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La "Pierona" e il cazzo di carnevale


di boschettomagico
07.04.2021    |    1.797    |    8 9.9
"- All'inizio anch'io ho pensato fosse una cosa assurda ma poi riflettendoci bene la cosa mi invece incuriosita..."
Nonostante fosse solo il 20 febbraio il tempo aveva concesso di regalare alla città un anticipo di primavera; data migliore non poteva esserci in quanto era l'ultima domenica di carnevale e il serpentone dei carri allegorici sfilava in perfetto ordine tra famiglie con bimbi in maschera attirate dal bel tempo.
Sergio, 45 anni, single incallito, lavorava in una azienda agricola alla periferia della città, il suo principale a carnevale concedeva l'uso gratuito del suo trattore per cui era da dieci anni il trattorista ufficiale del rione "Caserma", un sobborgo rionale semi periferico che aveva preso quel nome perchè al suo interno giaceva una vecchia caserma di carristi abbandonata ormai da oltre vent'anni.
In quei vent'anni si era sempre parlato del futuro di quell'edificio, a volte pareva essere destinato a ospitare un centro commerciale, altre a veder nascere una nuova università, altre ancora a insediare uffici comunali, ma alla fine tutto rimaneva inutilizzato e veniva regolarmente dato in comodato al comitato carnevalesco che da novembre, nel grande padiglione che ai tempi fungeva da deposito dei carri armati, cominciava la costruzione del carro allegorico.
La regola della sfilata era quella di fare due giri completi del percorso agli otto rioni della città per poi eleggere i primi tre che si contendevano i gradini del podio con un ulteriore giro e la proclamazione della classifica finale.
Il rione " Caserma" non era mai andato in finale, lo spirito del gruppo era solo quello del divertimento e si limitavano a costruire un onesto carro senza particolari ambizioni di classifica.
Quest'anno però le cose erano andate diversamente, in settembre avevano organizzato all'interno della caserma la sagra del culatello...e vuoi per il tempo particolarmente favorevole vuoi per la qualità eccelsa del salume la manifestazione era stata un successone e il comitato si era trovato un notevole gruzzolo che aveva destinato questa volta alla costruzione di un carro allegorico di tutto rispetto, deciso a sfidare i ricchi rioni del centro.
Sergio ogni tanto si girava e ammirava il carro del rione che non era mai stato così bello: al centro c'era un enorme Harry Potter acquistato direttamente a Viareggio, che muoveva orecchie e occhiali in perfetta sintonia.
Dalle mani dell'enorme fantoccio scendevano due funi con attaccati due maghetti con le perfette sembianze dei due candidati a sindaco della città, costruiti da un vero professionista della cartapesta ingaggiato dal famoso carnevale di Cento, che a cavallo di due scope si scontravano in una lotta senza esclusione di colpi....proprio come nelle loro continue diatribe che precedevano lo scontro elettorale in programma per metà aprile.
Sotto il piedistallo su cui era seduto il personaggio principale avevano costruito una specie di balconata su cui erano posizionati "Generale" e "Generala"...le due maschere del rione interpretate da circa vent'anni da una coppia di coniugi piuttosto anomala.
Lei si chiamava Piera, era un donnone alto 1,80 con una giunonica prestanza fisica, pesava quasi un quintale, lavorava all'ospedale al reparto prelievi e nonostante la sua mole gigantesca quando ti bucava con l'ago era di una leggerezza innata. Siccome nel rione di Piere...ce n'erano parecchie... per distinguerla dalle altre era chiamata la "Pierona".
Il marito invece si chiamava Attilio, era un omino di 1,60 che sembrava un piccolo puffo con un vistoso paio di occhiali con lenti spesse un dito.
Lavorava alla cassa dei servizi municipali da una vita...
Avevano entrambi 59 anni e si diceva che il loro amore fosse nato ai tempi delle scuole medie che avevano frequentato insieme.
Al Sergio l'Attilio non piaceva per niente...anzi lo detestava proprio in quanto parecchi anni prima il piccoletto faceva l'arbitro di calcio e per ben due volte aveva sventolato il cartellino rosso in faccia al trattorista mandandolo anzitempo negli spogliatoi.
Alla fine del percorso la giuria ha nominato i tre rioni finalisti e novità delle novità...il rione "Caserma" per la prima volta entrava in finale.
Ai carri finalisti era stato dato uno stop di cinque minuti per permettere a quelli eliminati di uscire dal percorso.
Sergio era sceso dal trattore e stava oliando un giunto cigolante quando le si è avvicinata la Piera che tutta trafelata gli ha detto
- Sergio vedi di tirarla lunga perchè io devo andare al bar a pisciare...
- Proprio adesso devi farlo, ad andare dalla parte opposta della piazza col casino che c'è ti ci vanno almeno dieci minuti e tra tre minuti dobbiamo partire...non potevi deciderti prima quando ci siamo fermati...
- Ma che cazzo ne sapevo che saremmo andati in finale...sono "Generala" da una vita e non era mai successo...
- Non so cosa farci...
- Senti io mi sto pisciando addosso...o trovi uno stratagemma o io piscio sulla terrazza del carro...
Il Sergio si è guardato attorno alla ricerca di una soluzione...ha visto una grossa latta di vernice vuota con la quale avevano rattoppato una ammaccatura del piedistallo la sera prima...l'ha raccolta e ha detto alla Piera...
-Seguimi...
Sono andati nel retro del carro proprio mentre l'altoparlante gracchiava " Tre minuti alla partenza"; l'ha fatta salire dalla scala d'ingresso posteriore, poi ha aperto una porta e lì l'ha fatta entrare nell'interno del piedistallo di Harry Potter.
Le ha dato la latta e in tono perentorio le ha detto
-Ecco... falla lì...poi la riempirò con i sacchi vuoti dei coriandoli e la metterò in un angolo del carro...però sbrigati.
La "Pierona" ha preso la latta ed è andata in un angolo dell'angusto ripostiglio, mentre il Sergio per discrezione si è girato verso la porta d'ingresso.
Come però il trattorista ha sentito lo scroscio della pisciata col rimbombo nella latta
è stato colto da una inaudita curiosità e si è girato leggermente sbirciando di sbieco.
La scena era comica al massimo...il donnone era in piedi con le ginocchia flesse ma tremolava per lo sforzo; mentre con le mani teneva su il pesante vestito di panno e veli stile ottocento pisciava cercando di centrare la latta.
Sembrava non finisse mai...evidentemente la vescica della Piera era al limite della sopportazione...
Quando finalmente ha finito, con la voce affannata dalla fatica il donnone gli ha chiesto
- Non c'è un rotolo di carta igienica?
- Ma che carta igienica siamo all'interno di un carro allegorico mica in un cesso!
- Non hai un fazzoletto anche di carta...devo asciugarmi mi sono bagnata tutte le cosce...
Il Sergio si è guardato attorno ma vedeva solo fogli di giornale tutti sporchi e calpestati...l'altoparlante intanto annunciava " Un minuto alla partenza!!!"
A quel punto si è sfilato dal collo il foulard a scacchi bianchi e blu, colori sociali del rione e lo ha lanciato alla donna
- Prendi pulisciti con questo...ma sbrigati!!!
La Piera lo ha abbrancato al volo e affannata dalla fretta si è tirata su di colpo tutto il vestito e ha cominciato a pulirsi...questa volta il Sergio non si è più girato ed è stato muto a godersi lo spettacolo...il ripostiglio era illuminato solo da un faretto ma il trattorista ha potuto adocchiare in tutta tranquillità la donna ed è rimasto esterrefatto per la sorpresa: la "Pierona" in mezzo alle gambe aveva una boscaglia di pelo che sembrava una volpe...mai in vita sua aveva visto una figa tanto pelosa...la donna si è abbassata il vestito e ha rilanciato il foulard all'amico dicendogli
- Dai!!! Sbrighiamoci...
Sergio ha preso il fazzolettone in mano e l'ha seguita in fretta e furia.
La partenza è stata solo leggermente ritardata senza dare nell'occhio a nessuno...
Quando i carri finalisti si sono allineati iniziando l'ultimo giro Sergio stava per buttare il foulard sul pianale del trattore ma è stato catturato dall'odore che il tessuto emanava...lo ha avvicinato al naso...all'inizio lo ha allontanato quasi con disgusto ma poi è stato attratto di nuovo e ha cominciato ad annusarlo bene...era un odore strano...sapeva di sudore, di pipì...ma soprattutto sapeva di figa...un forte odore di donna e di figa...a un certo punto se lo è attorcigliato e legato al collo.
Ogni tanto mentre guidava abbassava il mento per avvicinare il naso al tessuto e quell'odore lo prendeva sempre più...si girava a guardare la Piera che in piedi sul terrazzo di cartapesta lanciava sorrisi al pubblico che applaudiva il passaggio dei carri...e pensava alla sua strapelosa figa...e allo stesso tempo sentiva il cazzo che in mezzo alle sue gambe pulsava a mille ed era ora in piena erezione.
Guardava ancora il donnone e si chiedeva come potesse quella specie di pachiderma eccitarlo così tanto...lui non era un morto di fame...la figa certamente non gli mancava...nell'azienda agricola lo pagavano ogni quindici giorni...l'addetta alle paghe era Rosangela la moglie del suo principale, lui era sempre l'ultimo a ritirare la paga in ufficio in quanto doveva chiudere i magazzini...lei gli consegnava l'assegno... poi si sedeva sulla scrivania, si toglieva le mutande, allargava le gambe e gli offriva il suo corpo cominciando a godere in modo sguaiato già dopo i primi colpi...era pluriorgasmica, scaricava una lunga serie di godimenti ravvicinati per poi scendere dalla scrivania, inginocchiarsi davanti a lui e premiarlo con un pompino che finiva solo quando la porcona gli aveva svuotato completamente le palle dall'ultima goccia di sborra.
Così ogni volta, due volte al mese ininterrottamente per tutti i dieci anni del suo impiego.
Se poi qualche volta gli prendeva la voglia improvvisa andava dalla Maria...una che batteva in casa in una via del centro storico...stava sempre alla finestra sulla strada...lui passava...guardava su, accendeva l'accendino, e lei rispondeva facendo gracchiare l'apertura automatica della porticina.
L'ambiente era pulito, confortevole, e la Maria era un fior di donna con un fisico quasi perfetto...
Ed ora lui era lì seduto col cazzo duro a pensare alla foresta di pelo di quel donnone di cento chili che ora tutta sudata stava lanciando caramelle e coriandoli a tutti.
Alla fine del giro i tre carri si sono allineati davanti al palco della giuria...che dopo mezz'ora proclamava il rione "Caserma" vincitore del Carnevale.
I fazzoletti bianchi e blu hanno cominciato a sventolare in ogni angolo della piazza...la piccola "Caserma" aveva battuto i colossi del centro...
Tutti gli anni dopo la sfilata il rione festeggiava la fine del carnevale nel capannone della caserma.
Si formava un piccolo trio musicale e si ballava fino a tarda notte...inutile dire che quella sera era una festa diversa da tutte le altre...naturalmente la Piera era la dama più richiesta in quanto maschera ufficiale del rione vincitore...a suon di liscio aveva ballato con il sindaco, con l'assessore allo spettacolo e cultura, e tutte le varie maschere degli altri rioni...solo dopo le undici è venuto anche il turno del Sergio. Stavano suonando un tango argentino, e nel contatto corpo a corpo l'uccello dell'uomo ha subito preso il volo e ha cominciato per l'ennesima volta a gonfiarsi.
All'inizio il trattorista era molto imbarazzato e cercava di staccarsi dal corpo della Piera per non tradire la sua eccitazione...ma la "Generala" invece non tradiva il minimo imbarazzo...anzi sembrava si divertisse un mondo a fregare le sue coscione contro quel cilindro turgido...alla fine del ballo non si è staccata dal suo cavaliere e ha ballato con lui anche il valzer lento che ne è seguito e guardandolo fisso negli occhi con un sorriso malizioso gli ha detto
- La gioia di questa inaspettata vittoria ti ha fatto questo strano effetto?
- No !!! E' l'odore della tua figa che sento in questo foulard che porto ancora adesso che mi sta tormentando da oggi pomeriggio...
La Piera ha avvicinato il naso per annusare e sentendo a cosa alludeva il suo ballerino ha detto
- E perchè non lo togli...
-Perchè mi piace e perchè mi fa pensare a quella topolona che hai in mezzo alle gambe...
- Lo so che me l'hai sbirciata sai...me ne ero accorta ma non pensavo potesse eccitarti così tanto
-Pensavi male, ti sbagliavi...e dicendo così durante il passo lungo del ballo Sergio ha spinto il cazzo in mezzo alle gambe della dama per farle sentire tutto il suo ardore.
L'orchestra ha terminato il valzer lento annunciando una piccola pausa, Sergio ha guardato la Piera negli occhi e gli ha detto
- Andiamo in bagno...
Il trattorista è uscito subito, i servizi erano fuori in un locale attiguo al capannone, come è entrato c'era una coppia che si stava sistemando, ha finto di lavarsi le mani, ma come i due sono usciti è entrata la Piera.
Ora erano soli, la donna gli ha subito infilato la lingua in bocca e mentre lo baciava con estrema libidine ha cominciato a palpeggiargli la patta dei pantaloni, voleva tastare con la mano ciò che aveva sentito contro il suo corpo mentre ballavano.
Sergio stava per cercare di infilare anche lui le mani nel corpo della donna quando è entrata una moltitudine di gente che approfittava della sosta dell'orchestrina...ora era un via vai continuo di persone...i due hanno capito che non sarebbero più rimasti soli per cui sono usciti.. fingendo di camminare ognuno per conto proprio
- Ti voglio, ti desidero...
- Sei libero domani? Lavori?
- Il giorno dopo la sfilata prendo sempre un giorno di ferie...
- Io stacco dall'ospedale alle due...sai dove abito no?...Vieni alle due e mezza, Attilio lavora fino alle 17,30...abbiamo due ore e mezza tutte per noi.
- Va bene...
Per tutta la sera si sono poi ignorati ma quando i loro sguardi si incontravano era un chiaro segnale che entrambi volevano che arrivasse il più in fretta possibile il lunedì.
Non è stata una notte tranquilla per Sergio...il cazzo continuava a pulsargli, in più di una occasione ha pensato di farsi una bella sega...ma voleva fare un figurone il giorno dopo per cui seppur a fatica è riuscito a resistere alla tentazione.
Il mattino dopo è andato a prendere il trattore alla Caserma per riportarlo in azienda...ha fatto tutto in fretta e nel massimo silenzio perchè temeva di incontrare Rosangela che avrebbe potuto rovinargli tutto richiedendogli una... prestazione straordinaria.
Continuava a guardare l'ora, era impaziente desiderava Piera come mai aveva desiderato una donna.
La "Generala" abitava in un vicolo vicino alla Caserma, alla mezza Sergio è entrato in un bar lì vicino, ha ordinato un toast e una birra e si è accomodato in un tavolino posto in una vetrina situata proprio davanti al vicolo.
Alle due e dieci ha visto Piera parcheggiare la sua Panda verde nel piazzale del bar e di corsa andare verso casa...dopo dieci minuti Sergio suonava il campanello...
Lo scatto d'apertura della porta di legno è stato immediato.mentre al citofono una voce ha detto "Secondo piano"
Non c'era l'ascensore, l'uomo ha divorato in un battibaleno le scale, giunto al secondo piano una porta era già aperta, come è entrato si è trovato davanti la Piera in vestaglia azzurra.
Come lui ha chiuso la porta la donna lo ha abbracciato quasi con violenza e come la sera prima gli ha subito infilato la lingua in bocca.
Il bacio è stato un monumento alla libidine, le lingue si sono attorcigliate mentre la mano della donna ha subito cominciato a palpare i pantaloni dell'uomo...aveva fretta di sentire di nuovo tra le mani quell'uccello che la sera prima l'aveva quasi choccata.
Il cazzo di Sergio non era duro ma sono bastate due sole carezze per dargli vita...la "Pierona" se ne è accorta e prendendolo per mano gli ha detto
-Dai andiamo a letto...
La camera aveva tutte le tapparelle su...luminosa al massimo...al trattorista la cosa ha fatto molto piacere perchè voleva ammirare ora da vicino e in piena luce quello che il giorno prima aveva solo potuto intravedere nel bugigattolo poco illuminato.
In un battibaleno Sergio era in boxer, e Piera in intimo...i due si sono ammirati a vicenda, poi la donna si è tolta il reggiseno.
Senza il sostegno le sue tette si sono afflosciate come due borse vuote...erano enormi...nonostante però si fossero appunto afflosciate si vedevano lo stesso i capezzoli molto pronunciati con delle aureole scurissime ed enormi, poi si è tolta le mutande e per la seconda volta Sergio è rimasto ammutolito, il pelo era folto...riccio e ramato con nemmeno un pelo bianco o grigio, arrivava fin quasi all'ombelico...lui non pensava nemmeno potesse esistere una figa così pelosa e non riusciva staccare lo sguardo da quella foresta di sesso.
Si è tolto i boxer, il suo uccello era ora duro come l'acciaio e gli occhi di Piera erano tutti per lui...
Lei è salita sul letto e con la mano l'ha invitato a seguirla, Sergio si è sdraiato al suo fianco e questa volta è stato lui a baciarla per primo... l'ha baciata con desiderio
sentendo che quella donna era calda e passionale come mai nessuna donna che lui aveva frequentato era stata...la mano di Piera ha cercato ancora una volta il suo uccello, adorava sentire nel palmo della sua mano quel cazzo che pulsava all'impazzata...l'uomo invece quando si è staccato dalla bocca di lei ha cominciato leccarle un seno, il capezzolo si e subito inturgidito gonfiandosi come un fagiolo, lui lo mordicchiava con grazia e lei ad ogni piccolo morso sospirava di piacere e stringeva l'uccello con la mano fino a quasi fargli male...a quel punto Sergio è scivolato verso la figa e ha cominciato a leccargliela; con le mani spostava la folta peluria alla ricerca del pertugio; quando è riuscito non senza penare a liberare la figa è apparso al suo sguardo una cozza enorme con delle labbra sporgenti larghe due dita...ha affondato la lingua e ha cominciato a leccargliela, aspirava cercando l'odore che lo aveva stregato il giorno precedente ma al momento sentiva solo un odore di sapone intimo, segno che la Generala se l'era lavata come era arrivata a casa...
Man mano che Sergio procedeva però la passera cominciava e trasudare copiosi umori e l'odore acre e pungente che desiderava l'uomo cominciava ad emergere ed eccitarlo, ora la lingua dell'uomo era scatenata e percorreva incessante dall'alto in basso quella figa che aveva le sembianze di un essere alieno...
La "Pierona" ansimava in continuazione, con le mani spingeva il capo dell'uomo verso di se come se volesse fargli entrare la testa dentro e continuava ripetere
- Che bella lingua...Ohhh che bella lingua...
In certi frangenti Sergio si sentiva soffocare, gli mancava l'aria per cui a un certo punto ha cercato d staccarsi per cercare ossigeno, Piera però lo ha quasi immobilizzato dicendogli
- Non smettere proprio adesso che sto per venire... e dopo pochi secondi con un gemito di estremo appagamento ha cominciato a inondare la faccia del partner di densi e vischiosi umori.
Ora si che l'odore tanto desiderato dal trattorista aveva invaso la stanza e lo stava letteralmente facendo impazzire; vincendo la stretta della donna l'uomo si è staccato da quella figa inondata di umori e spingendosi su con le ginocchia ha quasi urlato
- Non resisto più...ti devo scopare...
Ha cercato di portare la cappella all'adorato buco ma i peli lo avevano ricoperto, faticava a indirizzare l'uccello al bersaglio allora Piera glielo ha preso in mano e con dolcezza lo ha portato all'ingresso del limbo...è bastata una piccola spinta e la verga dura è entrata tutta dentro senza il minimo sforzo...Piera lo ha accolto con l'ennesimo sospiro di piacere mentre l'uomo ha cominciato a stantuffarla all'impazzata.
Se prima Piera accompagnava le leccate facendo elogi alla sua lingua ora sapeva solo dire in continuazione
- Che bel cazzo....che bel cazzo che hai...
Sergio intanto pompava come un forsennato, temeva solo di non venire troppo in fretta...sapeva che la voglia sopita era stata stressante e non sapeva fino quando avrebbe potuto resistere.
Piera però aveva messo la quarta e spalancando le cosce il più possibile ha cominciato a incitarlo
- Dai!!! Dai!!! Non smettere....Pompa!!! Pompa che godo ancora.
Se prima era venuta con un grosso sospiro ora raggiungeva l'orgasmo con un urlo raccapricciante; nonostante la sua mole con le cosce ha attorcigliato il corpo di lui e lo ha spinto contro di se per completare nel migliore dei modi il suo secondo orgasmo.
- Ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhh Godooooooooooooo Quanto godoooooooooooooo
Sei un porco...mi stai facendo impazzire
Sergio era ora però al limite e ha quasi urlato
Apri le cosce, non stringermi che devo venire, lasciamelo togliere...
- Ma cosa vuoi togliere...Riempimi la figa di sborra...tranquillo...sono in menopausa da oltre un anno...Sborrami dentro...
A questo punto quasi sollevato dal semaforo verde avuto Sergio ha aperto il rubinetto e ha cominciato a sborrare dentro la donna...
- Che bello...la sento...è calda...anzi rovente...ma quanta ne fai...ohhh che bello...
Quando si è fermato Sergio si sentiva finalmente leggero e soprattutto soddisfatto...
La "Pierona" si è rilassata, il suo corpo si è disteso e Sergio si è sentito sprofondare nel prosperoso corpo come se fosse ora disteso su un morbido materasso umano.
Sono rimasti così a lungo, continuando a baciarsi, ma questa volta con baci dolci e pieni di sentimento...Sergio la guardava intensamente, la donna era sudata, il viso rosso, quasi paonazzo, respirava a fatica sia perchè aveva sfornato una doppietta di orgasmi da sballo sia perchè il corpo di Sergio sdraiato su di lei cominciava farsi sentire.
Ora era lei che aveva bisogno di aria, per cui ha alzato il viso all'indietro e ha alzato le braccia verso il soffitto per prendere aria, facendo così ha però scoperchiato le ascelle, il trattorista che la fissava ha visto così apparire due altri cespugli di peli foltissimi...come era successo per la figa l'uomo ha provato subito una attrazione quasi famelica per quella nuova scoperta e ha sentito rinascere in lui un desiderio strano per cui ha tuffato la faccia in quei nuovi cespugli leccandole le ascelle con cupidigia...la cosa è subito piaciuta alla Generala che ha allargato ancor di più le braccia scoprendo un piacere nuovo...
- Ma cosa fai sporcaccione...sono tutta sudata...puzzo...
- Il tuo odore mi inebria...non so ma il tuo pelo mi eccita da impazzire...sei fantastica.
I due si sono abbracciati di nuovo, Sergio passava con la lingua dalle ascelle alla bocca della sua compagna alternando leccate cariche di erotico piacere a limonate dove le due lingue si intrecciavano facendogli rinascere il desiderio.
Il suo cazzo era ancora dentro al corpo della donna, non l'aveva mai tolto..e ora sentiva che piano piano stava riprendendo vita.
Piera se ne era accorta, interrompendo l'ennesima limonata lo ha guardato e gli ha detto
-Guarda che se fai così mi viene ancora voglia e non puoi poi tirarti indietro...
- Ti voglio ancora...ti voglio ancora...
Ha provato spingere ancora, Piera è subito salita di nuovo di carburazione, sentire il cazzo che aveva ripreso a violarle la passera le piaceva, il cazzo però alternava momenti di piena forma a momenti di leggero appannamento...in fin dei conti aveva appena sborrato dieci minuti prima...la Piera però ormai lo voleva ancora, ha messo le mani sulle chiappe del partner e ha cominciato a spingerlo con forza dentro di se; così facendo gli ha sfiorato il culo e ha sentito Sergio reagire in modo positivo, allora con il dito medio lo ha titillato nell'orifizio anale, l'uomo sussurrava
-Ahi...ahi....
Ma lei sentiva che l'uccello reagiva a quella pratica in modo positivo per cui si è inumidita il dito e ha cominciato a penetrare il culo del suo amante.
L'uccello di Sergio ha immediatamente ripreso vita e dopo un po' ha ricominciato a pompare la porcona.
Ora c'era meno foga di prima ma il piacere era però di nuovo al massimo.
Piera aveva capito che ora comandava lei la situazione... come sentiva che il cazzo tendeva ad ammosciarsi infilava il dito nel buco del culo del partner che emetteva un leggero gemito di dolore ma rispondeva con il pulsare dell'uccello che tornava duro come piaceva a lei.
Quel gioco le piaceva troppo,avrebbe continuato all'infinito ma ora non sopportava più l'eccessivo peso dell'uomo su di lei, per cui ha cominciato a violentarlo con il dito con lo scopo di portare entrambi a godere in fretta.
Questa volta l'orgasmo è stato simultaneo perchè quando Piera ha capito che stava venendo per la terza volta gli ha infilato tutto il medio dentro e i due sono scoppiati insieme.
Ora Sergio si è staccato subito, completamente esausto, si è messo in posizione fetale e si è rannicchiato contro la matrona e accarezzandola con dolcezza le ha chiesto
- E' la prima volta che tradisci tuo marito?
La "Pierona" ha corrugato la fronte, lo ha guardato con espressione severa e gli ha risposto duramente
- Non si chiedono mai queste cose a una donna...
- Comunque invidio Attilio... lo invidio perchè ogni volta che vuole può godere del tuo piacevolissimo corpo.
Con lo stesso tono duro di prima la donna ha replicato
-Ti prego taci...evita quell'argomento...e poi quasi sussurrando ha aggiunto
- E' da ottobre che non facciamo sesso...
- Perchè..ma che dici...
- Non ricordi che è stato operato ala prostata...
- Si lo so ma è andato tutto bene...
- L'operazione si...ha fatto dei controlli ancora dieci giorni fa ed è tutto ok....ma l'uccello è ora un insignificante appendice di pelle morta...
- Erano quattro mesi che non godevi...?
- Si a parte qualche insignificante ditalino..
- Piera oggi ho capito che tu sei una donna nata per fare l'amore, una donna che deve godere... dobbiamo vederci ancora...almeno una volta alla settimana...
- Lo vorrei tanto ma c'è un problema, dal primo marzo Attilio andrà in pensione,
e conoscendolo si incollerà al televisore e la casa diventerà suo monopolio...
- Io vivo ancora con mia madre, non mi faccio problemi a portare qualche donna che rimorchio ma te ti conosce, sa che sei sposata, non lo accetterebbe mai.
Il campanile nel frattempo batteva i cinque rintocchi e Piera è volata subito giù dal letto
- Laviamoci che fra mezz'ora arriva lui...
Mentre si lavavano, nel bagno era sceso un silenzio di tomba...entrambi rimuginavano sul problema inerente alla possibilità di potersi rivedere...poi Piera però ha sorriso e ha detto a Sergio
- Veramente ti piace tanto scopare con me?
- Scherzi...oggi ho toccato il cielo con un dito...
- Sei disposto a tutto pur di continuare il nostro rapporto ?
- Bisogna vedere cosa intendi per tutto...
- Conosco bene mio marito...lasciamelo lavorare qualche giorno...vedrai che troveremo una soluzione...scrivimi su quel foglietto il numero del tuo cellulare...

Per ben tre giorni Piera ha rimuginato in se stessa per trovare una soluzione alla situazione in cui si era infilata...a Sergio teneva...e non poco...era simpatico, corretto e a modo, più giovane di lei, ma soprattutto ottimo scopatore, in fin dei conti non le era mai successo di spararsi tre orgasmi in poco più di due ore.
Allora il giovedì sera ha messo in atto il piano che per lei era il più accessibile; ha cucinato il pollo alla diavola per il quale Attilio andava pazzo e ha aperto una buona bottiglia di Sangiovese...alla fine della cenetta il marito era pienamente soddisfatto e con un'aria soddisfatta ha detto alla "Pierona"
- Fantastica cena moglie...complimenti, sei sempre una ottima cuoca...
- Oltre ai complimenti vorrei però qualcosa in cambio...ho voglia...non si potrebbe tentare di farci una scopatina...è da una vita che sono in astinenza...
La felicità di Attilio si è subito trasformata in terrore...il viso rosso procuratogli dal lauto pasto e dal vino si è subito trasformato in un pallido biancore e abbassando lo sguardo ha detto sottovoce
- Lo sai Piera che ho problemi...mi sento bloccato...
- Il dottore ha detto però che bisogna provare...e allora proviamo no...
Si sono diretti in camera da letto, Attilio si è sdraiato sul letto dopo essersi spogliato con una lentezza indicibile evitando di guardare la moglie che invece cercava di spogliarsi con movenze sexy...poi quando lei tutta nuda è salita sul materasso il poverino l'ha guardata solo di sfuggita; la Piera si è sentita ribollire di rabbia in quanto aveva ancora davanti a se lo sguardo pieno di cupidigia che Sergio le aveva rivolto dopo che aveva potuto ammirare la volpe argentata che nascondeva in mezzo alle cosce.
Si è posizionata sopra di lui e ha cominciato a solleticargli il pene sfiorandolo con la sua folta peluria.
Attilio era una sfinge, non dava nessun segno di minimo piacere e allora la donna si è inginocchiata e ha cominciato a solleticarglielo con la punta della lingua.
Quando partendo dal buco del culo arrivava alla cappella sentiva che l'uccello tentava una reazione e tendeva leggermente a contrarsi ma il suo subdolo piano non prevedeva quello per cui subito smetteva; dopo cinque minuti di quella pratica che per l'uomo era quasi una tortura si è sdraiata e allargando le sue coscione ha invitato il marito a cavalcarla
- Dai Attilio scopami che ho la figa che prende fuoco...
L'omino si è posizionato sopra di lei ma quella minima erezione che aveva è immediatamente sparita e non riusciva nemmeno a puntarglielo.
Lo scoramento si era impadronito di lui e quasi balbettando supplicava
- E' inutile Piera sono privo di energie...
- Allora leccamela...saprai almeno usare la lingua no?...
Il marito si è accucciato sulla boscaglia della moglie e ha cominciato a leccargliela, dopo pochi secondi la Piera come lo ha sentito entrare in azione ha subito capito che il dolce pennellamento che le aveva riservato Sergio era con quell'incapace pura utopia, non provava il minimo piacere per cui ha attorcigliato le cosce sul capo del marito per obbligarlo a uno stretto contatto con la sua figa.
Dopo nemmeno trenta secondi Attilio si divincolava da quella stretta, con il viso paonazzo e quasi urlando
- Accidenti soffoco...non respiro...
La Piera lo ha fulminato con uno sguardo che valeva quanto una fucilata e con tono sprezzante gli ha detto
- Vai in cucina, in frigo c'è una melanzana, prendila e masturbami almeno con quella...
Mogio mogio l'uomo è sparito in cucina per ritornare dopo un po' tenendo in mano l'ortaggio viola dalla conformazione vagamente somigliante a un fallo.
Piera con le mani si è allargata la passera e Attilio ha cominciato pian piano a infilarglielo dentro; non ha dovuto nemmeno sforzare troppo e pian piano la melanzana ha compiuto la penetrazione.
Per la prima volta la "Pierona" ha sentito un minimo di piacere, ha spalancato allora completamente le cosce offrendosi senza difesa e incitando il marito a stantuffargli dentro la melanzana.
- Dai!!! Scopami!!! Scopami!!! Dai!!! Forte!!! Più forte!!! Non rallentare!!! Sii più veloce!!!
Attilio era tutto concentrato, spingeva con tutte le sue forze il violaceo ortaggio che pian piano si stava striando di vischiosi umori; ma poi come era già successo durante la leccata lo ha estratto all'improvviso giustificandosi meschinamente
- Non ce la faccio più...ho tutto il braccio indolenzito...
Per la Piera è stata la mazzata finale...lo ha guardato con uno sguardo carico di odio urlandogli
- Ma che cazzo fai!!! Stavo per venire!!!
Un gelido silenzio è sceso nella stanza...si sentiva solo il tic tac del pendolo che rendeva quella situazione ancora più drammatica.
- Piera sono ormai una nullità...non ti so più soddisfare...penso che sia giusto che ti fai un amante...e io mi metterò da parte...senza crearti problemi...
Il donnone ha sorriso dentro di se, sapeva che aveva raggiunto il traguardo che si era prefissata e passava ora alla seconda parte del suo piano.
- Un amante??? Figurati...sono tutti li che aspettano me...una povera cicciona di quasi sessant'anni...
- Mi dicevi che il primario di cardiologia quando ti trovava al bar ti corteggiava insistendo ad oltranza...
- Il primario di cardiologia da dopo le feste convive con una infermiera della traumatologia che è andata a vivere nel suo villone mandando a fare un culo il marito...
- Ci sarebbe Carlo del banco salumi al supermercato, ti copre sempre di gentilezze...è un uomo molto gradevole...
- Ma cosa dici...quello è gay e se la intende con il direttore del supermercato...
Ad ogni risposta il marito rimaneva quasi di stucco...provando un senso di delusione, ma qui la Piera ha scoccato la sua freccia...
- Si potrebbe tentare con il Sergio...il trattorista del carro...
A quel nome Attilio si è sentito irrigidire...non che il trattorista gli fosse antipatico ma tra di loro c'era il precedente delle due espulsioni da arbitro dove dopo la seconda volta il Sergio urlandogli "Cornuto" se non fosse stato trattenuto dai compagni gli avrebbe sicuramente cambiato i connotati...e si era beccato poi ben cinque giornate di squalifica...
- E come potremmo fare a proporre la cosa...
- Lo invitiamo sabato sera a cena...
- Con che scusa?
- Festeggiare la vittoria del nostro rione al carnevale...certo che è giovane e magari non mi da nemmeno la minima...ma tentare non duole...Sei sicuro che accetteresti però una situazione del genere...
- Dopo la figura di stasera penso di si...però mi piacerebbe essere presente...
- Intendi dire che vorresti nasconderti e spiarci nel caso nascesse qualcosa di concreto tra noi due...
- No!!! No!!! Intendo dire che vorrei assistere in prima persona...solo perchè guardandovi mi sentirei meno cornuto...

Il venerdi durante la pausa pranzo la Piera ha telefonato al Sergio relazionandolo su quanto accaduto la sera prima, ma il trattorista di primo impatto è rimasto piuttosto scettico
- Piera non so se accetterei una situazione del genere...
- Hai detto che saresti stato disponibile a tutto pur di scoparmi, e alla prima difficoltà ti tiri indietro?
- Non dire così...Non mi aspettavo una proposta del genere...io e te scopare e lui lì a guardarci...ma ci pensi...
- All'inizio anch'io ho pensato fosse una cosa assurda ma poi riflettendoci bene la cosa mi invece incuriosita... Io lì a cosce spalancate a farmi scopare da te e lui lì a guardarci...pensaci che carica di libidine potrebbe essere...
- E se a un certo punto lo assale una crisi di gelosia ed esplode con rabbia...sai che casino...scoppia uno scandalo e diventiamo lo zimbello di tutto il rione...
- Attilio che esplode di rabbia?!?...Non farmi ridere...Lo conosco da una vita...è un fifone e la figuraccia che ha fatto con me ieri sera lo ha reso ancora più agnello...Dai Sergio...
- Sul serio non c'è il pericolo che facciamo scoppiare una mezza tragedia?
- Fidati di me vedrai...Dimmi di si... ho una voglia tremenda del tuo cazzo...Domani sera alle otto sei invitato a cena a casa nostra
- Ma come proponiamo la cosa?
- Lasciamo che faccia lui...dai...solo pensarci mi sento invasa dalla curiosità di vivere
una esperienza del genere...
- E va bene...spero tu abbia ragione...anche se tremo solo a pensare all'assurdità di questa storia...
- Andrà tutto bene vedrai...parola della "Pierona"... A domani sera.
Il sabato sera Sergio saliva con mille titubanze le scale che lo portavano a casa dei due "Generali" con addosso una strana sensazione di nervosismo; ad aprire è venuto Attilio che lo ha accolto con un sorriso molto cordiale
- Ciao Sergio, hai trovato da parcheggiare il trattore?
Una battuta simpatica che ha un po' rasserenato la tensione del ragazzo, che è entrato in casa consegnandogli un pacco contenente una torta e una bottiglia di prosecco.
Piera era ai fornelli e stava scolando la pasta, si sono subito accomodati e hanno iniziato la cena, l'atmosfera era piuttosto serena, le tagliatelle fatte in casa e l'arrosto erano ottime, il vino scorreva a fiumi, Attilio era già rosso come un peperone e dopo la torta e il brindisi alla vittoria del rione al carnevale, era ormai al limite dell'euforia...
Piera stava sulle sue, dopo la telefonata del mattino precedente sembrava la più sicura ma ora sembrava quella più in apprensione, a un certo punto punto si è alzata e dirigendosi verso la cucina ha detto
- Vado preparare il caffè...voi pensate a come organizzare la serata...
Ora era sceso un improvviso silenzio, un silenzio piuttosto imbarazzante...Attilio è stato quello che ha rotto il ghiaccio...
- Sergio cosa ne pensi di mia moglie...
Sergio si è sentito crollare il soffitto in testa...non si aspettava un esordio così esplicito e ha cercato di prendere tempo
- Grande cuoca, una cenetta con i fiocchi, non so come fai ad essere così esile con una maga della cucina in casa...
- Si la cucina è sempre la sua passione, pensa che appena sposati ci aveva colto il pensiero di aprire un ristorante...ma io intendevo cosa ne pensi di lei come donna...
Le tue preferenze sono per le acciughine o per le donne formose?
- A me è sempre piaciuta l'abbondanza...per cui ritengo Piera una bella donna, però non capisco il senso della tua domanda.
- Vedi Sergio...dopo quarant'anni di matrimonio la monotonia del rapporto ti assale, il desiderio scende ai minimi termini, e tu senti che ci vorrebbe un fiamma che riaccenda la passione sopita...e stasera mi piacerebbe cercare una serata strana, elettrizzante...
Sergio non si aspettava certamente tanta schiettezza da parte di quel timidone, cercava di capire se quelle parole erano state pronunciate dall'Attilio che conosceva da parecchi anni o dalle due bottiglie di vino che si erano scolati, e ha capito che quelle continue richieste di brindisi da parte del "Generale" avevano lo scopo di trovare il coraggio di fare quella allusiva proposta.
- Intendi dire che?!?...
- Si intendo proprio quello...
- A me tua moglie piace, lo ammetto, ma il tuo ruolo...quale sarebbe?
- Tranquillo non sono un bisex...Non mi interessi tu...Ma mi interesserebbe vedere mia moglie divertirsi con un altro...anche perchè io ultimamente ho dei problemi relativi al sesso, ma amo mia moglie per cui non voglio farla diventare una suora di clausura, l'unica cosa che desidererei sarebbe di vederla mentre assapora ancora i piaceri del sesso.
Sergio non si aspettava certo che l'uomo gli offrisse la moglie su un piatto d'argento, si sentiva ora molto più rilassato, ora doveva solo dimostrare di esserne all'oscuro
- Ma lei cosa ne pensa, lo sa...
- L'idea è stata mia ma penso che lei accetterebbe, anche se siamo noi due che dobbiamo prenderla per mano...e convincerla ad accettare...cosa proporresti tu per rompere il ghiaccio ?
Sergio doveva ammettere che la "Pierona" era una furba di tre cotte, che aveva portato il marito a proporre quello che in realtà lei voleva e che sicuramente quando diceva "conosco bene mio marito"...aveva tutte le ragioni del mondo per cui ha chiesto ad Attilio
- Hai un mazzo di carte?

Mentre Attilio posava sul tavolo il mazzo di carte, Piera ritornava nella sala da pranzo con i caffè e una bottiglia di grappa e guardando il marito ha detto
- Non ditemi che la vostra fantasia è arrivata al massimo a programmare una partita a carte...
Sergio che ormai aveva superato tutte le titubanze e si sentiva ora sicuro di se stesso ha risposto guardando prima lei e poi lui direttamente negli occhi
- Non è una partita, è un gioco per persone vogliose...si prende una carta a testa e quando uno becca una figura di picche si toglie un indumento...
I due coniugi non hanno risposto ma dai loro sguardi si capiva che la proposta di Sergio era ben accetta, per cui si sono gustati il caffè e hanno cominciato a pescare una carta a ciascuno.
Dopo tre giri completi i due uomini erano in t shirt e boxer e la "Pierona" in completo intimo...l'ambiente si scaldava...Attilio ad ogni smazzata si sorbiva un grappino; a Sergio andava bene, perchè il suo sguardo mezzo allucinato gli dava la sicurezza che con l'alcool in corpo non si sarebbe sognato di avere ripensamenti sulla serata osè.
Al giro seguente è toccata una figura a testa e i tre erano ora in sole mutande, Piera con le tette nude non sembrava per niente a disagio, Sergio fissava quelle due tettone da settima misura con occhi libidinosi, Attilio invece che ormai era in orbita guardava il trattorista come per dirgli "...E adesso???"
- Ora modifichiamo leggermente il gioco, a chi tocca una figura di cuori può scegliere di accarezzare qualcosa che gli piace...
Sergio che era uno dei migliori giocatori di carte del "Bar Rinascimento" ha mescolato con abilità il mazzo mettendo le tre carte "hot" in fondo.
Le figure così non uscivano mai ma nei tre la tensione era alta perchè ad ogni carta scoperchiata gli sguardi si accendevano di libidine...
Sergio da buon volpone ha finto alla fine la sorpresa
- Accidenti...incredibile... sono rimaste tutte ultime le tre carte che aspettavamo...
e prendendosi la donna di cuori ha detto
- Io palpo una tetta di Piera...
E conoscendo cosa piaceva alla grassona ha cominciato a strofinargli il capezzolo con indice e pollice...
- Dai Attilio gira la tua carta che sicuramente è una figura...
Il "Generale" ha pescato il re e alzandosi si è diretto verso la moglie dicendo
- Beh io le palpo l'altra...
Piera ha allontanato leggermente la sedia dal tavolo per agevolare i due che con carezze sempre più audaci l'hanno fatta ben presto salire di carburazione...i suoi capezzoli hanno cominciato a inturgidirsi...specie quello sfregatogli da Sergio che sapeva al momento giusto strizzarglielo con la giusta forza; ora Piera si sentiva eccitata al punto giusto, ha allungato la mano, ha girato il suo fante di cuori e senza impedire che loro interrompessero le loro carezze ha cominciato a palpare il cazzo ai due uomini...naturalmente il donnone si concentrava sull'uccello di Sergio che dopo due sole palpate ha cominciato a rizzarsi...alla porca piaceva un casino sentire quell'uccello che le pulsava in mano con contrazioni sempre più marcate...il suo respiro ha cominciato ad accelerare, sentiva la sua figa che si stava bagnando in modo lento ma continuo, fino a che con un colpo deciso ha tirato giù le mutande ai due uomini.
Il cazzo di Sergio era in piena erezione, mentre quello del marito pur non essendo duro dava segni di vita...cosa che nei quattro mesi precedenti non si era mai verificata.
Ormai la "Pierona" era in piena eccitazione, si è alzata e impugnando i due uccelli si è indirizzata verso la camera da letto...i due la seguivano con andatura goffa come due cagnolini al guinzaglio.
La grassona si è stesa sul letto dicendo loro
- Su venite a letto con me...
Sergio si è subito sdraiato al suo fianco mentre invece Attilio si è fermato restando in piedi vicino al bordo del letto...
Piera ha spalancato completamente le gambe aprendo al vento la sua figa pelosissima, era fradicia e gli umori densi e vischiosi hanno subito cominciato ad impregnare le dita di Sergio che aveva cominciato a pastrugnagliela; la penetrava ora con due dita e lei accettava quella piccola violenza con dei mugolii di piacere che accompagnavano ogni tentativo di penetrazione delle dita dell'uomo.
Attilio era sempre immobile al suo posto, con lo sguardo incollato sulla patacca della moglie che si contorceva sotto le masturbazioni insistenti del suo amante.
La donna era ormai nel pallone e quasi balbettando ha quasi supplicato il suo partner
- Voglio il cazzo...voglio il cazzo...infilamelo...
Sergio ha fatto per saltarle sopra ma finalmente Attilio ha dato segni di vita
- No...non cavalcarla altrimenti io non vedo nulla...voglio vedere mia moglie che gode...voglio vedere il suo corpo che freme...
Sergio che ormai desiderava solo di infilare il suo uccello in quel forno caldo è rimasto preso alla sprovvista, si è guardato attorno cercando una soluzione...poi ha fatto mettere sul fianco la cicciona e sdraiandosi dietro di lei con la mano le ha fatto alzare la sua gamba completamente ritta per appoggiarglielo poi dietro cercando di penetrarla.
Certo la cosa non era agevole, la posizione scomoda e la notevole mole fisica del donnone ostacolavano i suoi propositi, ma Piera che ormai desiderava solo di farselo infilare glielo ha preso in mano e lo ha portato alla porta del nirvana.
Come Sergio gli è entrato dentro ha cominciato a pomparla con libidine e Piera accompagnava ogni suo colpo con un poderoso incitamento
- Dai!!! Spingi!!! Pompami!!! Dai!!!
I due erano al massimo dell'eccitazione, il cazzo scivolava dentro quel buco perfettamente lubrificato e il cigolio del letto accompagnava le poderose pompate di Sergio che ogni tanto dava una leccata alla schiena della donna che reagiva con un brivido di piacere alternandolo a uno sguardo verso Attilio.
Il piccoletto era rosso in viso con gli occhi spiritati, con la mano sinistra accarezzava l'interno della coscia della moglie sempre ritta in alto come un palo della luce mentre con la destra si accarezzava l'uccello...
Il trattorista è stato preso da un senso di colpa, in quanto lui e Piera lo stavano ignorando dall'inizio della scopata, lo ha guardato dicendogli
- Attilio se vuoi lo tolgo...vuoi infilarglielo un po' tu?
Il "Generale" ha sobbalzato il capo come se la frase di Sergio l'avesse svegliato dalla catalessi
- No!!! No!!! Scopala!!!Mi piace vederla così!!! Mi piace vedere il tuo uccello che entra ed esce nel corpo di mia moglie.
Piera nel frattempo aveva alzato il capo, terrorizzata dal timore che il marito acconsentisse al cambio e lei dovesse interrompere quel piacere che la stava invadendo e che la stava portando pian piano ad un orgasmo di raro appagamento...si è incontrata così con lo sguardo con il marito che le ha urlato con soddisfazione
- Guarda Piera!!! Guarda!!! Ho il cazzo duro!!!
La donna ha allora guardato il marito stupendosi del fatto che Attilio si stava menando l'uccello in quasi piena erezione
- Allora ti piace recitare la parte del cornuto!!! Brutto maiale allora ti piace vedere che ti scopano la moglie!!! Allora abbiamo trovato la medicina giusta per guarire il tuo cazzo moscio.
- Si mi eccita vederti godere con un altro...Mi eccita vedere quanto sei puttana con quella gamba larga a goderti l'uccello di un altro...
- Avvicinati...fammelo toccare che non lo vedevo così duro da oltre quattro mesi...
A quel punto però Sergio è intervenuto nel loro dialogo...
- Io ho in mente di meglio...Piera alzati in ginocchio e mettiti alla pecorina...girandoti verso Attilio...
La "Generala" pur non essendo entusiasta di dover interrompere momentaneamente la scopata ha deciso di dar retta a Sergio e ha cominciato ad alzarsi lentamente per mettersi a quattro zampe, sembrava una di quelle elefantesse che al circo dietro gli ordini del domatore cercano di sedersi su uno sgabello.
Pian piano però è riuscita a prendere la nuova posizione, l'amante ha cercato di assecondare i suoi movimenti per non togliere l'uccello dal caldo nido in cui adorava soggiornare, poi riprendendo a pomparla ha detto al marito...
- Su avvicinati... infilaglielo in bocca...facciamola divertire con due cazzi...
Attilio ha guardato quasi incredulo l'amico ma si è avvicinato quasi immediatamente al viso della moglie che ha fatto subito sparire il cazzo nella sua bocca.
Dopo pochi minuti la donnona aveva capito che aveva fatto bene a fidarsi del Sergio, ora godeva meglio dei colpi che lui le dava perchè era più libero nei movimenti e lei allo stesso tempo poteva succhiare il cazzo miracolosamente resuscitato del marito.
La porca grugniva come una scrofa...non poteva urlare perchè aveva un cazzo in bocca così che si è sparata due orgasmi senza che Sergio se ne rendesse conto...poi sfinita si è accasciata sul letto facendo uscire il cazzo del trattorista e mollando con la bocca l'uccello del marito.
Sergio solo allora ha capito che quella gran troia era venuta senza che lui se ne rendesse conto e ora rimaneva lì in ginocchio con l'uccello turgido al massimo...
- Su sdraiati a pancia in su
Con la solita flemma pachidermica Piera si è sdraiata sul letto...era rossa paonazza, gli occhi lucidi e allucinati e sbuffava come una vaporiera...
Sergio si è inginocchiato al fianco del suo viso e con tono autoritario le ha detto
- Brutta porca sei venuta lasciandoci a bocca asciutta...ora menacelo fino a farci godere...Su Attilio inginocchiati dalla parte opposta.
L'omino ha subito obbedito, la cicciona ha fatto un respiro profondo per recuperare energie e poi ha impugnato i due cazzi e ha cominciato a segarli...
Le piaceva vedere i due uccelli scappellarsi contemporaneamente, anche se si sentiva maggiormente attratta da quello di Sergio, che si faceva nettamente preferire sia per le dimensioni che per la consistenza.
L'uomo però non aveva ancora smaltito la beffa della mancata goduta, la guardava in faccia eccitandosi nel vedere come la sua amante fosse stravolta dal piacere
- Guarda Attilio...guarda come è rossa...chissà quanta sete ha...dai diamole da bere...su dissetiamola...
La porcona ha capito dove il suo amante voleva andare a parare, e ha accelerato allora l'andatura dei suoi polsi.
Quando Sergio ha sentito che stava per venire ha tolto la mano della donna si è impugnato il cazzo e segandosi a massima velocità ha cominciato sborrare.
Il primo schizzo si è infranto sotto la fronte e in mezzo agli occhi, il secondo sul mento, al terzo gli ha infilato il cazzo con violenza in bocca riversandogli l'ultimo potente getto di sperma in gola
- Bevi troia...Bevi...Dissetati...
"Pierona" deglutiva con piacere assaporando l'acre sapore di quello sperma che non aveva ancora mai assaggiato; poi si è voltata verso il marito intensificando la menata per farlo godere...e di lì a poco anche Attilio le è venuto in faccia e mentre sborrava urlava
- So ancora godere...so ancora godere...
Poi si sono accasciati tutti tre nel letto, tutti con i respiri accelerati che creavano quasi una melodia nei loro incroci.
Nella stanza l'odore di sesso era intenso, e Sergio riusciva a percepire quello tutto particolare della figa di Piera, quell'aroma che lo aveva stregato nemmeno una settimana prima.
Il campanile batteva intanto le tre.
Piera è stata la prima a risollevarsi
- Laviamoci...poi un ultimo caffè forte forte e poi a nanna...
- Mentre bevevano il caffè Attilio è andato alla finestra
- E' scesa una nebbia che la puoi tagliare col coltello...Non conviene mettersi in strada adesso...Perchè non dormi qui Sergio...
Piera lo ha guardato stupita...
- Ma dove lo mettiamo...il divano è scomodissimo...
- Voi dormite nel letto...io sulla poltrona letto che c'è in camera...
Un gelido silenzio è sceso nella stanza, Sergio rifletteva in se stesso... mai si sarebbe aspettato una proposta simile; Attilio guardava ora la moglie e ora il trattorista aspettando la loro reazione; Piera invece senza dire nulla ha aperto un armadio, ha preso delle lenzuola ed è andata a preparare la poltrona letto in camera accondiscendendo così alla ambigua proposta del marito.
Sergio in grosso imbarazzo ha guardato in faccia Attilio dicendogli
- No, non posso accettare, questa è casa tua
- Ragazzo mio tu non sai cosa ha significato per me questa serata, mi hai fatto rinascere, e il merito è tutto tuo...del tuo gioco, del tuo comportamento, e del piacere che hai saputo dare a mia moglie...e che è stato il fatto predominante della mia eccitazione, quindi stasera sei mio ospite...ma per ripagarmi domani dovremo ripetere questa esperienza...
- Credevo che questo strano rapporto ora che sei "guarito" finisse qui...
- Ma scherzi...la parte del cornuto contento mi affascina...ogni sabato se tu lo vorrai sarai nostro ospite...so che sei una persona fidata e che questo strano rapporto rimarrà solo un segreto tra noi tre.
Piera mentre stava spiegando le lenzuola li guardava completamente soddisfatta... mai si era sentita sessualmente appagata come in quel momento...per cui pur non sapendo quanto sarebbe durata quella storia l'avrebbe comunque accettata vivendola giorno per giorno.
Attilio era il più euforico dei tre
- Sergio se stenti a prendere sonno pensa a qualche bella novità per domani.
Ora erano a letto tutti tre, Sergio nel lettone con le gambe incrociate con la "Pierona",
Attilio nella poltrona nel muro a fianco alla moglie.
Sergio ha alzato la gamba infilandola tra le cosce della "Pierona", adorava sentire il polpaccio che si strofinava con quella peluria riccia e folta; la donna ha allargato le cosce accondiscendendo quel contatto che le ha subito fatto provare un brivido.
Ha allungato la mano a palpare l'uccello del compagno che era in completo riposo e ha avvicinato il viso sussurandogli
- E' molle...ora che hai l'approvazione di mio marito non ti piaccio già più?
Con lo stesso velato sussurro Sergio ha risposto
- Dimentichi che solo un quarto d'ora fa ti ho lavato i denti con una abbondante dose di dentifricio caldo e cremoso.
La Piera ha abbandonato l'uccello e con la mano è scesa alle natiche dell'uomo, con il medio ha cominciato a solleticargli il buco del culo infilandogli poi il polpastrello con dolcezza ma spingendoglielo per vincere la resistenza del compagno che tendeva a stringere le chiappe.
Dopo qualche secondo la Piera è tornata all'uccello e sentendolo ora in tiro ha avvicinato di nuovo la bocca all'orecchio del compagno e gli ha detto
- Ti conosco da poco ma sto pian piano imparando a conoscerti...piccolo porco!!!
All'improvviso si è sentita la voce di Attilio
- Ehi voi due cosa bisbigliate, non vi venga in mente di combinare qualcosa a mia insaputa...guardate che il cornuto vuole avere la sua parte ed essere presente ad ammirare tutte le vostre porcate.
Risparmiate le energie per domani, io mi alzerò prima e preparerò una carbonara con i fiocchi e poi giù a fare i porci e ti ripeto l'invito Sergio ad escogitare qualcosa di particolare.
Sergio si è messo di fianco alla donna e con la destra ha cominciato a palparle la figa...ma come la Piera ha allargato le cosce ha subito fatto scivolare la sua mano alle natiche.
Ora erano le sue dita a cercare il buco del culo, e una volta trovatolo ha potuto subito accertarsi che anche lì il pelo la faceva da padrone.
- Attilio... a proposito di novità...tua moglie è vergine di culo?












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