Gay & Bisex

Ti prego


di ropot
08.06.2011    |    36.466    |    5 7.1
"Non avevo mai bevuto la sborra nemmeno la mia mi era mancato il coraggio, ma con la sua fu automatico e rimasi inebriato dal sapore..."
Finalmente, dopo molti anni, avevo convinto i miei genitori a concedersi una meritata vacanza. Era da tempo che cercavo di spingerli a staccare la spina dalla quotidianità e svagarsi un po’, ma avevo sempre fallito. Quell’anno invece li avevo convinti e decisero di andare una settimana in Portogallo, nonostante continuarono a ripensarci dicendo che era un viaggio troppo lungo, la paura dell’aereo…. Io sarei rimasto in casa, mi sarei occupato di tutto ed avrei potuto studiare in santa pace; non so perché ma la loro presenza molto spesso mi infastidiva, malgrado non entrassero mai nella mia stanza. Partirono ed io mi godevo la casa vuota, mi occupavo del piccolo orto facendo le veci di mio padre, sistemavo casa nel migliore dei modi, visto che mia madre non transigeva in cose del genere, ma di studiare non ne avevo proprio voglia; d’altronde era la fine di Luglio, la sessione estiva degli esami era terminata da poco ed io avevo fatto uno non più di dieci giorni prima. Dopo appena tre giorni, già mi stavo annoiando le mansioni che avevo non mi rubavano più di qualche ora della mattina, così il pomeriggio maceravo nell’ozio, che sostanzialmente odio. Feci un giro di telefonando sperando di contattare qualche amico, ma erano quasi tutti in vacanza, il quarto che chiamai, e non per ordine di importanza, era Claudio, un ragazzo spiritoso e divertente, l’ho sempre considerato un buon amico all’incirca della mia età , corporatura normale con i capelli neri e gli occhi celesti talmente chiari da sembrare trasparenti. Venne lui a rispondermi al telefono:
- Bobby ( era così che i miei amici mi chiamano ), da quanto è che non ci si sente, ma dove ti eri cacciato ? -
- A sgobbare sopra i miei libri, non sono mica come te che lasciato il liceo a giurato che non avrebbe mai più aperto un libro. A parte gli scherzi, ti volevo chiedere se in questi giorni hai qualche impegno. i miei sono andati in vacanza io non trovo niente da fare e mi chiedevo se in due potevamo fare qualcosa –
- Assolutamente, anzi se vuoi farò di più, mi puoi ospitare vero? Beh verrò a passare i giorni seguenti con te, così qualcosa da fare lo troveremo sempre –
Esultai a quella prospettiva , come ho detto l’ho sempre trovato simpatico .- Sarebbe fantastico ma i tuoi? – lui rise . - Non ci sono problemi se ne sono andati al mare e come loro abitudine ci resteranno per quasi un mese. Fhe ne dici di iniziare subito? - - A fare che ? – Risposi io. Lui – Ma a svagarci no? Che ne dici di andare in piscina ( una delle sue più grandi passioni )?Non hanno ancora chiuso per le ferie poi possiamo prendere un paio di pizze e affittare un film - - D’accordo per me va benissimo ci incontriamo alle cinque all’entrata – Lo salutai e riaggancia contento di avere qualcuno con cui passare le giornate. Vennero le cinque e quando arrivai in piscina lui era già li ad aspettarmi in maglietta e bermuda sgargianti e con delle normalissimi infradito con uno zaino a tracolla – Era ora che arrivassi - - Ma sono le cinque spaccate – dissi io ridendo – Appunto – rispose luie ridendo entrambi. Entrammo e quando andammo in piscina lui diede subito prova della sua abilità con un tuffo dal trampolini da gara olimpica nuotando poi con grazia e scioltezza. In acqua era velocissimo e nuotava come un delfino io invece come un pesce rosso, però cercavo in tutti i modi di restargli dietro e dopo molte vasca e quasi due ore che stavamo in acqua io ero distrutto mentre lui era vigoroso e in forma.
Lo sbirciai mentre usciva tutto bagnato dall’acqua e capii perché non era stanco come me; la corporatura poteva sembrare normale, ma aveva forti addominali e spalle larghe e dei pettorali da fare invidia. la cosa che mi fece soffermare a guardare più del dovuto erano i grandi capezzoli, li fissai tanto da chiedermi che sapessero avevano, poi mi vergognai di quel pensiero: sono bisex questo lo avevo accettato, ma quei giorni con lui non doveva esserci niente che non andasse al di la del passare dei giorni nello svago assoluto. Nonostante i miei buoni propositi mi ritrovai a fissarlo sotto la doccia, guardandolo con stima accarezzandolo con gli occhi che poi saettarono quando lui si abbassò il costume per togliersi la schiuma e si mostro senza vergogna alo sguardo mio e degli altri (le docce non erano divise). In fondo non c’era niente di strano; in uno spogliatoio maschile, più volte era successo che nelle docce qualcuno la faceva nudo nonostante il regolamento, ma mai era successo sotto il mio sguardo vagamente libidinoso anche se non era la prima volta che vedevo Claudio nudo. Il suo pene era appena superiore alla media, regolare e grosso di circonferenza come poteva notarsi in quel momento che era in uno stato di semi erezione. Mi disse di sbrigarmi e io lo feci subito per poter distogliere lo sguardo poi andammo in videoteca scegliendo un paio di film e delle pizze ordinate in precedenza. Io mi sentivo uno straccio, per stare al passo di Claudio avevo le gambe quasi bloccate erano due pezzi di legno inoltre se provavo ad alzare le braccia al di sopra delle spalle ci mancava poco che non gridassi, ero letteralmente distrutto, ma cercai di non darlo a vedere. Arrivati a casa lo portai nella sua stanza poi mangiammo famelici entrambi nel divertimento e lo spasso per le battute che ci venivano a raffica anche se io desiderammo andare a letto per una buona dose di riposo. Durante il film cercai di restare sveglio, ma non ci riuscivo così gli augurai la buonanotte e gli disse di godersi pure il film di fare come volesse. Mi precipitai in camera mi spogliai rimanendo in slip, cosa piuttosto strana visto che da anni avevo l’abitudine l’estate di dormire nudo, e mi addormentai appena toccato il cuscino. Non ricordo bene come successe, forse dopo circa tre ore mi svegliai e mi trovai davanti Claudio in boxer, era rosso in viso e strano
– Ciao com’era il film? – chiesi appena lo avevo focalizzato. Non mi rispose rimase lì in piedi guardandomi in modo indecifrabile, aveva un aspetto un pò patetico indossando solo le mutande , ma il suo corpo risvegliò in me i pensieri della piscina, ma li sopii visto il suo strano comportamento. – Non riesco a dormire – mi disse dopo molto. il suo sguardo era quasi febbrile, forse stava male, mi allarmai un po’:
- Ma ti senti poco bene? o Dio vieni nel mio letto dai proviamo a dormire insieme, dai vieni – dissi facendogli posto, con quel caldo non c’era bisogno delle coperte. Mi venne vicino, stavamo faccia contro faccia, i suoi occhi chiari nei miei neri a pochi centimetri di distanza , il suo respiro affrettato il suo rossore, in quel momento non avevo nessun pensiero turpe in mente pensavo solo alla sua salute, tremava impercettibilmente. di certo in piscina si è beccato qualcosa pensai e in un gesto d’affetto lo abbraccia e lui fece lo stesso. – Adesso calmati e cerca di dormire – dissi mentre le mie gambe si incrociavano con le mie i nostri petti si toccavano, ma nient’altro visto che eravamo accovacciati. Non feci in tempo a dire altro che mi riaddormentai di colpo. La mattina prima di aprire gli occhi sbuffai col le labbra avevo come la sensazione di una mosca fastidiosa, aprii gli occhi e scoprii che quella sensazione erano le labbra di Claudio unite alle mie. Indugia un po’ leccando un po’ delicatamente le mie e le sue poi mi staccai, durante le notte un movimento ci aveva unito insieme almeno questo pensai. Claudio ancora dormiva e mi aveva imprigionato nelle sue braccia e nelle sue gambe, sbircia l’orologio le 7:30, strano che avessi dormito così poco, potevo stare ancora più di un’ora al letto, ma decisi di alzarmi sempre se l’effetto della piscina me lo avesse permesso, ma fu Claudio che non me lo permise. Cerca di allontanare le sue braccia e le sue gambe anche perché mi facevano sudare inoltre il caldo già si faceva sentire, sarebbe stata un’altra giornata afosa, in quel mentre lui si svegliò e mi guardò con gli occhi spaventati – Ma dove vai? – mi disse subito senza buongiorno e senza niente ed io un po’ sorpreso da quella sua uscita – Mi alzo, dove vuoi che vada, scusa se ti ho svegliato. -Comunque buongiorno hai dormito bene? Ti senti meglio a proposito ? – dissi mentre già mi stavo mettendo a sedere sul letto. Lui mi prese per le spalle e con fare implorante mi disse - No Bobby ti prego - - Ti prego ? Cosa? – risposi guardandolo in modo interrogativo –Ti prego – ripeté lui – ti prego Bobby resta, ti prego, ti prego, ti prego – e mentre diceva questo mi rimise disteso e per paura che mi alzassi si mise sopra di me essendo più pesante bloccandomi. Cercai di divincolarmi, ma lui continuava a ripetere ti prego. Avevo le sue gambe tra le mie, il suo corpo perfettamente aderente al mio essendo alti uguale e questo mi fece prendere visione del suo stato di eccitamento, al che anch’io iniziai a provare piacere. Ma Claudio era un mio amico, non sapevo se era una buona idea. – Bobby ti prego, abbracciami, ti prego - mi disse lo feci poi lui mi incollò la bocca alla sua e il sapore delle se labbra, il loro calore e la sua lingua che si poso sulle mie non mi permise di fare altro che aprire le mie labbra e rispondere con più trasporto possibile. Stringendolo mi sembrava di stringere un fuoco, ardeva nel corpo la sua lingua era caldissima avevo l’impressione di ustionarmi e le sue mani erano roventi mentre ci baciavamo che percorrevano tutto il mio corpo. Le sue mani si posarono sulle mie mutande, che ormai contenevano il mio pene turgido e con mugolii e gemiti espressi sulle mie labbra cercò con scarso risultato di abbassarle poiché erano molto aderenti. io mi preoccupai un po’, dove volevamo spingerci ? – Claudio aspetta che fai? Insomma va beh i baci ma credo che dobbiamo fermarci qui – Lui sempre gemendo tirando le mie mutando con movimenti febbrili – Ti prego Bobby ieri ti sei addormentato, non sai che tortura è stata ti voglio in me, ti prego, ti prego aiutami ti prego ti voglio nudo ti prego, ti prego – Ormai diceva continuamente e incessantemente ti prego in ogni cosa faceva, anche quando ruppe l’elastico delle mie mutande per l’impazienza di toglierle. appena il mio cazzo scattò su andando a sbattere nella mia pancia gemendo e grugnendo si chinò e lo imboccò facendo dei versi alla quale poi fecero coro i miei. nessuno mi aveva leccato e succhiato come aveva fatto lui, inoltre poche donne erano state disposte a farlo, lui ci si era buttato subito cercò di imboccarlo tutto, ma le mie discrete dimensioni non glielo permisero, lo tenne fermo in bocca che sembrava un forno, mentre la lingua lo toccava in punti che mi facevano gemere, poi iniziò ad andare avanti ed indietro e li toccai l’estati – Oh Dio Claudio… non sapevo … non avrei creduto - non ricordo bene cosa farfuglia, erano mezze frasi e parole. Guardai in giù anche lui si era strappato le mutande di dosso, il suo cazzo lungo e diritto rosso scuro sembrava sul punto di scoppiare, mentre il mio cazzo andava e veniva nella bocca di Claudio. Già con quel pompino raggiunsi un piacere superiore al sesso fatto con le mie ragazze, con loro era insolito per me raggiunge l’orgasmo, vi sembrerà incredibile, ma tutte mi avevano lascito insoddisfatto non ero venuto e qualche volta avevo simulato per non deluderle. Con Claudio non simulai, con le mani mi artigliava il sedere che tenevo sollevato dal letto, e lui ne approfittò per stimolare in mio buchetto al che io gridai dal piacere mentre artigliavo il lenzuolo e muovevo le gambe in modo spasmodico. – Claudio sto venendo ti prego togliti-… oh Dio togliti…. sta arrivando – Alzò lo sguardo e mi disse in modo frettoloso: - Ti prego in bocca – subito dopo alzando al bacino con uno spasmo che per poco la colonna vertebrale non si spaccò scaricai nella bocca di Claudio tutto il mio piacere talmente tanto che gli usci dagli angoli della bocca e lo prese con le mani che poi leccò continuando ad ansimare. Io cercai di allungai le mani verso il suo sesso, nonostante il velo dell’orgasmo avevo visto che none era venuto, ma Claudio non me lo permise. Mi prese per i fianchi e mi fece girare – Ti prego Bobby, ti prego – Continuava a ripeterlo anche se non ce n’era bisogno perché subito mi girai appuntai le ginocchia e affondai il viso nel cuscino. mi stimolò a lungo con la lingua e le dita io soffocai i miei gemiti nel cuscino, o meglio i miei urli visto che furono quelli che il piacere mi fece emettere quando le sue dita cominciarono ad entrare nel mio ano. Non ero vergine, ma era da molto che non facevo sesso con il mio unico uomo, un uomo per tanto violento che aveva ricavato solo il suo piacere, ma in Claudio non c’era niente di violento solo dolcezza e tanto fuoco. Claudio mi ha sempre trasmetto tanto fuoco, ogni volta che mi ha amato per prima cosa lui mi scaldava con i suoi baci, con la sua lingua con le sue mani e con il suo corpo, ma soprattutto con il suo cazzo. Quando mi ebbe lubrificato a fungosi alzò e mi disse – Ti prego Bobby lasciati amare ti prego desidero essere dentro di te, ti prego fatti scopare – Io in predo alla frenesia del momento dissi – Io prego te, scopami, sfondami, entra dentro,di me più che puoi, voglio tutto di te – Lui mi massaggiò lo spacco con il cazzo, quelle carezze mi bruciarono, poi quando entrò con decisione fino in fondo il mio urlo mi fece piegare la testa all’indietro, sentii, molto dolore, anche perché mi sembrava di essere ustionato dal suoi cazzo che sembrava una sbarra incandescente. Come ho detto il suo cazzo era più largo della media e dunque mi dilatò molto nonostante la lubrificazione, facendomi molto male, ma non mi sono neanche sognato di dirgli di smettere. Entrato fino in fondo si fermò e si distese su di me ricoprendomi con il suo corpo mise le sue braccia sopra delle mie la sua testa vicino alle mie aderì alle mie gambe ed io mi sentii avvampare. Stette fermo per molto tempo l’unica cosa che fece fu girare la mia testa per potermi baciare con un ardore ed una frenesia che mi dovetti staccare per respirare per poi riprendere con maggiore intensità. Continuava a non muoversi fino a che non diventò insopportabile questa sua immobilità cercai io di muovermi, ma con scarsi risultati, esasperato gli dissi: - Claudio, fammi tuo, non resisto più, muoviti scopami – Lui allora si alzò e cominciò il suo movimento con la sua sbarra incandescente che adesso aderiva perfettamente al mio ano procurandomi solo piacere, inizia a gridare con il suo ritmo all’inizia semplice e lento poi sempre più veloce tanto che sobbalzavamo nel letto. Era instancabile il mio cazzo che si era ammosciato dopo il suo favoloso pompino era tornato a pieno regime talmente duro da farmi male, allungai una mano per toccarlo ma Claudio me la scansò, toccandolo lui. Il suo tocco erano carezza appena accennate me lo sfiorava, si lasciava passare tra le dita le palle, faceva piccoli passaggi sulla punta che facevano fremere il mio cazzo che si alzava con piccole evoluzioni ed ondeggiamenti,. All’ennesima carezza venni nelle sue mani che aveva portato a coppa, ne feci molto e lui continuando a sfottermi me la spalmò sulla schiena. Con l’orgasmo avevo stretto il mio sfintere il che aveva aumentato il suo piacere, adesso andava velocissimo mantenendo il turgore del mio cazzo, iniziò a gridare più forte di me finché non si accasciò su di me e inondò il mio sfintere di sborra e calore. Resto fermo per un attimo bisbigliandomi all’orecchio: - Ti prego -. Alzandosi e fuoriuscendo da me con un piccolo mugolio che mi colmò di un senso di mancanza si misi nella mia posizione che avevo mantenuto e mi disse: -Ti prego Bobby adesso tocca a te, anch’io voglio essere tuo, ti prego sfondami ti prego -. Dal mio sfintere fuoriusciva la sua sborra la usai un po’ per lubrificarlo poi inizia il mio movimento, cercavo di essere gentile e delicato come lui, ma non ci riuscii, anche perché una volta entrato mi prese per le chiappe ed iniziò lui a muoversi imprimendo subito un ritmo veloce tanto che durai pochissimo. Al culmine lo avvisai che stavo arrivando al che lui disse: - Ti prego Bobby in bocca vienimi in bocca – subito mi staccai da lui che si girò e mi imboccò il cazzo che appena sentì il calore venni spruzzando quel poco che era restato nelle mie palle visto che era la terza volta che venivo. Rimanemmo straiati nel letto senza parlare, con calmai vagai con le mie mani nel suo corpo e leccai i suoi capezzoli visto che in piscina mi avevano affascinati e sentii il suo buon sapore mischiato al suo sudore, li leccai fino al che mi fermò perché iniziarono a dolergli allora mi fiondai sul suo cazzo, dovetti aprire la bocca al massimo per farlo entrare e mi concentrai per potergli dare il massimo piacere. Claudio si attaccò alla testiera del letto e con gli occhi chiusi iniziò a gemere con forza. Mi sentivo le labbra bruciare, ma lo volevo in bocca come lo avevo voluto nel mio sfintere. Dovetti spompinarlo per più di dieci minuti prima che venisse -Ti prego Bobby, oh Dio … ecco … sto arrivando … Ti prego bevi … ingoia ecco – dopo strozzò un urlo e mi pienò la mia cavità orale. Non avevo mai bevuto la sborra nemmeno la mia mi era mancato il coraggio, ma con la sua fu automatico e rimasi inebriato dal sapore. Ancora distesi sui letti guardai l’orologio erano le 10:45. possibile che avevamo fatto sesso per tre ore. Per tutta la mattinata sistemammo casa e pensammo all’orto, ogni momento era buono per toccarci e per baciarci, appena entrati dentro casa ci denudammo e ci amammo nuovamente. Durante quei tre giorni siamo stati sempre dentro casa sempre nudi dove andava uno andava un altro, in bagno, sotto la doccia, a cucinare e i nostri momenti erano scanditi dal ritmo con cui ci amavamo. I giorni finirono e i miei genitori tornarono dalla loro vacanza in Portogallo, ma non finì la mia relazione con Claudio che io terminai bruscamente, era un buon amico, ma non credo che sarebbe stato un buon amante nonostante le straordinarie sensazione che lui è stato il primo a farmi provare. Da tanto tempo non lo vedo più io mi concentravo con lo studio, lui riuscì a trovare un lavoro. Non so più niente di lui, ci siamo persi completamente, ma per fortuna la mia memoria mi permette di ricordare perfettamente quei tre giorni.

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