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Gay & Bisex

Lo sbruffone - parte 3


di ennese80
25.02.2018    |    14.650    |    6 9.2
"E le puttane come te devono ricevere tanto cazzo per essere contente”..."
Capitolo 3

Gli incontri con Alessio divennero più che frequenti, si sa che la carica sessuale a 19 anni è elevata ed il ragazzo aveva trovato su chi scaricarsi e su chi mettere in atto le sue fantasie sadiche e di dominio.
A 32 anni non avrei mai creduto di diventare lo schiavo di un ragazzino ma la situazione era questa ormai. Ero sempre pronto a soddisfare le sue voglie, a sottomettermi a lui, ne godevo anch’io ovviamente, in un modo che non avrei mai immaginato. Quando mi trovavo con lui, quando mi comandava, mi schiaffeggiava, mi sculacciava ero contento. La mia bocca ed il mio corpo erano sempre pronti a bere da lui sia che si trattasse di sperma sia che si trattasse di pipì o sputi.
Avevo scoperto che l’eccitazione che mi procurava quella situazione e quel trattamento mi avvicinavano in maniera incredibile all’orgasmo tanto che bastavano pochi tocchi di mano, certe volte era lo stesso Alessio a masturbarmi anche se stringendomi sempre il pene con forza, per avere l’orgasmo. In alcuni occasioni ero venuto anche mentre mi penetrava, sempre curiosamente in concomitanza di qualche sculacciata, sia mentre mi praticava un footjob.
Devo riconoscere che Alessio aveva anche fantasia nell’escogitare giochi diversi da praticare.
Ormai, quasi sempre, i nostri incontri si svolgevano a casa mia, vivendo da solo era decisamente più semplice ma, quando dopo la palestra gli ormoni richiamavano ed il tempo a disposizione era poco, casa sua diventava la nostra alcova per una scopata veloce e violenta.
Ricordo quando un giorno mi aveva ordinato di comprare un grosso dildo, non feci domande ed obbedii. Quando il pacco arrivò in casa lo contattai e quel giorno lo vidi arrivare in casa col suo solito sorrisetto malizioso.
Ormai lo aspettavo con indosso solo un accappatoio che toglievo appena la porta di casa era chiusa. Mi dedicavo poi a spogliare lui baciando e leccando ogni centimetro del suo corpo, con l’adorazione che da buon schiavo gli dovevo.
Quel giorno, appena fui nudo mi ordinò di mettermi a 90 sul letto. Mi allargò le natiche e strofinò le dita sul mio buco, prese poi il lubrificante e ne schizzò una buona dose sul mio buco andando poi a penetrarlo con almeno tre dita.
“Preparati troia che oggi ti faccio godere per bene”
“Sì padrone, sono in tuo possesso, fai di me ciò che vuoi”.
Un grosso sculaccione arrivò sulle mie natiche, il mio pene s’indurì ancora, lui lo strinse forte con la sua mano, faceva male ma era piacevole.
“Vedo che la mia puttana gode dei miei favori”
Prese poi il dildo e lo lubrificò per bene, sentii la punta di quell’oggetto sul mio buchino e poi, con una spinta forte, entrò dentro di me.
“Ti piace puttana? Non è il mio cazzo ma è abbastanza grosso. Ma non preoccuparti dopo avrai anche una bella dose di minchia”
“Grazie padrone”
Adesso che il mio culo era pieno compresi le intenzioni di Alessio. Le sue mani colpirono a raffica le mie natiche e la presenza di quell’oggetto nel mio retto faceva da eco ad ogni sculacciata.
Io ero sempre a 90 sul letto, lui si girò, lasciando per un po’ le mie natiche arrossate a riprendersi, il dildo era sempre dentro di me. Si avvicinò a me, mi diede uno schiaffo e poi prese il mio viso fra le sue mani guardandomi negli occhi.
“Sei la mia puttana, come godo con te non ho mai goduto come con nessun’altra troia” e le sue labbra raggiunsero le mia, la sua lingua entrò nella mia bocca.
Si mise in ginocchio sul letto, il suo cazzo svettava potente. Aprii la bocca e lo accolsi dentro. Alessio prese la mia testa fra le mani e mi scopò la bocca fino a riversare in essa una notevole quantità di sborra.
Ci distendemmo e con quel dildo dentro fu poco agevole, mi afferrò il cazzo con forza.
“Adesso pensiamo anche a far sborrare te”. Mentre la sua mano stringeva forte il mio cazzo masturbandomi la sua bocca cercò la mia. Ero un po’ sorpreso di quella “dolcezza”, fino a quel momento i suoi baci erano solo espressione del suo dominio. Non mi dispiaceva certo e mi godetti quel momento.
Venni, lui raccolse il mio sperma con la mano e se la fece ripulire con la lingua.
“Ordina due pizze e dopo cena facciamo un secondo round anche perché il tuo culo non ha avuto la necessaria dose di cazzo. E le puttane come te devono ricevere tanto cazzo per essere contente”.
“Sì padrone”.
“Ma il dildo resta dentro di te fino a quando verrà sostituito dal mio cazzo”
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