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spinta dalla necessità.. cap 4


di spp
07.02.2011    |    28.421    |    0 7.8
"Mi aveva leccato così bene e profondamente che ero ripulita, lui dopo essersi dato una sciacquata in bagno tornò a letto, gli dissi che era stato magnifico..."
Al risveglio ero raggiante tutto era andato a meraviglia, avevo scoperto che Mario era ben predisposto alla trasgressione ed il pensarsi cornuto lo eccitava, ora si trattava di non avere fretta e come aveva previsto Ahmed lasciare che le cose maturassero.
Era un periodo in cui Marco ed Ahmed non potevano prendersi alcuna pausa dal lavoro e quindi non c’era la possibilità di passare qualche ora piacevole; avevo imparato che il sesso con loro non durava mai meno di un paio d’ore, quindi dovetti accontentarmi di sveltine non prive di una certa consistenza. Ahmed preferiva prendermi da dietro appoggiandomi al tavolo del salotto mentre Marco di solito si occupava del mio culetto facendomi mettere carponi sul divano.
Nonostante avessi oramai molta confidenza con il cazzo di Ahmed ogni volta che lo vedevo, lo preparavo e lo sentivo dentro di me ne venivo sconvolta, mi riempiva completamente dandomi una sensazione di pienezza totale così come mi sentivo completamente svuotata quando usciva; inoltre non riuscivo a trattenere l’ennesimo orgasmo. il primo di norma avveniva quando entrando lo sentivo arrivare in fondo e sentivo chiaramente le sue grosse palle battere su di me, quando mi riempiva di sperma con quei getti tanto potenti e continui.
Avevo comunque tanta voglia di sentirmi in mezzo a loro così decidemmo che quel sabato mi sarei inventata una scusa con mio marito e sarei andata lo stesso al lavoro, già mi pregustavo una giornata intera di sesso, come la prima volta.
A casa tutto andava per il meglio, la ritrovata tranquillità economica faceva sì che anche l’umore dell’intera famiglia fosse decisamente migliorato. Erano trascorse due sere dalla mia falsa confessione, dopo avere messo aver messo a dormire le bambine ed essermi preparata per la notte andai a letto, lui mi stava chiaramente aspettando, dopo averci girato un po’ intorno mi chiese se fosse accaduto qualcosa di strano o particolare nella villa, io ovviamente risposi che era tutto tranquillo e che ero stata una stupida a reagire in quel modo. Mario non abbandonò l’argomento e volle sapere cose mi avesse colpito così tanto da indurmi a masturbarmi, fingendo imbarazzo gli ricordai che come avevo già detto le dimensioni del pene di Ahmed e l’enorme eiaculazione avevano stuzzicato la mia fantasia; chissà com’era prendere quel palo enorme dentro e poi ci sarei riuscita senza provare dolore? mi ritrovai tanto bagnata e vogliosa che era necessario una masturbazione liberatoria, altrimenti sarei entrata nella stanza e mi sarei fatta possedere.
Mario aveva il cazzo durissimo, si avvicinò a me per farmelo sentire voleva chiaramente fare l’amore, io mi misi alla pecorina, lui si alzò dal letto venne dietro e mi infilò subito, poi mentre mi scopava come un furibondo, cosa strana per lui, cominciò a chiedermi se volessi ci fosse Ahmed al suo posto; mi lasciai andare rispondendogli che sì avrei voluto il suo possente cazzo dentro che mi spaccasse e si svuotasse inondandomi, Mario già eccitato non resistette oltre e dandomi della puttana si svuotò dentro me. Io ero ancora eccitata ed inappagata, lo pregai allora di masturbarmi, lui cominciò allora un sapiente lavoro con le dita, in questo era davvero bravo così come con la bocca. lo pregai di leccarmi, nonostante un evidente imbarazzo mi accontentò e prese a farmi un delizioso lavoretto con la lingua, la fece entrare dentro me quasi fosse un piccolo cazzo e succhiò oltre ai miei umori anche le sue tre gocce di sperma, per un attimo lo immaginai leccare e succhiare la copiosa sborrata di Ahmed ed ebbi finalmente l’orgasmo. Mi aveva leccato così bene e profondamente che ero ripulita, lui dopo essersi dato una sciacquata in bagno tornò a letto, gli dissi che era stato magnifico nel lavoretto di bocca e lo baciai. - non ti avevo mai sentito godere così il cazzo di quel ragazzo deve averti davvero colpito molto! -
era il momento di fare il grande passo, guardandolo negli occhi gli risposi: - Mario è inutile che te lo neghi è così, in questi giorni mi sono masturbata ancora ripensandolo, non riesco a togliermelo dalla mente sono divorata dalla curiosità di provarlo -; lui allora si rivolse a me - se ne ha così tanta voglia, fallo! però voglio che dopo mi racconti tutto -
- Grazie amore, sei il marito più dolce e buono del mondo - poi mi schernii dicendo che non era affatto detto ci riuscissi, visto che lui era molto più giovane di me ed ai suoi occhi potevo apparire come una vecchia poco attraente. Mario allora mi accarezzò: - Marta se ti vesti come l’altro giorno non c’è uomo che possa resisterti - e mi diede un bacio.

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