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le misure contano cap.8


di spp
30.08.2011    |    18.096    |    1 9.1
"Era davvero uno spettacolo vedere quel trio! Giada in mezzo a loro ora si godeva ogni movimento ed ora li incitava a non smettere, a spaccarla, a fare più..."
Restammo in trasferta altri cinque giorni ed a parte gli ultimi due, dove lui disse che voleva conservarsi per Giada, tutte le sere era di rito la telefonata a mia moglie con pompino ed ingoio a lui da parte mia.
Sembrerà sciocco ma con l’arrivo a casa ero conscio che non avrei potuto più avere il suo enorme cazzo solo per me ed un po’ mi dispiaceva; di contraltare c’era il bello di potermi godere il suo sperma direttamente dalla fichetta di mia moglie, il misto dei due sapori doveva essere davvero fantastico.
Arrivammo a casa che era ormai sera, telefonai a Giada preannunciandogli che di lì a poco saremmo giunti, ci accolse completamente nuda.
Durante il tragitto verso cosa lo sentii che faceva una telefonata ad un certo Mohammed chiedendogli di raggiungerci a casa nostra; gli domandai che intenzione avesse e lui mi rispose che sebbene si fosse pentito aveva intenzione di onorare la parola data e che quello era il primo regalo per mia moglie.
Tempo di scaricare i bagagli e rinfrescarsi che sentimmo suonare il campanello; ovviamente Giada si paralizzò era completamente nuda e non aveva la benché minima idea di chi potesse essere.
Marco le ordinò di andare ad aprire poiché aveva invitato un amico e di accoglierlo così come si trovava; lei accennò una timida protesta che lui gelò con uno sguardo, la vidi che si incamminava verso la porta, dopo aver aperto il cancelletto aprì la porta riparandosi dietro di essa.
Mohammed era un ragazzone di colore altro 1.90, un vero armadio, dopo essere entrato si avvide di mia moglie, completamente nuda, imbarazzatissima, che cercava in qualche modo di coprirsi con le mani il seno ed il pube.
Marco sorridendo le disse che non era quello il modo di accogliere gli amici ed invitandola a mostrarsi le andò vicino e le fece allargare le braccia esponendola così a noi, Mohammed dal canto suo aggiunse che una simile bellezza era un delitto coprirla e cominciò a farle un mare di complimenti.
Terminate le presentazioni Marco pensò bene di rompere gli indugi anche perché la situazione era abbastanza grottesca, noi vestiti e lei nuda.
Abbracciò Giada chiedendole quanto gli fosse mancato, lei rispose con voce bassa: “molto”, lui allora le disse che si era conservato per lei e che ora aveva proprio voglia di fare una bella scopata, la invitò a tirarglielo fuori e cominciare a leccarlo. Pur se abituata ormai a Marco e me la presenza di un altro uomo era evidente non la facesse sentire a suo agio, si percepì che dovette prendere il coraggio a due mani per fare quello che le era stato richiesto.
Il senso di disagio passò in un attimo, giusto il tempo di avere in mano e poi in bocca il poderoso bastone di Marco e mentre lo succhiava con piacere ebbe il primo orgasmo, come al solito, nel frattempo Mohammed si era denudato ed aveva cominciato a palparla, il suo cazzo era di poco più piccolo di quello del mio collega ma certamente un bestione degno di nota, era scurissimo e la cappella era molto più rosa, un contrasto davvero notevole.
Ci spostammo in camera da letto, Marco dettava i tempi ed era il regista, fece mettere mia moglie seduta sul letto e volle che lei alternasse le sue attenzioni, mani e bocca su entrambe i cazzi, erano diventati di marmo e Giada era eccitatissima, poi Marco si sdraiò su letto e lei si impalò sopra di lui, cominciò a cavalcarlo selvaggiamente e godeva senza soluzione di continuità.
Ad un certo punto Mohammed si mise dietro di lei e fece in modo che lei si piegasse in avanti, in quella posizione le venne naturale baciare Marco, il suo culetto si era sollevato, quindi il ragazzone di colore aiutandosi con un’abbondante dose di gel cominciò a giocare introducendole le dita nel buchino, dopo averla lavorata per un po’ così decise che era l’ora e restando a gattoni sulle piante dei piedi puntò la sua grossa cappella sul culetto Giada ed iniziò a spingere.
Mi avvicinai per vedere meglio, lentamente vidi il suo cazzo che si insinuava dentro il buchetto di mia moglie, lei era come in trance, probabilmente le faceva male, il grandissimo cazzo che la riempiva davanti si opponeva di sicuro all’entrata dell’altro, non riuscivo a capire cosa provasse, si mordeva le labbra in silenzio, gli occhi erano chiusi. Dopo pochi minuti il viso si rilassò, si era probabilmente abituata alla situazione ed alle misure dei suoi amanti, ora collaborava con i due cercando i loro colpi, Mohammed cominciò a batterla con regolarità ed a fondo, il suo bastone usciva quasi completamente e poi affondava per intero nel suo culo, non potrei dire quanto tempo passò ma ad un certo punto Giada proruppe in un orgasmo impressionante, non smetteva di stupirmi ogni volta pensavo che più di così non fosse possibile provare piacere ed ogni volta mi dovevo ricredere. Mia moglie ebbe solo la forza di dirmi, tra un orgasmo e l’altro, che non capiva neppure quanti ne avesse dentro e dove arrivassero, che mai aveva provato una cosa simile: - amore mi sento tanto troia ed è tutto merito tuo, sono la donna più fortunata del mondo ad avere un marito come te, ti amo, grazie patato grazie di tutto -.
Loro continuavano alternativamente a possederla, sembravano affiatatissimi, quando smetteva uno, restando fermo piantato interamente in lei, iniziava a muoversi l’altro, Giada si mise ad urlare tutto il suo godimento, per la prima volta la vidi piangere di piacere, nel frattempo Mohammed si era fermato ed ora era Marco che si muoveva dentro di lei.
Io, nonostante non mi toccassi per non venire, non riuscii più a resistere e davanti a tanto piacere cominciai ad eiaculare.
Era davvero uno spettacolo vedere quel trio! Giada in mezzo a loro ora si godeva ogni movimento ed ora li incitava a non smettere, a spaccarla, a fare più forte; poi iniziò a dire che voleva che la riempissero, voleva un mare di sborra, dappertutto, di innaffiarla come meritava una zoccola come lei. il primo a cedere fu il ragazzone di colore, avvertì che era prossimo all’orgasmo.
Marco allora mi disse di avvicinarmi ed invitò lui a terminare facendosi segare da me, lo estrasse dal culetto di mia moglie, io immediatamente glielo presi in mano e cominciai a segarlo con vigore; dopo pochi colpi lo sentii irrigidirsi ed ingrossarsi e poi partì il primo schizzo che andò ad imbrattare la schiena della mia mogliettina, poi un secondo ed un terzo e via via sciamando sino ad essere un sola goccia sulla sua cappellona che ebbi cura di togliergli con un dito e bermela, lui allora mi prese per la nuca e mi disse di ripulire Giada, cosa che mi affrettai a fare, le leccai la schiena sino a ripulirla completamente da qualsiasi residuo di sperma. Certo confronto a quella che faceva Marco era decisamente molto meno, aveva un sapore più acidulo ma mi piacque lo stesso.
Moahmmed volle che gli ripulissi il cazzo, quindi ci recammo in bagno dove dopo avergli fatto un accurato bidé mi prodigai anche in un suntuoso pompino, ricevetti il premio di qualche goccia di sperma che mi affrettai ad ingoiare.
Sentii che mi chiamavano in camera, tempo di farvi rientro e vidi Giada a gambe aperte, Marco l’aveva riempita a dovere e lo sperma le colava copioso: per la prima volta le era venuto dentro; lui mi invitò a ripulirla, mi tuffai felice tra le sue gambe e mentre la leccavo meticolosamente, suggendo tutto il succo che conteneva, lei ebbe un sussulto ed un ulteriore orgasmo. Ero felice di averla portata anch’io all’orgasmo ma non potei fare a meno di pensare che lei poteva anche essere rimasta incinta, nonostante le nostre promesse non ero sicuro di come avrei preso la nascita di un figlio.
Sapevo quanto mancasse a lei la maternità e la immaginai con il pancione, felice, mi rallegrai, il suo piacere era anche il mio del resto avevo avuto modo di toccarlo con mano vedendo quanto le piacesse il buon sesso, il godere così bene la rendeva ancora più bella.
il nostro futuro era decisamente tutti insieme in quella casa, con Marco come nostro padrone; ero felice che fosse così, in tanti anni di matrimonio né io, né mia moglie avevamo goduto in maniera tanto appagante.
Eravamo tutti soddisfatti, decidemmo così di andare a letto pertanto congedammo Mohammed ringraziandolo; in verità lui chiese se potevamo ripetere la cosa ma Marco fu categorico dicendogli che le cose belle durano poco e che non ci sarebbe stato un seguito.

Rimasti soli chiesi a mia moglie se non temesse di poter essere rimasta incinta, lei mi disse che non era nei giorni più fecondi ed aggiunse: - certo che con tutta la quantità che fa potrebbe anche essere successo -; intervenne lui e mi rassicurò di abituarmi all’idea perché se non era successo quella volta di sicuro sarebbe accaduto presto, perché aveva intenzione di riempirle la fica sino al lieto evento.
Giada mi guardò e mi chiese se ero ancora sicuro di tutto; l’accarezzai rassicurandola e poi aggiunsi - spero solo che sia un maschio.
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