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La consapevolezza di essere cornuto cap. 7


di spp
26.03.2011    |    22.770    |    2 8.3
"Nadia guardandomi mi insultò dicendo che ero una mezza sega e che dovevo essere grato a i suoi uomini che avevano deciso di prendersi cura di mia moglie che, ..."
Carlo fece mettere mia moglie alla pecorina e senza attendere oltre si posizionò dietro di lei entrandole completamente dentro senza apparente difficoltà, i numerosi orgasmi avuti l’avevano iperlubrificata. cominciò a batterla con un ritmo costante, Anna era decisamente in visibilio gemeva e dal suo volto traspariva chiaramente il grande piacere che stava provando. Nicola per non essere da meno le si avvicinò mettendogli il suo grosso palo duro sulle labbra, in un attimo fu accolto all’interno della bocca.
Mi accorsi che Nadia mi stava parlando ma io non avevo occhi che per la scena a cui stavo assistendo; con un certo sforzo cercai di concentrarmi su quel che mi stesse dicendo, percepii solo che stava elogiando i suoi due maschi e la troiaggine di mia moglie, pertanto tornai a dedicare tutte le mie attenzioni a quello che avveniva sul letto.
Carlo dopo aver fatto provare diversi orgasmi alla mia dolce metà aveva deciso che era il momento di farle il culetto, sua moglie mi porse un tubetto con un gel lubrificante e mi invitò ad andare a spargerlo sul buchino di Anna, cosa che mi precipitai a fare approfittando, mentre mi dedicavo con cura al compito, per succhiarla e leccarla, aveva un intenso odore e percepivo anche quello dell’amante che l’aveva montata.
Terminata la mia opera mi riposizionai ai bordi del letto mentre il padre di Nicola si premurava di entrare nel culetto che ora era pronto ad accoglierlo, nonostante l’abbondante lubrificazione era evidente, dalla mimica facciale di Anna, la difficoltà provata nel ricevere quel maestoso cazzo. Oramai era entrato tutto e dopo poco il ritmo dell’inculata era diventato decisamente sostenuto, il dolore provato era stato sopraffatto dall’intenso piacere ed ora Anna urlava forte tutto il suo godimento incitando il suo amante a prenderla ancora più forte e pregandolo di sfondarla come meritava una vera puttana, assistere a queste trasformazioni della mia dolce mogliettina mi faceva impazzire di piacere e d’invidia, io non ero mai riuscito a farle provare simili emozioni che la portavano a perdere completamente il controllo.
Dopo averle procurato una serie di orgasmi Carlo uscì da lei e si sdraiò sul letto, volle che lei si inculasse da sola, posizionata in modo che desse le spalle al suo volto, quindi prendendola per il seno fece in modo che si sdraiasse sopra di lui, fu a quel punto che entrò in gioco Nicola che salendo sul letto si posizionò davanti a mia moglie appoggiandole il suo enorme uccello sulla fichetta , poi lentamente iniziò ad introdursi. Man mano che entrava in lei Anna prese a gridare: ”non è possibile, è bellissimo, mi stanno aprendo, che porci, che porci … non mi sono mai sentita tanto bene, tanto piena e tanto puttana… amore mi stanno facendo impazzire di piacere”; per me era veramente troppo senza quasi toccarmi esplosi schizzandomi addosso e colpendo anche la coscia di Nadia che immediatamente mi ordinò di pulirla, leccandola.
Leccavo il mio sperma dalle gambe della madre di Nicola ma non perdevo neppure un attimo della monta che stava subendo mia moglie che oramai non aveva un attimo di pausa godendo senza soluzione di continuità, passava da un orgasmo all’altro, io vedevo chiaramente che padre e figlio si alternavano, quando pompava Nicola davanti Carlo stava immobile fermo nel culo e viceversa.
Anna sembrava impazzita non l’avevo mai sentita urlare tanto, continuava ad incitare i suoi amanti prodigandosi nel tessere le lodi per la loro dotazione e la loro potenza.
Nadia a quel punto era probabilmente anch’essa su di giri e reclamava attenzioni che né il marito, né il figlio, avevano certo voglia o interesse a dedicarle visto com’erano impegnati a soddisfare mia moglie, perciò decise di accontentarsi di un ripiego e sedendosi sul letto mi ordinò di leccarla e darle piacere, nonostante preferissi seguire Anna e le sue performance non me la sentii di rifiutare e mettendomi tra le sue gambe cominciai a leccare e succhiare.
La sua fica era bagnatissima, sintomo dell’evidente eccitazione, e molto pelosa; iniziai passando la mia lingua lungo tutte le labbra per poi soffermarmi sulla sua clitoride che era particolarmente grossa, in sottofondo udivo i gemiti e le urla di mia moglie che continuava imperterrita a godere.
Il mio sapiente lavoro di bocca produsse i suoi frutti ed anche Nadia venne scossa da un profondo orgasmo, il suo sapore debbo ammettere che seppur diverso da quello a cui ero abituato non era affatto sgradevole. Lei allora mi invitò a penetrarla perché aveva bisogno di sentire dentro qualcosa, io ero ancora eccitato e non mi feci pregare così in un attimo infilai il mio pene dentro la sua larga fica, mi sembrava una grotta caldissima, mi avvolgeva molto meno di quella di mia moglie ma nonostante ciò non riuscii a resistere molto e dopo pochi colpi venni. Nadia guardandomi mi insultò dicendo che ero una mezza sega e che dovevo essere grato a i suoi uomini che avevano deciso di prendersi cura di mia moglie che, vacca com’era, non poteva certo essere soddisfatta da un uomo simile. Gli dissi che mi spiaceva ma ero troppo eccitato dalla situazione per resistere a lungo, lei volle allora che mi rendessi utile invitandomi a penetrarla con le mano, cominciai così a farle un ditalino, partii subito introducendo due dita che muovevo quasi freneticamente per darle piacere, lei mi incitò a metterne dentro di più, in breve mi ritrovai a masturbarla con tutte e quattro le dita ad eccezione del pollice, godeva di gusto, io allora decisi di provare a metterci tutta la mano, con mia sorpresa mi resi conto di poter entrare sino al polso, tutto il mio pugno era nella sua fica.
Su quel letto era un esplosione di piacere, da una parte Anna presa in sandwich e dall’altra Nadia stantuffata dal mio pugno, entrambe godevano senza alcuna remora o freno.
Finalmente Nadia raggiunse un lungo ed intenso orgasmo e mi liberò dall’impegno, rimase esausta e sudata sul letto, a fianco i due stalloni stavano ancora pompando mia moglie, francamente non mi capacitavo di come potessero resistere tanto, Anna era stremata in un bagno di sudore e di umori e cominciò ad implorarli di riempirla perché era sfinita ed ora voleva solo godersi il loro piacere.
Il primo ad accontentarla fu Carlo che disse a Nicola di stare fermo ed aumentando il ritmo annunciò il suo imminente orgasmo, poi al grido
“sborrooo” le si piantò, alzando leggermente il bacino, tutto in culo, riempiendoglielo; Anna guardandomi mi disse che le aveva fatto un clistere di sborra per quanta era.
Nicola invitò il padre a farsi lavare il cazzo da me, perché disse che ero molto bravo ed accurato, quindi mio malgrado lo seguii in bagno mentre suo figlio prese a sbattere Anna con un ritmo davvero bestiale portandola immediatamente a vette di piacere eccelse.
Mentre facevo il bidé a Carlo sentivo le urla ed i gemiti di Anna provenire dalla stanza da letto, pur cercando di fare veloce, per tornare a gustarmi la scena, svolgevo il mio compito con attenzione, Carlo effettivamente era dotato forse più del figlio, il suo cazzo anche a riposo era davvero di dimensioni impressionanti, non so dire se per il fatto che stessi maneggiandolo o per le urla sempre più intense di mia moglie ma mi ritrovai con il mio in piena erezione.
Carlo se ne accorse e sorridendo mi disse che avrei potevo pomparlo mentre mi segavo, diede per scontato che la mia eccitazione fosse dovuta al suo grosso palo, volle che tornassimo in camera in modo che io potessi osservare il trattamento che suo figlio stava riservando a mia moglie e lei potesse vedermi omaggiare il suo inculatore. Carlo era in piedi di fianco al letto dove Nicola continuava imperterrito a pompare Anna, io in ginocchio mi misi il suo cazzo semi moscio in bocca e cominciai a succhiarlo, nonostante non fosse in erezione mi riempiva completamente la bocca, lo sentivo gradualmente ingrossarsi, in poco tempo non ero più in grado di affondare sino al suo addome ma riuscivo a mala pena ad accogliere poco meno della metà di quel bestione.
Carlo mise le mani dietro la mia nuca affondandomi il palo quasi fino a soffocarmi, mi diceva che ero troia come mia moglie, poi rivolgendosi a lei la invitò a guardarmi, tutti oramai erano spettatori del pompino che stavo facendo, stranamente invece di bloccarmi quell’umiliazione mi eccitava, mi ritrovai a pomparlo con maggior foga mentre cercavo di sfregare il mio cazzo, nel frattempo durissimo, dappertutto. Mi venne in aiuto Nadia, avvicinandosi mi suggerì di pompare e segare e con l’altra mano accarezzare il grosso scroto di suo marito, questa era una cosa che lo mandava in estasi, poi lei si prese cura del mio pene e avvolgendolo con la mano iniziò a segarmi, sborrai immediatamente liberandomi e godendo in maniera straordinariamente appagante, anche Carlo oramai era prossimo lo sentii perché divenne ancora più grosso nella mia bocca, cercai di toglierlo e proseguire con la mano ma lui me lo impedì tenendomi per la nuca e principiò a scoparmi la bocca…. Poi mi sembrò di morire, il primo schizzo, copioso, arrivò da solo in fondo alla gola poi un secondo, un terzo, un quarto, poi persi la cognizione e per quanto ingoiassi non riuscivo a mandare giù tutto, riuscii a staccarmi in preda ad una tosse convulsa, avevo lo sperma che mi usciva anche dal naso oltre a trovarmi completamente sbrodolato sulla maglietta.
Ero ancora in ginocchio e pieno dello sperma di Carlo quando vidi Nicola che avendo ripreso a scopare Anna annunciava il suo prossimo orgasmo, mia moglie lo invitò a svuotarsi tutto in lei, lui dopo essersi mosso freneticamente pompandola con violenza affondò il suo cazzo tutto dentro impalandola come di più non era possibile e poi da fermo cominciò a scaricarsi, Anna urlava:”mamma come lo sento, amore mi sta riempiendo di bella sborra calda” e godette anch’essa.
Dopo essersi completamente svuotato i coglioni Nicola uscì da lei, immediatamente un rivolo di sperma fece capolino, mi gettai con foga sulla vulva di mia moglie per leccarla, il sapore era buonissimo, si percepiva chiaramente il gusto che ben conosco dell’intimità di Anna in sottofondo e quello di Nicola che la faceva da padrone, leccai con cura tutto inoltrandomi con la lingua per suggere anche quello, copioso, che era ancora all’interno e provocandole un ulteriore orgasmo.
Eravamo tutti esausti e soddisfatti ed anche in uno stato pietoso, decidemmo che una lunga doccia fosse la soluzione più adeguata.
Tornammo a casa nostra con una certezza: non saremmo più tornati alla vita di prima, mia moglie aveva scoperto quanto le piacesse essere posseduta da uomini molto dotati e anche con una certa rudezza, io avevo capito che impazzivo a vederla e sentirla godere così tanto e che non mi spiaceva affatto essere umiliato; del resto nonostante avessi goduto più volte quando Carlo disse che magari una notte Anna avrebbe potuto
“dormire” da loro mentre io potevo restare a casa a spararmi seghe pensando a quello che sarebbe potuto accadere ed il giorno dopo sentendo da lei quello che era accaduto, mi era tornato immediatamente duro di nuovo e mia moglie a chiosa finale disse che oramai ero un convinto cornuto senza speranza.
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