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Gay & Bisex

Il tifoso...


di honeybear
28.11.2014    |    13.971    |    1 9.0
"“AAAAHHHH!!!!!!!!” faccio appena in tempo a gridare prima che qualcuno mi tiri violentemente la testa all’indietro e m’infili la sua canna in..."
Ciao a tutti!
Ho deciso di pubblicare tre racconti che, a modo mio, vogliono rendere omaggio ad uno dei film un po' scollacciati degli anni '80 e di cui indovinerete facilmente il titolo.
I racconti sono completamente slegati tra loro, seppur accomunati da un doppio filo conduttore, che vi lascio il piacere di scoprire:
- Il tifoso... è pubblicato nella sezione 'Gay'
- ...L'arbitro... è pubblicato nella sezione 'Incesto'
- ... E i calciatori è pubblicato nella sezione 'Trio'.
Buona lettura e buon divertimento!
HB
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Non sono mai stato un grande appassionato di calcio. Guardo le partite per il piacere che mi da ammirare 22 paia di gambe muscolose (glabre o pelose che siano, non importa) in azione sul campo e, nelle esultanze da goal qualche maglietta che si solleva per mostrare tartarughe da sballo. Mi spiace invece che le telecamere non seguano le squadre negli spogliatoi per il dopo partita: 11 maschioni più le riserve, nudi sotto la doccia (da moltiplicare per due naturalmente), chi li ha mai visti tutti assieme!?!?
Sta di fatto che, appassionato o meno, la sorte ha voluto che, da quella zoccola impenitente che sono, ho iniziato a frequentare con una certa assiduità due tifosi.
E non due tifosi qualsiasi!

Un ‘amico’ mi aveva appena dato buca: fu così che conobbi Federico, un uomo poco più che quarantenne, sposato e con figli.
Quattro chiacchiere davanti ad una birra e al maxischermo che proponeva un servizio sui blu: quella che scoprii essere la squadra da lui maggiormente detestata. Da subito dichiarai la mia completa ignoranza in ambito calcistico.
“Non c’è molto da imparare! – mi rivelò quando ci trovammo chiusi in macchina, dopo che si era offerto di riaccompagnarmi a casa – I rossi sono i più forti e i blu sono delle merde…”
Così dicendo allungò una mano sulla mia coscia salendo verso il centrocampo. Lì comprendemmo immediatamente quanto la chimica fra noi fosse potente.
“Ti stai confondendo: la leva del cambio è più in là…” ironizzai.
“No, no… Questa è proprio la leva che cerco…” e fu così che iniziò!
Ci baciavamo con una passione tale che le nostre lingue sembravano voler scavare ognuno nella bocca dell'altro. E non si risparmiavano nemmeno quando si trattava di passare al resto del copro: un vero toro (lui) che aveva trovato la sua vacca da monta (io, modestamente).
E le scopate… Che dire!?!? L'atto finale era consumato con foga quasi animalesca: a volte la penetrazione era talmente violenta da farmi male tanta era l’energia profusa nell'amplesso! Ciò mi procurava orgasmi intensissimi oltre che una bella farcitura con il suo seme bollente.
La prima volta che scopammo fu una domenica in occasione di una partita in casa della squadra dei rossi. Non so come, ci ritrovammo nella sede del fan club di cui era presidente.
“Facciamo una sveltina prima dell’incontro. Sai, è una partita importante… Così allento un po’ la tensione…”
Fu un amplesso memorabile, al termine del quale mi costrinse ad assistere alla partita con il retto pieno dei suoi umori.
I giocatori segnarono una valanga di goals ed ebbero facile ragione degli avversari. Inutile dire che quello divenne il rito propiziatorio di ogni successiva partita… Che regolarmente funzionava!!

Conobbi invece Stefano frequentando un sito d’incontri gay.
Anch’egli sposato con prole, cercava un diversivo dalla routine matrimoniale... E, come Federico, mi rivelò di essere un ex calciatore malato di questo sport. Fu proprio la militanza nella squadra blu che l’aveva portato a diventare il capo della tifoseria contrapponendolo idealmente all’altro.
Quando me lo ritrovai davanti fu una grandissima (e piacevolissima) sorpresa: un fisico pazzesco (come pure Federico) ed un’incredibile somiglianza con uno dei giocatori con cui, da ragazzino fantasticavo, facendo pensieri sconci mentre sfogliavo il mitico album delle figurine per soffermarmi sui più bboni degli ometti ritratti sui rettangolini adesivi!
Fu una bella serata e passammo a letto molto più di quel quarto d'ora che mediamente occorreva agli uomini che lo precedettero, per arrivare all'orgasmo.
Anche con lui successe quanto accaduto con Federico nella sede del fun club. Così, la scopata propiziatoria della domenica, ora con l’uno ora con l’altro era divenuto un appuntamento imprescindibile, a seconda di quale compagine giocasse in casa…

Naturalmente mi sono guardato bene dal rivelare al primo l’esistenza del secondo, visto che in città è noto l’odio che contrappone le due tifoserie!
Lasciavo dunque che il mio culo caldo accogliesse le mazze di entrambi, senza pormi il problema che un giorno quel segreto innocente sarebbe (piacevolmente, per me!!) stato scoperto!
Avevo infatti completamente rimosso che in calendario esiste un’unica partita dove le squadre giocano entrambe in casa…
Il derby!!!!
Ed è proprio questo il giorno fatidico, visto che mancano…

…Poco più di due ore al fischio d’inizio!
Siamo nella tana di Federico: il Fan Club della tifoseria rossa.
Visto che, come sempre, il tempo a disposizione non è tantissimo, il manzo non perde tempo in indugi.
“Sai qual è la prassi per conquistare la vittoria, vero? E questa volta è ancora più importante!!” i suoi occhi si accendono di una luce diabolica.
“Certo che lo so!!” e sorrido malizioso.
“Bene. Diamoci da fare allora, troia che non sei altro!!” e senza troppi convenevoli mi mette spalle al muro spingendomi contro il suo possente tronco; le sue mani forti mi bloccano le mascelle per potermi esplorare la bocca con la lingua.
Stretto in quella morsa, tra baci roventi e bagnati, percepisco chiaramente il suo fallo marmoreo che preme sulla mia patta.
“Sta’ ferma puttana – mi grida mentre cerco di divincolarmi dalla sua presa per scendere a succhiargli l’uccello – Non prendere iniziative! Sai che il ‘rito’ non lo prevede…”
E così dicendo, mi volta pressandomi contro il muro. L’orecchio sinistro schiacciato contro la bandiera rossa. Il suo alito caldo ed il suo respiro affannato nelle mie orecchie.
“Ahi…”
“Cosa c’è? Ti ho fatto male? – chiede mentre le mani freneticamente armeggiano con i miei pantaloni riuscendo infine ad abbassarmeli – Povera la mia puttanella… Ti ho schiacciato il cazzo contro il muro e ti ho fatto la bua… - mi schernisce – Ma ho già pronta la medicina!!”
E così dicendo scivola ai piani bassi per mettersi a leccare il mio buchetto, insalivandolo ben bene.
A lubrificazione terminata, si alza, appoggia la cappella al mio sfintere e lo spinge dentro a forza: "Ahiiii!!!! Fa’ pianoooo!!!!"
"Dai, non fare la preziosa: so che ti piace… – mi sibila all’orecchio mentre la sua canna mi sta squartando le viscere - …Non ti lamentare troia!!" e comincia a stantuffarmi senza ritegno.
Naturalmente ha ragione!
Sentire il suo sacchetto peloso sbattere contro le mie chiappe con il suo bastone che m’impala ad ogni colpo di bacino, mi piace a tal punto da costringermi a smanettarmi: l'eccitazione è davvero ai massimi livelli. Dopo pochi minuti il suo urlo animalesco: sta venendo ed il suo incontenibile piacere viene scaricato nel mio retto.
Non appena mi sento riempire, cedo anch’io: con il suo uccello ancora intento a pisciarmi dentro le ultime gocce di sperma, mi concedo un orgasmo più che dignitoso.
A quel punto dovrei chiudermi in bagno, sedermi sul cesso e cercare di espellere il suo sperma, ma…
“…Lo sai che non è possibile, vero!? – mi ammonisce dandomi un bacio – Ne va della vittoria della squadra!!”
“Tranquillo! – gli rispondo sorridendo – Mica voglio che i bl… Ehm… Che i rossi vengano sconfitti da quelle merde blu!!”
“Per un attimo mi è sembrato che stessi per dire un’immane cazzata! - e il mandrillo mi strizza l’occhio dandomi una pacca sul culo ancora pieno – Ora vai, che devo preparare le ultime cose, prima che arrivino i ragazzi. Ci vediamo tra poco allo stadio! E poi stasera, quando ti monterò nel dopo partita, per festeggiare la vittoria!”
“Sicuramente!!!!” e, dopo un ultimo bacio, mi dileguo.
Giusto in tempo! Uno squillo. Guardo il cellulare: è Stefano che mi prega di raggiungerlo nella sala della tifoseria blu, quando manca…

…Poco meno di un’ora all’inizio della partita.
In un battibaleno sono nel Fun Club dei blu: "Scusa il ritardo… Ma vedi, il traffico…"
"Sei ingiustificabile – mi sussurra in un orecchio, appoggiandomi la mano sulla patta - Per farti perdonare ti toccherà baciarmi!"
Mi ritrovo avvinghiato a Stefano, che dimostra l'euforia di sempre nel vedermi: cerca d’infilarmi la lingua ad una profondità tale che sembra voglia arrivarmi nei polmoni.
Gli sbottono la camicia velocemente. Una leggera carezza sul torace villoso ed inizio a leccargli i capezzoli, i pettorali gonfi per arrivare infine al suo maestoso fallo. Sbuffa come una locomotiva a vapore tanto è infoiato…
Mi piace il suo uccello: non è larghissimo (a differenza di quello di Federico), ma bello lungo e piuttosto diritto (l’altro, al contrario, ha una vena in vista che lo percorre per tutta la notevole lunghezza e curva verso l’alto) e farselo scivolare dentro, in bocca o nel culo, è puro piacere.
Anche lui me lo vuole succhiare: "Mmmm… La mia puttanella è già tutta eccitata... Ha già la cappella tutta bagnata!!"
"Dev’esserere l’eccitazione per il derby… Oltre a quella che mi provochi tu!!"
L’unico, insignificante dettaglio è che il liquido sulla mia cappella non è precum, ma sperma vero e proprio, frutto della scopata con il suo rivale sportivo!
“Che grande baldracca mi sono scelto da fottere… E stasera festeggeremo ancora: il derby sarà nostro!”
“Ma certo, caro…” e nel rispondergli mi abbasso i pantaloni e mi giro per mettere in bella mostra il culo da farmi sfondare.
Fortunatamente a Stefano non sfiora nemmeno l’idea di leccarmelo. Si limita semplicemente ad inumidirmi la rosellina, prima di piegarmi a novanta sul tavolo, sotto la bandiera blu, e deflorarmi con facilità.
"Mmm.. Come sei caldo… Morbido e accogliente! Il posto più confortevole dove infilare l'uccello!"
“Dopo la fica di tua moglie…”
“Mmmm… Sei un provocatoreeehhh… Vorrà dire che avrai una razione extra di sborraaahhh…”
Il mio retto caldo lo è di sicuro e la razione extra l’ho già avuta, visto che di recente, è stato scopato e riempito di sborra!!
Ora sta si sta tranquillamente godendo un'altra penetrazione, intensa quanto la prima: i suoi colpi arrivano ad una profondità tale da stimolarmi addirittura la prostata; e pur avendo eiaculato da poco, ho di nuovo l'uccello durissimo… Così inizio a masturbarmi. Nuovamente!!
Ed il copione si ripropone consolidato anche con Stefano: finisco inesorabilmente schiacciato sul piano del tavolo con il cazzo grondante di sborra e tutto il peso del suo corpo che si abbandona sfinito su di me, dopo avermi riempito le viscere del suo seme caldo.
Sorride e mi bacia.
“Fotteremo quei bastardi! - mi dice rialzandosi e dandomi una mano per fare lo stesso - La vittoria sarà nostra…”
“Pacifico!”
Bacio. E altra pacca sul culo doppiamente farcito!
“Vai ora – dice baciandomi per l’ennesima volta – ci vediamo allo stadio. Ti voglio accanto a me con indosso questa!” e mi allunga la felpa ufficiale dei tifosi.
“Contaci!” e me la infilo nello zainetto che sistemo sulle spalle. Guardo l’orologio.
“Ormai non manca molto…”
“Già…”

…Tra meno di mezz’ora inizia l’ambito incontro. Raggiungo Federico sulle gradinate della Curva Sud. Mi accoglie sorridendo.
“Questa è per te! È da tempo che desideravo dartela…”
“Oh… La felpa ufficiale dei rossi! È… È bellissima!”
“Mettila, che aspetti!? Ormai…”

…Il derby sta per iniziare. L’esibizione delle giovanili, che precede il matnch clou, è terminata da una manciata di minuti.
Le squadre, uscite dagli spogliatoi, si schierano in campo.
Dopo il saluto di rito all’arbitro, Signor Alvaro Lamberti, e al suo staff, raccolgono le meritate ovazioni dei tifosi delle due curve, prima del riscaldamento. Grandi assenti, causa infortuni, le due punte di diamante dei rossi e dei blu: Daniele Conti e Walter Gross; ciononostante la tifoseria incita gli schieramenti con il solito calore e striscioni colorati.
Con una scusa mi allontano dalla Sud e alla velocità della luce, dopo un pit-stop in bagno per evacuare la mistura di cui mi hanno riempito i miei tori, cambio la felpa, per sedermi trafelato sugli spalti della Curva Nord accanto a Stefano.
“Hanno già cominciato! Sei in ritardo!”
“Sì, scusami… Non riuscivo a trovare un parcheggio in mezzo a tutta ‘sta confusione!”
“Beh, ora sei qui! Goditi la partitaaa… Ed è subito goal!!” si alza gridando.
Vengo letteralmente travolto dall’esultanza della tifoseria: ne approfitto biecamente e, come una gazzella, dopo un repentino cambio d’indumento, raggiungo l’inconsolabile Federico.
“Maledetti bastardi! Arbitro figli di puttana… – il rossore in viso si unisce alla vena che gli pulsa sul collo per la rabbia – Ma vi rimonteremo!! E vinceremo…” io non posso far altro che unirmi al coro d’insulti e battergli una pacca sulla spalla per confortarlo… E fiondarmi dalla tifoseria avversaria per misurare la temperatura.
Miracolosamente i rossi rimontano, e la partita prosegue noiosa ed in sostanziale equilibrio (forse a causa dell’assenza di Conti e Gross!?).
Sono io che non ha il tempo di annoiarsi!
Il mio andirivieni prosegue per tutta la durata del primo tempo e buona parte del secondo… Quando i rossi segnano l’ipotetico gol del vantaggio.
Subito corro in Curva Nord per consolare Stefano. Praticamente non ne ho il tempo perché un boato, mi travolge.
I blu hanno segnato e si sono riportati in parità!
Esulto insieme agli altri… Ma ad un certo punto, il gelo. Tutti gli occhi su di me…
Mi chiedo come mai tante espressioni furenti mi puntano. Mi guardo e sorrido timidamente, pensando che vorrei sprofondare!!!!
Indosso la felpa rossa…
“Grandissimo pezzo di merda! Stratosferico figlio di puttana!!” mi urla Stefano iniziando ad inseguirmi!
Corro a perdifiato lungo gli spalti, guadagnando il corridoio d’uscita dove vedo Federico accorrere in mio soccorso.
Ci fermiamo. Ci guardiamo: Federico, meravigliato, sembra non capire.
“Macheccazzo… - ma subito realizza – Brutto stronzo rottinculo che non sei altro!” e a sua volta si getta al mio inseguimento…

Ed è per questo motivo…
“Perché sei una troia bugiardia!?”
“Sì anche…”
…Ed è per questo motivo – dicevo - che mi ritrovo nudo, bendato e legato tra due pali con le sciarpe rossa e blu e due mazze enormi ed incazzate, pronte a seviziarmi!...
“Allora Stefano a chi l’onore di essere il primo ad impalare questa grandissima baldracca doppiogiochista!?”
“Mmmm… - un attimo di silenzio - …Vediamo se lo indovina lei…”
Mi sento sollevare per le gambe. Istintivamente le apro mentre un grosso calibro mi sfonda senza alcun tipo di lubrificazione (e di ritegno); i miei talloni si appoggiano sulle sue spalle forti. Sento l’asta farsi strada tra le mie viscere, senza troppi complimenti. In un attimo mi solletica la prostata.
“AAAAHHHH!!!!!!!!” faccio appena in tempo a gridare prima che qualcuno mi tiri violentemente la testa all’indietro e m’infili la sua canna in bocca!
“Stefanooohhh… Stefanooohhh… Mi stai facendo maleeehhh… Ma non fermarti… - Anf… Anf… I miei aguzzini mi lasciano giusto il tempo di dargli la soddisfazione di aver indovinato – Non fermartiii… Più veloce… Dai… Daiiihhh…”
“Diavolo di una puttana! Ci hai preso!” mentre i colpi di bacino si fanno più serrati al pari della scopata di bocca a testa (quasi) in giù!
Sento una specie di applauso mentre sono ancora in quota (devono aver battuto il cinque). E poi la calma mentre riguadagno la terraferma. Evidentemente i due hanno deciso di darsi il cambio.
Logicamente, arriva il cazzo di Federico a sifonarmi: anche lui slabbra senza esitazioni la cresta della mia rosellina ed in men che non si dica ripete l’exploit del ‘collega’. Colpi decisi e violenti quelli sferrati dal suo bacino, ma in perfetto sincrono con la pompa richiestami da Stefano.
In mezzo a tutto questo il mio uccello; così in tiro da farmi male.
L’alternanza dei due tra le mie chiappe e le mie labbra prosegue incessante per diverso tempo… Non saprei quantificare… Nemmeno me ne frega! Mi stanno impalando come una regina del porno e poco importa se, calcisticamente parlando, ho giocato sporco per portare a casa (almeno io) il risultato!
“Ooohhh… Oooccazzooo… Vengo… - il primo a riempirmi è Stefano – Vengooohhh…” e la sua pisciata di sborra calda m’inonda quello che da galleria è ormai diventato un traforo… Fino all’ultima goccia di piscio!
“Ok… Levati! E fattelo pulire per bene da questa cagna in calore, mentre completo il servizio… Visto che a te piace essere riempita da due alla volta, giusto!? Giusto!?”
“Sììì… Sììì… - rispondo voglioso – Dammi anche il tuo seme… Riempimi anche tu, te ne prego…”
E di pregare Federico non ce n’era comunque bisogno. Così, mentre la salsiccia di Stefano mi soffoca nel tentativo di essere pulita, m’infilza anch’egli senza troppi complimenti, infilandosi nel mio retto e riprendendo a squassarlo. Fino a che…
“Cazzooohhh… OooOohhHH… Godooo… - ansima e sbuffa da sembrare assatanato - Prendi puttanaaahhh… Prendila tutta la mia sborra… Aaahhh… Aaahhh…”
Anche il secondo animale si svuota dentro di me.
Mi sento appoggiare a terra, slegare ma subito rialzare in direzione contraria. Ora qualcuno mi sta tenendo legato per le mani, piegato in avanti con la nerchia di Stefano tra le chiappe e la cappella di Federico sul naso.
“Pulisci per bene anche lui, cagna!”
Non me lo faccio certo ripetere due volte ed eseguo quanto richiestomi alla perfezione!
Manco solo io che, eccitata come mai prima d’ora, mi lascio andare ad un orgasmo liberatorio senza bisogno che il mio cazzo venga ulteriormente stimolato.
Essendo ancora bendato, non ho idea dello spettacolo prodotto… Confido comunque in un bello spettacolo!!
L’unico dubbio riguarda la mia sorte… Ma la risposta arriva immediata!
“Che ne facciamo di lei?” chiede Stefano.
“Lasciamola lì… Legata… Qualcuno prima o poi passerà a liberarla…”
Amen!
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