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Annarella (V parte - carsex)


di cicciosv
15.01.2016    |    13.082    |    2 9.6
"Finito un consiglio d'istituto Annarella si stava avviando a casa mentre il preside, suo marito doveva ancora trattenersi in Istituto..."
Continuo a raccontare di Annarella e delle sue avventure.

Ormai vi sarete fatti un quadro della mia amante "saltuaria" da quasi otto anni.

Lei donna ormai matura, libera e meravigliosa che ha posto il sesso ad un livello dove solo poche donne possono collocarlo. Lei che ha provato tutto o quasi, dal bukkake al trio, dall'avventura in autobus al rapporto interraziale.

Lei intelligente e attenta a non compromettere mai il suo rapporto coniugale con la sua necessità di far sesso scegliendo sempre amanti riservati, anonimi e possibilmente lontani dalla sfera delle loro conoscenze.

Questo è quando accaduto un pomeriggio di questo inverno.

Finito un consiglio d'istituto Annarella si stava avviando a casa mentre il preside, suo marito doveva ancora trattenersi in Istituto. Passando per la segreteria mi fece segno ed io capii. Voleva che andassi con lei.

Presi la mia auto e appena fuori scuola lei sali.

Guidavo tranquillo verso casa sua parlando di banalità, quando lei mi mise una mano sul pacco e cominciò a toccarmi. Mi diressi quindi verso un piazzale isolato sulla strada, mentre lei approfittando del poco traffico, mi sbottonò i pantaloni, mise fuori il cazzo ormai in tiro e si chinò per sbocchinarmi:

Arrivati nel piazzale, mentre mi godevo quel pompino lento e delizioso, senza darmi nemmeno il tempo di spogliarmi, Anna si trappò i collant all’altezza dell’inguine e scostando le mutandine si sedette sopra di me penetrandosi da sola.

Controllavo che in strada la situazione fosse calma mentre lei si dava da fare ed era prossima ad un orgasmo. In quel momento pensai: che io ero il suo giocattolo, infatti si stava scopando da sola e sbrodolandosi mi stava anche macchiando i pantaloni.

Le dissi allora di spostarsi e permettermi di spogliarmi.
Tolto i pantaloni e gli slip, li stavo depositando sul sedile posteriore quando mi accorsi di due guardoni nascosti dietro ad un cespuglio, che ci osservavano.

“ Ma tu li avevi visti quei due fermi li?” Chiesi ormai mezzo nudo.

“ Quei due chi?” rispose Annarella togliendosi magliettina e reggiseno insieme e rimanendo coi seni di fuori.

“Ci sono quei due la..Li vedi?” Chiesi, indicandole la direzione.

“ Ma che te ne frega!” Rispose.

Si girò e mi chiese di fare ciò per cui eravamo li. ”Tu scopami e non preoccuparti!”

Cercai con lo sguardo i due guardoni, ma non vedendoli più, pensai fossero andati via.
Cominciai quindi a penetrarla lentamente e profondamente in figa e lei rispondeva ansimando ad ogni colpo.

Trombavo più sereno adesso e cambiando posizione, mi misi a sedere nel posto del passeggero con Anna sopra. Ero rapito da quella scopata quando ad un tratto mi accorsi che lei guardava fuori dal finestrino. Pensai che stesse semplicemente controllando se tutto era tranquillo, ma guardando nella sua stessa direzione, vidi i due di prima con l’uccello di fuori che si segavano.

Mi sentii il petto battere forte. Annarella roteava il bacino e si teneva il mio cazzo tutto dentro mentre con una mano faceva segno ai due di avvicinarsi.

“ Che cazzo fai? Ma sei scema?” Non dissi altro, perché i suoi gesti risposero per lei. Accese il quadro dell’auto e abbassò completamente il finestrino.

Guardai quei due continuare a masturbarsi mentre si avvicinavano all’auto mentre Anna si guardava quei due cazzi nella penombra a meno di un metro da lei e si godeva il mio nel ventre.

Appena uno dei due guardoni si accostò al finestrino Annarella glielo lo prese in mano e iniziò a segarlo,. Al solo tocco sentii la sua fica pulsare e stringersi sulla mia cappella fermando il lento movimento di bacino.

Cercavo di capire cosa potesse succedere e, anche se la situazione sembrava eccitarmi, non ero per nulla tranquillo.

Adesso anche l'altro guardone, più giovane e dotato del primo si avvicinò al finestrino e Anna sporgendo la testa fuori si portò l’uccello in bocca, continuando a segare il primo e a cavalcarmi di nuovo.

“Cazzo!” Pensai. “ E’proprio un troia!"

La sollevai leggermente e cominciai a sbatterle il mio cazzo nella figa con molta forza, fin quando lei lasciò la verga dello sconosciuto, emise un grido di piacere, per rimettersi il cazzo in bocca e succhiarlo più avidamente di prima. Poi, dopo aver lasciato il cazzo del più anziano per segare il membro del più giovane che aveva in bocca, vidi le mani di quest’ultimo che le palpavano le tette, e scendevano dietro per toccarle il culo.

Il tizio che la stava esplorando sfiorò anche il mio cazzo alla ricerca del culo della mia troiona che dispensava pompini a sconosciuti. Poi gli infilò un dito nel culo e sentii, con la mia cappella, che lo forzava con due dita.

Mi ero reso conto che dovevo collaborare con Anna, se volevo il mio godimento, quindi cercavo di darle il tempo di finire quel pompino, ma l’inatteso ospite tardava a venire. Così chiesi ad Anna di cambiare posizione: Mi rimisi al posto guida, con il culo di Anna verso di me e la testa fuori dal finestrino.

Adesso aveva me nella figa, la sentivo con il fiato corto, stava cominciando a sudare, ma non mollava, anzi adesso si alternava i cazzi di quei due sconosciuti, in bocca al di là del finestrino.

Con il cazzo ormai pieno dei suoi umori passai ad incularla, prima lentamente poi giunto a metà della mia lunghezza le diedi un affondo secco e lacerante che la fece trasalire e gridare: “ Ahhh! Bastardo! Sii! Fammi il culo! Vai così!” E mentre lei schiacciava il culo verso di me per prenderselo tutto dentro, ostinatamente continuava a succhiare i cazzi di quei due guardoni.

Non mi preoccupavo più della strada, passavano ogni tanto delle auto, ma ero concentrato su Annarella che stava appagando i suoi desideri e la sua a innata passione per i pompini.

Quando la vidi togliersi un cazzo dalla bocca per prendere fiato mi sfilai dal suo culo, aprii la portiera e invitai Anna a stendersi sul cofano anteriore dell'auto. Lei ubbidì: Appena si distese le alzai le gambe appoggiandomele sulle spalle e incominciai a trapanargli la fica, mentre i due tipi si misero uno per lato per farsi spompinare.

Mi intervallavo tra fica e culo, così come lei si alternava nel leccare a destra e a sinistra e, quando il più anziano, stava per venirgli sulle tette, Anna glielo prese in bocca ingoiandosi avidamente tutta la sborra.

Aveva ancora le labbra e il muso imbrattato quando la girai e la presi nella classica posizione a pecora con la faccia rivolta verso il guardone più giovane per potergli succhiarei il cazzo.

Nei pompini Anna è una maestra, ma quel tizio aveva una resistenza non indifferente e per questo Anna si sganciò da me e con aria di sfida si pose in ginocchio davanti allo sconosciuto per lavorarlo di bocca fino a farlo venire.

Al momento io non potei fare altro che mettermi provvisoriamente in disparte e godermi il suo show, menandomi pian piano il cazzo

Non è facile resistere ai pompini di Anna, perché riesce ad ingoiarlo fino alla base e con la lingua a leccare i coglioni, con un’arte che nessuna altra donna nella mia vita è riuscita meglio.

Lei infatti gli stava baciando e leccando il cazzo dalla base alla punta per poi passare alla cappella e al filetto. Solo dopo questi preliminari aprì la bocca e iniziò a farselo entrare centimetro dopo centimetro in bocca, spingendolo sempre più a fondo ad ogni pompata, fino a ingoiarlo per intero.

Il tizio gemeva dal piacere, Anna con movimenti su e giù lo aveva portato al limite della resistenza e lui gli sborrò in gola tenendola ferma con una mano sulla testa e solo dopo che ebbe ingoiato tutto la lasciò. Anna, quindi si liberò dal cazzo alla ricerca di ossigeno mentre una quantità enorme di sperma e saliva gli fuoriusciva dalla bocca. Ne era piena, ma lei lo sputò tossendo e ripreso fiato, ricominciò a succhiarlo per saggiarne il gusto intorno alla cappella.

Ancora leccava quell’uomo quando la rimisi a pecora, adesso era arrivato il mio turno e dopo poco le sborrai nel culo. Sentendomi venire, Anna, strinse lo sfintere per tenermi dentro di se. Poi si sollevò facendomi sedere sul cofano dell’auto. Con una mano fece “ciao ciao” ai due guardoni che si stavano rivestendo e continuò a godersi il cazzo nel culo che pian piano stava perdendo tonicità.

Adesso eravamo rimasti soli. Anna si staccò da me, stringendo il culo, e a cosce strette andò a prendere dall’auto dei fazzolettini di carta per pulirsi, me ne offrì alcuni, poi mentre ci stavamo rivestendo, sorridendo maliziosamente mi chiese: “ Che dici, sono sempre brava o no?”

Cicciosv
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