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ELISA LA MIA PRIMA SEGRETARIA PARTE 2


di Norman111
11.12.2012    |    29.787    |    4 9.6
"Mugugno’ qualcosa di incomprensibile e riprese immediatamente a darci giu di brutto..."
Trascorsi il weekend a ripensare alla piacevole evoluzione degli eventi.
Sorrisi fra me e me,un po’ diabolicamente a dire il vero,immaginando che Carlo si sarebbe addormentato pacioso al suo fianco,completamente ignaro del fatto che poche ore prima in quel letto c’ero io di fianco a lei,o meglio dietro e sopra di lei,che me la scopavo selvaggiamente.

Ero certo che la sua decisione di andare oltre i regolari pompini giornalieri,che fino a pochi giorni prima si era limitata a concedermi,avrebbe aperto nuovi ed interessanti scenari.

E nella mia mente gia cominciavano a frullare idee e fantasie che avrei potuto realizzare nei giorni a venire.

Cercai di tenermi occupato per far passare piu velocemente possibile quel fine settimana,dedicandomi un po’ a risistemare cantina e terrazzo.

Il Lunedi successivo arrivai in ufficio un po’ in ritardo a causa di una consegna ad un cliente particolarmente logorroico che mi aveva trattenuto piu del previsto.

Lei era già li,seduta alla sua scrivania che parlava al telefono,tanto per cambiare con Carlo!

Mi fece un breve segno di saluto con la mano,accompagnato dalla solita espressione buffa ed esasperata che faceva quando Carlo la chiamava.

Le sorrisi avvicinandomi lentamente dietro alla sua scrivania.

“….è arrivato Michele….tra un po mi devo mettere a lavorare….diglielo un po tu al tuo amico che mi tiene sempre al telefono che qui si lavora! “ disse rivolgendosi a me che intanto avevo iniziato a darle dei morbidi e delicati baci sul collo

“….ciao Carloooo…me la fai lavorare sta ragazzaaa…?! ” dissi ad alta voce scherzoso in direzione del cellulare di Elisa riprendendo poi a baciarla sempre piu vicino alle sue labbra

Giro’ lentamente il volto verso di me e mentre sentivo la voce di Carlo che continuava a parlare al telefono,le sue labbra si appoggiarono alle mie e le nostre lingue si incontrarono per un fugace bacio.

Feci scivolare una mano sotto la sua camicetta,mentre lei aveva ripreso la conversazione,e mi accorsi piacevolmente che non aveva messo il reggiseno.
Mi soffermai per qualche istante a giocherellare con i suoi capezzoli.

Lei in risposta a quella delicata sollecitazione,alzo’ lo sguardo verso di me carico di passione.
Ora ero io che volevo stuzzicarla mentre era al telefono.

Ruotai la sedia girevole di modo che fosse di fronte a me senza l’impaccio della scrivania e le feci cenno di alzarsi in piedi.

Ripresi a baciarla silenziosamente sul collo e mentre lo facevo sfilai la giacchetta che indossava facendola cadere a terra.
Poi presi a slacciare lentamente i bottoni della camicetta e anche quella poco dopo fece la stessa fine.

La osservai per un attimo.
I suoi piccoli e appuntiti seni nudi erano li che imploravano di essere succhiati.

Appoggiai le mie labbra sulla sua spalla sinistra,poi sotto la gola e giu,fino a quei due deliziosi boccioli.
Afferrai uno per volta i sui capezzoli succhiandoli con ardore fino a che non li avvertii inturgidirsi sulla mia lingua.

La sua mano sinistra raggiunse il mio capo,come ad accompagnarmi in quelle attenzioni,e un sospiro’ scappo’ dalle sue labbra.
Alzai lo sguardo di scatto,preoccupato che Carlo potesse averla sentita.

“….no Carlo….è che….ho appena visto una mail di un cliente che sicuramente non farà piacere a Michele….mi dicevi…di Marco e Marzia….” prosegui disinvoltamente cercando di mantenere il controllo e mostrare interesse nella conversazione

Per quanto cominciasse ad avere difficoltà nel continuare parlare,era evidente che non volesse interrompessi le mie manovre.
Conoscevo ormai bene il suo debole a riguardo.

Mi inginocchiai di fronte a lei e dopo averle aperto la zip della gonna la sfilai facendola scorrere fino alle sue caviglie.
Alzando lo sguardo mi ritrovai di fronte la sua morbida fichetta nuda davanti agli occhi.

La zoccola non aveva messo neanche gli slip.

Era la seconda volta che avevo davanti quella dolce fessura e grazie alla luce dell’ufficio di maggiore intensità rispetto a quella della sua camera da letto,potei ancora meglio ammirarne la folta quanto curata peluria castana che la adornava.

Vi appoggiai le labbra per un casto e breve bacio,poi rialzandomi le feci cenni di accomodarsi sul divanetto che era dall’altra parte della stanza.

La osservai da dietro,ancheggiare sinuosamente su quei tacchi con cui stava ormai cominciando a prendere sempre piu confidenza.
Il suo culo bianco latte,tondo e tornito,era uno spettacolo.
Ed era uno spettacolo vederla muoversi cosi sensuale e nuda,ad eccezion fatta per autoreggenti e sandali,dentro l’ufficio.

Si sedette lascivamente sul divano e mentre continuava a parlare al telefono,mi osservo’ curiosa e vogliosa di conoscere quali fossero le mie intenzioni.
Mi inginocchiai di fronte a lei facendole appoggiare le spalle allo schienale.

Afferrai la sua caviglia sinistra sollevandole un poco la gamba e slacciai il lacetto del sandalo facendolo cadere a terra.

Appoggiai le mie labbra sulla punta del suo piede sinistro per un bacio delicato poi le mie mani presero a scorrere sulle coscia fino a raggiungere il bordo dell’autoreggente;lo afferrai ed iniziai a sfilarlo lentamente finchè non cadde a terra.

Le accarezzai delicatamente la gamba tenendola sollevata facendo scendere la mano sinistra fino all’interno coscia.
La mie labbra iniziarono a coadiuvare quelle carezze,sfiorandole a pelle.

Nonostante fossi totalmente preso in quella intrigante operazione,non potei non notare che il suo capo era reclinato all’indietro appoggiato allo schienale del divano mentre continuava ad abbozzare dei “si” e dei “ma dai!” evidentemente a quello che le stava raccontando Carlo al telefono.

Le mie labbra raggiunsero il suo polpaccio sinistro,poi la caviglia,il collo del piede fino alle sue dita.
Notai con sommo gradimento che nel weekend doveva essersi recata in qualche centro estetico per farsi fare il french alle unghie,adornandole con un semplice quanto delizioso smalto trasparente.
Ora quei morbidi piedini risultavano essere ancora piu irresistibili e sexy.

Ne afferrai le dita una ad una succhiandole con passione.

La vidi sollevare lo sguardo eccitata da quelle attenzioni e poi,chiudendo gli occhi,abbandonarvicisi riappoggiando il capo all’indietro.

Dedicai le stesse attenzioni alla gamba e al piede destro.

Era ormai totalmente nuda sul divano del mio ufficio.
Uno spettacolo.

Con un certa irruenza le sollevai le gambe di modo che fossero oscenamente spalancate di fronte a me,facendole appoggiare i piedi sul divano.

Sempre rimanendo in ginocchio di fronte a lei,per qualche istante mi limitai ad osservare la sua morbida fessura e un secondo dopo le mie labbra vi si attaccarono a ventosa.

Era completamente zuppa.
Tutte quelle attenzioni avevano sortito su di lei un effetto dirompente.

Presi a leccarla con un passione,gustandomela in ogni sua parte,come fosse l’ultima creazione culinaria di un raffinato chef.

La mia lingua a fasi alterne ne esplorava le profondità,e ad ogni affondo di essa avvertivo le sue cosce vibrare tra le mie mani.

Era evidente che cominciava ad avere serie difficoltà a mantenere silenzioso il suo godimento.

Raccolsi da terra uno dei suoi sandali e lo avvicinai alla sua bocca dalla parte del tacco,designandone il contorno delle labbra.

La zoccola capi al volo le mie intenzioni.
Lo afferro’ quasi istantaneamente tra le labbra e negli intervalli della conversazione con Carlo,prese a succhiarlo silenziosamente prima un po tentennante e poi sempre piu spavaldamente come fosse il mio cazzo,arrivando ad accoglierlo tutto nella sua bocca fino alla suola.

In uno dei momenti in cui la sua bocca dovette interrompere quell’azione per rispondere con l’ennesimo “ma dai!” al suo ragazzo,ne approfittai per togliere dalla portata delle sue labbra fameliche il tacco,improvvisato fallo.

Impugnai con la mano destra il sandalo di modo che la punta fosse indirizzata verso l’alto e con l’altra mano allargai delicatamente la sua bramosa fessura appogiandovi il tacco.

Applicai una leggera pressione sulla suola e in un attimo quei sottili 10 centimetri di elegante legno furono tutti dentro di lei.

Per un momento i nostri sguardi si incontrarono e sul suo viso comparse una meravigliosa smorfia mista di stupore e piacere assoluto.

Presi a mandarlo dentro e fuori lentamente continuando a guardarla.

Il suo culo scese istintivamente piu giu sul divano e le sua gambe si divaricarono ancora di piu come ad incitarmi silenziosamente a che la fottessi con quella scarpa in modo piu’ deciso.

Al contrario rallentai il ritmo e appoggiai la sua mano libera dal telefono a che proseguisse da sola,scegliendo il ritmo e la consistenza degli affondi che riteneva piu opportuni.

Come a volermi mostrare quanto volesse godere afferro’ il sandalo fermamente nella mano sinistra e comincio’ a spingerne il tacco a fondo nella sua fica con un ritmo decisamente piu sostenuto.

Osservandola mi alzai in piedi ed iniziai a spogliarmi.
Ora ero quantomai desideroso di scoparla.

In pochi istanti tutti i miei vestiti erano a terrra e il mio cazzo già duro come la pietra, puntava dritto come un missile nella sua direzione.

Lo massaggiai per un attimo guardandola,e poi mi avvicinai lentamente fino a sdraiarmi su di lei,avendo avuto prima cura di appoggiarlo all’ingresso della sua morbida fica.

Le accarezzai le labbra con le mie e per un attimo sentii la voce di Carlo provenire dal telefono che le stava raccontando della discussione che aveva avuto con un Professore dell’Università.

Con una spinta decisa del bacino fui quasi istantaneamente tutto dentro di lei.
Rimasi cosi,fermo a godermi i suoi fremiti.

“…Carlo…or…ora…de…devo andare…devo fare una cosa per Michele….a dopo amore….” disse guardandomi e chiudendo velocemente il telefono

Affondai la bocca sulla sua e le nostre lingue si intrecciarono in un bacio appassionato.
Come a divorarsi l’una con l’altra.
Contemporaneamente iniziai a scoparla con tutto il vigore e la voglia accumulata nel weekend,reggendomi con le mani sulla spalliera del divano.

“….si cosi…scopami…scopami forte…Michele…” mi incito’ mugugnando e cingendo allo stesso tempo i miei fianchi con le sue mani,a dar ritmo alle mie spinte.

“….ti voglio sfondare….cazzo…” replicai grugnendo sempre piu eccitato

“…mmmmm….si sfondami….mi stai facendo impazzireee….mmmm…”

“….sei la mia zoccola vero ?…dimmelo….” presi a chiederle

“….si…mmmmm…si…si….sono la tua zoccola….voglio che mi sbatti come una zoccola….mmmmmhhhh…..” rispose sempre piu persa,mostrando quanto gradisse essere chiamata e trattata cosi

Era totalmente partita.

Per circa un quarto d’ora continuai a darci dentro,esaltato dal sentire il rumore della mie palle sbattere ritmicamente sulla sua umida fessura.

Avevo voglia di cambiare posizione,di fotterla da dietro.
La afferrai con irruenza per i fianchi,sollevandola e facendola mettere a pecorina con le ginocchia appoggiate sul divano riprendendo subito sbatterla con irruenza,proprio come sembrava apprezzare,tenendola per i fianchi.

Era sempre piu evidente che il povero Carlo a letto doveva essere piuttosto una frana o quantomeno non capace di dedicargli le attenzioni che lei evidentemente desiderava.

La visione del suo culo davanti a miei occhi meravigliosamente penetrato dal mio fallo,era irresistibile.

Senza pensarci le mollai uno schiaffo fortissimo sulla chiappa destra.
Lei inarco’ la schiena sorpresa di quella mia azione e poi volse lo sguardo verso di me.

Era stravolta del piacere.
E nei suoi occhi leggevo come una silenziosa supplica a che non mi fermassi.

Sempre continuando a scoparla,le mollai un altro ceffone sull’altra chiappa.
A quel secondo colpo divento’ di nuovo loquace.

“…mmmmm….s…si…Michele….fammi male…cosi…….mi fai godere….ancora Michele….mmmhhhh….”

Quelle parole potevano essere il palesamento di qualche piu o meno velata tendenza masochistica,e il mio oscuro passeggero sadico non potè che compiacersene.

E soprattutto verificare fino a che punto le gradisse.

Le afferrai i capelli con forza voltandole il capo verso di me.

“…..vuoi che ti faccio male…eh….grandissima zoccola…?...dimmelo ancora….”

“….mmmmh….s…si….fammi male….fammi….fammi….quello vuoi….” rispose con voce tremante sempre piu persa nel piacere,mentre il mio cazzo non la smetteva di andare su e giu per la sua calda ed accogliente fica

“….vieni qui…che ora voglio scoparti la bocca….” replicai con fermezza,tirandola per i capelli in ginocchio di fronte a me.

Senza che le impartissi ulteriori istruzioni le sue labbra si tuffarono sul mio cazzo iniziando un energico pompino,di quelli che di cui mi aveva mostrato grande maestria in tutte le settimane precedenti.

“….fammi sentire come te lo prendi tutto ….fino in gola….dai zoccola…” dissi affondando tutte e due le mani nella sua corta capigliatura e spingendo la sua testa con forza a fondo sul mio cazzo,sempre piu infervorato

Il trattamento che le stavo riservando non era certo dei piu gentili.
Ma sembrava gradirlo parecchio,considerati i mugugni sempre piu convinti che uscivano dalla sua bocca.

Dai suo occhi nel frattempo comincio’ a scendere qualche lacrima ogni volta che la cappella raggiungeva la massima profondità,e dalla labbra inizio’ a colare un lungo filo di saliva che inizio’ bagnarle le ginocchia.
Il trucco che aveva messo sugli occhi,seppur leggero,prese a sciogliersi andando a formare due lunghi rigagnoli pressoché parelleli su ognuna delle guance.

Ormai completamente a mio agio nella parte del marchese de Sade in cui mi ero piacevolmente calato,le staccai violentemente le labbra dal cazzo spingendole la testa all’indietro ed osservandole per un breve momento il volto.

Era completamente stravolta e completamente paonazza.
I cappelli arruffati,gli occhiali messi di traverso e il trucco ormai finito in ogni dove,la facevano apparire piu come la tela di un pittore astratto contemporaneo che la apparente tranquilla ragazza della porta accanto che era solita mostrare di essere.

Senza che potesse aspettarselo le mollai uno schiaffo deciso sulla guancia destra che la fece sobbalzare e prima ancora che potesse riprendersi le indirizzai con decisione la bocca a che proseguisse nella sua opera spompinatoria.

Per un momento pensai di aver forse esagerato,non era certo da me “picchiare” una donna,e come preso da un senso di rimorso per essermi lasciato sopraffare dai sensi,mollai di un poco la presa stretta che da diversi minuti le mie mani avevano sui suoi capelli.

Inaspettatamente,a fugare i miei dubbi che quel trattamento non fosse gradito,Elisa affondo’ le unghie nei mie glutei e prese a stantuffare la testa sul mio cazzo,spingendoselo cosi violentamente in gola che a tratti ebbi il timore potesse soffocare.

Ero letteralmente esterefatto.
Ma soprattutto ero ormai vicino al punto di non ritorno.

Elisa se ne accorse e si stacco da me continuando a masturbarmi alacremente con tutte e due le mani.

“……..sto……sto per venire cazzo…..Elisa….dai cosi…cazzo….dai….fammi schizzare…cazzo…” iniziai a ripetere fissando il suo volto sconvolto dall’eccitazione

“….mmmm…si….vieni Michele….schizzami tutto in faccia….riempimi….e poi torno a casa cosi….con la tua sborra sul viso….vuoi Michele…?....se vuoi lo faccio…. ” replico’ supplichevole

“…oh cazz…t…tu sei…pazz..oh si…si cazzoooo…..veng…o…vengo…cazzooooo…sborrroooooo…ahhhhh….” urlai eccitato e sorpreso per quell’ennesima sua assurda pensata,esplodendo tutto il mio godimento sul suo viso

Come da sua richiesta l’avevo riempita.
Il suo volto era per per interezza attraversato da abbondanti quanto numerose striscie di sperma,una delle quali aveva dispettosamente terminato la sua corsa sopra i suoi capelli dopo essersi depositata sulla lente sinistra dei suoi occhiali.

Scivolammo a terra sdraiati uno di fronte a l’altro.

“…..mi hai fatto impazzire….mi piace quando mi tratti cosi Michele….” disse con un filo di voce mentro io maliziosamente mi divertivo con l’indice sinistro a spalmarle il mio seme lentamente sul viso e sulle labbra

Quel momento cosi intimo a seguire quell’intensa,e per certi versi violenta scopata,risultava essere decisamente piacevole.
Ed era proprio questo genere di contrasto di sensazioni che era in grado di suscitarmi Elisa,che rendeva la sua compagnia cosi piacevole.

“…stasera io e te ci facciamo una cenetta…andiamo in quel ristorante dell’altra volta….” dissi dando seguito a voce alta al pensiero di prolungare ancora di qualche ora quella giornata insieme che gia da qualche minuto mi frullava per la testa

“….ok…..ma devo avvertire Carlo….che gli dico… ? “ rispose un po’ pensierosa dandomi un leggero morso sul mio indice che in quel momento le sfiorava le labbra

“….digli che abbiamo una riunione con dei clienti molto importanti che ti devo far conoscere…”

“….ok….” mi ripose sorridendomi maliziosa e allungando la mano per prendere il cellulare che era caduto a terra poco distante da noi

“….amore….ciao….senti ti volevo dire che stasera non torno a cena…Michele mi deve presentare dei clienti molto importanti….ci sono i sofficini Findus in frigo se vuoi…io torno sul tardi,non aspettarmi alzato… ” e dicendo quelle parole mi guardo’ trattenendo un sorriso furbetto

“….dai Carlooo…uffa che palleeee…..Michele mi ha detto che deve farmi conoscere delle persone importanti ….no adesso non te lo posso passare…..è….è uscito….”

Ora il suo volto era piu scuro,evidentemente a Carlo non stava bene che anche quella sera non tornasse a cena.

“…..e va bene torno a casa…..ufffa….. devi sempre rovinarmi tutto….! ” disse concludendo la chiamata e attaccando il telefono in malo modo

“….niente Michele….purtroppo ha cominciato a rompere…a dire che sto sempre fuori…che palle…”

Stavo quasi per dirle che non faceva nulla e che avremmo trovato un’occasione piu propizia per la nostra serata clandestina,quando il suo cellulare inizio’ a trillare di nuovo.

Era lui,me lo fece vedere girando il telefono dalla mia parte.

Un soriso riapparve sul suo viso,come se sapesse quello che stava per accadere ed invece di rispondere attivo’ il vivavoce per farmi sentire quello che lui le avrebbe detto.

“…amore perché mi attacchi il telefono cosi ?…ho solo detto che tanta voglia di stare con te…non ci sei mai….non ti arrabbiare…”

“….si…ma tu rompi sempre….Michele mi da queste opportunità….che figura ci faccio a dirgli di no scusa ?! “ replico’ lei guardandomi come a sapere esattamente dove stesse andando a parare.

Probabilmente aveva ormai acquisito familiarità con quel tipo di battibecchi e sapeva come cucinarserlo a dovere.

“….va bene….dai puoi andare….pero’ non tornare troppo tardi….che voglio farti un po’ di coccole stasera….tanto non sarà una cosa lunga…giusto… ? ” disse lui a quel punto arrendevole

“….grazie amore….non lo so a che ora torno….potrebbe anche essere una cosa lunga…non so quanto ci mettiamo….” e cosi dicendo mi accarezzo delicatemnte il cazzo mordendosi il labbro inferiore

“….comunque tu vai a dormire….stai tranquillo…non mi va che mi aspetti alzato…..”

“…..ok…salutami Michele….buonaserata amore “

“….ok….bacetti amoreee…” replico lei terminando poi la chiamata

Quella fu l’ennesima prova di quanto fosse capace di manipolarlo per quanto lui cercasse dal suo canto di vincolarla in tutti i modi.
E cio’ era perfetto per i nostri propositi clandestini.

“….sono stata brava…. ? ” disse con aria furbetta,avvicinandosi a me e cercando le mie labbra

“molto brava….oh cacchio…sono già quasi le 19.30…vai a fare una doccia cosi ci muoviamo ” replicai essendomi accorto dell’ora tarda dall’orologio dell’ufficio appeso al muro di fronte a noi

“…..ok….vado….ai suoi ordini capo ! ” replico’ tutta entusiasta,dandomi un morbido bacio sulle labbra e dirigendosi verso il bagno dopo aver raccolto da terra i suoi vestiti.

Mentre lei era sotto la doccia telefonai al ristorante per prenotare un tavolo e poi mi rivestii.

Dopo una mezz’oretta usci dallo spogliatoio-bagno rivestita di tutto punto con la sua tenuta da lavoro.

“….ho rimesso questi…so’ che al mio capo piacciono tanto…” disse riferendosi alla sua divisa da lavoro

“….molto….stai benissimo vestita cosi…” risposi avvicinandomi a lei per baciarla e dandole una affettuosa strizzatina alle chiappe

“….vorresti indossare qualche altra cosa….? ” chiesi a quel punto curioso

“….beh…se il mio capo vuole…mi piacerebbe…pero’ io non ho molto a casa,come ben sai Carlo purtroppo non mi fa comprare quasi nulla delle cose che piacciono a te….”

“….ok….nei prossimi giorni provvederemo…ora pero’ andiamo che è tardissimo….” dissi dandole un’altro bacio.

Arrivati al ristorante mentre ci accomodavano al tavolo vidi uno dei mei migliori clienti, notaio collezionista di vini di Borgogna,seduto ad un tavolo poco distante dal nostro,che cenava con la moglie e i due figli.

Si alzo’ per venirci incontro e lo presentai ad Elisa.

“….lui è il dott.Righetti…” dissi dopo averlo salutato,mentre lui le stringeva la mano

“….piacere di conoscerla dott.Righetti….finalmente ci si incontra….fino ad ora ci siamo sentiti solo x email ” rispose lei in modo garbato e professionale,essendosi presentata come la mia segretaria

Dopo aver scambiato due chiacchiere ci salutammo per dirigerci verso il nostro tavolo;Elisa non se ne accorse ma lo sguardo del notaio si poso’ per qualche lungo istante sul suo culo.

Doveva essergli piaciuta parecchio la mia segretaria e di cio’ fui decisamente compiaciuto.

La serata trascorse piacevolmente come la prima volta;il momento piu ironico fu quando portarono il gran piatto di crudi e mentre il sommelier ci riempiva i bicchieri di Dom Perignon,Elisa ironizzo’ sul fatto che qualcuno di nostra conoscenza in quel momento stava probabilmente scongelando i sofficini dal frigo.
Ed esattamente come la prima volta dopo la cena ci ritrovammo in macchina in quella piazzola isolata sul lungomare.

A differenza di quella prima sera insieme,questa volta dopo pochi minuti di intensa pomiciata,ci ritrovammo totalmente nudi.
Lei sdraiata sul sedile reclinato della Jeep,con le piante dei piedi appoggiate al parabrezza dell’auto ed io sopra di lei tra le sue gambe a scoparla con ardore.
Le sue braccia intorno al mio collo,le sue labbra vicino al mio orecchio destro a sussurrarmi frasi di fuoco.

Ad ogni affondo del mio bacino le sofisticate sospensioni della Jeep rispondevano facendo abbassare e rialzare l’auto con dolcezza e ritmo.

Se qualcuno fosse passato anche in lontananza e avesse guardato nella nostra direzione non avrebbe avuto dubbi nell’immaginare quello che stava accadendo all’interno di quel fuoristrada.

“…..mmmm….mi fai godere Michele…..nessuno mi ha fatto mai godere cosi….mmmm….sbattimi…cosi …sbattimi forte….cosi…si….fino in fondo….mmmmmm….”

Andammo avanti per una buona mezz’ora.
Il sudore inizio’ a scivolare tra i nostri corpi totalmente aggrovigliati l’uno all’altro.

Ed un fiume ininterrotto di parole prese ad uscire dalle sue labbra.
Mi piaceva la sua capacità di lasciarsi completamente andare nelle mie mani.

Appena iniziai ad avvertire l’approprinquarsi del secondo orgasmo della giornata i miei affondi tra le sue gambe presero’ a farsi ancora piu decisi e ritmati.

Lei lo comprese.

“….vieni Michele….vieni…..riempimi…..riempi….la tua zoccola…..” disse fremendo ed esplodendo quasi immediatamente in un violento orgasmo

Un istante dopo la raggiunsi anche io.
Spinsi il cazzo tutto dentro di lei e rimanendo fermo cosi cominciai ad inondarle l’utero con tutto il mio seme.

Rimanemmo attaccati a sbaciucchiarci per qualche minuto e poi una volta rivestiti la riaccompagnai alla sua macchina.

“…..mi mancherai questi giorni che sei fuori Michele…” disse un po' triste salutandomi

“….beh dai…dovrai resistere per solo quattro giorni….e poi ci sentiamo in chat…cosi mi racconti anche come procedono le cose che ti ho lasciato da fare….”

“….mmmm…ufff…ma io non vedo l’ora che arrivi il prossimo Lunedi….” disse dandomi poi l’ultimo bacio di quella serata

In effetti la mattina seguente avevo un volo per Lione e sarei tornato solo il Venerdi sera successivo.

Mentre ero in aereo la mia mente non faceva che pensare agli innumerevoli modi in cui me la sarei potuta scopare nei mesi a venire.
Ripensai anche al fatto che avesse accennato di volere indossare qualcosa di nuovo per i nostri incontri.
Cosi nel,pomeriggio appena terminai la prima tornata di appuntamenti dopo essere atterrato in terra di Francia,mi fiondai in camera d’albergo per scambiare due chiacchiere con lei.

“….ciao bonazzoooooo…finalmente ! ” scrisse appena mi vide collegato

“…ehi….tutto bene li in ufficio ? “

“….si…si…ma sono sola soletta….ufff…la Francia come e’ ? ”

“…..sempre bella….anche se è uno stress ogni volta fare tutti questi incontri con degustazioni….sto cotto…..”

“…..mi piacerebbe tanto venire con te lo sai….” disse con tono quasi arrendevole sapendo che sarebbe stata un’impresa ardua quella di organizzarci un viaggio insieme con il suo caro Carlo sempre col fiato sul collo a controllarla

“…..beh…chissà….si potrebbe organizzare….” risposi confidando nelle sue ormai ben testate capacità manipolatrici

“….magariiii Michele….tu poi conosci tutte quelle persone importanti…e vai in posti bellissimi…sarebbe cosi bello....”

“…beh io intanto avevo pensato che potremmo vederci Sabato invece di aspettare fino a Lunedi…” proseguii

“….ma io e te soli ? …magari….ma lo sai che devo stare con Carlo il Sabato…quello non mi fa uscire da sola manco morta….”

“….ma io dicevo da me….potremmo organizzare una cenetta tutti insieme anche con Marzia e Marco…cosi lui è contento….”

“…..ok capo!....e….cosa vuoi che indossi….? “ mi chiese subito curiosa a quel punto

“….mmm…a quello ci penso io…..ti arriverà nei prossimi giorni un pacchettino per te….”

“…non vedo l’ora...ma sarà qualcosa di molto eccessivo….? “

“….decisamente….proprio come piace al tuo capo….vedere la sua zoccola vestita….” aggiunsi cambiando tono alla conversazione,già eccitato al solo pensiero di vederla vestita come avevo in mente

“….mmm…lo sai che mia piace quando mi chiami cosi….va bene ….mi sa che dovro’ litigare con Carlo allora….ma non me ne frega niente…hihihihi….”

“….un’altra cosa…. che ne dici di una piccola modifica alla tua acconciatura…? “ le chiesi

“….ok….ma non ti piace piu quella che ho…?? “ rispose lei preoccupata

“….no al contrario…mi piace molto…pero’ vorrei solo che facessi una piccola variazione al colore…”

“ ….dimmi dimmi…come vuoi che li faccia ? “ chiese a quel punto sempre piu curiosa

“….guarda sulla mia scrivania c’e’ un giornale..guarda la foto della modella in seconda pagina….dimmi che ne pensi…”

“…aspe…prendo il giornale…oh cavolo…..ma sono rosa shocking !….sembrano quelli di un personaggio di un fumetto !…sono fichissimi…ma non so se ci sto bene Michele….” disse un po’ sconsolata

Sapevo benissimo che quel colore avrebbe incontrato il suo gusto.

“…certo che ci stai bene….Venerdi pomeriggio non andare in ufficio tanto non c’e’ un granchè da fare e prendi un appuntamento con il parrucchiere che c’e’ li di fronte….poi gli dici che passo io a pagare….”

“….ok capo….come lei desidera….! Carlo mi ammazzerà quando mi vedrà cosi….hihihihihiih….”

Quella sera stessa mi collegai ad un sito specializzato in abbigliamento femminile di cui avevo già avuto modo di testare la precisione delle consegne e la qualità dei capi trattati e procedetti a riempire il carrello con le cose che piu si avvicinavano al quadro che avevo in mente.

Considerato che ormai eravamo quasi a metà Maggio e che la temperatura piu mite lo consentiva,optai per capi ancora piu ridotti del solito.

Scelsi una minigonna jeans ben al di sopra del ginocchio,diciamo a metà coscia circa,una maglietta semi sportiva nera che lasciava le spalle completamente scoperte e un paio di sandali neri tacco 12 ognuno con tre striscioline parimenti distanziate dalle dita fino al collo del piede,ricoperte di swarovsky.
Infine una borsetta nera di medie dimensioni in finta pelle di Guess con una lunga catenella argento da mettere sulla spalla.

Chiusi l’ordine e misi come indirizzo di spedizione quello del mio ufficio.

Il giovedi pomeriggio successivo,dopo 2 giorni che causa miei impegni non eravamo riusciti a beccarci in chat e durante i quali avevamo scambiato solo qualche sms, mi collegai e la trovai li in chat ad aspettarmi come sempre.

“…..Micheleee….è arrivato il paccoooo! “

“…bene!....beh….che ne pensi… ? “ chiesi subito

“….è tutto bellissimo…e le scarpe sono fantastiche….le devo mettere senza calze giusto ? “

“….esatto….e la gonna…che dici….piacerà a Carlo…? “ proseguii ironicamente

“….hihihihi….capirai….quando mi vedrà cosi comincerà a sbraitare….ma chissene….hihihihi…l’importante è che piaccio al mio capo….giusto ? “

“…giustissimo….” replicai compiaciuto

“….Michele volevo dirti che ho già prenotato l’appuntamento dal parrucchiere per domani…”

“…bravissima…”

“….sai pensavo….che dici…Sabato riusciremo a stare un po da soli senza quello scassapalle di mezzo….ufff ? “

“…beh…dipende anche da te….” dissi maliziosamente

“…hai ragione…devo escogitare qualcosa….hihihihi…...”

Mi piaceva sapere che la sua mente fosse sempre in moto nell’elaborare soluzioni e piani anche rischiosi,per dare spazio ai nostri piu o meno fugaci incontri ravvicinati.

Il sabato mattina,ormai rientrato dal viaggio,ero già al lavoro in cucina a preparare diverse leccornie per la serata,quando sentii arrivare un sms sul cellulare.
Era Carlo che mi chiedeva la cortesia di andarli a prendere quella sera dato che la sua macchina era in panne.

Mi mossi con parecchio anticipo visto e considerato che l’altra coppia di amici sarebbe arrivata alle 21.

Alle 20.00 ero già davanti casa loro.

Quando vidi Elisa uscire dal portone ed avvicinarsi all’auto a momenti ebbi un infarto.

Aveva indossato tutto quello che le avevo comprato e soprattutto aveva tinto i capelli esattamente di quel colore rosa sparato che le avevo chiesto.
Guardandola bene doveva averli anche tagliati un po’.

L’effetto era veramente forte.
Era praticamente mezza nuda,arrampicata su quei tacchi impossibili e con la catanella della borsetta che scendeva dalla spalla destra.

Ed aveva anche messo un paio di graziosi orecchini sottili a forma di cuore,probabilmente un regalo di lui,che le donavano perfettamente.

Ora si che mostrava in tutto e per tutto con quel look eccessivo e da porca che volevo avesse.

Lo sguardo di Carlo era decisamente spento e quando salirono in macchina dal suo saluto funereo ebbi conferma che come previsto dovevano aver litigato un’altra volta per l’abbigliamento di lei.
Ma cio’ non era una sorpresa e appena partimmo,non persi occasione per buttare ancora piu benzina sul fuoco.

“….stai benissimo cosi Elisa….un bel cambio di look….i capelli sono fichissimi….complimenti”

“…grazie Michele…come sempre c’e’ qualcuno pero’ che non gradisce…” replico’ lei sarcasticamente guardandomi dallo specchietto,stando seduta sul sedile posteriore

“…guarda….stai buona che se era per me stasera ti lasciavo a casa…ma io dico ma come si fa a combinarsi cosi….e i capelli poi ??....ma che è un cartone animato ?? …io non so che gli passa per la testa quando fa ste cose…” intervenne Claudio palesando tutto il suo disappunto

“…e bastaaaaa….e lasciala tranquilla a sta’ ragazza….sta cosi bene e poi stasera niente musi lunghi che ho preparato una cena da sogno con ovviamente vini adeguati…giusto Elisa…?“ replicai cercando di stemperare quell’atomsfera gelida e coinvolgendo anche lei nella discussione

“….giusto Michele…! “ replico’ lei sporgendosi un po in avanti e dandomi un colpetto di approvazione sulla spalla

Durante il tragitto verso casa fortunatamente la situazione miglioro’ e la conversazione prese un tono piu rilassato.

Eravamo fermi ad un semaforo quando mi accorsi che il parabrezza anteriore si stava appannando;stavo per accendere lo sbrinatore quando notai con sorpresa che a causa di quel sottile velo di umidità sul vetro dalla parte del passeggero dove era seduto Carlo erano chiaramente visibili le impronte di due piedi distanziati di circa un metro.

“…..ma di chi sono questi piedi ??....devono essere di una quelle zoccolone che te rimorchi te d’abitudine…eh ? “ disse Carlo con tono ironico,essendosi evidentemente subito accorto di quelle due impronte

Per un momento fui quasi tentato di dirgli : No Carlo….in realtà sono le impronte dei dolci piedini numero 37 di quella zoccola favolosa che è la tua cara Elisa,cara Elisa che ieri sera mentre tu ti mangiavi i sofficini,io mi sbattevo qui sul sedile di fianco a me,proprio dove ora siedi tu.

Probabilmente non avrei mai detto quelle parole,per quanto la cosa mi stuzzicasse,fu comunque Elisa che intervenne in una sorta di mia difesa.

“…beh Michele è un bellissimo ragazzo…chissà quante ragazze avrà…e poi scusa a te Carlo che ti frega ? ….se pure si rimorchiasse qualche zoccolona…a te che t’importa ?...”

“…ah…per me….gusti suoi….per carità….” si limito’ a bofonchiare lui volgendo poi lo sguardo distrattamente verso i passanti sulla strada

Poco dopo scatto’ il verde e alzando gli occhi incrociai il suo sguardo complice attraverso lo specchietto retrovisore.

Durante quegli ultimi chilometri da percorrere che ci separavano dalla mia abitazione,mentre si colloquiava del piu e del meno,con la coda dell’occhio notai che Elisa non faceva altro che spostarsi sul sedile a destra e sinistra accavallando di continuo le gambe,facendo finta di essere coinvolta attivamente nella nostra conversazione.
Evidentemente desiderava attirare la mia attenzione,e ci stava riuscendo perfettamente.

Facendo cosi la gonna,già di suo di ridotta lunghezza,le era arrivata quasi in vita e le sue belle cosce tornite e candide risultavano completamente in vista.

Rispondevo ormai praticamente a monosillabi a Carlo preso com’ero nel seguire quelle eccitanti manovre.

Durante uno di quegli accavallamenti quando l’interno dell’auto fu illuminato per qualche secondo dai lampioni di una strada che stavamo percorrendo,intravidi la morbida peluria della sua dolce fichetta.
Ancora una volta non aveva indossato gli slip.

Avrei voluto scaricare Carlo dalla macchina,per andarmela a scopare all’istante al primo anfratto che incontravo,ma purtroppo la serata prevedeva altri programmi.
Era comunque sempre uno spettacolo anche solo osservarla cosi pronta a farsi fottere da me.

Mi voltai invece verso Carlo e mi limitai ad abbozzare l’ennesimo monosillabe di quella conversazione di cui già da diversi minuti avevo perso completamente il filo.

Quando arrivammo a destinazione l’altra coppia di amici era già li ad aspettarci da qualche minuto.

“….Carlo…ma cambiala sta’ macchina…” esordi Marco andandogli incontro per salutarlo

“….seeee capiraiii…quello è fissato con la sua macchinina giocattolo…meno male che c’e’ Michele che ha una macchina seria…” rispose Elisa mentre si scambiava due baci di saluto con Marzia

“ …sono bellissimi questi capelli…che ficata….!...e cavolo che look sexy!…complimenti! “ replico’ Marzia civettuosamente

Elisa la ringrazio’ volgendo poi lo sguardo verso di me mentre salivamo le scale di casa.

Quegli apprezzamenti provenienti dalla sua amica sicuramente erano un premio da lei ben gradito al suo orgoglio e al suo ego per anni soffocato dal rigido formalismo del suo ragazzo.
Ed avere l’appoggio anche di una platea piu ampia di persone rappresentava di certo un punto a suo favore nella sua lotta giornaliera con Carlo per la conquista dei suoi
( e nostri… ) spazi.

Già durante i primi minuti di conversazione seduti al tavolo,mentre sorseggiavamo un drink,era difficile staccargli gii occhi di dosso,e notai che per piu di una volta anche a Marco,il ragazzo di Marzia,era caduto l’occhio sulle sue cosce cosi piacevolmente esposte.

“….Michele….ma un goccetto di quello Champagne speciale che abbiamo bevuto l’altra sera alla cena di lavoro...ce lo fai assaggiare… ? “

“….Elisa…ma dai….Michele saprà da solo che vini scegliere…mica stai a casa tua…! ” intervenne subito Carlo preso da uno dei suoi soliti attacchi di formalismo a sproposito

Compresi al volo che la mia cara Elisa voleva probabilmente creare un diversivo per rimanere qualche minuto soli.
Colsi l’occasione al volo.

“….certo Elisa…mi fa piacere che ti sia piaciuto….pero’ ne ho diverse annate….dai accompagnami in cantina cosi scegli tu quella che vuoi….” replicai prontamente

“…hai visto…?....posso scegliere anche l’annata….tie’ ! “ rispose Elisa ironicamente a Carlo facendogli la linguaccia ed alzandosi tutta contenta

Mentre si dirigeva verso di me notai per l’ennesima volta lo sguardo di Marco su di lei;questa volta i suoi occhi erano incollati in direzione del suo culo,che ancheggiando sinuosamente su quei tacchi vertiginosi,veniva nella mia direzione.
Fortunatamente per lui Marzia era impegnata a parlare con Carlo in quel momento!

“….vi metto un po’ di musica.....e intanto l’esperto con la sua assistente vanno a scegliere la bottiglia…” dissi scherzosamente,accendendo lo stereo per creare un po di atmosfera,speranzoso che per qualche momento avessero potuto dimenticarsi della nostra assenza

Appena arrivati in fondo alle scale della cantina,le nostre bocche ed i nostri corpi si ritrovarono incollati,come due magneti attratti l’uno dall’altro.

Le mie mani preso a tastarla freneticamente ovunque e dopo averle maneggiato a dovere il culo alzandole la gonna fino in vita,le sollevai la maglietta accorgendomi che non aveva messo neanche il reggiseno.

Le succhiai con dolcezza i capezzoli e poi ritornai a baciarla.
“….mmmm….Michele….ho una voglia pazza….ho voglia che mi scopi….ora….ti prego….mmmmm…” disse sulle mie labbra tra un bacio e l’altro mentre il mio dito medio sinistro aveva preso a stantuffarle la fica già bagnatissima

La sua mano destra scese velocemente sulla patta dei mie pantaloni a tastarmi con insistenza il cazzo,come a farmi capire che volesse dar seguito immediato a quelle parole.

E di certo anch’io ne avevo una voglia pazza,ma la situazione era veramente rischiosa,per quanto le scale della cantina fossero abbastanza lontane dal piano di sopra.

“…mmmm….anch’io Eli….ma ora non si puo….” replicai cercando di far appello agli ultimi barlumi di razionalità e buon senso che mi rimanevano

“…uffff….ne ho tanta voglia lo sai…..” prosegui sempre piu languidamente mentre le nostre labbra e le nostre lingue si rincorrevano fameliche

“….lo so…” mi limitai a rispondere,quasi a cercare di farla rientrare in se

“….mmm….allora fammi vedere quanta voglia di me hai accumulato questi giorni….voglio vedere quanto schizzi….” continuo' con sguardo furbetto

Non feci neanche in tempo a replicare a quelle parole che si piego’ sulle ginocchia davanti a me con le gambe divaricate ed iniziando ad armeggiare con i miei jeans,inizio’ a slacciarne i primi bottoni.

“…..Eli…ch…che fai…” dissi sottovoce cercando vanamente e poco convinto,a dire il vero,di oppormi a quelle manovre

“….ok…pero’ fai veloce….” prosegui poi arrendevole quando la vidi ormai con il mio cazzo in mano

Fece un sorrisetto dei suoi e se lo infilo poi di colpo tutto in bocca;appoggiate le sue mani ai miei fianchi prese a pompare subito come una forsennata.

Mi limitavo ad osservarla e ad accompagnare delicatamente i suoi movimenti con la mano destra poggiata sul suo capo.
Gli orecchini che portava,presero ad ondeggiare ritmicamente ad ogni affondo delle sue labbra.

Mentre mi godevo per l’ennesima volta le sue divine capacità spompinatorie,ogni tanto il mio sguardo andava preoccupato in direzione delle scale della cantina.
Sapevo che non potevamo trattenerci troppo a lungo li sotto senza destare sospetti.

“….hai visto come mi sono vestita….eh Michele…ti piace…? ho messo tutte le cose che piacciono a te….sono abbastanza zoccola cosi…. ? ” disse sollevando lo sguardo verso di me richiamando la mia attenzione,mentre con la mano sinistra continuava a masturbarmi.

La osservai per un attimo.
Era praticamente nuda,la maglietta ormai scesa lungo i fianchi,la gonna tutta su in vita e le gambe spalancate.
Un filo di saliva scendeva dalla sua bocca fino a congiungersi alla punta del cazzo.

“….si…mia piace da morire….voglio portarti in strada cosi….fare vedere a tutti quanto sei zoccola….” le dissi a quel punto sempre piu eccitato afferrandola per i capelli,godendo nel vederla cosi porca

“…ciuccia …ciuccia forte….voglio sborrarti in gola….prima che arrivi quel coglione….” prosegui quasi rabbiosamente affondandole poi la bocca sul cazzo con irrruenza

Il passeggero oscuro si era inevitabilmente impossessato di me.
Ero stato ormai anch’io contagiato dal piacere della ripicca nei confronti di Carlo.

Mugugno’ qualcosa di incomprensibile e riprese immediatamente a darci giu di brutto.

Dopo qualche secondo pero’ interruppe quell’azione cosi piacevole,grazie alla quale mi stavo avvicinando a grandi passi verso un orgasmo violentissimo,e prese a masturbarmi con tutte e due le mani fissandomi vogliosa.

“….voglio che mi vieni addosso Michele….” disse completamente persa

“…Eli….” provai per una attimo ad obbiettare pensando che di li a poco saremmo dovuti risalire di sopra

Ma ormai la conoscevo bene,quando si metteva in testa una cosa era difficile dissuaderla.
E considerato tra l’altro la piacevolezza dei suoi propositi,risultava anche difficile trovare motivazioni per farle cambiare idea.

“…ok….fai fare a me….” le dissi a voce bassa impugnando il cazzo ed iniziando a smanettarlo velocemente in direzione delle sue tettine appuntite

Pochi istanti dopo,trattenendo a stento l’urlo che stava per uscire dalle mie labbra,cominciai a spruzzarle sul petto tutta la voglia di lei accumulata in quei giorni.

Per quanto cercassi di indirizzare gli schizzi a che non raggiungessero il suo viso,alcuni inavvertitamente le colpirono il collo e le spalle.

Prontamente Elisa,non staccando un attimo gli occhi da me,prese a spalmarsi sul seno e sulla pancia tutto il seme che le avevo riversato addosso,come fosse una crema abbronzante,prima che scivolasse piu giu andando a macchiare la gonna.
Mugugnava mentre lo faceva,quasi come la stessi scopando.

Vederla godere solo nel sentire il mio seme sulla sua pelle,era una sensazione impagabile.

“…..ehiiii….ma avete scelto sta bottigliaaaaaa….?! “ sentimmo all’improvviso dire a Carlo dal salone

“….s…si arriviamoooooo…” risposi subito,avvertendo un brivido corrermi lungo la schiena

In fretta furia,interrompendo quel’eccitante momento,ci ricomponemmo alla bene in meglio.

Dopo aver chiuso velocemente i jeans,sollevai lo sguardo verso Elisa che nel frattempo si era anche lei rivestita.

Notai immediatamente assieme a lei che la maglietta nera era piena di chiazze di sperma.
Cacchio sarebbe stato un bel problema spiegarne la ragione arrivati sopra!

Per nostra fortuna ebbi quasi istantaneamente un’idea,forse grazie anche all’iperossigenazione celebrale dovuta al favoloso pompino donatomi dalla mia dolce Elisa pochi istanti prima,che potesse giustificare quelle macchie.

Presi una bottiglia di Dom Perignon in piu e la stappai rapidamente.
Appena incontrai lo sguardo di Elisa vidi che era sul punto di scoppiare in una risata fragorosa avendo compreso perfettamente le mie intenzioni.
Mi avvicinai a lei poggiando le mie labbra sulle sue.

“…dai saliamo ora….casinista che sei….tieni…asciugati le mani con questo ” le dissi arruffandole i capelli e passandole un panno che avevo in cantina

“….eccoci quaaaaa…..” esordii appena raggiungemmo gli altri

“….ahoooo…è stato un parto sto’ Champagne…ma Elisa…..hai tutta la maglietta bagnata….che hai fatto ??

“….la scelta ha richiesto tempo perché la mia assistont ha voluto anche assaggiarne una di annata…ed ha voluto ahime anche stapparla lei….e si è fatta la doccia…ecco…diciamo che sull’apertura delle bottiglie deve ancora migliorare… ” proseguii solenne e scherzoso

“…ma falle fare a Michele ste' cose…che manco la bottiglia dell’olio d’oliva sai aprire te “ replico’ con tono canzonatorio Carlo

“….ufff…Carlo….l’olio io so aprirlo benissimo smettila…e poi comunque lo Champagne che ho aperto ha fatto proprio un bel getto….è un buo segno…vero Michele… ? “ gli rispose lei guardandomi e mangiando distrattamente un pezzetino di parmigiano che era tra gli aperitivi e sedendosi a tavola

“….ehmm…si…si…decisamente un buon segno….ok…chi vuole assaggiare per primo… ? ” risposi cercando subito di cambiare argomento e sviare l’attenzione il piu possibile da noi

La serata prosegui’ liscia e piacevole.

Ogni volta che poteva,sapendo di non essere vista,Elisa cercava il mio sguardo complice e le sue mani scorrevano ad accarezzare disinvoltamente le sue coscie con delicatezza.
Un gesto a cui nessuno dei presenti faceva attenzione ma che sapevo benissimo rappresentare la sua voglia di me.

La osservai piu volte mentre parlava del piu e del meno con Carlo e gli altri,con indosso quella maglietta nera piena di schizzi di sperma di cui solo io in realtà conoscevo la reale natura.

E la mia voglia di farla di nuovo mia,cresceva minuto dopo minuto.
Sapevo che avrei dovuto pazientare fino al Lunedi successivo;appariva come un’attesa interminabile,ma in fondo non mancavano che qualche decina di ore...
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