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Attrazione lesbica


di boschettomagico
16.02.2022    |    3.176    |    4 9.8
"La mano della giovane ora stava sgrillettando a tutto spiano e la vecchia emetteva sospiri sempre più appagati, la mia posizione non era delle migliori..."
A 26 anni ho coronato un mio sogno...da due mesi sono finalmente iscritta all'albo dei giornalisti e pubblicisti.
Dopo una lunga gavetta di praticantato in un bisettimanale locale della mia città, ho sostenuto l'esame e ora sono giornalista in piena regola.
Essendo innamorata anche della macchina fotografica, vorrei dedicarmi alla carriera del fotoreporter ma il difficile comincia adesso.
In questi due mesi ho setacciato tutte le redazioni di giornale non solo della mia provincia ma di tutta la regione e al momento ho collezionato solo un infinità di..." Le faremo sapere qualcosa...", cosa invece non sono mancati sono stati gli inviti a cena dei vari direttori e capo redattori, interessati più al mio fiorente seno che non alle mie fotografie che allegavo al mio modesto curriculum.
Il morale sta scendendo a vista d'occhio e con poco entusiasmo sto varcando l'ingresso di un mensile di fotografia che ho scoperto per caso nella sala d'aspetto del mio medico di famiglia e che non sapevo nemmeno esistesse.
Mi riceve direttamente la direttrice, si chiama Serena, dal suo aspetto penso sia una cinquantenne anche se potrei sbagliarmi perchè a parte un filo di rossetto non ha segni di trucco che sicuramente la ringiovanirebbero di molto...
Le porgo una cartellina dove ci sono una ventina di fotografie e qualche ritaglio dei migliori articoli che avevo fatto da praticante.
Li osserva molto lentamente con attenzione, alla fine posa la cartellina sulla scrivania mi fissa e mi dice
- Brava!!! Hai del talento... Ogni settimana si presenta sempre qualcuno a proporre i propri capolavori ma raramente ne rimango colpita...
Due sole volte ho dato delle chance a qualcuno, due anni fa a Enrico... ha cominciato con un servizio fotografico nelle vecchie trincee della prima guerra mondiale in Trentino e nel Carso dove ancora oggi si trovano bossoli di fucile e elmetti.
Ha continuato con dei servizi sui paesini lombardi dove si sono combattute le guerre d'Indipendenza...ebbene piaceva ai lettori, tanto che oggi è in America per dei servizi sulle principali battaglie della guerra di Secessione. Lì avevo avuto fiuto... La seconda volta invece una ragazza di nome Camilla...appassionata di primi piani di alberi e fiori...adoravo le sue foto...ma è stato invece un flop totale.
Il mio giornale vive sugli abbonamenti, nelle piccole edicole non lo si trova nemmeno per le singole vendite e io quando lancio qualcuno allego delle cartoline dove chiedo direttamente ai miei abbonati i loro pareri...Enrico mi aveva portato un incremento del 5%, piaceva; Camilla al contrario non solo non mi aveva portato nemmeno un nuovo abbonato ma non piaceva a nessuno.
Su di te vorrei riflettere...
Mi aspetto la classica frase "Ti farò sapere qualcosa..." ma invece Serena ha aggiunto...
- Mi puoi lasciare queste fotografie per 24 ore? Stasera le studierò bene, lasciami il tuo numero di cellulare e domani ti dirò cosa ho deciso...
Ho scritto il mio numero su un foglietto e l'ho dato alla direttrice, prendendolo lei mi ha accarezzato la mano ed è rimasta a sfiorarmi con leggerezza fino a che io imbarazzatissima come non mai l'ho ritratta.
L'indomani ero nervosa...era l'unica che non mi aveva cestinata al primo contatto; ero al supermercato che facevo la spesa quando mi è suonato il cellulare...
- Sono Serena...vorrei vederti per farti una proposta, hai impegni per le 19?
- No sono libera...
- Bene ti invito per un apericena...sai dov'è il Bar del Vagone nei giardini pubblici?
- Non ci sono mai stata ma so dov'è...
- Bene ci vediamo lì alle 19 precise.
Ho ritirato il cellulare nella borsa con la mano tutta tremante, sono corsa alla cassa perché volevo preparami con il migliore aspetto che potevo offrire...anche se avevo solo poco più di un'ora.
Mentre mi truccavo dopo la doccia pensavo al bar del Vagone...era nominato così perché sorgeva nel parco in un vecchio vagone ristorante delle Ferrovie rimesso a nuovo...in città correva voce che era frequentato principalmente da gay e lesbiche...
Alle 19 in punto siamo arrivate in perfetta contemporanea anche se io ero entrata dalla porta Ovest e Serena dalla Est.
La direttrice mi ha sorriso, era molto più attraente del giorno prima anche se, come già il giorno precedente vestiva con abiti molto pacchiani di stile Vintage che non mi piacevano minimamente.
Siamo entrate nel vagone, era ancora presto e non c'era nessuno, una cameriera si è avvicinata e ci ha sorriso, Serena ha risposto al sorriso dicendole
- Carmen possiamo accomodarci all'ultimo tavolino in fondo, dobbiamo discutere di lavoro...
- Certo !
- Hai preferenze per l'aperitivo?
- No, prendo quello che prende lei...
- Bene...Portaci due Spritz e un tagliere medio di formaggi e salumi.
Ci siamo accomodate al tavolo di coda... Serena aveva sotto il braccio due cartelline...una era la mia marrone con le mie fotografie...
Si è seduta e mi ha fissata a lungo poi ha rotto il silenzio
- Te ne intendi di Cinema...
- Penso di si...
- Cosa vuol dire penso di si?...
- Un paio di volte al mese vado al cinema e in casa ho un centinaio di DVD, quando non ho nulla da fare me li guardo...
- Ami il cinema contemporaneo o anche le vecchie pellicole...
- Anche le vecchie...mi ricordano quando mio padre mi portava al cinema...lui adorava andarci...
- Bene voglio darti una chance...Quattro servizi per quattro mesi e poi vediamo come reagiscono i miei lettori...Quattro città diverse con la loro relazione al cinema.
Partirai con Napoli, con tutti i luoghi dove Totò ha girato le sue principali pellicole.
Poi Roma con i luoghi dove ha recitato Alberto Sordi...Poi Firenze a rivisitare i luoghi dove Monicelli ha diretto la trilogia di Amici miei...il Bar Necchi, le colline dove facevano le loro zingarate, il cimitero dove hanno girato la scena del vedovo inconsolabile.
Infine Venezia...
- Quali cinema importanti hanno girato a Venezia?
- Forse non sai che Venezia è la città più utilizzata dalla saga di 007...ci ha recitato Sean Connery...Roger Moore...e ora anche Daniel Craig...
Per ogni servizio ti do un compenso di 1.500 Euro, più tutte le spese che sosterrai...non andare nei grandi hotel ma nemmeno nelle pensioncine economiche...diciamo degli hotel a tre stelle...
Fra quattro mesi vedremo se piaci e ne riparleremo...Ci stai?
- Certo che ci sto!!!
Nel frattempo Serena ha alzato il flut che ci avevano portato e tintinnandolo contro il mio ha detto
- Brindiamo al nostro rapporto di lavoro...
Alla fine dell'Apericena Serena mi ha allungato le due cartelline...
- Ti rendo i tuoi capolavori...qui invece c'è il contratto...leggilo con calma e firmalo... e così dicendo mi ha allungato una penna.
Mentre io la prendevo lei mi ha preso la mano e me l'ha accarezzata come la sera prima...le sue dita però hanno insistito ad accarezzare il dorso della mia destra...poi sempre fissandomi mi ha sussurrato
- Se vuoi puoi venire a casa mia e leggere il tutto con calma...
Sono avvampata di colpo, stavo perdendo il controllo di me stessa ma ho trovato la forza per staccare la mano, firmare il contratto al volo rendendoglielo dicendo
- Mi spiace ma stasera sono a cena dai miei...
Serena ha incassato con classe il mio rifiuto, ha preso il contratto me ne ha reso una copia riaccarezzando ancora la mia mano
- Grazia...a me piaci molto...ma ricorda che dovrai piacere a chi vedrà le tue foto.
Il giornale esce il secondo martedi di ogni mese, vedi di farmi avere il materiale però almeno sette giorni prima...In bocca a lupo.


Per quattro mesi ho cercato di dare il meglio di me...prima in internet andavo alla ricerca delle pellicole girate dagli attori in quella città, poi localizzavo i luoghi e poi... mi scatenavo con la mia Pentax...
Quando portavo il materiale alla redazione speravo di non trovare Serena... gli sguardi intensi di quella donna non dico che mi terrorizzavano ma sicuramente mi agitavano e sentivo che declinare sempre i suoi inviti era per me una fatica.
A luglio era uscito il quarto numero dei miei servizi...ero tesa come una corda di violino...sapevo che da un giorno all'altro sarebbe arrivata la mia sentenza e non osavo pensare se il mio lavoro fosse stato un insuccesso.
Alla fine di luglio finalmente il cellulare con la scritta Serena ha suonato...
- Un po' che non ci si vede... ho buone notizie per te...sto però per partire per una settimana di vacanza...se vieni a casa mia ti rendo partecipe dei tuoi risultati e ho preso una decisione importante che spero tu possa accettare...questo è l'indirizzo...
Accidenti stavolta non mi ha invitata ad andare nella stanza del lupo...me lo ha imposto...Una bella notizia....chissà cosa mi dirà....chissà come è andata...
Serena abitava in pieno centro storico, da un quarto d'ora giravo alla disperata ricerca di un parcheggio, poi cedendo ho lasciato la macchina in divieto di sosta...
Abitava in un vecchio palazzo ultracentenario, come ho suonato mi ha aperto la porta e mi ha atteso in cima alle scale, dopo un abbraccio formale mi ha fatta accomodare in casa, stava infilando alla rinfusa magliette e vestiti in un grosso trolley, senza interrompere la sua operazione ha cominciato ad emettere il suo verdetto.
- Grazia tu piaci...piaci molto...le cartoline di risposta degli abbonati sono quasi tutte positive...ma ti dirò di più...Ho una amica che dirige un mensile per cinefili...negli ultimi due numeri ho fatto raddoppiare la tiratura di stampa e ho allegato al suo giornale una mia copia gratuita...ebbene il 6% dei suoi abbonati hanno fatto un abbonamento al mio giornale...un successone!!! E allora mi è venuta una strana idea in testa...
Ero lì che pendevo dalle sue labbra quando ha suonato il suo telefono privato...Serena ha guardato scocciata l'apparecchio e non ha risposto, al quinto squillo è scattata la segreteria telefonica e nella stanza ha cominciato a rimbombare la voce di una donna
- Serena, sono Cristina...purtroppo ho una brutta notizia da darti...mio marito rientra dalla Germania con due giorni di anticipo e io mercoledi ti dovrò lasciare per rientrare a casa...accidenti non ci voleva tu sai quanto amo stare con te...sapere che domani dormiremo insieme e mi leccherai tutta però mi fa già bagnare...vedo l'ora di stare tra le tue braccia...come d'accordo passo a prenderti domattina alle 9.
Alla chiusura della comunicazione Serena mi ha fissata per scoprire come reagivo a quella notizia ma io ho cercato di essere naturale anche se dentro di me ero un vulcano in eruzione per aver sentito quelle frasi tanto esplicite.
Ho rotto il gelo che si era creato nella stanza dicendole
- Stavi parlando della strana idea che ti è venuta in mente... non farmi stare sulle spine...
- Ho pensato a una cosa in grande... all'inizio volevo spostare i servizi sulla vecchia riga di prima ma allargandoci all'Europa ma poi ho guardato ancora più in là...Sai parlare l'inglese?
- Si e abbastanza bene
- Benissimo a fine agosto inizio settembre andrai in America...
- In America? Ma scherzi?!?
- Per niente, il ferro bisogna batterlo quando è caldo...a settembre allegherò ancora un numero del tuo articolo...sono cinefili...Il cinema è America....Ebbene tu andrai in America...e mi porterai altri abbonati...avevo pensato a una rivisitazione dei luoghi in cui hanno girato" Via col vento"...ma ho visto che la maggior parte dei nuovi arrivi sono donne, le donne sono attratte dalle grandi storie di amore...allora voglio che tu mi immortali " I ponti di Madison County"...studiati il piano di lavoro per il 10 settembre voglio quel servizio...i ponti...la casa dove viveva Meryl Streep, il pick up di Eastwood...poi tu sai... non devo insegnarti nulla... naturalmente il tuo compenso sarà triplicato...domani io non ci sono...vai da Monica, la mia segretaria e firma il tuo nuovo contratto.
- Serena mi sembra di sognare...
Mi ha guardata con il suo sguardo di ammirazione...poi ha allargato le braccia e mi ha detto
- Mi merito almeno un bacio...?
Sono corsa di slancio da lei, pensavo a un amichevole bacio sulla guancia ma Serena mi ha schiaffato senza tregua la sua lingua in bocca, mi sono bloccata, non sapevo come reagire, sentivo la sua lingua che cercava di insalivare la mia...ero bloccata...buon per me che il telefono ha suonato di nuovo e lei per evitare altre brutte sorprese è corsa a rispondere.
Da quello che intendevo era la banca...la discussione era lunga...Serena mi ha guardata come scusarsi... la cosa si sarebbe allungata...gesticolando mi ha fatto intendere che potevo andarmene...l'ho salutata con la mano e sono uscita dalla sua abitazione...per il momento ero salva...
In strada ho ripreso a respirare regolarmente...ero ora euforica...mi attendeva l'America...ero felice e nel vedere la multa sul parabrezza non mi sono nemmeno incazzata.



Ero in America, esattamente nell' Iowa, non c'era molto da vedere...era uno stato prettamente agricolo.
I famosi ponti coperti li avevo fotografati in lungo e in largo, alle luci dell'alba, in pieno sole, al tramonto...la famosa casa non c'era più ma ho fatto una lunga serie di foto di cascinali dalle stesse caratteristiche.
Avevo affittato un pick up che più assomigliasse a quello di Clint Eastwood e l'avevo immortalato in ogni angolo della sua scalcinata carrozzeria... avevo immortalato il famoso semaforo dove i due amanti si vedono per l'ultima volta, ero soddisfatta del mio lavoro...volevo ancora delle immagini del ponte principale da un altro punto ed ero tornata ancora un'ultima volta laggiù...ora ero veramente soddisfatta, la mia gioia però è finita durante il viaggio di ritorno, il motore ha cominciato a fare strani rumori poi dal cofano ha cominciato ad uscire un fumo biancastro di alta intensità.
Ho subito fermato il mezzo sotto l'ombra di un vecchio ontano...ho preso in mano il cellulare ma non c'era il minimo segnale.. quando il fumo ha cominciato a diradarsi mi sono guardata attorno...mi stava prendendo il panico più totale quando ho intravisto a circa 400 metri un vecchio cascinale di legno bianco...mi sono incamminata...man mano che mi avvicinavo mi sentivo turbata, ero in un posto abbandonato da Dio e chissà chi viveva in quella casa.
Sono salita su una specie di veranda con ringhiera tutta in legno, salendo i tre scalini il legno ha cominciato ha scricchiolare, stavo per bussare alla porta quando ho sentito uscire dalla finestra la musica di una radio che trasmetteva vecchi motivi americani.
Mi sono accucciata e ho spiato all'interno dalla finestra che era aperta ma riparata da una zanzariera molto scura... la scena che ho visto mi ha scossa...due donne, in piedi vicino a un tavolo si stavano baciando in modo più che appassionato.
Non le distinguevo bene ma man mano che l'occhio si abituava all'oscurità dell'interno le inquadravo sempre meglio.
Una era abbastanza matura, piuttosto alta, pensavo sulla sessantina, capelli lunghi tutti scompigliati, indossava un abito di cotone fiorato tipo vestaglia; l'altra era più giovane, più piccola, capelli ramati corti e ricci, indossava una polo arancione e un paio di jeans.
Si slinguavano come fossero assatanate, la vecchia ora aveva infilato un braccio sotto la polo e palpava con voluttà una tetta, la giovane invece aveva sbottonato la parte inferiore dell'abito e palpava la passera alla partner che reagiva con ampi sospiri di piacere.
Sentivo che stavo invadendo la loro privacy, ma ero troppo attratta da quella scena e man mano che il loro bacio e il loro palpeggiamento progrediva sentivo, stupendomi di meraviglia, che la mia figa si stava bagnando.
La mano della giovane ora stava sgrillettando a tutto spiano e la vecchia emetteva sospiri sempre più appagati, la mia posizione non era delle migliori sentivo le giunture dolermi e ho cercato di inginocchiarmi, ma come il ginocchio ha toccato il pavimento il legno ha cominciato a scricchiolare, le due donne si sono staccate quasi spaventate fissando la finestra e io ho fatto appena in tempo a togliermi dalla loro vista , avvicinarmi alla porta e bussare con molta discrezione.
- Chi è là...chi sta bussando?!?
- Scusate ho la macchina in panne, mi si è fermata qui vicino volevo sapere se potete aiutarmi...
Ha aperto la porta la giovane, mi ha guardata con uno sguardo indagatore, ma che si è rasserenato come ha visto che ero una donna e per di più sola...le ho mostrato la macchina sotto l'ontano e le ho detto
- Sapete se c'è qualcuno che potrebbe darmi una mano nei dintorni
- Viviamo sole, non ci sono uomini qui,
nel frattempo anche l'altra donna è uscita sulla veranda, la giovane ora più tranquilla mi ha chiesto
- Da dove vieni sei straniera vero?
- Si sono italiana, mi chiamo Grazia, sono qui per lavoro...
- Io mi chiamo Cate, lei è Dobrilla, non me ne intendo di motori ma andiamo a dargli una occhiata. Pensavo tu fossi una turista che era qui per i ponti...di solito chi si inoltra qui è per visitare i ponti...
- Si sono qui per i ponti ma sono una giornalista ed è per un articolo
- Volevo ben dire...
Ci siamo incamminate verso il mezzo che ormai stava finendo di fumare, Cate mi camminava davanti, pur essendo piccola era ben fatta anche se la camminata era piuttosto goffa e tendente al mascolino, arrivata al pick up mi ha detto
- Apri il cofano...
ha controllato l'interno poi ha aggiunto
- Ripeto... io non me ne intendo ma penso che quasi sicuramente si sia rotta la cinghia della ventola e non potendo più raffreddare si è surriscaldata l'acqua del radiatore, spero che tu ti sia fermata subito
- Quasi immediatamente...
- Bene...
- Cosa mi consigli di fare?
Cate ha fatto un grosso sospiro guardando il cielo, poi mi ha detto
- C'è un paese a circa venti miglia da qui, c'è un vecchio meccanico, se mi dai 50 dollari io vado a prenderlo lui ti ripara il mezzo e poi tu lo riporti alla sua officina tanto sicuramente dovrai passare da lì, non ci sono altre strade...
- Ok mi fai un grosso favore.
Siamo tornate al cascinale, Cate ha spiegato a Dobrilla il fatto è salita sul suo pick up in condizioni pietose e sollevando una montagna di polvere è partita urlando
- Fra poco più di un'oretta sono di ritorno...
Sono entrata in casa con Dobrilla, la donna mi fissava con uno sguardo piuttosto dubbioso...
- Penso che avrai sete, ho appena fatto una limonata,
è così dicendo ha riempito due bicchieri con una caraffa presa dal frigo.
Mentre bevevamo continuava a guardarmi in quel modo indagatore, poi posando il bicchiere sul tavolo mi ha stupita dicendomi
- Sei una lesbica, o sei solo una guardona curiosa...
Sono trasalita...
- Quando sei arrivata hai fatto scricchiolare le assi e ti ho vista accucciarti alla finestra...
Cazzo...mi aveva cuccata dal mio arrivo...
- E tu perchè mi hai ignorata e hai continuato a baciare la tua compagna?
- Perchè la cosa mi eccitava...se fossi stata un uomo ti avrei sparato senza timori ma sapere che eri una donna mi eccitava.
Poi avvicinandosi mi ha fissata e ha ripetuto
-Non mi hai ancora detto se sei una lesbica o una guardona però...
Sono rimasta a fissarla cercando la risposta più conveniente che potevo darle, ma lei mi ha messo una mano sulla nuca mi ha attirata verso di lei e mi ha baciata infilandomi subito la lingua in bocca.
Sono rimasta choccata, aveva un alito molto pesante, sapeva di sigaretta, sicuramente era una accanita fumatrice, era una lingua assolutamente indesiderata eppure non so perchè ho risposto subito a quel bacio.
Un mese prima in condizioni simili avevo quasi respinto la lingua di Serena che certamente era mille volte più desiderabile e ora accettavo di slinguazzare con quella vecchia quasi ripugnante...cosa mi stava succedendo...cercavo di riflettere su quel mio comportamento molto strano ma non sapevo darmi una risposta...anzi più quella porca mi perlustrava la bocca con la sua lingua impregnata di nicotina più mi sentivo bagnare la figa dal piacere.
Naturalmente lei se ne era accorta e capiva che poteva osare di più, ha cominciato a sbottonarmi la camicetta e come prima aveva palpato le tette di Cate ora stava palpando le mie...sentivo la sua pelle ruvida, le sue dita callose, ma i miei capezzoli a quel contatto si inturgidivano senza ritegno, lei percepiva che aveva in mano la situazione e ha cominciato a sbottonarmi i jeans, in condizioni normali mi sarei ribellata ma ora invece cercavo di muovermi per agevolare i suoi movimenti che tendevano a spogliarmi...mi ha abbassato i jeans fino alle ginocchia, poi mi ha abbassato le mutande e con la mano ha cominciato a pastrugnarmi la figa; era eccitatissima, la sua mano mi ha palpato la passera con forza e poi mi ha infilato il dito medio quasi con violenza...ho accolto quella penetrazione con un grosso sospiro di piacere...
Dobrilla era rossa come un peperone, mi guardava ora fissa negli occhi e mi diceva
- Brutta porca italiana sei fradicia, ti sei eccitata a guardarci che lesbicavamo eh...
Poi mi ha alzata come un fuscello e mi ha fatta sedere sul tavolo, con fatica ha infilato la testa in mezzo ai miei jeans ancora all'altezza delle ginocchia e ha urlato
- Voglio leccarti la figa...voglio che mi sborri in faccia...voglio bere tutta la tua sborra brutta porca.
La sua lingua è entrata subito in azione...ero totalmente in sua balia...quella vecchia scrofa con la lingua ci sapeva fare, mi pennellava tutta la bernarda a velocità costante, poi mi picchiettava il clitoride con la punta della lingua, poi arrotolava la lingua stessa e mi penetrava come se fosse stato un piccolo cazzo...mi faceva letteralmente impazzire...due soli uomini mi avevano leccata nei miei 26 anni di vita, erano stati momenti piacevoli ma non c'era paragone con i brividi che mi faceva provare quella vecchia megera americana.
Purtroppo non mi aveva tolto i jeans, la sua faccia era compressa alla mia figa e ogni tanto doveva staccarsi per prendere fiato e in quei momenti sentire interrompere il mio piacere mi dava fastidio specie ora che sentivo che un grossissimo orgasmo stava bussando alla porta del mio piacere....allora le ho preso la testa me la sono spinta alla figa e l'ho immobilizzata... ora ero io a comandare la situazione
- Hai detto che volevi bere la mia sborra...allora stai lì e non smettere di leccarmi che sta arrivando...
e all'improvviso ho sentito la mia passera liberarsi da quella tensione che mi aveva portata a godere...era come quando ti liberi la vescica dopo aver trattenuto una pisciata...gli umori hanno cominciato a sgorgare e la porcona ingoiava tutto il mio nettare...quando finalmente le ho permesso di staccarsi da me l'ho guardata...era rossa cianotica, ma con uno sguardo appagato come se la mia sborra le avesse dato il dono della beatitudine.
Si è alzata in piedi e ha cominciato a sbottonarsi l'abito, lo ha allargato completamente, si è tolta il reggiseno liberando due tettone che sono crollate come due otri vuote, poi si è tolta un paio di mutandoni bianchi facendo apparire una topa pelosissima di peli bigi, mi ha fatta scendere dal tavolo dove si è seduta lei, si è appoggiata sui gomiti per allargare le cosce il più possibile e mi ha detto
- Forza porcona dammi ora tu il piacere che ho dato io a te
Per la prima volta mi trovavo la figa di una donna in faccia...mi sono avvicinata con timore, man mano che il mio naso si avvicinava a quella montagna di pelo percepivo strani odori che non riuscivo a decifrare era una miscellanea di odore di sudore, di piscio e un odore strano come di caramello bruciato, secondo me erano gli umori causati dalla palpata di Cate e dal piacere che provava nel leccarmela che avevano impregnato la sua folta peluria.
Non era un odore particolarmente piacevole ma aveva il potere di attirarmi verso quella figa che man mano che spostavo la peluria faceva comparire due grosse labbra che parevano a una farfalla notturna di notevoli dimensioni.
Non avevo l'esperienza giusta per leccare una figa ma quando ho infilato la lingua e ho sentito Dobrilla che cominciava a gemere sguaiatamente ho capito che ero sulla strada giusta.
Ora era lei che con le mani mi imprigionava il viso contro la sua passera vogliosa di godere, la sua eccitazione era talmente alta che in men che non si dica mi è venuta in faccia...ho sentito il viso inumidirsi come se mi fossi passata una spugna completamente intrisa d'acqua in faccia, la sua sborra era molto densa e con un sapore dolciastro più bevevo e più lei si contorceva dal piacere, sentire la mia lingua che la ripuliva la eccitava da matti.
Eravamo stravolte, siamo state cinque minuti immobili a recuperare le forze poi lei è scesa dal tavolo e mi ha baciata con passione, anche se ormai l'eccitazione era diminuita ho accettato di nuovo la lingua di quella donna.
Pensavo ci rivestissimo ma lei evidentemente aveva ancora voglia di me e mi ha detto
- Inginocchiati sopra il tavolo...voglio leccarti il buco del culo...
Mi ha choccata, ma sapevo che ormai io non avevo più freni e ho obbedito, lei si è posizionata dietro di me e mi ha infilato la lingua nel culo...mi dava tre o quattro leccate e poi si staccava e urlava
- Che fantastico sapore che hai...mi fai impazzire...sono vent'anni che convivo con Cate, le sono sempre stata fedele ma avevo una voglia matta di una donna nuova.
Mi aveva insalivato il buchino a dismisura e sentivo che ora stava puntando il dito...
porca puttana quella porca voleva sverginarmi il culo con un dito...stavo per urlare quando in lontananza si è sentito un motore, Dobrilla è sobbalzata di colpo uscendo dallo stato di catalessi in cui si era tuffata.
- Svelta ricomponiamoci Cate sta tornando...
Sono saltata giù dal tavolo come una molla e ho cercato di tirami su i jeans che si erano arrotolati alle caviglie.
Sono uscita nella veranda anche se sapevo che il mio viso non poteva nascondere
l'eccitazione dei momenti che avevo vissuto; fortunatamente Cate mi ha fatto cenno di seguirla che andava all'auto... in quei quattrocento metri ho cercato di respirare profondamente e recuperare un aspetto decente.
Il meccanico si chiamava Ben, era un vecchio settantenne arzillo come un giovanotto con due baffoni candidi come la neve, ha tirato fuori una borsa con diverse cinghie e ha scelto quella che meglio si adattava al mio mezzo.
Cate mi fissava strana, si è allontanata rammentandomi
- Ricordati che mi devi 50 dollari...
è salita in auto ed è andata verso il cortile della casa.
In poco più di un quarto d'ora l'auto era tornata alla normalità e Ben sorridendo soddisfatto mi ha detto
- Ora però mi riporti alla base.
Sono salita al volante e sono tornata al cascinale, ho bussato, ha aperto Cate,
le ho allungato il biglietto da 50 dollari, Dobrilla era in fondo al corridoio ,non si avvicinava alla porta, l'ho salutata dall'ingresso con la mano.
Cate mi guardava sempre in modo strano poi prima di chiudere la porta mi ha fissata intensamente negli occhi
- Se domani vieni ancora qui piacerebbe anche a me giocare con te...penso che in tre uscirebbe una bella festicciola...poi ha chiuso la porta.
Cazzo in pochi minuti Dobrilla le aveva raccontato tutto...
Non riuscivo capire se la proposta di Cate era sincera e desiderata...certo che il suo tono era molto risentito...porca puttana in un'ora potevo aver compromesso un rapporto ventennale...
Arrivata in albergo pian piano tornavo alla realtà, sono stata mezz'ora sotto la doccia quasi come se volessi ripulirmi da quel sudiciume che ritenevo fosse stato quel rapporto occasionale...ma se mi soffermavo a pensarci ammettevo a me stessa che io non avevo mai goduto così in vita mia.
Il mattino dopo sono stata mezz'ora a letto guardare il soffitto cercando di capire cosa volevo fare...la parte saggia di Grazia diceva tornatene a casa, la parte libidinosa scoperta da poco diceva di tornare alla cascina e infilarsi nel letto di quelle due lesbicone per vivere nuove fonti di piacere.
Poi a un certo punto ho preso il telefono e ho prenotato il volo di ritorno.
Sapevo che era la decisione più saggia, ma sapevo pure che qualcosa in me aveva cambiato totalmente i miei punti di vista sul sesso.
Quando ho riconsegnato le chiavi della camera mi sono accorta che volontariamente ho cercato di sfiorare con le dita la mano dell'addetta alla reception, una bella biondina ventenne.
Mi ero comportata proprio come Serena aveva fatto quando mi aveva dato la biro per firmare il contatto o la cartellina con le mie foto.
Mondo cane possibile che in modo così brusco e repentino sentivo ora una così forte attrazione per le donne.
Pensavo fosse stato un caso isolato ma sull'aereo quando la hostess mi ha allungato il vassoio del pranzo mi sono accorta che ancora una volta ho cercato di sfiorarle maliziosamente la mano.
Sono arrivata all'aeroporto alle 10 del mattino, nonostante il cambio di fuso non mi sentivo stanca, a casa mi sono ripulita ho lavato tutta la biancheria e poi ho telefonato a Serena.
- Sono tornata alla base, penso di aver fatto un buon lavoro se vuoi stasera puoi darci un'occhiata
- Apericena al Vagone ?
- Per me va bene...alle 19?
- Ok
Avevo due ore per prepararmi, le ho usate tutte per farmi il più possibile bella e attraente, l'ultima volta che avevo visto Serena ricordo che volutamente cercavo di limitare il trucco per non attirare troppo le sue attenzioni.
Ora eravamo al solito ultimo tavolo del locale, e come ci eravamo viste ero stata io ad abbracciare Serena...con suo grosso stupore.
Mentre stuzzicavamo mi guardavo in giro, vicino al nostro tavolo c'era una coppia di donne che si scambiavano mille dolcezze, le guardavo quasi affascinata...era la stessa coppia che avevo guardato con sdegno cinque mesi prima.
Serena aveva analizzato minuziosamente tutto il mio lavoro su " I ponti di Madison County "...Quando ha posato la cartellina ha detto una sola parola
- Fantastico!!!
- Lo dici sul serio?
- Certo!!! Fantastiche le foto al semaforo rosso dove le due auto sono ferme sotto la pioggia...
- E' il semaforo originale sai...
- Lo immaginavo. I cinefili di Cristina impazziranno...
- Vuoi dire che quella Cristina della vacanza è la direttrice della rivista cinefila...
- Non è la direttrice...chi comanda è il marito...
- Se è tutto così ok...festeggiamo?
- Certo !!! Dove andiamo?
- A casa tua!!!
Serena mi ha guardata con stupore, mai si sarebbe aspettata quella mia proposta.
Siamo a casa di Serena, come ha chiuso la porta le ho buttato le braccia al collo e le ho infilato la lingua in bocca, lei è rimasta a bocca aperta ma ha risposto con enfasi al mio bacio.
Siamo nude nel suo letto, continuiamo a baciarci e ad accarezzarci, poi io scendo con il viso in mezzo alle sue cosce e cerco la sua figa, ho una voglia matta di leccargliela, ho una voglia di darle piacere, lei mi lascia fare ma poi improvvisamente si gira improvvisamente, capovolge il suo corpo e ci ritroviamo nella posizione del 69...ci lecchiamo con voluttà estrema... la sua figa è fresca...quasi profumata...sento una certa delusione...avrei voluto sentire l'odore del suo sudore, del suo piscio, della sua intimità, man mano che la lecco sento però che la figa si bagna e mi concede quegli aromi che desideravo sentire, la cosa mi eccita sento che ho voglia di godere ma lei è sicuramente la più esperta e mi dice...non avere fretta...cerchiamo di venire insieme, non c'è cosa più bella che esplodere insieme...e così è...in perfetta simultanea esplodiamo a vicenda nella bocca dell'altra...è una goduria unica....una goduria che si ingigantisce ancora di più quando ci baciamo e ci passiamo i rispettivi sapori del nostro piacere.
Quando smettiamo di fare l'amore sono le quattro del mattino.
Serena mi dice
- Ti va di dormire da me...
- Solo se dormiremo nude e abbracciate per tutta la notte....
- Certo amore mio
Siamo abbracciate, i nostri seni si toccano, nonostante ore d'amore quel contatto mi fa ancora inturgidire i capezzoli; ci baciamo ancora ma ora sono baci d'amore...pieni di sentimento.
Serena mi guarda con dolcezza e mi chiede
- Cosa è successo in America?
- Ho imparato a capire cosa realmente desidero...
Ci svegliamo alle 11 siamo ancora abbracciate...Serena mi guarda e mi sussurra
- Io ho ancora voglia di te...
- Io anche...
- Vado in bagno a lavarmela...
- No ti prego... voglio sentire il tuo odore...l'odore della mia donna







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