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Lui & Lei

Paola e lo scrittore porno


di bull44
16.03.2010    |    16.102    |    1 7.0
"-Amore lo sto facendo, sto per venire, mi senti come sono bagnata, ecco godo, godooo- -Bravissima, ricordati che voglio trovarti pronta quando arrivo, ..."
Mi chiamo Paola, ho 37 anni, sono una donna piacente, amo indossare sempre biancheria sexy, mi piace il sesso in tutte le sue forme, ma solo con mio marito Gianni con il quale ho una perfetta intesa sia a letto che fuori.
Qualche giorno fa ho letto su un sito internet alcuni racconti molto eccitanti di un autore che si dichiarava disposto a scriverne per le lettrici che gli mandassero le loro fantasie.
L’ho contattato per mail e mi ha risposto chiedendomi non solo come praticassi il sesso e con chi e se fossi disposta ad assecondare i suoi ordini sessuali.
Più per curiosità che per altro ho risposto di si e quando mi ha scritto che avrei dovuto andare in un sexy shop ed acquistare una tutina a maglie larghe con apertura all’inguine e al seno, tornare a casa, indossarla davanti allo specchio e masturbarmi pensando a lui con qualsiasi oggetto mi fosse capitato a portata di mano e poi comunicargli per mail come lo avevo fatto e se avevo goduto, sono rimasta un attimo perplessa.
Non che mi dispiaccia masturbarmi, uso ogni tanto il vibratore sia con mio marito sia da sola quando lui non c’è, ma farlo su richiesta mi sembrava una cosa strana e non sapevo se dirlo a mio marito, che era al corrente della mia richiesta di un racconto su di noi.
Ho lasciato passare un paio di giorni, questa notte non ho chiuso occhio pensando se farlo e se dirlo a Gianni, poi quando stamane si è alzato per lavarsi, mentre a torso nudo e solo con i pantaloni del pigiama addosso sono entrata in bagno e gli ho confessato quello che mi aveva richiesto lo scrittore.
-Tu vorresti farlo?-
-Be mi piacerebbe, ma a te non dispiace?-
Un improvviso turgore sul davanti del suo pigiama mi fece capire che la cosa lo aveva eccitato. A volte durante i nostri amplessi abbiamo fantasticato di avere una terza persona nel mio letto, uomo o donna, ma in questo caso si trattava di realtà.
Ho chiuso la porta a chiave per evitare che i nostri due ragazzi che stavano per alzarsi entrassero, gli ho abbassato il pigiama e ho afferrato il suo membro appena inturgidito. Adoro prendere in bocca il cazzo ancora duro di mio marito, farlo crescere con la lingua e la bocca sino a quando i suoi 18 cm mi riempiono tutta. Ho cominciato a leccarlo un po’ sulla cappella e poi me lo sono infilato in bocca succhiandolo con avidità. Gianni sorpreso da questa mia reazione mi ha afferrato la testa con le mani e ha guidato i miei movimenti, e in poco tempo ho sentito la sua erezione aumentare e il membro pulsare mentre un fiotto di sperma usciva nella mia bocca. Non ho perso tempo a sputare, ho ingoiato tutto perché il tempo stava correndo velocemente.
-Che bel buongiorno mi hai dato, dovresti farlo tutte le mattine. Va bene, masturbati pure per lo scrittore, ma fallo verso sera, subito prima che io torni a casa. Anzi, porta i ragazzi a cena dai nonni e quando stai per venire mi chiami sul telefonino e mi fai sentire indiretta come godi, poi rimani con la tutina sexy che appena torno a casa ci penso io a soddisfarti.
Mi vestii e trascorsi tutta la mattina con il solito tran tran della casalinga; pulizie, spesa, figli a scuola.
Alle cinque di sera accompagnai i ragazzi dai nonni pregandoli di tenerli a cena perché io e Gianni dovevamo uscire, quindi andai al sexy shop dove ho comperato il vibratore e i film porno che guardo con mio marito.
Mi ha accolto la solita commessa, Alba, una splendida ragazza rossa di capelli, vestita con una microgonna di pelle che a stento le copriva l’inguine e un top senza spalline, sotto il quale si vedevano chiaramente le areole dei suoi capezzoli, evidentemente non portava il reggiseno.
Mi ha portato la tutina che le ho chiesto e mi ha fatto accomodare nella cabina spogliatoio dove mi sono completamente spogliata e ho infilato la tuta.
Mi sono rimirata nello specchio, le mie tette uscivano dalle due aperture e la figa faceva capolino dalla fessura inguinale, ero proprio sexy.
-La taglia è quella giusta, posso vederti?- e così dicendo Alba entrò nella cabina e mi osservò ammirata.
-Hai proprio delle belle tette- allungò le mani verso il mio seno, appoggio i palmi sui miei capezzoli accarezzandoli con malizia.
Non ero mai stata toccata da una donna, anzi ritenevo che la cosa mi avrebbe ripugnato, ma inaspettatamente quel contatto mi procurò un brivido di eccitazione.
Alba se ne accorse, mi sorrise, si abbassò il top e appoggiò le sue grandi tette sulle mie, capezzoli contro capezzoli, iniziò a strusciarsi come una gatta in calore, abbassò una mano fra le mie gambe, me le fece allargare e infilò un dito nella mia fighetta che si stava bagnando e iniziò a farmi un ditalino.
-Baciami e toccami anche tu- mi intimò.
La sua bocca fu sulla mia e le lingue iniziarono ad intrecciarsi mentre la mia mano fra le sue cosce spostava il filo del micro perizoma ed entrava in una passerina già zuppa dei suoi umori.
Continuammo a baciarci e toccarci per qualche minuto, raggiunse prima lei l’orgasmo ma continuò a torturarmi la fighetta con le dita sino a quando mi sentì gemere per il piacere.
-La tuta te la regalo se prometti ti tornare a trovarmi, ho tanti bei giocattoli da farti provare- e mi mostrò la vetrinetta dei vibratori e delle palline.
Appagata e soddisfatta per il regalo misi in borsa il reggiseno e il perizoma,indossai il vestito sopra la tuta e tornai a casa.
Mi spogliai con cura davanti allo specchio, rimanendo con la sola tuta già eccitata.
Comincia ad accarezzarmi le tette, strofinarmi i capezzoli, strizzarli e farli indurire. Vedevo davanti a me una donna che non conoscevo, sembrava una porca in calore, e la mia fighetta, tutta depilata, era ormai un lago.
Andai in cucina , cercai lo zucchino più grosso nel frigo, lo coprii con un profilattico e tornai davanti allo specchio. Allargai bene le gambe e infilai lo zucchino sino in fondo, iniziando una masturbazione violenta. Dopo pochi istanti un orgasmo fortissimo mi squassò dalla testa ai piedi e solo quando mi accasciai sul pavimento per riprendere fiato mi ricordai di non aver chiamato mio marito.
L’eccitazione non era certo passata, ripresi lo zucchino e lo infilai nuovamente nella figa, questa volta con movimenti più lenti. Ci volle molto più tempo per avvicinarsi all’orgasmo, ma quando sentii che stava per arrivare il momento presi il cellulare e chiamai Gianni.
-Amore lo sto facendo, sto per venire, mi senti come sono bagnata, ecco godo, godooo-
-Bravissima, ricordati che voglio trovarti pronta quando arrivo, sto uscendo-.
Fedele a quanto avevo promesso accesi il computer e inviai a Piero (lo scrittore) la mail descrivendo come lo avevo fatto con lo zucchino e che ero venuta due volte.
Avevo appena spento il computer quando si aprì la porta di casa, Gianni entrò come una furia, mi trascinò in camera da letto, e senza spogliarsi mi allargò le gambe e iniziò a leccarmi il clitoride e la passera. Nonostante fossi venuta due volte non tardai a raggiungere un terzo orgasmo, a questo punto Gianni su spogliò. Non avevo mai visto il cazzo così duro, si distese sul letto, mi fece mettere su di lui con la mia figa sulla sua bocca e il suo cazzo nella mia e iniziammo un lento 69.
Mentre mi leccava Gianni infilava alternativamente un dito nella figa e poi nel buchetto posteriore, bagnandolo e allargandolo bene.
Quindi mi girò, mi fece mettere le gambe sulle sue spalle e iniziò a scoparmi con una furia incredibile
-Ti è piaciuto fare la porca per lo scrittore, adesso lo farai per me-
Il suo membro entrava ed usciva dalla mia figa, alternando lunghi colpi profondi ad altri veloci appena all’ingresso
-Adesso girati che ti voglio alla pecorina-
Non me lo feci ripetere e mi girai, dopo pochi colpi Gianni si fermò, prese dal comodino il vibratore e dopo averlo acceso al massimo me lo infilò in figa., appoggiò la cappella al mio buchetto e con una forte spinta mi penetrò sino in fondo.
-Ecco come si incula una troia, ti piace farti rompere il culo, scommetto che vorresti che ci fosse anche lo scrittore qui che ti mettesse il suo cazzo nella figa.
-Si, ne vorrei avere due per me, uno che mi scopa e tu che mi inculi, promettimi che un giorno lo faremo-
-Di sicuro, ma per ora accontentati del mio che ti rompe il tuo bel culetto, adesso girati che voglio venirti fra le tette.
Così avvenne, la sua sborra mi colò sulle tette, io la raccolsi con le dita e me la portai in bocca.
–Ho iniziato la giornata con la tua sborra in bocca e la concludo allo stesso modo-
–Domani scrivi tutto a Pietro e chissà che non ci renda protagonisti di una sua storia erotica, magari invitalo a venirci a trovare e chissà che non sia bravo a scopare come a scrivere.-

Critiche e suggerimenti a gladius44*libero.it



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