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Ricatto cap.5


di spp
13.09.2011    |    46.264    |    0 9.2
"- Tre sculacciate padrone - lui sorridendo si mise a sedere ed io mi misi in posizione, ricevetti la mia dose - grazie padrone, me lo meritavo quando..."
Ritornammo in camera, Mario era sempre nudo seduto sul bordo del letto, Bedirhan disse che gradiva un bel pompino ed aggiunse:

- guarda che quando vengo ne faccio tanta, voglio che la bevi tutta, senza sprecarne neppure una goccia, altrimenti mi toccherà punirti.

Non so se per l’ordine del pompino e per le minacce della punizione ma mi bagnai in maniera scandalosa.

Cominciai a segarlo e poi a leccarglielo, soppesavo i suoi testicoli, erano davvero enormi e pensanti ci credo che ne facesse tanto con quel pò po’ di sacche. A stento mi stava in mano, in bocca poi era davvero difficile, più succhiavo e più mi eccitavo, mio marito sentivo che in sottofondo snocciolava una giaculatoria, che troia, che puttana… io non avevo che attenzione per il mio grossissimo giocattolo, mi sentivo piena e porca come mai prima, ebbi un orgasmo, lo pompavo e godevo.

Ogni tanto dovevo far riposare la mascella, lui non veniva era resistentissimo, così quando lo tiravo fuori dalla mia bocca gli davo dei piccoli baci e delle leccate lungo l’asta senza mai smettere di segarlo. Non so per quanto tempo sono andata avanti così, finalmente lui mi disse:

- ora piccola, ora

me lo rimisi subito in bocca accelerando sia i movimenti con la bocca che quelli con la mano, il primo getto arrivò direttamente in fondo alla gola, potentissimo e copioso, feci appena in tempo a deglutire che ecco il secondo e poi un terzo ed un quarto, avevo la bocca piena di sperma e mi sentivo soffocare, non ce la feci più e lo tolsi di bocca, un altro paio di schizzi mi colpirono il viso e gli occhi, bruciava maledettamente.

Era la prima volta che ingoiavo, il sapore era leggermente salato, raccolsi con la mano gli schizzi che avevo sul viso e li portai alla bocca, poi aggiunsi

- padrone lo so che mi dovrà punire ma grazie per il dono che mi ha concesso.
- secondo te qual è una giusta punizione?.
- Tre sculacciate padrone - lui sorridendo si mise a sedere ed io mi misi in posizione, ricevetti la mia dose

- grazie padrone, me lo meritavo

quando mi alzai avevo il culo sicuramente rosso ma ero incredibilmente bagnata.

La cosa non sfuggì al mio padrone che mi infilò un dito dentro

- non pensavo bastasse così poco tempo per tirare fuori la puttana che c’è in te, certo che tuo marito non ha neppure capito quale grande potenziale avesse accanto.

Il tutto lo aveva evidentemente eccitato perché il suo enorme cazzo era di nuovo durissimo, mi fece sdraiare e poi per la prima volta mi prese, con dolcezza ma in maniera ferma e decisa. Man mano che entrava in me sembrava mi aprisse, mi sentivo piena, totalmente piena, mi sembrava arrivasse sino in gola, quando percepii che era tutto dentro di me, sentii le sue grosse palle sbattere sulla mia pelle, ebbi un orgasmo devastante, liberatorio, mai avevo provato qualcosa di simile.

Continuò a possedermi per oltre un’ora in tutte le posizioni, quando mi misi a cavallo su di lui fui talmente stimolata che mi sembrò di avergli fatto la pipì addosso, ebbi decine e decine di orgasmi, per la prima volta mi sentivo femmina.

Finalmente lui si svuotò in me, era ancora una volta moltissima, nonostante fosse la seconda volta, mi sembrava di essere colpita da getti di lava rovente, sentendomi riempire così tanto ebbi l’ennesimo orgasmo.

Quando lui uscì mi sentii svuotata, l’avevo arrossata e martoriata, ero soddisfatta ed orgogliosa di essere riuscita a prendere tutto quel palo mastodontico, lo sperma, data l'abbondanza, mi colava fuori, non avevo neppure la forza di alzarmi per andare a lavarmi.

Ero completamente appagata, mai prima di allora avevo provato simili emozioni, evidentemente una parte della mia natura aveva bisogno di un uomo forte e deciso, mi sentivo protetta, accudita e femmina. Mi trovavo sdraiata a gambe larghe, la testa sul torace del mio padrone ed una sua mano era sulla mia tetta.

Non potevo crederci, Mario si era messo tra le mie gambe e mi leccava stava suggendo i miei umori e lo sperma di Bedirhan, ancor prima che la sua lingua mi colpì il gesto di totale sottomissione, non potei farci nulla l’orgasmo mi colse quasi all’improvviso poco dopo ero completamente ripulita.

Mi era tutto chiaro ora, ero felice di quell’intrusione nella mia vita, dovrei dire nostra ma nei confronti di Mario capii che provavo affetto, solo affetto e null’altro, l’avevo sempre considerato un debole e come tale spesso l’avevo trattato, se occorreva questa ne era la conferma. Aveva accettato di cedermi ad un altro, aveva osservato la mia sottomissione e se n’era compiaciuto e non per rivalsa; mentre mi ripuliva riuscì persino ad eiaculare tanto era eccitato, insomma cornuto e contento.

Eravamo tutti abbastanza provati io e Bedirhan ci addormentammo nel lettone mentre mio marito andò a coricarsi nella camera degli ospiti.


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