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X al Cubo


di mezzasuora
04.11.2011    |    16.949    |    3 8.8
"Giunti nella stanza, Irina porse una bottiglietta con un liquido trasparente a Daniele e gli disse: “Cosa ne pensi di questo profumo?” Daniele annusò e, ..."
“Uccel di bosco mi ha detto che hai problemi di matematica”, dissi a Daniele, il mio ragazzo.
“ E’ stato Andrea, mio fratello, vero?”, mi rispose lui.
“Ho detto uccello, non pipistrello” dissi e mi misi a ridere.
Daniele prese in mano lo spazzolino elettrico con cui si era appena lavato i denti e me lo puntò contro il petto. Era appena uscito dal bagno, indossava solo un asciugamano rosa che gli fasciava i fianchi e la vita ed aveva ancora i capelli bagnati. Io ero seduta sul bordo del letto con addosso il mio accappatoio rosa ciclamino.
Con un colpo deciso della mano, mi spinse sul letto e mi slacciò l’accappatoio. Iniziò a strofinare le setole dello spazzolino contro il mio clitoride ed, all’improvviso, lo accese. La sensazione era infinitamente piacevole. Poi lo spense e mi disse:
“Se vuoi che lo riaccenda, dimmi chi ti ha detto che sono un asino in trigonometria”
“Uccel di bosco”
“Dimmelo!”
Vidi il suo pene inturgidirsi sotto l’asciugamano e gli chiesi:
“ Dani, vuoi andare a lezione da Irina? È la mia vicina di casa ed è molto in gamba!”
“Mmh, ok, ma adesso che ne dici di farmi divertire?”
*
Bussai alla porta di Iri. Daniele era al mio fianco.
Iri aprì la porta e vidi Daniele illuminarsi.
Quel giorno era splendida: indossava un vestitino leggero che si sollevava ad ogni suo passo.
“Tu sei Daniele, vero?” chiese Iri. Erano due mesi che andavo da lei a lezione e da allora io ed Iri eravamo diventate amanti, nonostante da tre settimane io frequentassi Dani.
Daniele annuì e lei ci fece entrare.
Appena fummo dentro casa ed Irina ebbe chiuso la porta, la mia amica mi baciò sulla bocca.
“Ciao Paoletta!” mi disse.
Daniele rimase di stucco nel vedere quella scena.
“Cosa volete fare oggi pomeriggio? Ho solo due orette”, chiese Iri.
“Io domani avrei un compito di trigonometria su seno e coseno”, sussurrò Dani.
“Allora mettiamoci al lavoro. Ma la prossima volta, tesoruccio, non venire all’ultimo minuto!”, disse Iri, “Andiamo in studio” e la seguimmo.
Giunti nella stanza, Irina porse una bottiglietta con un liquido trasparente a Daniele e gli disse:
“Cosa ne pensi di questo profumo?” Daniele annusò e, dopo pochi secondi, si accasciò addormentato sulla poltrona dietro di lui.
“Ma Iri? Cosa gli hai fatto?”
“Adesso io e te ci divertiamo!”
Annuii ed appoggiammo il corpo esanime di Daniele alla scrivania. Il poveretto giaceva con la pancia appoggiata alla scrivania, messo a 90 gradi. Irina iniziò a sfilargli i jeans e gli slip. Si allontanò, lasciandomi sola a rimirare le natiche del mio fidanzato.
Tornò con un vibratore e dell’olio Johnson’s baby.
Iniziò a cospargere il vibratore di olio e lo accese. Lentamente lo infilò nell’ano di Daniele. Si girò verso di me e mi disse: “Tu spogliati”
Io mi spogliai e mi avvicinai a lei. Irina mi baciò, poi mi disse:
“Voglio sverginarti il culo, prima che lo faccia lui”
Si spogliò e mi mostrò il suo pene già duro. Mi inginocchiai ed iniziai a leccarlo vogliosamente. Iri mi fece sollevare in piedi e mi disse:
“Adesso mettiti ad angolo retto, appoggiandoti alla sedia”
Obbedii e, prima che riuscissi a pensare oltre, Iri mi infilò il suo pene nel retto.
Iniziò a spingere, mentre con le dita, cercava il mio clitoride. Irina raggiunse l’orgasmo ed eiaculò nel mio retto.
Si allontanò ed andò in bagno.
Sentivo i muscoli dell’ano contrarsi. Guardai in direzione di Daniele. Stava ancora dormendo con il suo vibratore tra le natiche.
Irina tornò. Vedendomi seduta sul bordo del letto, mi chiese:
“Tutto ok?”
“No, risposi io, sono preoccupata. Il mio ciclo è in ritardo di cinque settimane. Ho paura di essere incinta.”
“Tesoro, disse, non ti preoccupare. Fai il test di gravidanza e poi decidi”
“Irina, mi voltai verso di lei, ti rendi conto che se io sono incinta, il figlio è tuo? “
Irina si sedette di fianco a me e mi abbracciò.
“Sono sicura che sia un normale ritardo. Adesso non ci pensare.”
Si mise in ginocchio sul materasso dietro di me e, prendendo tra le sue dita i miei capezzoli, mi sussurrò:
“Tu mi fai sentire uomo. Ti amo, Paola. Credevo di essere una donna, invece con te scopro che sono un uomo.”
Mi girai per guardarla negli occhi e Iri mi baciò. Non ero mai stata baciata così intensamente. A malincuore mi separai dalle sue labbra e le dissi:
“Anche io ti amo. Credevo di essere innamorata di Dani, ma non avevo capito che tu sei la mia vita”.
“Ma se io tornassi ad essere Ivan Dimitri?”
“Ti amerei ancora ed allo stesso modo”
Irina iniziò a baciarmi e mi fece stendere sul letto.
Mi coricai ed Irina mi fece divaricare le gambe. Appoggiò le sue labbra contro le mie piccole labbra e schioccò un bacio.
“Se penso che di qua potrebbe uscire mio figlio, impazzisco di gioia” disse .
Avevo voglia di fare l’amore, di essere posseduta da Iri e, sorridendo, le dissi:
“Irina, che ne dici di fare l’amore questa volta?”
Irina sollevò il capo e, sorridendo, disse:
“Non vedo l’ora. Tra l’altro, non sono più Irina, ma Ivan Dimitri. Smettila di fissarmi le tette, lo so, sono ancora donna sul petto e sui capelli. Ma mi sento uomo grazie a te. Ti amo, Piccola. Adesso facciamo l’amore, prima che Daniele si svegli”
Così fece.
Vi racconto in breve cosa successe dopo.
Daniele si svegliò. Arrabbiato, inveì contro di me ed Ivan. Fu lui a lasciarmi.
Quel pomeriggio acquistai un test di gravidanza e l’indomani l’esito fu positivo. Ivan, strafelice, mi chiese di sposarlo ed io accettai.
Ivan, durante un costoso intervento chirurgico, si fece asportare le protesi dei seni e tornò uomo. Smise di depilarsi e si tagliò i capelli, mostrando il suo vero essere uomo, il più bel ragazzo del mondo.
Ci sposammo quando sei mesi dopo raggiunsi la maggiore età. Poche settimane dopo le nozze, nacque Nicholas. Ora il nostro bimbo ha cinque anni e, d’accordo con mio marito, non saprà mai nulla del passato di suo papà.
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