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Diario di una Bimbaminchia


di mezzasuora
17.11.2011    |    37.165    |    2 8.4
"30 avevo chiesto di andare in bagno e, barcollando, ero corsa a far pipì..."
Caro Diario,

sono stramegafellice! Oggi ho fatto cose con Alfonso, il bidello, quello che sembra il fratello gemello di Ligabue. Ti racconto nel dettaglio tutto. Cavoli, se ci penso!!! Solo a te posso raccontarlo!!! Ti lovvo!!!
Anche Mattia, mon amour, e Sonia lovvo tanto, e Riccardo, Justin e Zac…, ma a te, e solo a te, posso confidare i miei patemi d’animo!

Oggi nell’ora di storia il prof. Berutto stava spiegando i rapporti (non sessuali) tra l’Illuminismo e la Rivoluzione Francese (brr, i francesi hanno tagliato le teste ai nobili per anni) (ma nel cartone Lady Oscar non c’erano scene così cruente! Forse non mi ricordo io… ero tutta presa a guardare il culetto sodo di André).Io ero tutta intenta a disegnare cuoricini sul libro di storia, quando il prof. mi ha richiamata. Mi ha detto:
“Valeri vai fino in segreteria a fare le fotocopie di questo foglio. Vedi di non perderti come l’anno scorso”. Cos’è successo l’anno scorso? Beh, avevo messo a casa della vodka in una bottiglia d’acqua da mezzo litro e a lezione mi ero bevuta tutto. Alle 9.30 avevo chiesto di andare in bagno e, barcollando, ero corsa a far pipì. Poi non ricordo bene. I bidelli mi hanno trovata svenuta in corridoio, avevo vomito tutto addosso e la gonna sollevata. Per quello sono stata bocciata (la seconda volta, the first one il primo anno di liceo)in seconda superiore. Ho 18 anni e ho già frequentato 2 volte prima e sto frequentando per la seconda volta il secondo anno. Ma queste cose tu le sai già!!! Sarei felicissima di essere già in quarta liceo come le mie ex compagne!
Comunque, Amorino, sono uscita dalla classe sculettando e felice! La mia minissimagonna a pieghe con fantasia tartan metteva in risalto le mie gambe. Il mio maglioncino di lana aderente esaltava le mie tette (sostenute da un reggiseno imbottito una taglia più grosso del dovuto. Così le mie tette invece che una seconda paiono una quarta. L’unica quarta nella mia vita!). Sono corsa giù dalle scale, sono volata (cioè “ho raggiunto”)in segreteria, ho fatto le fotocopie e ho iniziato a risalire le scale. A metà salita ho visto che dietro di me c’era Alf, il bidello, quello che è stato arrestato per spaccio di cocaina quando io facevo per la prima volta prima liceo. Poi l’hanno scarcerato per buona condotta. Era dietro di me e mi ha raggiunta. Mi ha messo le mani sul sedere e mi ha detto:
“Vieni nel nostro ufficio, ti devo far vedere una cosa!”.
Mi ha portata in quella specie di portineria che hanno i bidelli. E’ un locale che ricorda in effetti le portinerie dei palazzi: sopra c’è una parete di vetro con una feritoia orizzontale in basso per parlare e far passare documenti. Sotto c’è un pannello cieco fisso di alluminio alto circa un metro. Questa parete è larga 4 metri e alta circa 2 e mezzo.
“Accovacciati a terra!”, mi ha detto.
Io mi sono seduta per terra al centro del locale.
“Ma che cazzo fai? Sotto la scrivania!”, mi ha redarguita lui.
“Ah, ok..”, ho risposto io tutta rossa in volto e mi sono infilata in ginocchio sotto il suo tavolo.
Lui si è abbassato i pantaloni, si è messo meglio con la sedia sotto e ha preso il suo cazzo in mano.
“Ora succhiamelo, dai…”, mi ha detto.
Io ho avvicinato la mia bocca e, sentendo l’odore di piscio, mi sono allontanata. Ovviamente nella fretta non ho calcolato che sopra la mia testa c’era il top della scrivania. Ho battuto una di quelle craniate…
“Dove cazzo vai?”, mi ha chiesto lui.
“Ma Alf il tuo cazzo puzza!”, ho esclamato io.
“Sa di cazzo. Succhia e taci”, mi ha risposto lui.
Con le mani l’ho portato alla bocca e l’ho infilato per metà.
“Buongiorno Professoressa Gillon”, ho sentito dire da Alf alla mia insegnante di francese.
“Buongiorno cher Alfonsò!”, le ha risposto lui.
Mi sono spaventata perché temevo di essere beccata. Per un pelo gli mordevo l’uccello.
“Continua, piccola, continua…”, ha detto Alfonso rivolgendosi a me.
“Mi ha chiesto qualcosà, Monsieur Alfonsò?”, ha chiesto la Gillon al bidello.
“No, niente. Parlavo con il fax…”, ha risposto lui.
Io ho iniziato a leccare il cazzo di Alfonso. E’ diventato duro. A forza di leccarlo odore e gusto di piscio sono spariti. Con una mano ho giocherellato con i suoi testicoli pelosi e mi sono concentrata solo sulla cappella per poter vedere meglio cosa facevo alle sue palle. Con la punta della lingua gli ho sfiorato il buco, il prepuzio, e ho sentito Alf fremere. Poi sono scesa lungo il glande e ho accarezzato con la mia linguetta amorosa quella corona di carne. Ho sfiorato con la punta lì sotto e gli sono girata tutto attorno. Ho ricominciato a succhiare con voracità e a muovermi avanti e indietro (sempre attenta a non ribattere una zuccata contro la scrivania, caro Didi!). Ho provato a succhiare solo la punta, dove c’è il buco, ma non ci usciva niente.
“Che cazzo fai?Porca troia! Non è una cannuccia!”, mi ha detto Alf.
“ Pensavo che per far uscire lo sperma si dovesse far così…”, ho squittito io.
Ho continuato a leccare, dalla base alla punta, cercando di lubrificare il più possibile con la saliva, poi ho rimesso l’asta intera in bocca.
Ho continuato per diversi minuti a fare su e giù, poi ho sentito arrivare fiotti di una cosa calda e salata in bocca… Alf ha sollevato le gambe da terra.
“Cazzo, quanto godo!”, ha detto Alf. “Piccola sei la regina dei pompini!”
Sono uscita dal mio rifugio. Mi sentivo incastrata là sotto come il bue e l’asinello nella grotta del presepe.
Mi sono abbassata la gonna per riassettarla, ma Alf mi ha detto di no. Gli piace vedere scorci del mio culetto.
“Domani ti faccio fare il compito in classe in palestra. Se non sbaglio hai ginnastica alle 10. Ci vediamo prima della lezione di ginnastica nel magazzino. Ora va’e non dire a nessuno il nostro segreto”, mi ha detto lui.

Io sono tornata in classe.

Solo a casa ho visto che avevo una macchia bianca perlata sul collo del maglioncino.

Sono felice: domani Alf mi farà qualcosa di nuovo e piacevole! Voglio fare l’amore con lui (pensando di essere trombata con Zac, Riccardo o Justin!)

Ora vado a studiare che poi devo andare a lezione di pianoforte da quel vecchiaccio di Domenico!

Baci
XXX

Tua Tatina Coccola
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