alzo il tiro” si rendera’ conto, che non era altro che l’ introduzione per rendere meglio il senso di quello che vi sto’ per raccontare.
I giorni e le notti passano con un solo pensiero in testa: rivivere la stessa esperienza di Pascal e Thomas con al centro dell’attenzione la mia compagna.
Passati una decina di giorni mi decido di parlarne con Pascal,lui subito mi dice che non si puo’ fare,sa’ che G. non ci starebbe e che inoltre perderebbe la fiducia della stessa e sarebbe la fine del nostro meraviglioso rapporto a tre.
Insisto a dire che e’ da tempo di volere essere spettatore e regista che veda G. posseduta da due uomini,e che questa mi sembra l’occasione giusta, che lui mi deve aiutare dato che ha un grande ascendente su G. “devi essere tu a parlare con lei,tu trovare il modo di introdurre Thomas,tu a prendere l’iniziativa”.
Mi risponde che ci pensera’.
Passati un paio di giorni,Pascal ha deciso di stare al gioco,e mi suggerisce l’idea che un incontro casuale tra noi e Thomas sia la cosa migliore.
Cosi’decidiamo per un incontro in pizzeria,dove noi avremmo per caso incontrato Thomas.
La sera stabilita entriamo nel locale pieno e troviamo Thomas seduto da solo,saluti e invito a sederci al suo tavolo,G. e Thomas sono totalmente ignari della nostra tresca;si conversa piacevolmente,mentre Pascal ostenta con noncuranza la massima attenzione verso G.
La guarda negli occhi, le prende una mano,fa’ scivolare la sua mano verso le sue gambe,le sfiora le guance,G. e’infastidita che davanti ad un estraneo lui si comporti cosi’,respinge le sue attenzioni,dico:non ci fare caso Thomas,noi abbiamo una relazione particolare,noi vogliamo bene a Pascal lui e’ uno di famiglia,come un fratello,frequenta la nostra casa e il nostro amore e’ reciproco, io d’altronde non sono geloso e sono certo dell’amore che G. ha per me,quindi accettiamo di buon grado l’affetto di Pascal.
Decidiamo di finire la serata a casa nostra,arrivati,ci accomodiamo in salotto, due divani posti a elle ci accolgono; in uno ci sediamo io e G. nell’altro loro due,gli occhi di Pascal sono fissi su G. sulle sue splendide e nude gambe G. se le accavalla continuamente,nervosamente e’ infastidita.
Mi alzo per rifare un giro di drink e subito Pascal ne approfitta per sedersi al mio posto accanto a G.
“dai smettila, siediti doveri che questo non e’ il tuo posto”Pascal non ci sente e comincia ad accarezzarle il viso;”smettila” dice lei,lui incurante comincia a accarezzarle le gambe;”smettila ti ho detto,non e’ il momento,mi imbarazzi di fronte al tuo collega.
A questo punto: 1° ero certo che l’azione era partita,2°Thomas non era piu’ ignaro,3°Pascal era partito diretto come un treno per appagare la mia fantasia,4°rimaneva l’incognita G. come avrebbe reagito.
Mi seggo accanto a Thomas: Inizia lo spettacolo.
Pascal avvicina le labbra alle sue. lei si ritrae,una due tre quattro tentativi, lei cede le sue labbra ad un bacio casto,serra la bocca,lui forza la sua lingua,tenta ripetutamente, lei l’ama,cede;un bacio lungo,lunghissimo,lui fa scivolare la mano dentro le sue cosce,non si aprono,sono serratissime,lui insiste con pazienza, con dolcezza,sempre con le loro bocche incollate,lei ha fremiti percepibili dal contorcimento delle sue cosce, che vorrebbero cedere che vorrebbero aprirsi a ricevere godimento alla sua figa,sicuramente gia’ allagata di umori,avviene,lei apre le cosce e lui affonda la sua mano,le due dita dentro la sua figa, un gridolino avvisa il suo piacere.
Thomas sta’ al suo posto, guarda,sa’ che non e’ il suo momento.
Io guardo,questo e’ il mio piacere,il mio godimento.