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Gay & Bisex

Il primo è stato mio zio 2


di ropot
05.07.2011    |    38.833    |    3 8.7
"Ti piace godere eh? Non ti preoccupare ora ci penso io -..."
Quella notte doveva succedere qualcosa. Dopo aver bevuto il suo sperma ero saltato fuori dalla vasca e tutto nudo e bagnato ero corso nella mia camera, mi ero vestito in pochi secondi e poi sono fuggito di casa per tornarci all’ora di cena quando i miei genitori tornavano a casa. Durante la cena evitai gli sguardi di tutti e mi ritirai in un ostinato mutismo, dunque parlare di quello era successo di notte era naturale. Non dormivo e quando sentii mio zio avvicinarsi mi tolsi le mutande e lentamente presi una posizione di spalle che doveva essere un invito, volevo e non volevo, non capivo, forse ero solo enormemente confuso.
Mio zio era anche lui nudo ed in tiro, sentivo la sua erezione nella gamba, emisi subito un gemito e cercai di avvicinarmi il più possibile al suo uccello, ma lui mi prese subito con una presa ferrea che non mi permise di muovermi. Mi piaceva come mi stringeva, iniziai ad emettere dei mugolii, mentre lui respirava affannosamente nella mia nuca, dove i miei capelli si erano rizzati. Senza rendermene conto mio zio aveva preso in mano il mio cazzo che era diventato di marmo e mi stava facendo una lente e languida sega che mi dava un piacere straziante, i nostri corpi iniziarono ad incollarsi per il sudore che ci usciva copioso. Proprio quanto ero in un vortice di goduria iniziò a parlare: - Sei stato magnifico oggi nella vasca. Chi ti ha insegnato –Io ancora non connettevo bene – Cosa? – chiesi ansimando – Non prendermi per sciocco, so benissimo che non era la prima volta che lo prendevi in bocca. Allora chi è stato il primo? –Non sapevo che rispondere cercai di mentire: - Zio Dario, ti giuro che... - - Basta – fermò la sua sega e mi strinse forte l’asta del mio uccello, passai dalla goduria al dolore in un attimo. Boccheggiavo così dissi in un fiato: - Giacomo, il mio amico, è successo solo poche volte, zio ti prego mi fai male –
Mio zio rise e riprese a segarmi – Lo sapevo che sei un maialino. Ti piace godere eh? Non ti preoccupare ora ci penso io -.
Iniziò a segarmi con più foga, mentre con l’altra mano mi strizzava e stimolava i capezzoli fino a che iniziarono a dolere, mentre lui faceva scorrere la sua asta nel solco delle mia natiche, ansimando rumorosamente nella mia nuca, oltre che a darmi baci e teneri morsi ai lobi delle orecchie. Il primo a venire fui io con un grido che riuscii a soffocare con una mano davanti alla bocca, mentre venivo ero scosso da spasmi incontrollabili e mi accorsi che mai ero venuti con tutti quei getti che continuavano ad uscire. Mio zio aveva raccolto nella sua mano tutto il mio sperma, girò la mia testa è mi baciò in modo violento e nel mentre passava la lingua nella mia bocca versò il mio sperma nei nostri visi, fradici di sudore. Non avevo assaggiato mai la mia sborra però avvertii la differenza con quella di mio zio. Dopo un po’ mio zio smise di baciarmi mi prese per i capelli bagnati scuotendomi la testa e con dei ringhi venne imbrattandomi il fondoschiena. Cinque minuti di pausa e respiri poi mi disse: - Buonanotte amore –. Accompagnandolo con una bacio. Uscì dal mio letto e io guardai, nella penombra, tutto il tragitto verso il suo, le sue spalle larghe, le sue natiche che ondeggiavano, la lucentezza della pelle della sua schiena muscolosa bagnata di sudore, non potevo non fare niente, tornai a segarmi e durante le notte lo feci altre due volte senza riuscire a prendere sonno, non avrei mai preso l’iniziativa di entrare nel letto di mio zio. Quella notte mentre cercavo di dormire pensai che mio zio non aveva minimamente accennato al fatto della nostra parentela, o ai miei genitori o a tutte le altre cose che in un certo senso erano pertinenti al sesso, aveva solo voluto sapere chi era stato il primo, con questi pensieri mi addormentai verso l’alba. Mi sveglia sbuffando con le labbra, avevo qualcosa di fastidio nel viso, una mosca o una zanzara aprii gli occhi e mi trovai davanti agli occhi il favoloso membro di mio zio nel pieno della sua erezione e lui mi disse: - Buongiorno amore – e sempre complimenti me lo spinse in gola. Era impossibile prenderlo per intero almeno per me ero abituato ai pochi centimetri di Giacomo, qui parlavamo di più di venti, dunque rimaneva fuori per metà, mio zio così perse la pazienza. Me lo tirò fuori lucido di saliva e violaceo, mi prese e mi mise seduto sul letto appoggiato alla spalliera del letto, con spalle e testa appoggiate la muro, poi lui salì in piedi sul letto e mi infilò il membro in bocca cercando di entrare per intero. Io nonostante non mi ero ribellato adesso stavo soffrendo da cani, avevo continui conati e mio zio continuava a fare avanti indietro nella mia bocca con una furia, una violenza che non gli avevo mai visto, mentre io penavo persino a respirare. davanti ai miei occhi avevo la striscia di peli che dall’ombelico si allargava fino al pube e i suoi addominali scolpiti da anni di sport che sussultavano e si coprivano di sudore. Per fortuna visto che non avrei potuto resistere per molto, durò molto poco, era molto eccitato evidentemente, ma questa volta non volle venirmi in bocca, uscì e sborrò sul mio petto poi me lo spalmò su tutto il corpo, era la prima volta che lo vedevo venire e mi sembrò l’eruzione di un vulcano visto anche il calore del suo sperma. Trasse un lungo respiro mentre io mi massaggiavo la mandibola dolorante e il mento dove aveva sbattuto ripetutamente i suoi testicoli grossi come albicocche e poi disse: - Sbrigati a fare colazione vestirti che dobbiamo uscire e non ti azzardare a lavare -. Era la prima volta che mio zio si comportava così, era sempre stato amorevole, accomodante , dolce e divertente, ma adesso e durante l’atto era risultato violento ed autoritario.

Come detto quel giorno andammo a fare le spese e lui si comportò come sempre facendo battute divertenti, ma qualcosa di diverso c’era: quando poteva con fare casuale mi toccava, una volta in un vicolo deserto mi baciò per poi leccarmi il collo, appena tornati a casa mi spinse contro la portò e iniziammo a baciarci mentre lui mi strappava di dosso i vestiti, mi prese di peso e mi portò sul letto. Una volta disteso sopra di me mi fece un pompino, era la prima volta non era mai successo ed era bravissimo, non ci misi tanto che sborrai nella sua bocca lui subito mi baciò e fece colare il mio sperma nella mia bocca. Dopo mi bloccò la gambe strette e mise il suo uccello nella fessura tra i esse e fece il tipico movimento che dopo una ventina di minuti lo fece venire successivamente senza una parola se ne andò n bagno. Rimasi lì fermo, non sapevo cosa pensare e non sapevo spiegare da dove era uscita questa sua violenza, l’unica cosa certa è che volevo perdere la verginità con lui. Dopo poco lui torno mi prese in braccio e mi mise nella vasca che lui aveva riempito mi lavò con una spugna dolcemente e poi mi disse di uscire che adesso toccava a lui. Quell’avvenimento mi fece venire un’idea su dove e quando farlo con mio zio, ma dovevo sbrigarmi perché lui sarebbe tornato a casa presto. Il giorno dopo gli proposi di andare a pesca, sua grande passione, in un piccolo fiume che scorre dalle mie parti, lui subito disse che era un’ottima idea. Zio Dario la mattina, dopo una notte in cui riaveva massaggiato e masturbato mentre io menavo lui, era già pronto in tenuta da pescatore e mi disse che aveva preparato tutto per passarci tutta la giornata.
La mattinata passò bene, ci siamo divertiti, verso l’ora di pranzo io attuai il mio piano: velocemente mi spogliai nudo e saltai in acqua dicendo a mio zio di raggiungermi, lui si guardò in giro, anche se da quel punto nessuno ci poteva vedere e poi una volta nudo entrò in acqua anche lui. Con l’acqua che al massimo ci arrivava alla vita giocammo a spruzzarci a rincorrerci ed io facevo di tutto per bagnare il mio buchetto: se voleva fare il violento almeno ero lubrificato a dovere. Dopo un po’ uscii dall’acqua e mi sdraiai a pancia in giù sulla coperta che avevo portato per sederci e rivolse il mio culetto verso zio Dario che ancora stava in acqua. Lo sentii uscire poi la sua mano che mi massaggiava schiena e natiche e d’improvviso lui che mi voltava mi saliva sopra e mi introduceva in bocca il suo uccello mentre titillava con delle carezze il mio. - Succhia, succhia e preparati a bere tutto – disse tornando alla sua violenza, che non amo e non ho mai amato, ma nonostante ciò le sue carezze fecero effetto e venni e dopo un po’ lui mi strinse con forza lo scroto e si scaricò nella mia bocca e non uscì finché non tornò allo stato di riposo. Non c’ero riuscito, ero stato nuovamente usato, ma non ero riuscito nel mio intento, mio zio era l’unico con cui potevo perdere la verginità, lui sarebbe stato zitto, non mi avrebbe tradito e poi svolgendosi dentro le mura domestiche ed essendoci questa parentela chi avrebbe potuto pensare male.

I giorno passarono e lui era come sempre si trasformava quasi in una belva quando era eccitato e voleva farlo con me. la notte prima della sua partenza, mentre io dormii venni svegliato da un tocco nella mia gamba, aprii gli occhi e mi girai e vidi mio zio a due centimetri dal suo viso, la luce nei suoi occhi mi fece paura. Mi prese per la nuca e mi baciò fino a togliermi il respiro, poi fermandosi per riprendere fiato mi disse: - Non volevo farlo all’inizio, ma mi eccito troppo Bobby, ci penso da anni... quel culetto che hai è giusto per essere rotto e sverginato perché so che è così -Mi fece giare in mille posizioni, nelle sue mani ero come una bambola di pezza. Intanto continuava a baciarmi prendendomi per i capelli, incrociava la sue gambe con le mie, inarcava il dorso per farmi sentire la sua erezione, poi disse: - Adesso, adesso -. Mi fece mettere alla pecorina con il volto affondato nel cuscino e senza lubrificarmi, ne massaggiarmi minimamente mi penetrò. L’urlo che lanciai avrebbe svegliato i miei genitori, se lui non mi avrebbe chiuso la bocca spingendola ancora di più nel cuscino, quasi soffocandomi. Iniziò a muoversi con fare brutale soffocando tutti i miei gemiti di dolore e ignorandoli, io mi sentivo svenire. Mio zio continuò incurante delle preghiere che iniziai a dirgli, prima lui emetteva solo dei grugniti poi iniziò ad insultarmi e quelle parole mi ferirono come la sua violenza, non era più lo zio che amavo e che idolatrava sopra ogni altra cosa: adesso era una bestia che abusava del mio corpo. Quando venne ero semi svenuto, mi sentivo bruciare terribilmente il buchetto sentivo del liquido scivolare fuori e tra tutti gli odori sentii anche quello metallico del sangue, la sua furia aveva offeso la pareti del mio sfintere. non mi potevo muovere continuavo a tenere il mio viso nel cuscino fradicio delle mie lacrime e della saliva visto che lo avevo morso tanto stretto che credevo che lo avrei strappato. Mio zio mi girò, ero inerme chiusi gli occhi per non vederlo e fece un sorrisini e disse: - Ma allora ti è piaciuto frocetto -. Non capivo a cosa si riferiva, socchiusi gli occhi e vide che ero in erezione e non capivo come poteva essere avevo provato solo dolore. Mio zio si abbassò, mi masturbò mentre distribuiva su tutta l’asta e sullo scroto dei bacetti , ma io non riuscivo a venire, allora lui mise una mano nel mio culetto e mi massaggiò intorno al buchetto e il ricordo della subita violenza mi diede la possibilità di venire. La mattina dopo lui partì mi salutò, ma io non ricambiai il suo saluto, mi alzai tardi e vidi le lenzuola sporche di sperma e di sangue, avrei dovute subito pulirle, ma per adesso toccava a me. Volevo fare una bagno, ma non potevo mettermi seduto, anche camminare era difficoltoso, comunque mi lavai giurando che non sarebbe mai più successo con mio zio.

L’anno successivo mio zio tornò, ma si fermò di meno, sempre di meno, adesso già è tanto se viene a trovarci un paio di giorni. Io ero fermissimo a mantenere la mia parola, ma lui si comportò come sempre e non abbiamo mai più parlato di quello che era successo e non mi ha più proposto niente. All’inizio non capivo il perché, ma dopo me lo spiegai: non ero più un ragazzino e soprattutto non ero più vergine; lui aveva approfittato forse sapendo che l’anno dopo non sarei più stato puro.
comunque devo ringraziare mio zio, era una bestia, ma mi ha mostrato quel lato del sesso che non ho mai più provato.

Ringrazio tutti quelli che mi hanno scritto. Continuata su [email protected]
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