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Lui & Lei

Il cosino... dell'onorevole


di boschettomagico
15.10.2016    |    2.340    |    3 9.9
"Ero sposata con il più noto avvocato della città bello e rispettato e che era inoltre in lotta per essere eletto sindaco, lo amavo e le ero fedele..."
Mi chiamo Giovanna, ho 43 anni e vivo da sola, separata ormai da sette anni.
Fino a sette anni fa la mia vita è stata serena e assolutamente priva di ogni problema sia sentimentale che economico.
Ero sposata con il più noto avvocato della città bello e rispettato e che era inoltre in lotta per essere eletto sindaco, lo amavo e le ero fedele.
Gestivo anche un negozio di antiquariato, ma più per impegnare il tempo che non per un motivo economico, infatti quando chiudevo il bilancio annuale in parità ero soddisfatta perchè non avevo perso dei soldi ma mi ero però divertita con la mia passione per le cose antiche di valore.
Sette anni fa però le cose hanno cominciato a viaggiare in modo contrario.
Era un giovedi pomeriggio di prima estate e dovevo partire per una mostra di antiquariato per acquistare degli scrittoi dell'800; ma arrivata all'aeroporto un improvviso sciopero dei piloti aveva fatto saltare il mio viaggio di lavoro e avevo così dovuto tornare mesta mesta a casa.
Giunta alla villa aprii con il telecomando il portone del garage ma trovai percheggiate all'interno due auto.
La cosa mi sembrò subito molto strana in quanto avevo chiesto a mio marito se voleva venire con me alla mostra, ma lui mi aveva detto che aveva una udienza molto importante.
Mi insospettii e entrai in casa con la massima cautela, al piano terra non c'era nessuno per cui mi tolsi le scarpe e presi le scale per salire nella zona notte.
Come arrivai al piano sentii un leggero brusio provenire dalla mia camera da letto, la porta era completamente aperta.
Con il respiro strozzato dal timore che stavo per scoprire una cosa sicuramente spiacevolissima, camminai in punta di piedi fino alla porta e misi dentro la faccia...lo spettacolo che vidi mi colpì allo stomaco facendomi più male che se avessi preso un pugno da un peso massimo.
Mio marito era sul letto alla pecorina e impugnava con tutta la sua forza la testiera in ferro battuto per cercare di immobilizzarsi al massimo mentre dietro di lui un trans lo stava inculando con forza e vigore; ma la cosa più sorprendente era che il trans era una persona orripilante.
Avevo visto foto di trans che erano di una bellezza e di una femminilità incantevole e che di primo acchito stentavi a credere che non fossero vere donne; quello invece era rozzo, pieno di peli alle gambe e truccato in modo volgare, insomma una persona infima e ambigua...
Eppure mio marito era al massimo del godimento, e incitava quel personaggio spregevole in modo osceno, eccitato come mai l'avevo visto a letto con me...
- Dai Pamela, spingi più forte che puoi, spaccami il culo che mi fai impazzire...sei la migliore... solo tu mi sai portare a questi livelli massimi di godimento.
Mi venne il voltastomaco, sia per la volgarità della scena a cui assistevo sia perchè non concepivo che lui potesse farsi scopare da una persona così becera oltretutto nel nostro letto matrimoniale.
Stavo per urlare un " BASTARDO " a squarciagola, ma il mio senso di conservazione mi ha fatta desistere e pur tremando a vista d'occhio ho deciso di giocare le mie carte in un altro modo.
Pur tremando in modo vistoso ho posato la borsetta a terra e ho preso il cellulare, l'ho impostato sulla fotocamera con flash e ho inquadrato l'orripilante scena.
Come il flash ha emesso il suo lampo i due sono praticamente saltati sul letto urlando e fissandomi increduli.
Mio marito è diventato di colpo bianco cadaverico e ha cominciato a balbettare
-Giovanna guarda che non è come pensi, stavo solo...e poi rendendosi conto che non poteva tirare fuori futili scuse è ammutolito, mentre il suo partner si è staccato da lui mettendo in mostra un cazzo di dimensioni spropositate.
Lì sono partita io in quarta
-Stavi solo prendendoti nel culo 25 centimetri di cazzo da questo sciagurato personaggio...e come ti piaceva...Mi fai schifo, sei un porco un lurido bastardo...Vado in albergo io in questa casa non metto più piede.
Me ne sono fuggita via rischiando di volare giù dalle scale in quanto il mio sangue freddo aveva lasciato spazio ormai alla mia disperata delusione.
Ho guidato ad alta velocità per quasi un'ora per scaricare la tensione, ignorando le chiamate che arrivavano in continuazione sul mio cellulare da parte di mio marito.
Poi sono entrata in un hotel della città, ho preso una camera e ho fatto una doccia gelata per togliermi quel senso di nausea che aveva invaso il mio corpo.
Una volta calmatami ho risposto alla centesima chiamata dello sciagurato
-Giovanna scusami, non so cosa sia successo, hai tutte le ragioni del mondo...ma ti prego non mi rovinare...Dimmi dove sei...parliamone...sistemiamo questa cosa nel migliore dei modi...
-Sono all'Hotel Principe, vieni qui per le otto ma ci vediamo sotto nel salottino del bar.
Ho fumato una marea di sigarette, ma non riuscivo calmarmi; poi sono andata nel salottino e ho ordinato un calice di champagne.
Mentre sorseggiavo il drink ho aperto il cellulare per vedere la foto, anche se sentivo un senso di nausea nel solo immaginare cosa avrei visto...ma dopo aver cliccato la mia sorpresa è stata opposta.
La foto era praticamente bruciata dall'eccessiva potenza del flash... si intravvedevano i due corpi nell'oscena posizione ma i volti erano irriconoscibili...cazzo in mano ora non avevo nulla, solo la mia parola contro la sua, e sicuramente era più attendibile la sua...
Alle otto in punto è arrivato mio marito, era bianco cadaverico e ha ordinato un cognac doppio...lui che era quasi astemio...
Balbettando e spiaccicando le parole in preda al terrore mi supplicava
-Giovanna ti prego non rovinarmi, oggi i sondaggi mi hanno dato per quasi sicuro sindaco della città, uno scandalo simile mi rovinerebbe...dimmi cosa vuoi...so che la colpa è mia...ma risolviamo amichevolmente questa spiacevole situazione.
Sappi comunque che se vuoi puoi tornare a casa quando vuoi e mettere una pietra sopra a tutto quanto è successo.
-Tu mi hai tradita con uno sporco individuo, e l'hai portato nel nostro letto e questa è forse la cosa che più mi ha dato fastidio.
Scordati che io possa tornare a casa.
Capivo che pur non avendo nulla di concreto in mano, il coltello dalla parte del manico era mio e dovevo giocare di astuzia e con celerità.
-Combina un incontro, sei avvocato e sistemiamo con la massima velocità, io non ti voglio rovinare ma voglio dimenticare in fretta. Ricordati però che voglio avere il mio tornaconto.
Se ci metteremo d'accordo io prendo un normale avvocato, se invece andremo in lunghe discussioni mi rivolgerò al tuo acerrimo nemico e sai che lui, con questa foto in mano ti può schiacciare come una mosca.
-Tranquilla Giovanna lo sai che a parte questo episodio con te sono sempre stato onesto sarò correttissimo credimi.
Il lunedi seguente eravamo già nel suo studio e guidato dal mio avvocato ho dettato le mie condizioni... che mio marito ha accettato senza battere ciglio.
Ho avuto l'attico che stavamo ultimando in pieno centro, il negozio, il SUV e un più che abbondante assegno mensile.
Era più di quanto mi aspettassi anche se mi ero poi resa conto che avessi chiesto anche di più lui avrebbe accettato ogni mia richiesta.
Alla fine delle firme ci siamo salutati e mio marito mi ha poi raggiunto all'uscita
-Giovanna mi raccomando, distruggi quella fotografia...
Io trattenendo una risata dovuta al fatto che praticamente non esisteva nessuna fotografia gli ho risposto
-Tranquillo, lo sai che ti amavo e anche se mi hai dato la più grossa delusione della mia vita sarò corretta.
Per tre anni le cose sono andate bene, mio marito era stato eletto sindaco, l'assegno arrivava regolarmente e io mi stavo riprendendo da quella scoppola tremenda ma la cuccagna era destinata a finire.
Il lupo aveva perso il pelo ma non il vizio, un paparazzo professionista aveva beccato mio marito in un festino che traboccava di trans e viados, e stavolta le fotografie non erano sfuocate e avevano fatto prima pagina sui giornali locali.
Fu subito destituito dalla sua carica e lo scandalo si era abbattuto anche sullo studio legale, ora non difendeva più i grossi politici e costruttori ma ladri di polli e borsaioli e il suo impero si è sgretolato così come è svanito nel nulla il suo assegno mensile.
All'inizio ho resistito con i miei mezzi ma col passare del tempo le finanze erano ristrette e sono diventata così una escort di lusso.
All'inizio la cosa mi dava fastidio ma col tempo ho imparato a unire l'utile al dilettevole e ho preso così contatti importanti e ora lavoro per ben tre "procuratori" del sesso a pagamento.
Alfredo, un fotografo di moda che mi propone spesso benestanti attempati dal cazzo moscio ma che si accontentano di vedermi vestita da suora, da cameriera, o da infermiera che li sculaccia e li sgrida.
Ylenia, una estetista che invece mi procura mature lesbiche o mogli tradite o con alle spalle rapporti pluriannuali ormai alla frutta che vogliono provare l'emozione di un rapporto saffico.
E infine Annamaria,una sessantenne che è la mia preferita, sia perchè è quella che mi offre le provvigioni più alte, sia perchè è bisex ed è quella che mi ha insegnato a far l'amore saffico svelandomi tutti i segreti sul come far godere una donna.
Spesso lei mi dice di mollare gli altri e lavorare solo per lei, ma l'attico, i miei vizi di vestire sempre capi firmati e il negozio che non mi da il minimo reddito, mi impongono di guadagnare molto e quindi mantengo il piede in ben tre staffe.
E' stata proprio Annamaria a telefonarmi lunedi sera e chiedermi
-Giovanna sei libera per giovedi sera alle 18?
-Si, hai qualcosa per me?
-Ho qualcosa per entrambe, ma una cosa veloce e ben redditizia, passo io prenderti a casa tua, una sola cosa mi raccomando...da oggi fino a giovedi non lavarti più nè la passera nè i piedi.
-Ma scherzi!!!
- Per niente, ma non preoccuparti è una cosa voluta da lui...mica ti stupisci ancora delle strane voglie del genere umano...ci vediamo giovedi...
Il giovedi alle 17 Annamaria clacsonava e mi caricava sulla sua auto e durante il tragitto mi ha delucidato sulla "missione" che dovevamo compiere.
-E' un onorevole... per cui massima discrezione, fai solo cosa ti chiede, e non pensare ti chieda poi chissà cosa, non pensare sia un perverso è solo strambo accordagli qualsiasi bizzarra richiesta ti farà.
Dopo una trentina di minuti di auto siamo arrivate in campagna davanti a un cancello enorme in ferro battuto che si è aperto meccanicamente al nostro sopraggiungere.
Abbiamo percorso un vialone di alberi secolari lungo quasi un chilometro e siamo arrivate in un enorme cortile inghiaiato contornato da curatissime aiuole ricche di fiori variopinti.
Era una di quelle villone settecentesche che vedi solo nei film, siamo salite su una scaletta doppia che portava all'ingresso e abbiamo suonato una campanella esterna lucida come fosse nuova.
Ci ha aperto un maggiordomo in livrea, che ha preso i nostri cappotti e salutate con un inchino dicendo
-Signora Annamaria vada pure nel salone, l'onorevole arriva subito...
Il fatto che chiamava la mia amica per nome dava il chiaro senso che Annamaria era spesso ospite dell'onorevole...sicuramente portatrice di piacevoli intrattenimenti per lui...
Siamo entrate in un salone che sembrava uno stanzone del castello di Re Artù, pareti di muro grezzo, quadri con ritratti antichi alle pareti, un tavolone fratino con sedie ad alto schienale in noce massiccio e rivestite di pelle nera con sopra un secchio contenente una bottiglia di champagne e tre flut e in un angolo un caminetto acceso con ceppi scoppiettanti che emanavano nella stanza un piacevole aroma di resina.
Davanti al caminetto un grossissimo tappeto persiano sicuramente di grosso valore.
Dopo pochi minuti mentre stavo ancora ammirando quel salone medioevale si è aperta una porta ed è entrato l'onorevole.
Era una bell'uomo, non molto alto, brizzolato e molto abbronzato; si è avvicinato a noi con passo regale indossando solo una vestaglia di raso a strisce amaranto e oro, dopo un delicato baciamano ha stappato la bottiglia ha riempito i tre calici e con un sorriso da conquistatore ci ha invitate a brindare
-Signore alla vostra salute!!!
Poi rivolgendosi ad Annamaria le ha detto indicando un paravento
-Cara vai pure cambiarti...
Annamaria è andata dietro al paravento e solo allora capivo perchè quella sera aveva una borsa molto capiente.
Dopo qualche minuto Annamaria è ricomparsa e il suo abbigliamento mi ha fatta rimanere di stucco; indossava un bustino corto di pelle nera, delle calze a rete autoreggenti coperte per tre quarti da un paio di stivali neri con tacco xxl, non portava mutande e il corto bustino lasciava così libera la vista della sua figa pelosa; in mano invece aveva un piccolo frustino di cuoio sempre nero.
L'onorevole alla sua vista è rimasto abbagliato e strabuzzando gli occhi le ha detto
-Come al solito sei fantastica!!! e così dicendo si è tolto la vestaglia di raso.
Sotto era completamente nudo e integralmente abbronzato, ma una cosa mi ha fatta rimanere completamente abbagliata costringendomi a fatica di nascondere una beffarda risata.
L'onorevole aveva un cazzetto lungo solo qualche centimetro, che lo rendeva irrimediabilmente ridicolo e che mi ricordava un bambolotto che avevo da piccola, che aveva un pistolino in plastica che facendolo bere acqua dalla bocca simulava la pipì del neonato.
Annamaria mi ha fatto segno di spogliarmi mentre l'onorevole ormai completamente nudo si stendeva sul tappeto davanti al caminetto acceso.
La mia amica ha cominciato a solleticarlo con la punta del frustino e l'onorevole ha cominciato a contorcersi come un gatto mugolando di piacere, poi quando lui si è rilassato completamente lei gli ma messo il tacco di uno strivale vicino alla bocca e l'onorevole ha cominciato prima a leccare la pelle e poi a succhiare i tacchi a spillo.
Respirava con affanno, segno che la cosa lo stava eccitando molto, poi ha guardato Annamaria e le ha detto
-Padrona è bell'umido ora fammi godere e così dicendo si è girato e si è posto nella posizione alla pecorina.
Annamaria gli ha infilato con estrema dolcezza il lungo tacco nel culo e lui ha cominciato a gemere di piacere e guardandomi fisso negli occhi mi ha detto
-Tesoro fammi annusare i tuoi piedi...
Mi sono avvicinata e lui ha cominciato ad annusarmi i piedi, sentivo il respiro caldo del suo naso riscaldare i miei piedi nudi, era una emozione nuova per me, un sottile piacere di dominio su un personaggio altolocato.
Nel frattempo Annamaria aveva accelerato le penetrazione del sottile tacco e l'onorevole andava sempre più su di giri e ha cominciato allora a leccarmi i piedi, dapprima con dolcezza poi con bramosia crescente insinuando la lingua in mezzo agli interstizi delle dita come se dovesse nutrirsi della mia sporcizia.
Poi di colpo ha urlato
-Padrona lasciami girare...
Annamaria ha tolto il tacco e l'onorevole con agilità si è girato di colpo e mi ha detto
-Tesoro accucciati su di me...
Mi sono accucciata su di lui come fossi stata su una turca e lui ha subito infilato la faccia in mezzo alle mie cosce e ha cominciato ad annusarmela, sembrava un cane da tartufo che sniffa il terreno alla ricerca del frutto prezioso, ogni tanto mi diceva con voce roca dal desiderio
-Che bell'odore di bosco, sei fantastica Giovanna, sai di buono, hai delle fragranze meravigliose, quanto mi piace inalare nelle mie narici il tuo aroma femminile...
Nel frattempo Annamaria continuava a solleticarlo lungo tutto il corpo con le frange del frustino...
Dopo qualche minuto, l'onorevole ha emesso un grosse respiro e ha urlato alla mia amica
-Padrona sono pronto fammi godere...e come ha finito di dare l'ordine ha affondato la lingua nella mia figa e ha cominciato a leccarmela con passione.
Annamaria con le dita del piede ha attorcigliato il cazzetto dell'onorevole che ora duro e ritto era ancora più buffo, e ha cominciato a pizzicarglielo stringendoglielo tra l'alluce e le altre dita, mentre l'uomo ormai al massimo dell'eccitazione affondava la faccia nella mia figa quasi come se volesse soffocarsi.
Poi si è staccato all'improvviso dalla mia passera e guardando Annamaria ha urlato
-Padrona vengoooooooo
Dal cazzetto sono fuoriuscite due o tre goccioline di sperma limpide come l'acqua.
Annamaria ha cominciato allora ad accarezzarlo sul ventre e sul petto mentre l'onorevole si contorceva travolto dal piacere come se avesse schizzato un litro di seme.
La sua eccitazione si è spenta molto lentamente, tra leggeri fremiti , tremolii e mugugni di soddisfazione, poi ha guardato la padrona dicendole
-Che sborrata mi hai fatto fare, sei insuperabile Annamaria sei grande.
Si è alzato ed è tornato al tavolo a riempire di nuovo i tre calici dicendo
-Brindiamo a questa grande serata d'amore.
Poi mi ha baciato la mano e mi ha detto
-Giovanna hai un odore di muschio che mi ha dato emozioni mai provate prima, posso chiederti un grosso favore
-Mi dica...
-Sarei tanto contento se tu mi potessi regalare le tue mutandine...
Ho incrociato lo sguardo di Annamaria che con un cenno mi ha fatto capire di accettare; ho raccolto le mutandine e le ho date all'onorevole che nel frattempo era andato vicino a un comò.
Come gli ho messo le mutandine in mano lui le ha ancora annusate sospirando soddisfatto, poi ha preso un bigliettino rosa forato e con una biro ha scritto la data e il mio nome: Giovanna... e con un filo rosso ha legato il biglietto al mio perizoma, ha aperto un cassetto del comò e ha ritirato le mie mutandine.
Dal cassetto è uscito un odore strano e io ho sbirciato dentro, era pieno di mutandine colorate con allegate tutti bigliettini rosa con filo rosso.
Lui mi ha guardato e mi ha sorriso
-E' la mia droga, quando sono giù apro e annuso e di colpo recupero il buonumore.
Poi ha chiuso il cassetto e con l'ennesimo baciamano si è congedato dicendoci
-Purtroppo devo lasciarvi fra due ore devo prendere l'aereo per Roma, domani si lavora...padrona cambiati pure con calma.
Annamaria si è cambiata e siamo uscite, sulla porta c'era il maggiordomo che ci attendeva con i nostri cappotti, e dopo averci aiutate ad indossarli ci ha consegnato una busta sempre di colore rosa.
Siamo salite in auto, Annamaria ha imboccato il viale e mi ha detto
- Allora, quanto ci ha dato...
Ho aperto la busta, c'erano otto biglietti da 500, gli ho risposto
-4.000 euro...
Annamaria sorridendo mi ha detto
-Ti va bene metà o ne vuoi di più visto che tu hai dovuto lasciargli le mutande...
Va bene la metà, perchè è vero che ho dato le mutande ma avrei dovuto pagare un biglietto per lo spettacolo a cui ho assistito.
Annamaria ha continuato
-Propongo... cenetta romantica tra noi due...ma prima doccia perchè puzziamo un po'... e il cameriere ci guarderebbe male...e poi una bella lesbicata tra noi due ti va?
-Certo amica mia dopo tutto quel cazzo che ho visto... mi sono saziata di uomini... e voglio rilassarmi con una bella leccata di figa...





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