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Spinta dalla necessità scopro un mondo di piacere


di spp
20.01.2011    |    62.019    |    1 8.8
"Marco, il proprietario era un bell’uomo di 50 anni, vedovo da poco, una persona giusta e corretta, molto esigente e severa che mi aveva assunto a tempo..."
Ciao, sono Marta una donna di 42 anni, normale ma ancora piacente, sposata con Mario da 16 anni, due figli ed una vita sino a tre anni fa piacevole e spensierata.
Mio marito è un geometra e lavorava presso una grossa ditta, che si occupava di grande opere edili, con un buon stipendio che permetteva alla nostra famiglia di mantenere un tenore di vita agiato e a me di dedicarmi esclusivamente a loro, facendo la casalinga.
La crisi ha portato la sua azienda a dover quasi chiudere e moltissimi sono stati lasciati a casa, purtroppo trovare lavoro a 48 anni, tanti ne ha Mario, è estremamente difficile così dopo alcuni mesi di vago peregrinare, bussando a tutte le porte e mandando centinaia di curricula, mio marito ha cominciato ad accettare una serie di piccoli lavoretti, alcuni della durata di poche settimane: facchino, muratore, aiuto imbianchino e cose simili, pur di poter portare a casa qualche soldo.
I nostri risparmi svanivano alla velocità della luce, il mutuo della casa, le spese, le ragazze, nonostante fossimo tutti molto accorti nelle spese l’entrate erano scarne ed avevamo raggiunto un punto critico, oramai avevamo cominciato a non pagare qualche rata di muto e la banca ci sollecitava i pagamenti.
Mi ero messa da qualche mese a cercare un lavoro che ci consentisse di aumentare l’entrate e poter far fronte ai tanti impegni, l’età e il non avere nessuna specializzazione mi aveva portato a girare a vuoto per numerose aziende.
Finalmente grazie ad un’amica riuscii a trovare un’occupazione in una piccola azienda di pulizie che aveva preso un lavoro provvisorio e cercava personale.
Il sig. Marco, il proprietario era un bell’uomo di 50 anni, vedovo da poco, una persona giusta e corretta, molto esigente e severa che mi aveva assunto a tempo determinato e non lesinava nel dare laute mance quando il lavoro veniva fatto con cura ed attenzione.
Insieme a lui lavorava un ragazzo che era una specie di figlioccio, Ahmed uno splendido ragazzo di colore 26 enne, con un fisico statuario, vivevano insieme in una bellissima villetta in una zona residenziale della città.
Grazie al mio stipendio ed agli introiti dei lavoretti di Mario riuscimmo a metterci a pari con i debiti anche se l’attenzione per stare nel budget doveva essere massima.
Dopo un anno il sig. Marco mi chiamò in ufficio e mi disse che purtroppo il nuovo appalto era cessato e quindi per me non c’era più possibilità di lavoro e che nonostante gli spiacesse molto, vista la mia volontà e le mie capacità, non poteva far altro che lasciarmi a casa.
Presa dallo sconforto scoppiai in lacrime e, dietro sua sollecitazione, gli raccontai la grave situazione economica che gravava sulla mia famiglia dicendogli che non sapevo davvero dove sbattere la testa.
Il mio stato deve averlo toccato nel profondo perché mi offrì una possibilità , in attesa di trovare un nuovo lavoro, mi incaricò di accudire la sua casa, preparando il pranzo e la cena per lui ed Ahmed e continuando a darmi uno stipendio simile a quello che percepivo nell’azienda.
Il tempo passava ma purtroppo le possibilità di lavoro erano sempre più scarse e non riuscivo a trovare alcuna occupazione ero terribilmente giù e capivo quanto il sig. Marco mi stesse aiutando in quanto il mio lavoro era un di più, ne avrebbero potuto fare tranquillamente a meno.
Una mattina, prendevo servizio intorno alle dieci ed avevo le chiavi della villetta, trovai stranamente a casa il sig. Marco, capii subito che era lì perché doveva parlarmi e pensai subito al peggio.
Come suo costume affrontò subito l’argomento: mi disse che aveva pensato di cambiare le cose in quanto ormai non poteva andare avanti in quel modo, mi pregò di ascoltarlo con attenzione e di non giudicarlo male ma aveva bisogno di raccontarmi alcune cose.
Ci accomodammo in salotto, sul divano, qui mi spiegò quali erano i veri rapporti con Ahmed.
Mi raccontò che la moglie, una bellissima donna, era una donna caldissima e molto sensuale e che dopo anni di matrimonio si sentiva inappagata ed insoddisfatta, così per amore e per paura di perderla lui aveva cominciato a cercare qualcuno che potesse soddisfarla.
Dopo alcune esperienze, alcune positive altre meno, si erano imbattuti in Ahmed allora studente universitario, lui aveva risposto ad un loro annuncio dove sostanzialmente cercavano un ragazzo con un bel fisico, cultura superiore e molto dotato per soddisfare la lei della coppia e concedeva la possibilità di condividere il domicilio.
Così Ahmed divenne una costante della loro vita, e anche lui dopo un primo periodo di adattamento aveva cominciato ad apprezzarne le virtù, perché il vedere la moglie godere così tanto era oltre modo appagante ed eccitante ed il sesso a tre si era rivelato un accrescimento anche della sua libido, si era affezionato al ragazzo, mi confessò che era uno stallone instancabile oltre ad essere mostruosamente dotato, pertanto quando la moglie venne a mancare a causa di un terribile incidente stradale Ahmed ormai faceva parte della famiglia e si era fermato a vivere con lui.
Continuò dicendo che il veder girare una donna per casa aveva risvegliato i loro sensi, ne aveva parlato anche con Ahmed, il quale era stato entusiasta dell’idea, per questo aveva deciso di parlarmene, in buona sostanza dovevo prendere una decisione o smetterla di frequentare la casa, per non indurli in tentazione, oppure prendere il posto che era stato della moglie di Marco.
Naturalmente, mi disse, l’orario che svolgerai sarà uguale a quello attuale ed anche i compiti, salvo essere disponibile nei nostri confronti, per tale servizio lo stipendio veniva aumentato a 4.000 euro al mese oltre una mancia aggiuntiva qualora mia avessero montato, usò proprio questo termine, più di otto volte al mese, poi per non lasciare spazio ad alcun fraintendimento aggiunse che seghe e pompini erano compresi nello stipendio anche perché Ahmed era giovane ed insaziabile.
Mi lasciò dicendomi che avevo la giornata libera per pensarci, se avessi accettato l’indomani mi avrebbero iniziata, in caso contrario mi ringraziava lo stesso per il lavoro svolto ma non voleva più vedermi, assicurandomi che avrei comunque percepito l’intero mese anche se eravamo solo alla prima settimana.
Passai la giornata e la nottata in uno stato di profonda agitazione, da un lato ero furiosa per la proposta, in buona sostanza mi si offriva di fare la puttana, dall’altro erano davvero un mucchio di soldi che avrebbero risolto i nostri problemi anche se non avevo idea di come poter spiegare a Mario un simile aumento.
La mattina seguente, dopo aver portato le figlie a scuola, aver preparato il mangiare per il mezzogiorno a Mario che era uscito per lavorare, faceva all’epoca l’aiuto elettricista, mi ritrovai quasi senza pensarci a fare un bagno preparandomi con cura per andare al lavoro, capii che dentro me avevo già preso una decisione.
Decisi di vestirmi in maniera sexy, ero finalmente pronta, quindi mi recai alla villa, ad attendermi c’era Marco che non appena vide il mio abbigliamento capì immediatamente quale fosse stata la mia scelta, mi venne incontro sorridendomi e per la prima volta mi abbracciò e mi diede un lungo bacio passionale che in maniera molto naturale ed istintiva contraccambiai, mentre eravamo abbracciati non poteva sfuggirmi la durezza e le dimensioni generose del suo cazzo.
Mi disse che era felice della mia scelta e che voleva immediatamente informare anche Ahmed il quale doveva assolutamente sbrigare un lavoro e poi ci avrebbe prontamente raggiunto, quindi mi pregò di seguirlo in camera da letto perché era ormai da tempo che entrambi morivano dalla voglia di possedermi. Nonostante i miei pensieri, il mio nervosismo ed i sensi di colpa ero terribilmente eccitata, essere desiderata in quel modo e per giunta da due uomini era per me una cosa nuova ed inaspettata. Entrammo nella camera da letto, che conoscevo bene per averla governata molte volte e finalmente capii anche il perché di un letto matrimoniale tanto grande, lui volle che io facessi un lento streep e la cosa non mi dispiacque affatto, mi stavo completamente lasciando andare e in verità non vedevo l’ora di essere presa.
Ero oramai completamente nuda a quel punto mi dedicai a spogliare Marco, quando finalmente misi a nudo la sua virilità ebbi un sussulto aveva un cazzo davvero maestoso, molto più grosso e lungo di quello di Mario, istintivamente mi venne da pensare, se lui era tanto dotato, come dovesse essere quello di Ahmed ed un brivido mi percorse tutta la schiena.
Marco mi fece sdraiare e poi cominciò ad accarezzarmi dappertutto infine scese con la bocca tra le mie gambe regalandomi un magnifico orgasmo, fu in quel momento che mi avvidi che Ahmed era arrivato e ci stava osservando, era completamente nudo e quello che vidi mi fece sussultare.
Non avevo neppure mai immaginato potesse esistere un membro tanto grosso e lungo, da una parte ero affascinata e incuriosita e dall’altra non avevo timore per cosa avrei provato ad averlo dentro di me, Ahmed incitò Marco a prepararmi per lui, non capivo cosa intendesse allora Marco pazientemente me lo spiegò.
In buona sostanza visto il calibro decisamente fuori misura del mio nuovo amico di colore, Marco doveva prendermi per primo in modo da aumentare la mia lubrificazione, anche se mi sentivo davvero bagnatissima già così, e quindi doveva riempirmi di sperma che avrebbe ulteriormente agevolato l’ingresso a quel cazzo mastodontico.
Mi ritrovai così alla pecorina con Marco che mi stantuffava con regolarità mentre io mi occupavo con mani e bocca di quello che era diventato il mio oggetto del desiderio, devo dire che le generose dimensioni del padrone di casa le sentivo tutte e molto bene, mi sentivo riempita e piena , continuavo ad avere orgasmi a ripetizione, cosa che non mi era mai accaduta prima, al massimo con Mario facevamo l’amore per una ventina di minuti dove io godevo due volte e lui alla fine si scaricava, quando finalmente cominciai a sentire la serie di schizzi caldi che mi inondavano ebbi un altro violento orgasmo.
Fu a questo punto che prese la situazione in mano Ahmed il quale volle scoparmi per la prima volta nella classica posizione del missionario, mi allargò le gambe frapponendo le sue mani e braccia nel mio interno cosce e continuando a ripetermi di rimanere aperta, spalancata a lui, inizialmente cominciò a strofinarmi il suo enorme bastone lungo le labbra della mia fichetta e poi piano piano incominciò ad introdurlo mentre Marco mi accarezzava il seno ed il viso.
Man mano che lui entrava mi sentivo invasa come se un corpo grossissimo si stesse impadronendo di me, era un sensazione incredibile mai provata prima, per una attimo ringraziai mentalmente la generosa sborrata che Marco mi aveva regalato e che ora faceva sì che quel pezzo di carne potesse lentamente introdursi senza procurarmi eccessivi dolori, mi sembrava fosse talmente in me da arrivare attraverso lo stomaco alla soglia della mia gola, invadendo ogni spazio utile e possibile, questa sensazione mi aveva portato velocemente ad avere un orgasmo.
Poco dopo la mia fichetta si adattò a quel bellissimo cazzo e lui aumentò l’intensità del suo movimento, io ero completamente aperta ed a sua disposizione, lo desideravo, desideravo che mi spaccasse cominciai ad urlare dal piacere, non mi ero mai sentita tanto piena, posseduta e troia, piangendo scoppiai in un orgasmo devastante.
Mi sembrò quasi di svenire mi sentivo spossata, lui continuava imperterrito a colpirmi con colpi sempre più veloci, sentivo montare in me l’ennesimo orgasmo che non tardò ad arrivare, Ahmed sembrava instancabile alternava a quel punto colpi lenti e profondi ad altri più veloci e costanti io continuavo a godere perdendo il conto degli orgasmi provati.
Avevo perso la cognizione del tempo e non avevo la più pallida idea da quanto tempo fossi in balia dei miei due amanti, sentivo però la necessità di chiudere le gambe ed anche la mia fichetta oramai aveva bisogno di riposo, lo pregai di venire perché ero veramente spossata, lui sorridendo disse che mi avrebbe accontentata ed aumentò il suo ritmo rendendolo quasi bestiale, era bellissimo e ancora una volta, nonostante il mio stato, arrivai all’orgasmo in un attimo.
Subito dopo lo sentii irrigidirsi urlando che stava per arrivare, nel frattempo anche Marco non era rimasto indifferente a quel che vedeva, si era nuovamente eccitato e si stava segando, ed anche se mi sembrava impossibile sentii il cazzo dentro di me dilatarsi ulteriormente, ero completamente piena, ed alla fine esplose in me con una serie di getti potentissimi riempiendomi come mai mi era successo prima, quasi contemporaneamente Marco venne copiosamente schizzandomi viso, collo e seno.
Ero spossata e non avevo neppure la forza di andarmi a ripulire, mi dolevano le gambe costrette a rimanere divaricate a lungo, i miei due amanti erano ai miei lati riuscii solo a sentire che amorevolmente mi stavano asciugando dallo sperma che Marco mi aveva riversato addosso e poi crollai in un sonno ristoratore.

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