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Gay & Bisex

Dentro una vasca da bagno


di ropot
03.08.2011    |    25.234    |    0 8.4
"Non potevo voltarmi ma sentivo che la persona dietro di me era nuda, poi riconobbi il profumo di Dario e chiudendo gli occhi mi abbandonai al suo gioco..."
Dario (nome di fantasia) era fantastico.
Stavamo insieme da circa cinque mesi ed erano stati i più felici della mia vita. Per quanto il nostro essere coppia era fondato sul piano fisico piuttosto che su quello spirituale, io con lui mi sentivo in paradiso. Dario era di una bellezza straordinaria, credo il più bello di tutte le persone che abbia visto: era alto circa 1,90 con una corporatura normale leggermente pompata nei punti giusti (era un eccellente nuotatore), aveva capelli neri con piccole striature grigie, nonostante avesse appena 26 anni, gli occhi erano neri così intensi da toglierti il fiato. Quando gli chiedevo che cosa aveva trovato di attraente in me, la prima cosa che mi diceva era che lo aveva colpito la mia intelligenza ed il mio senso dell’umorismo, ma soprattutto che ero, a suo dire, completamente pazzo. Con lui ho conosciuto il bello del sesso, la sua parte più pura e più importante; inoltre avevo finalmente assunto il ruolo di attivo con un uomo riuscendo a raggiungere l’orgasmo autentico. Con Dario il sesso ogni volta era una gioia, ogni volta una scoperta, inoltre sapeva creare situazioni, dentro il piccolo appartamento che aveva affittato per gli studi, e dei giochi che accrescevano il piacere di entrambi. Una volta mentre era a lezione, mentre cercavo di vedere se Dario c’era tra la moltitudine di gente, mi arrivò un messaggio sul cellulare. “Casa mia, dopo la lezione“; con lui c’erano bisogno di tante parole, inoltre sarei andato comunque a casa sua, era da tre giorni che per una ragione o per un’altra non ci vedevamo.
Finalmente dopo mezz’ora, che mi era parsa un’eternità, la lezione finì ed io corsi a rotta di collo a casa sua, tanto che quando arrivai ero senza fiato, ma non potevo fare altrimenti, l’attesa mi aveva logorato ed il mio uccello era in perenne erezione da quando mi era arrivato il suo messaggio. La porta del suo appartamento era socchiusa, appena entrai qualcuno da dietro mi tappò la bocca con la mano fermando il grido che lanciò per quell’atto e mi fu tolto lo zaino e sparsi gli appunti che avevo tra le mani. Non potevo voltarmi ma sentivo che la persona dietro di me era nuda, poi riconobbi il profumo di Dario e chiudendo gli occhi mi abbandonai al suo gioco. Dario mi fece percorrere tutte le stanze e mentre lo faceva continuava a spogliarmi, la casa era disseminata dai miei vestiti come l’ingresso lo era dei miei libri, ma l’unica cosa a cui facevo caso erano le carezze che Dario faceva alle zone che mano a mano scopriva dai vestiti. Arrivammo al bagno che io ero in slip, mi fece aprire gli occhi e si mise davanti a me perché lo ammirassi: era eccitato come me ed il suo uccello sembrava sul punto di esplodere, di colore rosso cupo, rivolto all’insù con delle contrazioni ogni tanto che lo spingevano più su, io volevo spogliarmi, ma lo fece lui poi mi fece segno di non parlare, mi fece entrare nella vasca vuota con sopra il telefono della doccia, tirò il telo ed aprì il getto della doccia. Sotto l’acqua fumante ci lavavamo a vicenda lentamente, eroticamente, facendo ogni movimento con estrema calma e precisione, ogni centimetro quadrato di pelle fu pulita. In questa specie di rituale di purificazione non ci furono baci, ne toccate passionali, ci lavavamo e basta. Dopo esserci sciacquati, Dario continuò a tenere l’acqua aperta e chiuse lo scarico della vasca per farla riempire e sempre con gli occhi nei miei iniziò a versare bagnoschiuma ed oli che iniziarono a produrre una nuvola di schiuma e profumo esotici che mi mandarono su di giri tanto che rischiai di venire in quel momento. Riempita la vasca e spenta l’acqua, Dario prendendomi in braccio mi depose seduto nella vasca con delicatezza eccessiva, come se fossi un cristallo prezioso, poi si sdraiò su di me con le nostre erezioni a confronto, il battito del suo cuore sul mio entrambi accelerati, il suo respiro sul mio viso, i suoi occhi in cui mi specchiavo, che scrutavano i miei come se cercavano di leggere i miei pensieri. Posò le sue labbra sulle mie in modo talmente lieve che sembrava l’ala di una farfalla, non voleva affrettare i tempi, anzi cercava di far durare tutto di più nonostante la sua erezione che sentivo sulla pancia, che nonostante nell’acqua sentivo che iniziava ad eruttare liquido prespermatico, era come se pregava di essere portata all’orgasmo. Con le mani Dario prendeva manciate di schiuma con cui carezzava il mio petto per poi passare al mio addome e spostandoti, massaggiò il mio pube e il mio uccello iniziando a menarmelo ad un ritmo tremendamente lento e sensuale che iniziai a gemere in preda a degli spasmi che mi scuotevano tutto. Dario era talmente sintonizzato sulle mie frequenze che capì quando il suo massaggio iniziava a piacermi troppo in modo pericoloso e smise fermandosi però nella sua posizione sollevata affinché io, che nel frattempo avevo abbrancato il suo uccello potessi continuare con la mia forsennata sega. Vederlo godere era uno spettacolo, il modo in cui si mordeva le labbra, gli occhi strabuzzati in fuori, le vene del collo che gli si gonfiavano e vidi che anche lui stava arrivando al punto di non ritorno dunque smisi e Dario tornò a sdraiarsi su di me. Iniziavamo a sudare e non per il calore dell’acqua e nemmeno per il vapore che si era creato nel piccolo bagno, i respiri erano affannosi come dopo una lunga maratona. Dario iniziò piano piano a scendere strusciano il suo corpo sul mio, e iniziò a inglobare il mio cazzo nella sua bocca, io lo favorii elevandomi il più possibile, visto che lui lo faceva in apnea e incontenibile nella mia eccitazione iniziai un movimento incontrollato avanti indietro nella sua bocca che lui accettava con avidità, mai tirandosi indietro riceveva tutti i centimetri che con le scosse del mio bacino gli davo. Sentivo il rumore che facevamo agitando l’acqua, questa contribuiva ad accrescere il piacere di entrambi sembrava quasi di galleggiare nel grembo materno in una convulsione di amore. Anche questa volta Dario si fermò prima che venissi, aspettò che mi calmassi un po’ per poi riprendere e di nuovo fermarsi togliendomi la soddisfazione di venire e venire nella sua bocca, io continuavo a godere nonostante la frustrazione che mi dava il suo gioco che gli feci capire artigliando le sue spalle che prima massaggiavo. Dopo l’ennesimo pompino non si fermò, ma con un movimento agile sguazzando nell’acqua mi si mise a cavalcione e si impalò senza dolore grazie alla schiuma che formava una cornice ai nostri corpi semisommersi. Dario su di me si muoveva come un serpente con ondulazioni che non mi permettevano di tenere gli occhi chiusi, toglieva il respiro era eccezionale, io abbandonai presto il mio stato di passività ed iniziai ad arcuarmi con la schiena andando incontro a lui per rendere la penetrazione più profonda e più intensa. Ormai ero arrivato a venire e Dario azzardò un movimento violento che mi fece dare un urlò che fu attutito dalla sua preventiva mano davanti: avrebbe sentito tutto il vicinato. Alzandosi da me e facendo in modo che il mio sperma fuoriuscisse e galleggiasse nella vasca venne sopra di me e per la prima volta mi baciò con ardore infilandomi la lingua in bocca, io iniziai a risucchiare tutta la sua bocca nella mia presi anche il suo respiro, poi staccandosi feci l’atto di cambiarci di posto per restituirgli il piacere , ma mi lasciò disteso ed ergendosi aggrappandosi ai bordi della vasca fece in modo di mettermi il suo uccello in bocca che profumava di bagnoschiuma, di sesso e di me, ma soprattutto di lui del suo odore naturale che era la ragione più profonda dell’amore che provavo per lui e che più volte mi aveva confortato nei momenti difficili. Ero concentrato in modo inverosimile nel pompino che gli stavo facendo, e lui che non aveva mai smesso di ansimare cominciò a lanciare piccoli lamenti simili a quelli che aveva emesso quando si era impalato su di me, per me erano come una dolcissima sinfonia. Non feci il gioco che lui fece con me, anche se quella era la sua intenzione, ma io ormai bramavo il suo corpo e così gli dissi la prima parola della giornata in modo roco e sensuale: - Prendimi -. Dario fece un mezzo sorriso tra il divertito e l’eccitato, avevo trasgredito al rituale parlando, ma l’atmosfera non si era rotta. Aprii le gambe appoggiandole ai bordi e con la mano spinsi della schiuma nel mio buchino e poi nel suo cazzo nel momento in cui entrò. Feci un urlò strozzato, il piacere della sua entrata mi procurò uno spasmo che mi fece contorcere ed il mio pene che dopo l’orgasmo era tornato in uno stato di semi riposo tornò nuovamente eretto nello splendore della sua lunghezza e durezza. Grazie all’acqua in cui ero immerso avevo una certa mobilità, non degna di lui, ma sufficiente per dargli grande piacere. Dario era un mago nel sesso, sia da passivo che da attivo e voleva sempre che io godessi più di lui mentre mi scopava con una foga dolce, melodica oserei dire mi masturbava con lo stesso ritmo facendo dei versi che sembravano quasi degli ululati a cui facevano coro i miei respiri sofferti. L’orgasmo fu contemporaneo e travolgente per entrambi, io mi scossi per ogni getto che emisi scattando avanti con la testa e stritolando nel mio ano il suo uccello che mi donava tutto il suo piacere. Rimanemmo per qualche minuto così mentre entrambi tornavamo a respiri normali navigando in quell’acqua piena dei nostri umori dei nostri sapori e del nostro amore, sentii il suo cazzo che ritornato a riposo scivolava fuori da me e Dario che sapeva riprendersi prima di me uscire dalla vasca mentre in uno stato di estasi mi addormentai disteso e placido nella vasca. Fui svegliato poco dopo da un dolcissimo bacio sulle labbra, aprii gli occhi e vidi Dario che mi guardava con immenso amore e mi pettinava i capelli fradici con le dita. Lo vidi semi vestito, mi sorrise e mi diede un altro bacio molto più sensuale con la lingua.

Dedico questo racconto al mio nuovo amante inesperto con un bacio e un abbraccio. Tornate a scrivermi alla mia posta elettronica [email protected]
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